Ributtiamo l'occhio in Cornetta..

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CadeSpi
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Ributtiamo l'occhio in Cornetta..

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Cima della Cornetta
Parete nord

settore di sinistra


Dopo che l'esplorazione invernale della nord della Cornetta è stata interrotta nel febbraio 2020 per colpa del Covid, non senza il bel bottino delle due salite della Via per Gino e Carpe Diem, è venuto il momento di rimetterci il naso.
Per questo giro, stante la mancanza di notizie sulle condizioni e i molti dubbi sullo stato di trasformazione della neve a nord, decidiamo di concentrarci sulla parte sinistra della parete, più facile, caratterizzata da un labirinto di canali, pinnacoli e cengie, e da molte possibili vie di salita.

Lasciamo l'auto ai piani Olimpiadi e il termometro segna un bel -4,5°, contro il calduccio che avevamo trovato fino ad imboccare la Val Torta.
Il clima decisamente rigido è confermato dal dito di brina che copre tutto e dalla neve della vecchia nevicata ben presente sugli alberi.
Seguiamo il ben noto tracciato del gerone e tribuliamo non poco per la neve a tratti profonda e inconsistente.
Tra una cosa e l'altra impieghiamo quasi due ore ad arrivare alla falesia semicircolare, dove troviamo pochissimo accumulo valanghivo e in compenso un po'di ghiaccio.
Qualcuno tira fuori la corda, qualcuno procede slegato, e arriviamo all'attacco delle vie a destra della parete.
Ci spostiamo invece verso sinistra lungo la cengia basale e abbiamo la sorpresa di trovare dei fitti bolli rossi recenti.
Li seguiamo e scopriamo ben presto che risalgono la parete, più o meno dove pensavamo di passare noi e più o meno dove immaginavo passasse la fantomatica traccia "estiva".
Ovviamente la neve e il ghiaccio complicano un po' le cose e non sempre è possibile seguire i bolli che risalgono una facile parete articolata ma parzialmente nascosta dalla neve.
Risaliamo con 3 tiri di corda da circa 30 metri ciascuno il canale caratterizzato da un enorme tetto giallo che lo sovrasta.
Alla fine del canale troviamo un cordino di calata su spunzone e ancora i bolli rossi che però scompaiono nella neve.
Procedere si fa faticoso perchè la neve si è accumulata e spesso si sprofonda fino alla vita.

La parete e le sue cenge in questa parte sono ricche di vita. Si intersecano tracce di ungulati, uccelli e di un ermellino.
Decido di seguire quest'ultima entrando in uno stretto canale interrotto da un evidente grotta.
"Se è passato lui passerò anche io" - penso. Poco dopo mi trovo a pensare che è ben diverso galleggiare come lui e sprofondare nella neve come me.
Dopo un piccolo salto roccioso la traccia dell'ermellino si perde verso sinistra mentre noi proseguiamo nel canale ancora per un breve tratto, prendendo poi una diramazione laterale più ripida (60-70°) che costeggia la parete verticale di un imponente torrione.

Ogni bivio è una scelta, ogni scelta porta verso una diversa avventura. Ma vista la faticaccia a tracciare si cerca di sbagliare il meno possibile.
Quindi su dritti verso l'uscita!
Altri 100 metri in neve fonda e arriviamo nel grande cengione su cui si appoggia l'ultima parte rocciosa della cresta, spostati circa 150 metri a sinistra rispetto alla vetta.
Salendo senza neve, qualche autunno fa, ero sbucato molto più a destra, devo aver sbagliato un bivio!

Fino ad ora, un po' preoccupato dal correre delle lancette dell'orologio, ho tracciato tutto, lasciando gli amici un po' indietro.
Ora invece cortesemente mi accordo lasciandoli tracciare verso la vetta. Ho idea che le energie serviranno per tracciare la discesa.
Nel frattempo abbiamo ritrovato i bolli rossi.
Un traverso esposto, poi un ultimo tiro di corda, tra spindrift, mani ghiacciate e qualche imprecazione da stanchezza.
Infine gli ultimi 50 metri facili con l'uscita al caldo e al sole.

In vetta il sole inviterebbe ad attendere il tramonto, ma la discesa, tutta da tracciare e in neve profonda, ci spinge ad affrettarci.
Arriveremo all'auto al buio, o meglio, alla luce di una splendida luna.

Il giorno dopo, casualmente, qualcuno seguirà la nostra traccia.

Il primo sole illumina il Tre Signori
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Si vede la parete, non sembra troppo innevata, ma so che da sotto inganna.
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Ultima modifica di CadeSpi il lunedì 20 dicembre 2021, 18:03, modificato 10 volte in totale.
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Re: Buttiamo l'occhio in Cornetta

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Superiamo la falesia circolare per neve e con un passo su ghiaccio
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Ed entriamo nella parete vera e propria da un canale "bollato" di rosso.
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Ultima modifica di CadeSpi il lunedì 20 dicembre 2021, 17:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: Buttiamo l'occhio in Cornetta

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Tratti asciutti e tratti innevati si alternano, fino ad uscire ad una seconda cengia.

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Ultima modifica di CadeSpi il lunedì 20 dicembre 2021, 17:49, modificato 1 volta in totale.
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Re: Buttiamo l'occhio in Cornetta

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Ci spostiamo quindi verso a sinistra seguendo le tracce di un ermellino
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Quindi lasciamo il canale costeggiando una bella parete
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Re: Buttiamo l'occhio in Cornetta

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Tracciamo sottocresta in direzione della vetta, ritrovando i bolli rossi
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Seguendo i bolli risaliamo un canale camino che risulta delicato per la neve inconsistente.
Poi finalmente usciamo in vetta.
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Re: Buttiamo l'occhio in Cornetta

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Una foto, qualche pacca sulle spalle, un po' di the e frutta secca ed è subito ora di ripartire
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La prima parte di discesa scorre bene, nonostante lo zoccolo che forma la neve.
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Re: Buttiamo l'occhio in Cornetta

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Il vallone però ci costringe a tracciare faticosamente in neve profonda.
Ma ci godiamo uno splendido tramonto.
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Nei bosco scende il buio, ma la luna piena lo ricaccia subito via.
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Alla prossima..
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Re: Ributtiamo l'occhio in Cornetta..

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Re: Ributtiamo l'occhio in Cornetta..

Messaggio da freedom »

Gran bella avventura! a_2 a_2 a_2
fr33d0m ( Canali video: YouTube - Vimeo )
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