La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

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La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su roccia cristallina (Gneiss Chiaro del Corno Stella) in Val Madre

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Purtroppo dobbiamo rassegnarci: la scala temporale di degradazione delle rocce scistose sulla scala spaziale mesoscospica (diciamo la scala del tiro di corda, cioè placche, diedri, camini) è dell’ordine dei decenni. Cioè, dopo qualche decennio la degradazione delle roccia scistosa porta deformazioni visibili ed importanti per la qualità dell’arrampicata - le vie di arrampicata possono cambiare drasticamente, ed in peggio, già sulla scala di un paio di generazioni. Si staccano pezzi, si frantumano strati, insomma la roccia viene disgregata così che i ripetitori di vie di arrampicata dopo alcuni decenni trovano la via in condizioni molto diverse (e solitamente peggiori) rispetto a quelle dei primi salitori. Avendo arrampicato sulle Orobie a partire dagli anni ’70 ne so qualcosa… ma tanti altri amici del Forum sono testimoni di questa progressiva degradazione ad ogni uscita su rocce scistose (che poi sono tutte quelle a Est del Cigola, con esclusione della vulcanite del Cabianca e del Pinnacolo e del verrucano del Becco, rocce non scistose ma comunque non cristalline…). Al contrario la scala temporale di degradazione delle rocce cristalline è decisamente più lunga, diciamo secolare, ed avviene su scale spaziali più decisamente macroscopiche (grandi distacchi di creste, pareti, spigoli, pilastri): le vie di arrampicata o vengono distrutte integralmente da grandi frane (Cengalo, Sciora di Fuori, Dru, solo per nominarne alcuni casi famosi, ma anche frane di questo tipo si possono vedere al Cadelle e qui sotto nelle foto al Pizzo di Valbona) o si mantengono inalterate nel tempo, per lo meno sulla scala di un paio o tre generazioni di alpinisti (vedi esempio parete NO del Corno Stella che a parte la vedretta basale scomparsa si trova ancora nelle condizioni del 1908 quando il Galli Valerio ne scalò per primo le erte e cristalline placconate).

Peraltro le rocce scistose, al pari di quelle cristalline, non sono solubili in acqua (al contrario di quelle carbonatiche, cioè calcari e dolomia), ma hanno però un grosso difetto: essendo costituite da strati hanno dei piani di rottura già precostituiti, rappresentati dalle interfacce comprese tra gli strati. Del tutto assenti invece nelle rocce cristalline (un poco come le lasagne in confronto alla polenta…).

Del resto qualunque buon fisico della materia vi direbbe di cercare il cristallo, non la materia amorfa (i materiali cristallini hanno una resistenza alla rottura molto superiore ai material amorfi), quindi… GCCS forever! Gneiss Chiaro del Corno Stella, la roccia cristallina delle Orobie.

Seguendo i consigli dei geologi proseguiamo con la nostra scoperta delle rocce cristalline sulle Orobie: esse sono localizzate solo in un ristretto range che va dalla Passo di Tartano al Corno Stella. Lo scorso anno ci siamo concentrati sulla Parete NO del Corno Stella (aprendo due vie granitiche, la Cercando Valerio e la Granitica Stellare), quest’anno ci concentriamo sul Pioder, cioè quell’affioramento di GCCS metamorfico, ma dalle apparenze intrusivo-magmatiche, che a Nord del Monte Toro, e fino al Pizzo di Valbona, è molto conosciuto agli sci-alpinisti ma per niente noto ai climbers…

Dal rifugio Dordona seguendo la GVO si raggiunge per comodo sentiero la Casera di Valbona e da qui si salgono le ripide balze erbose sottostanti la Corna Camoscera (attenzione a seguire la GVO che in questo punto tende a perdersi) fino a pervenire all’ultima conca sottostante il Passo di Valbona (circa 2 ore dal rifugio) a quota circa 2150. Qui il blocco meta-plutonico del GCCS, metamorfizzato e ricristallizato 300 milioni di anni fa, appare in tutta la sua potenza orogenetica in forma di una lingua che cala verso valle e si interrompe sui prati, colata magmatica cristallizzata, spinta 70 milioni di anni fa dalla viscere della terra su fino alla superficie grazie all’orogenesi della placca africana Adria, che ha formato le Orobie e tutte le Alpi (solo che le Orobie sono sempre placca africana – occorre andare a Nord della Valtellina, la famosa linea insubrica di divisione tra le due placche, per camminare al di sopra della placca europea).

A parte il plutone del Fioraro-Pedena, queste sono le uniche rocce cristalline delle Orobie, diciamo “er granito de noantri!” E’ gneiss ma sembra veramente il granito della Val Masino (ed in certi punti l’arrampicata sula Lingua ricorda lo Spigolo N del Badile).

Abbiamo aperto 3 vie: le due sulla Lingua da 3 tiri di corda ciascuna (55 m, 50 m, 35 m) risalgono lo spigolo a partire dallo spettacolare muro compattissimo che costituisce il basamento della Lingua. Difficoltà dal III al V (la via di destra più difficile rispetto a quella di sinistra). Roccia, çà và sans dire… meravigliosa! Abbondante uso di friends e nuts oltre che vari chiodi.

Paolo (freedom) ed io saliamo la via di sinix, Marco e Massimo quella di destra. Dall’uscita alla sommità della Lingua, Paolo ed io continuiamo la nostra ascesa fino in vetta al Pizzo di Valbona (belle placche facili, attenzione alla cuspide finale con 60 m di I e II un poco infidi su roccia che non è più GCCS ed erbosa, sostanzialmente lo spigolo N del Pizzo di Valbona, opposto al prato ripido di salita della via normale descritta nel post di Moritz63 del 2016, vedi post https://forum.valbrembanaweb.com/trekki ... t9856.html).

Mentre noi saliamo e scendiamo Marco e Massimo si calano in doppia a sinix della Lingua per raggiungere la base di una grande e compatta placconata (il Palato), che risalgono con un tiro da 60 m con difficoltà fino al IV (protezioni lunghe).

Pioder, la Val di Mello Orobica… e siamo solo all’inizio.


Relazioni Tecniche:

Via Lingua destra: attaccare il muro basale centralmente (chiodo lasciato) e guadagnare un terrazzo con blocco, da cui si supera il gradino (chiodo lasciato) che adduce ad un sistema di placche inclinate fino ad un comodo terrazzo erboso di sosta (55 m, V e III+, 1 chf lasciato). Risalire direttamente sopra la sosta e superare uno strapiombetto (ch, tolto) che porta ad un magnifico diedro inclinato, da cui si esce a destra in sosta (50 m, III+). Una fessura incisa in un muretto verticale permette di guadagnare la parte finale dello spigolo che si risale fino ad un grande terrazzo ove termina la salita (35 m, IV+ e III).

Via Lingua sinistra: attaccare il muro basale al margine sinistro dove alcune incrinature facilitano la salita, e guadagnare in traverso verso destra il terrazzo con blocco, poi proseguire fino alla sosta per la via Lingua destra (III+). Dalla sosta traversare verso sinistra in direzione di un evidente diedro, che si risale per il suo spigolo sinistro fino alla sosta (50 m, III+ e IV, friends) su enorme blocco appoggiato. Da qui superare a destra una placca solcata da fessura e guadagnare facilmente la sommità della Lingua al grande terrazzo in comune con la via Lingua destra (35 m, III+ e II, friends).

Via Placca centrale: vedi foto per itinerario, 60 m con difficoltà di III+ e IV, seguendo i sistemi di fessure (4 ch, tolti, 1 friend).
Ultima modifica di lucaserafini il lunedì 26 agosto 2019, 7:05, modificato 3 volte in totale.
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Re: La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

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La Lingua di Valbona vista dall'alta conca della Valbona. Linea rossa Via della Lingua di Sinistra, linea gialla Via della Lingua di Destra
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Il Pioder visto dalla Valbona: Pizzo di Valbona a sinistra, Monte Toro in centro (con la vetta nelle nuvole) e spalla del Toro a destra (quella scavalcata dal ben noto itinerario sci-alpinistico che sale dal Passo Dordona alla spalla della Cresta Ovest del Toro e scende sul Pioder alto calandosi per un ripido canalino). Vedi ad esempio post https://forum.valbrembanaweb.com/trekki ... 11124.html
Ultima modifica di lucaserafini il domenica 25 agosto 2019, 16:08, modificato 3 volte in totale.
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Re: La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

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Il Pioder è costituito da un emersione tettonica di un corpo meta-plutonico di Gneiss Chiaro del Corno Stella, roccia metamorfica formatasi 300 milioni di anni fa all'interno della crosta terrestre a 30 km di porfondità, ed emersa 70 milioni di anni fa durante la formazione orogenetica delle Orobie. Le linee gialle evidenziano la separazione tra il GCCS e lo gneiss di Morbegno (rocccia che dal punto di vista arrampicatorio è molto deludente), che forma la vetta del Monte Toro ed il versante Sud-Est del Toro. La stellina indica la Lingua, che rappresenta l'ultimo corpo verso Est del Pioder, una vera colata magmatico-metamorfica a protendersi verso Nord con un evidente discontinuità nei confronti della roccia incassante (lo gneiss di Morbegno). Basta guardare i ghiaioni alla base delle rispettive pareti per capire la qualità arrampicatoria della roccia: a grossi e compatti blocchi quelli del GCCS e a sassi disfatti e sbriciolati quelli delllo gneiss di Morbegno...
Ultima modifica di lucaserafini il lunedì 26 agosto 2019, 7:07, modificato 1 volta in totale.
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Attraversando sotto la cresta Ovest del Toro sul versante Val Madre, tramite un sentierino semi-sconosciuto e fatiscente che collega la Baita della Croce (poco sotto il Passo di Dordona, quota 1944) alla baita del Pioder in Valbona (quota 2062).
Ultima modifica di lucaserafini il domenica 25 agosto 2019, 16:17, modificato 1 volta in totale.
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Lo spigolo Nord del Pizzo di Valbona, che nella parte bassa (cioè al di sotto dell'evidente pulpito) costituisce la Lingua

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Placconate di GCCS nel settore basale del Pioder poco al di sopra della Baita del Pioder

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Muro basale della Lingua con il primo tiro di corda delle due vie: rossa Lingua di sinistra - gialla Lingua di destra
Ultima modifica di lucaserafini il lunedì 26 agosto 2019, 7:08, modificato 3 volte in totale.
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Il sottoscritto da primo sul primo tiro della Lingua di sinistra

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Massimo da primo sul primo tiro della Lingua di destra
Ultima modifica di lucaserafini il domenica 25 agosto 2019, 16:46, modificato 1 volta in totale.
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Le due vie si incrociano alla sommità del muro basale

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Autoscatto sul muro basale
Ultima modifica di lucaserafini il domenica 25 agosto 2019, 16:47, modificato 1 volta in totale.
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Prima sosta in comune tra le due vie

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Marco alla seconda sosta della Lingua di destra, sullo sfondo Cadelle e Bocchetta dei Lupi
Ultima modifica di lucaserafini il domenica 25 agosto 2019, 16:48, modificato 2 volte in totale.
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