M.Serafini ha scritto:E' un discorso molto interessante ed è un peccato che cada sempre in polemica, quando se ne potrebbe parlare civilmente.
Per certi versi è simile alle discussioni che avevo quando praticavo enduro sui sentieri di montagna, poi trial e infine MTB. Tutte pratiche che impattano l'ambiente, seppur in modo variabile, più del camminatore. Anche in questo caso, chi non praticava una certa attività era molto pronto a condannarla ad un divieto completo e generalizzato, mentre la soluzione più realistica sarebbe una regolamentazione condivisa.
Tornando allo spit, si tratta solo di un punto su una scala di colori molto più ampia che va dal non arrampicare (l'attività più sostenibile) alle ferrate. Nel mezzo ci sono tante forme di arrampicata più o meno etiche. In Scozia sono vietati i chiodi; in Repubblica Ceca sono vietati i friend ed è permesso proteggersi solo con nodi di corda incastrati; in Francia aprono vie di Dry tooling forando gli agganci, oltre agli spit.
Alcune di queste forme creano dei controsensi: in Scozia esistono faraglioni con soste di calata attrezzate perennemente con decine di cordini sovrapposti e dadi abbandonati che sporcano molto più di due spit con catena...
Ognuno ha scelto la sua nicchia su questa banda di colori ed è molto facile criticare chi utilizza un metodo più invasivo, dimenticandosi di chi sta sotto e arrampica solo incastrando nodi nelle fessure. Sarebbe invece più civile uno scambio di vedute, in quanto nessun punto della gamma di colori è da eliminare. E' giusto che ci siano ferrate, vie di dry, vie sportive e pazzi che arrampicano con nodi incastrati; oppure nessuna di queste, perchè tutte rovinano alla lunga le montagne.
Se analizziamo la questione dal punto di vista espresso molti anni fa da Messner relativamente all'assasinio dell'impossibile, dobbiamo ammettere che avere nello zaino fix e trapano rende possibile passare pressochè ovunque.
in questo senso non si tratta certo di una questione ecologica, concordo che sarebbero meglio due fix piuttosto che certi imbarazzanti gatti di cordoni dolomitici arruffati....
la questione riguarda l'incertezza nel passare che si ha quando ci si deve proteggere solo con protezioni veloci. si può arrivare ad un punto in cui non ho abbastanza tecnica, allenamento o testa per superare un passaggio che magari uno più forte di me riuscirà a fare.
Come diceva Bonatti , forare azzera l'avventura e la possbilità di essere respinti dalla Montagna.
si può essere più o meno d'accordo, e la Montagna rimane terreno di libertà e di contrasti di opinione, ma questa ritengo sia la giusta prospettiva.
etica, non ecologica.