In particolare ci siamo concentrati sulla zona della capanna Monza, nei cui pressi si trovano la più nota "bastionata", splendida placconata verticale dove passa la via "Bonatti", la torre di Valnegra e il Pizzo Daina.
Tutte le strutture, poco appariscenti dal versante bergamasco, offrono belle pareti alte fino a 250 metri dal versante lecchese, con dolomia giallo-nerastra e arrampicata su pareti verticali o strapiombanti interrotte da cenge erbose, e sono solcate da vie "storiche" aperte tra gli anni '40 e gli '80 dello scorso secolo, soprattutto al opera dei soci del CAI Calolzio, allora "distaccamento" del CAI Bergamo.
Molte vie sono state sistemate, anche con l'utilizzo di qualche spit per le soste o "raddrizzare" i passaggi su roccia più scabrosa, da Giuseppe Rocchi & Soci, a partire dagli anni '90.
Tutto questo ampio preambolo per dire che, scendendo da una via al Pizzo Daina, ci eravamo imbattuti nei pinnacoli chiamati "Solitari", tre piccole torri rocciose alte tra i 60 e i 90 metri, collocate presso la omonima bocchetta circa a quota 1600, ed avevamo notato degli spit rossi alla base delle pareti.
Constatato che l'accesso ai solitari sarebbe stato facile da Brumano, passando dal rifugio Resegone e proseguendo sul sentiero CAI 590, ci eravamo ripromessi di tornarci , magari a inizio stagione, magari in una giornata di tempo incerto.
E' così che sabato, sotto una pioggia battente ma fiduciosi nelle previsioni, ci avviamo verso la Val Imagna. Nel frattempo abbiamo recuperato una vecchia fotocopia che molto schematicamente riporta vie e gradi e che allego:
Lasciamo l'auto al parcheggio alto di Brumano e in circa 45' raggiungiamo il rifugio. Dopo una breve pausa prendiamo il sentiero che parte proprio in prossimità dell'ingresso del rifugio e con un'altra mezzora di buon passo arriviamo alla bocchetta.
I "Solitari" dal versante imagnino sono solo una delle tante formazioni rocciose che caratterizzano la cresta del Resegone. L'ambiente è molto bello, come avevamo già notato l'estate scorsa. Da un lato la verde valle Imagna, con i dolci pendii prativi di Brumano in basso, i boschi rigogliosi e oggi, per l'occasione, nere nuvole temporalesche che si concentrano sulla pianura mentre sopra di noi splende il sole.
Verso il lecchese, tra le pareti rocciose, si scorge il lago e lontano le vette innevate del Rosa.
Per cominciare ad arrampicare bisogna scendere sul versante lecchese. I "Solitari" sono, come detto, tre guglie rocciose, la punta Nella, la centrale e la Mariet, divise da profonde spaccature. Impieghiamo un po' a orientarci sulla succinta topos delle vie.
Finalmente capiamo che le prime tre vie, a sinistra, sono posizionate sulla parete nord, alta circa 40-60 metri man mano che si scende digradando dalla bocchetta, mentre le altre vie si trovano sulla parete ovest, la più alta, divise da uno spigolo che nella topos è poco evidenziato.
Alla base di ciascuna via "richiodata" sono presenti gli spit rossi. Le chiodature sono alpinistiche, la roccia molto lavorata e ben accetta le protezioni veloci. Saliamo le vie Cinzia (V), Butta-Faedda (IV+), CAI Calolzio (V+) e Adele (V+). Per le prime sono attrezzati anelli di calata che con 35 m esatti portano alla base. Per l'ultima si scende invece da est, verso la bocchetta, dove è presente una calata.
I gradi, secondo noi, sono meno omogenei di quelli riportati nella fotocopia.
Quando arriva l'attesa nebbia decidiamo di lasciare le altre vie, e magari qualche esplorazione delle numerose possibilità esistenti, a un'altro giro.
Il posto ci è piaciuto molto, l'arrampicata mai difficile, ma di stampo alpinistico è di soddisfazione.
Anche l'accoglienza e il pranzo al rifugio Resegone non sono da meno.
Insomma..torneremo.
Alla bocchetta, dei "Solitari" emergono solo le punte mentre le pareti restano nel versante lecchese.
