Grønn

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M.Serafini
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Grønn

Messaggio da M.Serafini »

Sapevo che sarebbe stato difficile ripetere un'apertura come Drycula. L'inverno scorso è stato dedicato completamente a questa via, con almeno 8 uscite per ricognizione, attrezzaggio e apertura. Ho risalito così tante volte il canale della Nona, mai fatto prima, che avrei potuto ripeterlo senza frontale al buio. Motivare i soci è stato più facile del previsto, ma ne siamo usciti comunque provati hjse


Per fortuna il tempo sbiadisce i ricordi e le tante ripetizioni di quest'anno ci hanno caricato di soddisfazione, così quando scrivo a Emanuele che ne ho trovata un'altra, non devo neanche pregarlo a_46
Nel frattempo convinco Lorenzo (Cacciatori di Gemme) a comprare tutto il materiale per arrampicare d'inverno e lo porto in falesia a farsi le ossa!


Grønn sarà un'esperienza molto diversa; in 3 giorni attrezziamo e liberiamo la via, già perlustrata lo scorso inverno. Le caratteristiche della parete, meno verticale e con più terreno misto, non vanno d'accordo con una spittatura sportiva come Drycula e un'approccio misto spit-trad rende molto più veloce l'apertura della via. Alla fine metteremo 13 fix sui tiri più cattivi, lasciando il grosso della via da proteggere.


Domenica lasciamo la macchina al parcheggio degli impianti alle 5:00 e torneremo con le frontali alle 19:00. Lorenzo ci aspetta all'ingresso della valle dei Mughi, dove ha piantato la tenda la sera prima. L'avvicinamento è ben tracciato e su neve primaverile.
In un paio d'ore siamo legati all'attacco. Ci slegheremo al tramonto, 8:30h più tardi. Tra i nodi, un'avventura bellissima, con un tiro centrale da mozzare il fiato.

Raggiunta la fascia nera aggettante, Grønn si incunea dritta come un fuso spaccando gli strapiombi con un tiro che mette i ramponi nel vuoto. Aperto in precedenza da Emanuele, alla mia prima ripetizione fui colto di sorpresa dall'esposizione, mi irrigidii e arrampicai male fino alla sosta. Questa volta resto calmo e salgo con un sorriso ebete, continuando a ripetere "Che tiro! Porco cane che tirone!"
Il resto è divertimento puro: traversi, camini, diedri, pendii di neve marmorea e sfondosa a tratti; tutto da proteggere e salire di corsa per uscire in vetta con l'ultimo sole!

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Ultima modifica di M.Serafini il giovedì 20 gennaio 2022, 5:48, modificato 1 volta in totale.
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M.Serafini
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Re: Grønn

Messaggio da M.Serafini »

Via Grønn - Zucco Barbisino, Piani di Bobbio

http://www.nuoveviesulleorobie.it/2022/ ... obbio.html

Prima salita 16 Gennaio 2022 - M. Serafini, E. Cavenati, L. Maddaluno

Difficoltà: M6+; SR2 parzialmente attrezzata a fix da integrare
Dislivello: 300m, sviluppo 400m
Condizioni: Il grado proposto è per le condizioni trovate in apertura, poca neve e poco ghiaccio
Tempo impiegato: ore 6:30 in via
Avvicinamento: 2:00 dal parcheggio di Valtorta

La via Grønn affronta direttamente la fascia nera strapiombante che caratterizza la porzione centrale della Nord dello Zucco Barbisino. I primi due tiri corrono paralleli alla via Andrea Dry (V. Cividini) di cui Grønn condivide l'attacco. Dalla seconda sosta la via impenna e non perde verticalità fino al superamento della fascia centrale, in uscita dal sesto tiro. Il tiro chiave, il quarto, segue una spaccatura nerastra che si insinua tra gli strapiombi. É un tiro emozionante, molto continuo ed aereo; ci si trova ad arrampicare nel punto più esposto della parete, a picco sui pendii nevosi basali.
La via prosegue con un lungo traverso e un divertente camino che permettono di superare il tratto più verticale e raggiungere i pendii nevosi sommitali. Ancora tre lunghezze su terreno più facile e si sbuca sulla croce di vetta!

Avvicinamento
Dal parcheggio degli impianti di Valtorta si sale lungo la strada di servizio delle piste fino a raggiungere il culmine degli impianti da sci, all'ingresso della Valle dei Mughi. Qui si lasciano sci e pelli e si continua verso sinistra su un lungo mezzacosta sotto la parete Nord del Barbisino. Con neve trasformata si raggiunge l'attacco, un evidente canale che incide diagonalmente la parete, in mezz'ora.

Relazione tecnica
L1: Attaccare i risalti sulla sinistra del canale principale, entrando in un canalino molto rotto che si segue fino ad una cengia innevata. Traversare quindi verso destra e sostare alla base del diedro che si incrocia (S1 friend grandi, 35m, M4).

L2: Seguire il diedro e continuare su delle placche lavorate fino a raggiungere il nevaio, quindi attraversare obliquamente verso destra per portarsi sotto l'evidente camino nerastro. Cercare la sosta sulla destra (S2 fix, 60m, M4/60°).

L3: Entrare nel colatoio a sinistra della sosta e proseguire risalendo il sistema di fessure sulla sinistra, ben proteggibili con eccentrici e friend grandi. Si esce dal salto verticale con un passaggio molto faticoso (fix), dunque continuare a destra sulla cengia, traversando sotto la parete strapiombante fino a trovare la sosta (S3 fix, 35m, M5+, 1 fix).

L4: É il tiro chiave della via, continuo e aereo. Salire a sinistra della sosta fino a portarsi sotto al grosso naso strapiombante. Continuare in traverso su esile cengia per prendere la placca a sinistra del naso e portarsi sulla verticale dell'evidente spaccatura che intaglia tutta la fascia strapiombante. Con qualche passo delicato e un piccolo strapiombo da vincere, si segue la spaccatura fino alla comoda e panoramica sosta (S4 fix, 30m, M6 esposto - un passo M7, 9 fix).

L5: Traversare verso sinistra per 15m su terreno facile, ma molto esposto, fino a quando la cengietta sparisce. Salire ora in verticale fino all'ingresso del camino soprastante, sostando sulla sinistra (con buon innevamento il traverso può risultare molto delicato) (S5 fix, 25m, M4, 3 fix).

L6: Risalire il camino in tutta la sua lunghezza e uscire, con passo atletico e aggettante, nel colatoio soprastante. Cercare la sosta 10m più su, a destra della linea di salita (S6 fix, 35m, M5).

L7: Uscire in traverso verso sinistra e risalire i pendii facili, ma poco proteggibili, fino ad una barriera rocciosa su cui sostare a sinistra su un grosso masso fessurato (S7 friend grandi, 55m, M3/70°).

L8: Uscire verso destra ed entrare nel salto roccioso tra i due faraglioni che sovrastano i pendii nevosi. Superato il tratto più verticale si continua su neve fino ad un muretto roccioso intagliato da un piccolo camino in cui sostare (S8 spuntone, 50m, M3+/65°).

L9: Superare il camino e raggiungere la croce di vetta tramite i pendii nevosi soprastanti (S9 spuntone, 60m, 60°).

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M.Serafini
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Re: Grønn

Messaggio da M.Serafini »

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Terzo tiro, un diedro con un'uscita molto fisica

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Goduria tutta da proteggere!

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Qui si fa sul serio a_13

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La prospettiva non rende giustizia al passo chiave della via

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Lorenzo a denti stretti sullo strapiombo

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Quasi fuori dal bellissimo L4

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La banda in S4 contenti di esserci messi alle spalle gli strapiombi

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Un lungo traverso ci porta sotto al camino di L6. La cengia è facile, ma il tallone è nel vuoto

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Lorenzo sulla paretina alla fine del traverso

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Emanuele all'ingresso del camino

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Un altro tiro molto divertente tutto da proteggere

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E ora si cambia marcia; protezioni lunghe e via di corsa!

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Emanuele al freddo, spera di toccare il sole della vetta

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E ancora si sale, la via è davvero lunga e non regala neanche un tiro di corda

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Finalmente al sole, finalmente fuori

Grønn
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freedom
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Re: Grønn

Messaggio da freedom »

Signori, giù il cappello. a_21
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lucaserafini
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Re: Grønn

Messaggio da lucaserafini »

ba_45 ba_45 ba_45 ba_45

Parete Nord dello Zucco Barbisino, un'altra nord orobica di grande storia... !!

... resto sempre in attesa del perchè Gronn... a_39
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Re: Grønn

Messaggio da alvin 51 »

sono inesperto della "specialità" ma porgo i miei complimenti oltre che apprezzamenti, per la tenacia e volontà espressa in questi frangenti!!! a_14 bravi raga!!! a_45
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CadeSpi
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Re: Grønn

Messaggio da CadeSpi »

Io di "verde" ne vedo poco! Tanto grigio e pure bello diritto!

Sono molto indeciso sul commento alla vostra salita.
Se far prevalere l'ammirazione, non priva di una leggera invidia per il livello che state acquisendo e la bellezza (confermata da molti su Drycula) delle vostre aperture, o la ritrosia per gli itinerari che richiedono di bucare la montagna, soprattutto in ottica di misto e invernale.
Ma probabilmente le due cose vanno di pari passo, per trovare itinerari belli e nuovi è necessario alzare il livello e bucare un po', per garantirsi la giusta sicurezza.
Invece senza mezzi termini vi invidio alla grande le sensazioni che queste avventure, gustate con una opportuna "lentezza" di cui fanno parte la ricerca e la preparazione, e non nel mordi e fuggi della gita in giornata, vi danno. Perchè alla fine per questo si va a cercare cose nuove.

In sintesi però: bravi!!
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lucaserafini
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Re: Grønn

Messaggio da lucaserafini »

CadeSpi ha scritto:Io di "verde" ne vedo poco! Tanto grigio e pure bello diritto!

Sono molto indeciso sul commento alla vostra salita.
Se far prevalere l'ammirazione, non priva di una leggera invidia per il livello che state acquisendo e la bellezza (confermata da molti su Drycula) delle vostre aperture, o la ritrosia per gli itinerari che richiedono di bucare la montagna, soprattutto in ottica di misto e invernale.
Ma probabilmente le due cose vanno di pari passo, per trovare itinerari belli e nuovi è necessario alzare il livello e bucare un po', per garantirsi la giusta sicurezza.
Invece senza mezzi termini vi invidio alla grande le sensazioni che queste avventure, gustate con una opportuna "lentezza" di cui fanno parte la ricerca e la preparazione, e non nel mordi e fuggi della gita in giornata, vi danno. Perchè alla fine per questo si va a cercare cose nuove.

In sintesi però: bravi!!
OT sull'uso degli spit: devo riconoscere che apprezzo molto il tuo commento, così come apprezzo la pratica del dubbio e del mettere
sempre in discussione le proprie convinzioni. Personalmente ho anche io visto negativamente l'uso degli spit su vie alpinistiche, e forse
ti ricorderai che mi sono più volte lamentato per gli spit infissi sulla Francesca (!), ma devo riconoscere che "panta rei", la realtà (quella
fisica e quella culturale) non sono cristalli indeformabili, e bisogna fare i conti con le nuove "estetiche". Perchè sì, credo che sia un
problema di estetica più che di etica: se vedi una linea di spit "ascellari", quella sarà sempre brutta e disdicevole anche su falesia pura.
Se vedi (o meglio tendi a non vedere) pochi spit piazzati nei punti cruciali di una via alpinistica per abbassare il rischio ed il grado di
protezione... beh, forse ci può stare... a_11
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CadeSpi
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Re: Grønn

Messaggio da CadeSpi »

lucaserafini ha scritto:
CadeSpi ha scritto:Io di "verde" ne vedo poco! Tanto grigio e pure bello diritto!


In sintesi però: bravi!!
OT sull'uso degli spit: devo riconoscere che apprezzo molto il tuo commento, così come apprezzo la pratica del dubbio e del mettere
sempre in discussione le proprie convinzioni. Personalmente ho anche io visto negativamente l'uso degli spit su vie alpinistiche, e forse
ti ricorderai che mi sono più volte lamentato per gli spit infissi sulla Francesca (!), ma devo riconoscere che "panta rei", la realtà (quella
fisica e quella culturale) non sono cristalli indeformabili, e bisogna fare i conti con le nuove "estetiche". Perchè sì, credo che sia un
problema di estetica più che di etica: se vedi una linea di spit "ascellari", quella sarà sempre brutta e disdicevole anche su falesia pura.
Se vedi (o meglio tendi a non vedere) pochi spit piazzati nei punti cruciali di una via alpinistica per abbassare il rischio ed il grado di
protezione... beh, forse ci può stare... a_11
Sì Luca, la mia non era una critica.

Voleva essere un commento sincero e non il banale bravi.
So bene come funziona la mia psicologia: non ho le capacità per fare i gradi che fanno Marco&Co, in apertura, quindi cerco cose più alla mia portata dove però non si giustificherebbe l'uso dello spit. E questo accidentalmente va d'accordo con il mio senso estetico che ama lasciare la montagna come l'ho trovata.

Però necessariamente, quando porti in montagna d'inverno (e su roccia non propriamente granitica) certi gradi del dry tooling, e questa è sicuramente la direzione del moderno alpinismo invernale, bucare per proteggersi diventa quasi una necessità.

PS importante: ho visto ora la polemica su facebook. Ci tengo a dire a Marco che non l'avevo assolutamente vista prima e che la mia era una riflessione personale lontana da ogni intento polemico
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