Il primo testo è di Lorenzo Begnis, responsabile del Soccorso Alpino dell'epoca (siamo nel 1981), il secondo invece è un estratto dell'Annuario CAI Bergamo del 1984, in cui il racconto viene romanzato.
La vicenda è per certi aspetti incredibile ma, come confermano numerosi testimoni dell'epoca, assolutamente vera.
Ecco la relazione di Lorenzo Begnis dell'epoca:
