Nuova via invernale "Camilepo" allo Zucco di Pesciola

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M.Serafini
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Nuova via invernale "Camilepo" allo Zucco di Pesciola

Messaggio da M.Serafini »

Premessa: Non ci illudiamo di essere i primi a solcare questo angolo dei Piani di Bobbio. Sicuramente qualcuno è passato dal primo tiro della via, su cui si trovano dei chiodi qualche metro a lato del canalino. E' possibile che nessuno si sia avventurato nel camino finale, che su roccia dev'essere poco attraente e probabilmente pericoloso. Non siamo riusciti a trovare relazioni invernali di questa linea e la chiameremo "nuova" fino a smentita. La gradatura si basa sulle condizioni estreme trovate e sulla nostra scarsa esperienza su questi gradi. Ci siamo basati sulla placca del primo tiro dell'Hotel California all'Alben, dato M5 in dry tooling. L'ultimo tiro di Camilepo è a nostro parere ben più tosto, ma ci piacerebbe una seconda opinione. La via merita una ripetizione!

Camilepo
Questo inverno doveva essere la prima stagione di arrampicata invernale per me ed Emanuele. L’inverno 2017/18 ci ha trovato impreparati, io con scarponi fatiscenti e zero esperienza su ghiaccio, Emanuele con neanche gli scarponi. Questo inverno doveva essere la nostra riscossa e invece è il nostro turno di coglierlo impreparato: pochissima neve, giornate sempre troppo calde, cascate sofferenti…
A dicembre torniamo a casa con le pive nel sacco per ben tre weekend di fila. L’ultimo di questi dopo neanche un tiro di Andrea Dry, allo Zucco Barbisino; innevato, ma di neve farinosa che rende la progressione troppo lenta. Per non tornare senza niente, facciamo un salto all’Ongania e ci buttiamo in un canaletto sulla sinistra della prima torre che ci regala un tiro molto divertente ed un passaggio bello tosto in dry.
Non abbiamo tempo di continuare, ma lasciamo un cordone di calata e facciamo il nodo al fazzoletto; sopra di noi scorgiamo un caminone di massi incastrati che sembra sfidarci ad entrare nel suo ventre.

Ieri non era forse la giornata più indicata per riprendere questa via. Le nevicate dello scorso weekend non hanno avuto tempo per trasformarsi sui versanti a nord e avvicinandosi all’attacco si inizia a sprofondare fino al ginocchio.
Emanuele ha le ciaspole ed avanza sicuro. Io, senza, cerco di galleggiare sulla sua traccia, ma sprofondo sempre più. A questo punto ci separiamo, io salgo verso destra cercando di saltare da un sasso all’altro, mentre Emanuele, fiducioso nelle sue ciaspole, punta dritto all’attacco. Ci metteremo quasi due ore per arrivare alla base della via e dovrò lanciare una corda ad Emanuele che, 50 metri sotto all’attacco, sprofonda nella farina fino alla vita.

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Ultima modifica di M.Serafini il sabato 9 febbraio 2019, 2:48, modificato 2 volte in totale.
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M.Serafini
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Re: Nuova via invernale "Camilepo" allo Zucco di Pesciola

Messaggio da M.Serafini »

Con questa neve, tutto diventa difficile. Mettersi i ramponi è un gioco di equilibrismo, e se ti cade un moschettone è perso per sempre.
Quando attacchiamo il primo tiro le cose non migliorano. Siamo nel conoide basale e ogni metro è una lotta. Dopo cinque minuti di bestemmie, mi parte una picca e cado all’indietro tornando gambe all’aria a fianco di Ema che mi guarda sconsolato e mi da la sua benedizione se decidessimo di tornare a casa a_39 a_39

A metà del rosario sono fuori dal conoide ed ho raggiunto la parte più verticale del canalino.
Qui a dicembre eravamo saliti con difficoltà, ora invece la neve aiuta quanto basta e toglie un mezzo grado. I 20 metri successivi sono bellissimi. Si sguscia in un budello roccioso con arrampicata che varia dalla ramponata su tacchetta, allo “mi spalmo con tutto il corpo” sperando che il goretex faccia presa.

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Re: Nuova via invernale "Camilepo" allo Zucco di Pesciola

Messaggio da M.Serafini »

La seconda metà del rosario ce la giochiamo sul secondo tiro che attraversa i pendii nevosi centrali superando due divertenti fasce rocciose. Ema ci porta alla seconda sosta alla base del caminone che ci aveva incantato due mesi fa. Il pendio di neve non sarà più di 70°, ma con questa neve fa una certa impressione ed Ema è costretto a dimenticarsi che l'ultima protezione è più di 20 metri sotto di lui!

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M.Serafini
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Re: Nuova via invernale "Camilepo" allo Zucco di Pesciola

Messaggio da M.Serafini »

Quando arrivo in sosta, il camino si rivela un imbuto otturato da una decina di massi enormi che si incastrano uno sull’altro. In alto si intravede un foro, sotto all’ultimo masso, che sembra largo appena a sufficienza per passarci attraverso, ma per arrivarci la strada è sbarrata da un masso che crea uno strapiombo proprio al centro del camino. E’ chiaro che il rosario non è bastato e quest’ultimo tiro non ha nessuna intenzione di lasciarsi conquistare facilmente. Già il primo passo sopra la sosta risolve il dubbio dell’alpinista ottimista: “sembra difficile, ma poi da vicino è facile”. Costretto in un improbabile spaccata, mi trovo schiacciato sotto lo strapiombo con entrambe le picche incastrate in orizzontale e le braccia che si incrociano a “X”. Molto stiloso, non fosse per gli orrendi crampi che mi prendono l’esterno delle cosce a_39 a_39

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Schivato lo strapiombo, mi infilo nel buco sotto all’ultimo masso dove il camino mi partorisce fuori dal groviglio di blocchi. La sensazione non è piacevole e per chi avesse visto il film 127 ore, questo passaggio suscita ricordi spiacevoli!

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Qui doveva finire la nostra piccola via, terminato anche il secondo rosario e stremati dalla ravanata. Invece solo ora, sul retro dei massi incastrati, ci rendiamo conto che abbiamo arrampicato per tutto il camino staccati dalla parete e mi trovo ora su un piccolo ponte di roccia con crepacci rocciosi su entrambi i lati. Davanti a me 4 metri di placca compatta solcata da una singola fessurina ghiacciata all’interno. Per i piedi, nulla; aderenza su rampone.
A questo punto però, a non più di 10 metri dalla cima, neanche un passaggio di M8 poteva negarci la vetta. Così, con protezioni inutili e il passaggio più difficile che abbia mai tirato in invernale, usciamo sulla cima della seconda torre dell’Ongania.

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Re: Nuova via invernale "Camilepo" allo Zucco di Pesciola

Messaggio da M.Serafini »

Tracciato e relazione tecnica:

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Via Camilepo - Seconda torre della Cresta Ongania, Zuco di Pesciola

Prima Salita 07 Febbraio 2019 - Marco Serafini ed Emanuele Cavenati (a comando alternato)

Difficolta': M5

Dislivello: 100 m, un chiodo (bong) lasciato, usate due mezze corde da 60 m, friends ed eccentrici grandi

Condizioni: neve non trasformata e non portante

Tempo impiegato: ore 4:00 dall'attacco alla vetta

La via "Camilepo" risale il primo canale/colatoio roccioso alla sinistra dell'attacco della cresta Ongania. Il canale adduce ad un largo pendio nevoso da cui si raggiunge, obliquando verso sinistra, un camino formato da grossi massi incastrati.
Pur essendo una via di sviluppo limitato ha tutti gli ingredienti di una via invernale. Un primo tiro in stretto canale con incastri di corpo e picche, un secondo tiro ravanoso su pendii nevosi divisi da fasce rocciose e un ultimo tiro di dry tooling duro.

Avvicinamento
Raggiungere l'attacco della cresta Ongania quindi costeggiare la parete verso sinistra per 100 metri, perdendo qualche metro di dislivello fino ad un evidente canale sovrastato da pendii nevosi.

Relazione tecnica
Si attacca il canale salendo i primi facili metri fino a quando si stringe diventando un budello roccioso. Qui le difficoltà aumentano e in mancanza di innevamento sufficiente si incontra un passaggio di M5. Si continua ad incastri di picche e corpo fino a dove il canale torna ad allargarsi, sostando sotto la banda rocciosa di sinistra su spuntone (S1, M4+, 50m). Si supera la banda rocciosa sulla destra della sosta uscendo sul pendio nevoso soprastante. Qui si obliqua verso sinistra puntando all'evidente camino ostruito da grossi blocchi, che si raggiunge con un passo difficile a superare la seconda banda rocciosa. Sostare nella nicchia a sinistra su spuntone (S2, 70°, passi di M4, 50m). Affrontare direttamente il camino salendo in verticale fino a dove la progressione è sbarrata da un masso strapiombante. Portarsi dunque sulla destra con movimenti delicati e sormontare il masso. Traversare verso sinistra e infilarsi sotto al masso successivo, sgusciando nello stretto buco e raggiungendo un esile ponte di roccia che collega il groviglio di massi con la parete posteriore. Affrontare verticalmente la placca (Bong lasciato) che si trova sull'altro lato del masso con difficili passi di dry tooling fino a guadagnare l'uscita e la cima della seconda torre dell'Ongania (S3, M5+, 20m).
Da qui si può continuare lungo la cresta Ongania (3 lunghezze più tratti in conserva) oppure calarsi da una delle vie di roccia della seconda torre.
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Re: Nuova via invernale "Camilepo" allo Zucco di Pesciola

Messaggio da lucaserafini »

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Bravissimi! Questa piccola torre staccata dalla parete e ad essa appoggiata, sembra moltissimo quella della Gasparotto-RandHerron alla Nord dello Zucco di Pesciola, spettacolare!
a_14
Ultima modifica di lucaserafini il sabato 9 febbraio 2019, 20:56, modificato 1 volta in totale.
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Re: Nuova via invernale "Camilepo" allo Zucco di Pesciola

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Oggi sciando ho visto delle peste che salivano da quella parte e mi sono chiesto: "chissà chi è passato di lì?".
Ecco la risposta. Bravissimi!
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Re: Nuova via invernale "Camilepo" allo Zucco di Pesciola

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Grandi ragazzi! a_2 a_2 a_2
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Re: Nuova via invernale "Camilepo" allo Zucco di Pesciola

Messaggio da MaCa »

Bellissimo! Sempre alla scoperta di nuovi angoli da esplorare!!
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Salita cercherò suprema libertà verso una cima che Lei mi risveglia
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