Novità in riva al Brembo ad Almè

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Re: Novità in riva al Brembo ad Almè

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da L'Eco di Bergamo di Benedetta Ravizza

Paladina-Zogno, il progetto ora pedala
I Comuni, da Villa d’Almè a Sedrina, fanno squadra per far ripartire il percorso ciclopedonale al palo
Il consigliere Lobati: Via Tasso chiederà al Demanio la proprietà degli ex sedimi ferroviari delle Valli


Valle Brembana - La pista ciclopedonale della (Bassa) Valle Brembana riprende a pedalare.
Chi l’ha detto che in tempi di bilanci risicati, bisogna starsene con le mani in mano? Da queste parti, addirittura, hanno tirato fuori dal cassetto un sogno che ci stava chiuso da un po’, ovvero collegare con «la mobilità dolce» il tracciato dell’ex sedime ferroviario che va dalla stazione di Paladina (in territorio di Almè) alla stazione di Zogno, agganciandosi alla tratta già esistente e funzionante, chiudendo così il cerchio. La spinta è arrivata dal Comune di Villa d’Almè che ha chiamato a raccolta i vicini e bussato alla porta della Provincia. La sorte premia gli audaci. Le risposte sono state positive. Tanto per cominciare si è costituito un tavolo pista ciclabile, che vede seduti insieme i Comuni su cui passa il tracciato (Almè, Villa d’Almè, Sedrina e Zogno) e il consigliere provinciale delegato a Urbanistica e Pianificazione Jonathan Lobati, che è anche sindaco di Lenna e quindi il territorio in questione lo conosce molto bene. Il gruppo di lavoro tornerà a riunirsi stasera, anche per la stesura della versione definitiva di una lettera che intende allargare la collaborazione ad altri enti e paesi. «I nostri Comuni – si legge nella bozza – ritiene la pista ciclopedonale Paladina-Zogno di interesse strategico per collegare i percorsi ciclabili già esistenti in Valle Brembana con quelli del Parco dei Colli, unendo idealmente Bergamo con la Valle. Inoltre il ripristino del sedime consentirebbe la mobilità ciclopedonale interna ai Comuni di Villa d’Almè e Sedrina, collegando le frazioni di Campana, Fonderia e Botta ai rispettivi capoluoghi». Per una volta, non si batte cassa ma si cerca di fare squadra. «Consci delle ristrettezze economiche a cui tutti gli enti sono sottoposti – continua il testo – proponiamo una collaborazione costruttiva e innovativa tra Provincia, Comuni, enti sovraccomunali (come Parchi e Comunità montane, ndr) e territorio (associazioni, imprese, cittadini), che non si limiti a chiedere all’ente provinciale ma che, grazie allo sforzo di tutti, permetta di raggiungere l’obiettivo». La Provincia (che si è già detta ben disposta, conferma il presidente Matteo Rossi) dovrebbe stendere il progetto definitivo-esecutivo (il preliminare già c’è, e stima i costi dell’opera in circa un milione di euro; ma potrebbe essere rivisto con alcune «varianti», tipo lungo il Brembo, e risparmi), in modo tale, poi, da poter avviare la ricerca fondi (anche attraverso bandi), senza escludere che i Comuni possano essere chiamati a fare direttamente la loro parte. Richiesta al Demanio Intanto Via Tasso si è attivata anche per richiedere a titolo non oneroso (cioé senza spesa) al Demanio l’ex sedime ferroviario, sia della Valle Brembana sia della Valle Seriana. «Intendiamo procedere con il federalismo demaniale – spiega Lobati –, è importante che gli assi strategici di collegamento tra le Valli e la città restino patrimonio dei cittadini bergamaschi». La Provincia arriverà dove i Comuni non riescono ad arrivare (le amministrazioni comunali hanno infatti la precedenza nella richiesta, ma alcuni non l’hanno ancora fatta).

«Il lavoro della Provincia – precisa infatti Lobati – consisterà nell’acquisizione dei terreni non ancora richiesti al Demanio dai Comuni competenti, per evitare di lasciare dei “buchi” e avere tutto l’asse». Innanzitutto verranno acquisiti i 12,5 chilometri dell’attuale percorso del tram della Valle Seriana (Bergamo-Albino), ancora di proprietà dello Stato. «In seconda battuta – annuncia Lobati – richiederemo il trasferimento dei terreni che insistono lungo il vecchio tracciato ferroviario che univa la “Città dei Mille” e la Valle Brembana, almeno fino al Comune di Sedrina,per una decina di chilometri, tenuto conto che l’Amministrazione comunale di Zogno ha già provveduto ad acquisire le aree di propria competenza. Tutto questo permetterà alle varie Amministrazioni pubbliche di costruire la futura programmazione territoriale e viabile, sia nella direzione del recupero come metro-tramvia sia come itinerario ciclopedonale, così da completare il collegamento con l’esistente ciclovia che da Zogno sale fino a Piazza Brembana, facendo in modo che i due progetti non si pestino i piedi».
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