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Percorsi, itinerari, escursioni cicloturismo e MTB in Valle Brembana

Moderatore: IW2LBR

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trevbg
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Iscritto il: mercoledì 1 ottobre 2003, 17:45

Messaggio da trevbg »

Da Tartano faresti lo scollinamento in Valtellina, riscollinamento al Passo Porcile e discesa??? Consiglio di fare il sentiero che rimane sul tratto Brembano facendo il periplo dell'Arale e arrivando alla frazione Tegge.
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Franco2
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Iscritto il: martedì 26 aprile 2005, 9:27

Da S. Simone a Foppolo senza troppi saliscendi …

Messaggio da Franco2 »

… e cioè:

Dalle Terre Rosse di S. Simone si scende a Sx per Tartano e si raggiunge la mulattiera 101/201, da percorrere fino oltre le baite dei "Fontanini": due brevi discesine un po' sterrate sul traverso dei due canali, rotti e piuttosto ripidi, che mettono giù dritto fino ai Forni (bang, ahia, meglio di no, grazie); poi, entrando nel vallone di Tartano e sempre seguendo la mulattiera per il Passo, s'inizia una lieve salita a mezza costa, sempre monte a sx e valle a dx.

Poco dopo s'arriva ad una biforcazione che precede un paio di evidenti e ripidi tornantini della mulattiera: s'imbocca in basso, verso destra, un sentierino; si scende lì, attenzione, per terra "gira" parecchia acqua sorgiva; c'é súbito in vista la baita "I Trì Camì" appena ristrutturata, si prosegue verso il centro della valletta di Tartano, perdendo solo pochi metri di quota, s'attraversa il torrente (in piena vista Pegherolo & Cavallo, di fronte, oltre gli spiazzi di S. Simone), si segue ancóra il sentiero sul versante opposto della valle che in lieve salita (non scendete, finireste ai "Forni" ed a Cambrembo …) "gira" piuttosto basso, ± a filo del bosco, 300/500 mt. sotto le cime del Valegino e poi dell'Arete.

S'attraversano a quota quasi costante e per tracce di sentiero gli sfasciumi sulla prima bella conca (esposta a W) sottostante la cima "Arete" (non «Arale», nè "Arele", toponimi sbagliati, ineliminabile frutto avvelenato di un lungamente ripetuto e "ri"copiato errore della vecchia cartina 1:25.000 IGM); attraversato il torrente che divide la conca si raggiunge l'ultima costa lungo un tratto di mulattiera in sasso, quasi lastricata: sarete sopra la località Sponda / Cambrembo, starete uscendo da un folto di larici (a valle un bel "bárech" squadrato, recinto di sassi nei pascoli più alti, più in basso si vede una stalletta a portico aperto, una "penzana").

Giunti all'aperto sarete di fronte al Pegherolo, seguite a Sx ed in quota un paio di canaloni (quando si è nei loro fondi si vede a valle, molto più in basso, la provinciale Branzi/Foppolo); al terzo canalone il sentiero scende nel bosco ("peghère", niente più larici, l'esposizione è al pieno "solivo"); lì si può solo scendere, verso "il Piano" (le "Tegge" restano indietro, in basso a Dx, le si vede ma non ci si passa …); uscendo dal bosco vedrete sopra il sentiero, a Sx, un paio di casottelli, sono cisterne d'acquedotto: altra acqua "in giro" … scendete alla stradina che viene dalle Tegge, attraversate la valle di Porcile su un bel ponte nuovo nuovo, in basso vedrete il Tunnel paramassi dell'entrata stradale di Foppolo, di fronte un imponente paravalanghe: risalitelo e troverete la carrozzabile asfaltata, ben arrivati al "Piano" di Foppolo! A Sx entrate in contrada, c'é una gran bella fontana (magari vorrete rinfrescarVi, no?!?), ed un paio di affreschi ex voto, la contrada è carina ed appartata; riprendete al contrario la carrozzabile, scenderete al centro storico di Foppolo, bar, gelati, spaccio …; se voleste potreste sempre trattenerVi un giorno o due (o più, perchè
no?): ristoranti, locande & alberghetti molto ospitali e carini non mancano di sicuro …

Su tutto questo tratto ETACS & GSM con ottimi segnali, forse addirittura GPRS & UTMS … non si sa mai.

Buon divertimento.

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Questa variante è buona anche per gli escursionisti/trekker, per un arrivo facile, a piedi, da Cà S. Marco, specie se si giunge a S. Simone, magari un po' stanchi, piuttosto sul tardi, diciamo - d'estate - dopo le 16,00: si tratta d'un pecorso più riparato, meno faticoso, meno impegnativo e forse meno battuto, ma più facile da mantenere, specie in caso di maltempo, rispetto al mitico e comunque bellissimo "101/201".

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Per i bikers questo è un possibile itinerario lungo sentieri praticabili e non estremamente difficili … il pecorso "logico" sarebbe … strada provinciale Valtorta, Olmo, Piazza, Branzi, Foppolo ;–))

Ciao


Franco
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trevbg
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Messaggio da trevbg »

Posso dirti che per quanto riguarda il tratto dal Passo di Salmurano al Passo S. Marco puoi probabilmente limitarti a seguire il sentiero delle Orobie Occidentali, l'ho percorso un po' di tempo fa, ma mi pare di ricordare che abbastanza semplice e che si dovrebbe prestare anche ad un attraversamento in bici. Il canalino dal Rif. Benigni al Passo di Salmurano invece è fattibile solo con bici in spalla e molta prudenza...
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Franco2
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Iscritto il: martedì 26 aprile 2005, 9:27

Messaggio da Franco2 »

Confermo, quello tra Salmurano e il lago Piazzotti non solo é un canalino piuttosto ripido e scivoloso, a causa dell'acqua che vi cola, ma spesso ci sono i soliti "furbi" che lo scendono a salti, da vere capre, incuranti dei sassi che smuovono … piuttosto mi sembra un po' audace il passaggio dal Rifugio Grassi alla Valle del Divaolo, lì la bici non la vedo proprio bene, specie nelle balze sotto il "Tre Signori", e poi su-e-giú nella Valle d'Inferno: forse Vi attendono alcuni lunghi tratti "bici a spalla" (spero pochi); allo stesso modo sarà un bel peso averla in gobba nella salita al passo del Toro; suggerimento: prendere acqua ai Piani di Bobbio perchè poi, salvo una sorgentella smunta che sgorga un po' prima del passo, non se ne trova fino al Rifugio Grassi … buon passeggio.

Domanda: non penserete mica di farla tutta in un giorno, neh?

Ciao


Franco
Emlobat
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Intinerario MTB

Messaggio da Emlobat »

Mi sapete dire se il tratto dal rif. Cazzaniga e il rif. Lecco è fattibile in MTB?

Io vorrei partire da Pizzino, andare verso il Passo di Baciamorti e percorrere il sentiero 101 che porta al Cazzaniga, raggiungere il rif. Lecco e rientrare da Valtorta.

Ciao
Emilio
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luvaltol
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Messaggio da luvaltol »

ciao a tutti. vorrei sapere da Claudio in che modo andavi dalla costa del Palio a Morterone... percorrendo i sentieri segnalati dal Cai? So che quest'anno hanno aperto la nuova strada agro-silvo-pastorale ma fino la scorsa estate non c'era. (Conosci il gestore del rifugio Tironi-Consoli? E' simpaticissimo, ha partecipato a diverse trans-alp in coppia con Vairetto... è un mito...).

Luca
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Franco2
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É andata bene!!!

Messaggio da Franco2 »

Caro Claudio,

sono ben lieto che Tu abbia fatto il giro, E CHE BEL GIRO (compreso tutto il resto …)!

Il sentiero "8", con piazzola per pic-nic, é quello "BASSO", infatti vedrai che nel mio suggerimento raccomandavo di stare alti, dopo aver attraversato la valle di Tartano, solo 300/500 metri sotto le cime, sul sentiero che tanto tempo fa era stato numerato "15" dalla Pro Loco di Foppolo … ; non mi permetto però alcuna critica sulla Tua soluzione, sia ben chiaro; in definitiva Ti sei orientato correttamente, e va benissimo, in fondo si esce un po' alla ricerca dell'avventura, se no resta tutto scontato ed in fin dei conti un po' troppo noioso.

;–)).

E poi Tu offri pure l'occasione di conoscere una variante; ma io a mia volta propongo una piccola spiega per chi, leggendoci qui "a cose fatte", volesse riprovare quel percorso … !

Buon passeggio a tutti, con e senza ruote.

Ciao.


Franco
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Franco2
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Messaggio da Franco2 »

Guarda, Claudio, che in quella zona (dal fondo del vallone di Tartano verso Foppolo, per le coste dell'Arete) le segnature dei sentieri non sono proprio le più frequenti e certe … meglo controllare la "Kompass" (o simili)-

Comunque, il fatto è questo: il sentiero "15" parte da Foppolo, località Piano, attraversa la valle di Porcile dopo il paravalanghe, inizia súbito a salire verso W, costeggia all'aperto il casottello dell'acquedotto ed entra nel bosco, attraversa un paio di canaloni (sono quelli che più a valle rendono molto sinuosa la strada carrozzabile dal bivio di Cambrembo a Foppolo, dove sono stati realizzati i paravalanghe) poi giunge in quota, al limite tra il bosco ed il prato sommitale del monte di Arete; da lì prosegue verso ovest pressochè in piano, supera un altro paio di canaloni molto ripidi (vista sul bivio per S. Simone e sulla "Sponda", poi giunge al costone che delimita la valle di Tartano; lì trovi il barech, il prato con in fondo la penzana, lì pieghi verso nord, entri nel lariceto, passi la conca di sfasciumi, e in lieve discesa raggiungi il fondo del vallone, circa 150 metri sotto la quota del passo di Tartano …

Ciao, e complimenti per le sgambate (a pedali!).


Franco
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Franco2
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Commissione sentieri CAI?

Messaggio da Franco2 »

In effetti la traccia di quel sentiero è ben marcata al suolo, ma dall'alto la vegetazione la nasconde abbastanza bene, perchè il passaggio non é molto intenso: la si vede semmai piú chiaramente con una prospettiva "di taglio", se s'osserva il versante della valle da quello opposto e da quota leggermente superiore (per esempio dopo aver superato i tornantini del 101/201 a monte della biforcazione per "I Trí Camí"); sono piccoli retaggi semipersi di un'antica frequentazione agro/silvo/pastorale, da tempo purtroppo del tutto abbandonata ed oramai desueta.

Varrebbe la pena pensare ad un suo recupero, con qualche segnale "CAI" che offrisse un'utile (e molto bella) scorciatoia "al solivo" per il tratto S. Marco/Foppolo del Sentiero delle Orobie Occidentali; chissá mai che qualche esponente della commissione sentieri ci legga e ci faccia un pensierino … del resto non mi illudo: non sará certo la prima volta che quel percorso é alla "loro" attenzione.

Ciao


Franco
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