Ci sono tre cose importanti da chiarire:
1°) la sosta non è stata usata per fare una doppia, perchè fare una doppia corretta nel ns. caso bisogna inserire nel cordone una maglia rapida, corda contro corda è tassativamente sconsigliato (perchè si possono "bruciare", mi è stato detto dalle guide alpine nei corsi) lo si può fare se devi calarti per pochi metri.
2°) il proprietario non se l'ha riportata a casa , per farlo doveva attrezzare una doppia come si deve per recuperare la sosta ( probabile che non aveva più chiodi disponibili e ha lasciato perdere).
3°) i chiodi: avete notato dalla foto che sono praticamente dritti, hanno una leggera piegatura in punta; cosa vuol dire che hanno fatto fatica all'inizio entrare nella fessura, poi la fessura si allargata e il secondo chiodo gli ha dato "il colpo di grazia". Un'altra cosa devo dire: che i chiodi in foto sono in acciaio (Fe 38 o 40) questi si deformano molto e sono usati in calcare. Ci sono gli stessi come forma in acciaio speciale "legati" nella struttura cristallina composti da nichel-vanadio-molibdeno e vengono usati nel granito, non si deformano e addirittura rompono le fessure; sono alquanto resistenti alla ruggine per il nichel e vanadio e il molibdeno che conferisce durezza ed elasticità. Se poi si aggiunge il Cromo come nelle chiavi Beta - Usag e altre non si arrugginiscono e hanno anche un trattamento di "cementazione" per aumentare ancora di più la durezza e resistenza.
Cuminello: il mistero della sosta strappata
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Re: Cuminello: il mistero della sosta strappata
Ah, dimenticavo di dire che: il chiodo a sinistra nella foto è a lama ortogonale a 90° e non viene prodotto in acciaio speciale "legato".
E per risolvere questo mistero ( o tragedia) bisognerebbe sfogliare le cronache giornalistiche di venti o trenta anni fa.
E per risolvere questo mistero ( o tragedia) bisognerebbe sfogliare le cronache giornalistiche di venti o trenta anni fa.
- lucaserafini
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Re: Cuminello: il mistero della sosta strappata
Ottime Caro Sergio e molto interessanti ed istruttive le tue considerazioni sui chiodi ed i loro materiali.
Però non concordo con te su un punto: quella è una sosta di calata in doppia, perchè nessuno usa in una sosta di assicurazione passare
il cordino diretto nei chiodi. Ciò si fa solo quando ci si cala in doppia: l'uso della maglia rapida 30 anni fa era molto molto limitato. Ed
anche oggi nessuno si porta le maglie rapide (pesanti) nello zaino quando va su una parete (magari in falesia quando attrezza, in parete
no). Se ci si deve calare in doppia su una parete inviolata dove non ci sono soste già attrezzate si lasciano i cordini in loco. Come hanno
fatto i proprietari della sosta strappata che noi abbiamo rinvenuto in parete.
L'unica cosa certa su cui tutti concordiamo è che i chiodi sono stati divelti, ma da chi, cosa e perchè, non si sa...
Però non concordo con te su un punto: quella è una sosta di calata in doppia, perchè nessuno usa in una sosta di assicurazione passare
il cordino diretto nei chiodi. Ciò si fa solo quando ci si cala in doppia: l'uso della maglia rapida 30 anni fa era molto molto limitato. Ed
anche oggi nessuno si porta le maglie rapide (pesanti) nello zaino quando va su una parete (magari in falesia quando attrezza, in parete
no). Se ci si deve calare in doppia su una parete inviolata dove non ci sono soste già attrezzate si lasciano i cordini in loco. Come hanno
fatto i proprietari della sosta strappata che noi abbiamo rinvenuto in parete.
L'unica cosa certa su cui tutti concordiamo è che i chiodi sono stati divelti, ma da chi, cosa e perchè, non si sa...
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Re: Cuminello: il mistero della sosta strappata
Ciao Sergio,
Io ho sempre fatto doppie su cordone, senza aggiungere falsa maglia o moschettone. Durante la doppia le corde non sfregano tra loro e i piccoli movimenti non sono sufficienti per scaldare le corde.
Quando si recupera la corda, c'è più attrito rispetto ad avere una falsa maglia, ma con un carico troppo basso per scaldare il cordone. La corda poi, non si scalderà mai, continuando a cambiare punto di contatto.
Sarebbe molto diverso calare qualcuno con la corda che passa in un cordone. Immagino che le guide possano preferire calare i clienti e forse il consiglio viene da lì.
Per una doppia classica, non vedo proprio rischio nel calarmi corda su corda.
Io ho sempre fatto doppie su cordone, senza aggiungere falsa maglia o moschettone. Durante la doppia le corde non sfregano tra loro e i piccoli movimenti non sono sufficienti per scaldare le corde.
Quando si recupera la corda, c'è più attrito rispetto ad avere una falsa maglia, ma con un carico troppo basso per scaldare il cordone. La corda poi, non si scalderà mai, continuando a cambiare punto di contatto.
Sarebbe molto diverso calare qualcuno con la corda che passa in un cordone. Immagino che le guide possano preferire calare i clienti e forse il consiglio viene da lì.
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Re: Cuminello: il mistero della sosta strappata
cosi di primo acchito sembrerebbe che la sosta fosse con due chiodi piantati sulle fessure di un blocco con cordino accalappiato attorno, che poi è caduto trazionando prima il cordino e poi divellendo i chiodi....
ci starebbe anche con le osservazioni fatte da Luca sulla parete.
i chiodi arancio uscivano così di fabbrica, CAMP se non ricordo male, ma anche Cassin, dovrebbero essere anni 90.
ne ho usati un bel pò in passato.......
Forse qualcuno ha fatto un tentativo sulla prima metà.
Non mi risultano però incidenti sulla parete..
ci starebbe anche con le osservazioni fatte da Luca sulla parete.
i chiodi arancio uscivano così di fabbrica, CAMP se non ricordo male, ma anche Cassin, dovrebbero essere anni 90.
ne ho usati un bel pò in passato.......
Forse qualcuno ha fatto un tentativo sulla prima metà.
Non mi risultano però incidenti sulla parete..
- lucaserafini
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Re: Cuminello: il mistero della sosta strappata
La tua ipotesi mi piace molto, caro Christian: i chodi erano infissi nel blocco, e per maggiore sicurezza il cordino era accalappiatoc.salaroli ha scritto:cosi di primo acchito sembrerebbe che la sosta fosse con due chiodi piantati sulle fessure di un blocco con cordino accalappiato attorno, che poi è caduto trazionando prima il cordino e poi divellendo i chiodi....
ci starebbe anche con le osservazioni fatte da Luca sulla parete.
i chiodi arancio uscivano così di fabbrica, CAMP se non ricordo male, ma anche Cassin, dovrebbero essere anni 90.
ne ho usati un bel pò in passato.......
Forse qualcuno ha fatto un tentativo sulla prima metà.
Non mi risultano però incidenti sulla parete..
intorno al blocco. Per qualche ragione il blocco si è staccato (forse spaccato dal ghiaccio che ha gonfiato le fessure in inverno...),
e staccandosi ha trazionato il cordino e strofinato la camicia esterna fino a strapparla, lasciando intatta l'anima del cordino, che ha
mantenuto i chiodi collegati durante la caduta. Mah, mi sembra del tutto plausibile...
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Re: Cuminello: il mistero della sosta strappata
lucaserafini ha scritto:La tua ipotesi mi piace molto, caro Christian: i chodi erano infissi nel blocco, e per maggiore sicurezza il cordino era accalappiatoc.salaroli ha scritto:cosi di primo acchito sembrerebbe che la sosta fosse con due chiodi piantati sulle fessure di un blocco con cordino accalappiato attorno, che poi è caduto trazionando prima il cordino e poi divellendo i chiodi....
ci starebbe anche con le osservazioni fatte da Luca sulla parete.
i chiodi arancio uscivano così di fabbrica, CAMP se non ricordo male, ma anche Cassin, dovrebbero essere anni 90.
ne ho usati un bel pò in passato.......
Forse qualcuno ha fatto un tentativo sulla prima metà.
Non mi risultano però incidenti sulla parete..
intorno al blocco. Per qualche ragione il blocco si è staccato (forse spaccato dal ghiaccio che ha gonfiato le fessure in inverno...),
e staccandosi ha trazionato il cordino e strofinato la camicia esterna fino a strapparla, lasciando intatta l'anima del cordino, che ha
mantenuto i chiodi collegati durante la caduta. Mah, mi sembra del tutto plausibile...
esattamente come dici tu!!!