Scempio sui monti di S. Pellegrino:

Percorsi, itinerari, escursioni cicloturismo e MTB in Valle Brembana

Moderatore: IW2LBR

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Franco
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Iscritto il: lunedì 27 gennaio 2003, 23:43
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Messaggio da Franco »

In qualità di moderatore di questa discussione del Forum chiedo gentilmente a Stefano e IWNGG di evitare una sterile polemica su "circonvallazioni" e/o "tangenziali", "volo notturno" e quantaltro non sia inerente la discussione in oggetto.
Ricordo che si sta parlando di una strada agro pastorale. in Valle Brembana

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giuseppeyy
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Iscritto il: mercoledì 7 dicembre 2005, 16:36

Messaggio da giuseppeyy »

Effettivamente Franco discutere delle strade di Milano e delle modalita' di soccorso e' piuttosto sciocco. Solo per non passare per deficiente: Milano ha almeno 2 anelli di circonvallazioni nell'area urbana. Le tangenziali invece ne sono esterne.

Il forum e' uno strumento di comunicazione ad accesso pubblico che consente di raggiungere rapidamente molta gente. Dire che "...non spetta a noi prendere decisioni e promuovere azioni..." significa stabilire che i lettori non hanno diritto di agire in conseguenza delle opinioni maturate durante la consultazione del forum. Cio, oltre a costituire una limitazione poco lecita, e', di fatto, inapplicabile. Se il "...portare alla conoscenza altrui..." non consente agli "altrui" di fare uso delle informazioni acquisite, il meglio che si puo' dire delle informazioni stesse e' proprio che "...non sono granche' utili..."

Io non ho alcuna via amministrativa e legale per poter far valere le mie ragioni in tempi utili (tra una settimana non servira' piu' a nulla). Ritengo importante che chi ci vive, nella valle, si adoperi per evitare questa brutale aggressione alla montagna ed ho dedicato tempo ed impegno in questo forum perche' lo reputo uno strumento utile per perseguire tale fine.

Se, come intendo, ritieni che io stia facendo un uso improprio di questo forum, dammene conferma. Evitero' di insistervi.

IW2NGG, se oggi posso essere curato e 10 anni fa non avrei potuto, me ne rallegro. E se brucia un rifugio rimarra' senza casa (e/o lavoro) quantomeno il gestore. Mi perdonino gli altri lettori per queste ovvieta', sulle quali evitero' comunque di tornare.

Nelle frazioni isolate come Sussia (tra i boschi) le attivita' economiche non riescono oggi ad essere competitive e non riusciranno ad esserlo nemmeno nel futuro prossimo. Decenni fa per campare tra i boschi poteva essere sufficiente un orto, qualche animale ed un po' di legna. Oggi l'estensione di terreno minima necessaria per mantenere un agricoltore si e' centuplicata, l'allevamento di bestiame ha implicazioni cento volte maggiori e la silvicoltura non e' competitiva col legname proveniente dall'estero. Negare che le prospettive ai margini di un ragionevole orizzonte temporale possano essere differenti significa negare la realta'. Che ipotesi si possono fare sulla vita futura in questi luoghi senza tener conto del turismo? Che "appeal" ha una eventuale trattoria (ipotesi) a Sussia raggiungibile in auto come qualunque altra nelle frazioni delle valli? Ed anche negando l'accesso alla strada per i non residenti, a chi piace passeggiare su di una strada come quella mostrata nella foto? Come unici fruitori della zona rimarrebbero solo i proprietari delle seconde case, nei fine settimana, e poco piu'. Turismo derubato, montagna ferita e frazione praticamente morta.

Pessimista?

La piccola frazione di Codera (Novate Mezzola) nell'alto Lario e' turisticamente nota ed apprezzata proprio per la caratteristica di non essere raggiungibile se non a piedi. Le ipotesi di costruirci una strada sono state sempre respinte (quantomeno fino a qualche tempo fa). Gli abitanti giudicarono che la caratterizzazione turistica della loro frazione avrebbe bilanciato i disagi dati dall'assenza di collegamento stradale.

Lungimiranti? Io penso di si.

La scomparsa della mulattiera Vetta-Sussia sara' una perdita definitiva per tutti senza nessun vantaggio per la comunita'!
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ol gogis
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Iscritto il: mercoledì 11 dicembre 2002, 17:03

Messaggio da ol gogis »

Ciao a tutti,
l’essenza della segnalazione di Stefano, cioè la distruzione di una antica mulattiera tra l’altro tra le ultime rimaste in buono stato, mi pare si sia progressivamente persa. Si dovrebbe avere maggiore attenzione verso le opere, strade o case che siano, che rappresentano con la loro presenza testimonianze di vita nei tempi. E a questa segnalazione mi unisco a Stefano nel manifestare la rabbia nel vedere che c’è poca sensibilità di fronte a questo argomento.

Forse Stefano se avesse visto la strada seguire un altro tracciato non avrebbe segnalato il “misfatto” dico forse. Per quanto riguarda la viabilità, la strada porterà sicuramente benefici a qualcuno più che ad altri, ci saranno i contenti e quelli meno, in seguito per accontentarne altri arriverà fino al Grosnello per poi scendere ed allacciarsi alla strada di Catremerio. Alla domenica ci faremo il nostro bel giretto in auto, pic-nic, apriranno un bar; borghi come Ca’Carletti o Forcelle saranno sicuramente ristrutturati così come le altre baite del posto.

Fantascienza? Forse, ma così va il mondo. Non sarà certo la strada per Sussia che lo fermerà, ma noi quella mulattiera non la vedremo più.

SALUTONI
giuseppeyy
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Iscritto il: mercoledì 7 dicembre 2005, 16:36

Messaggio da giuseppeyy »

Cllocate, io risiedo in provincia di Milano, il tempo a disposizione non abbonda (le ruspe avanzano ogni giorno) e non ho "agganci" a San Pellegrino. L'uso corretto che si fara' della strada e' secondo me cosa di poca importanza. La speranza risiedeva nell'eventualta' che qualche lettore del forum avente conoscenza diretta di funzionari, assessori o sindaco a San Pellegrino potesse "suggerire" loro una sospensiva temporanea ed invitare nel frattempo gli amministratori a fare ulteriori riflessioni sull'opera in questione. Io naturalmente posso sempre andare a fare turismo altrove (frequento la Val Brembana solo occasionalmente) ma mi sembra un vero peccato lasciare compiere questi disastri. Se fossi residente a San Pellegrino di certo non avrei lasciato cadere la cosa.

Ol gogis, le tue considerazioni comunicano fatalismo. Le cose non avvengono indipendentemente dalla nostra volonta'.

Ciao
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Franco
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Iscritto il: lunedì 27 gennaio 2003, 23:43
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Messaggio da Franco »

Ciao Stefano, in qualità di moderatore ogni tanto devo intervenire per porre freno ad alcuni eccessi, come ben di ci, "il forum e' uno strumento di comunicazione ad accesso pubblico che consente di raggiungere rapidamente molta gente" e quando di co che non spetta al forum proporre azioni non significa assolutamente che "i lettori non hanno diritto di agire in conseguenza delle opinioni maturate durante la consultazione del forum".

Ogni singolo utilizzatore del forum è liberissimo di esprimere le proprie opinioni ed agire di conseguanza, pertanto il forum non limita in alcun modo.

Ti preciso inoltre che non ritengo assolutamente che stai utilizzando il forum in modo improprio anzi come già precedentemente ti avevo detto ti ringrazio per la discussione che hai scatenato.
Come moderatore non posso però permettere che il forum sia utilizzato come strumento per indire azioni contro chiunque altro, ripeto ci sino altre vie che ogni singolo lettore può decidere di attivare in piena autonomia senza coinvolgere il Forum.

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Michele82
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Iscritto il: sabato 10 dicembre 2005, 18:08

Messaggio da Michele82 »

Forse è un po' OT, ma mi sembra che l'argomento sul forum non sia stato trattato: che ne pensate della nuova strada (Scempio?) agro-silvo-vattellapesca che hanno fatto sul passo Dordona per collegare Foppolo con la Valtellina?
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Franco
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Iscritto il: lunedì 27 gennaio 2003, 23:43
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Messaggio da Franco »

Finalmente il nostro Amministratore ha fatto sentire la sua voce. Ci voleva anche perchè ritengo giusto che tutti possano esprimere la loro opinione e chi meglio dell'Amministratore può dare informazioni vista la sua lunga militanza sui sentieri della nostra valle. Grazie Gino

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giuseppeyy
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Iscritto il: mercoledì 7 dicembre 2005, 16:36

Messaggio da giuseppeyy »

Non avevo replicato all'intervento di Gino perche' avrei solo ripetuto considerazioni che avevo gia' esposto e non sarei stato percio' di nessuna utilita'. Nel frattempo il testo del suo intervento e' cambiato leggermente. Non e' "completamente diverso" da quello che tutti avevamo letto ma vi sono state apportate avvertibili variazioni.

Richiamato giustamente in causa (avrei almeno dovuto scrivere che avevo letto gli interventi successivi), mi sono permesso ora di estrarre dall'intervento di Gino alcuni passaggi e di commentarli. Separare singole frasi dal discorso in cui erano inserite puo' talvolta snaturarne il significato, ma credo di essere riuscito ad evitare questo pericolo. In caso contrario me ne scuso ed accettero' di buon grado le opportune obiezioni censorie.

"...in certi casi si deve pagare il dazio alla modernita'.... "

"CERTI CASI"? Queste parole fanno ritenere che la Val Brembana sia agli albori della colonizzazione umana, invece di essere pressoche' completamente antropizzata come effettivamente e'. Ol Gogis ha scritto a proposito della mulattiera Vetta-Sussia: "...la distruzione di una antica mulattiera tra l’altro tra le ultime rimaste in buono stato..." . Siamo dunque giunti ad "...una delle ULTIME rimaste in buono stato..." come scrive Ol Gogis oppure la valle e' ancora talmente priva di strade da ritenere ragionevole che "...in certi casi si deve pagare il dazio per l'accesso con i mezzi..." (come e' scritto ora nell'intervento di Gino).

"...e' opportuno che le frazioni isolate vengano dotate di tutte le comodita'..."

No comment.

"...costerebbe molto di piu' (vedi trasporto in elicottero)..."

Una teleferica risolverebbe il problema in modo accettabile, sempre che si sia disposti a rinunciare a voler raggiungere Sussia con l'auto invece che con un breve tragitto (un oretta o anche meno) a piedi.

"...le frane sono sempre esistite, e' la logica della natura e l'uomo cerca di fare il possibile per metterla in sicurezza. A Camorone le case erano li da anni........... eppure e' franato mezza montagna..."

Sappiamo tutti che le montagne franano "quasi" esclusivamente come conseguenza dell'impatto dell'attivita' umana (realizzazione di strade, case, pascoli, ecc...). Dire che le frane fanno parte della logica della natura e che l'uomo fa il possibile per mettere le montagne in sicurezza e' grottesco.

"...Sono salito giusto l'altro ieri a vedere quella strada che portera' a Sussia, certo ora non e' bella a vedersi, quella "frattura" nella montagna. Ma quando sara' finita avra' un altro aspetto, avrà i suoi bei muri in sassi integrati all'ambiente e non sara' proprio un orrore vederla..."

Sara' una comune strada. Con l'aggravante di non essere stata realizzata semplicemente preparando il "fondo" su di un terreno gia' adatto allo scopo (pascoli, ecc...) e con pochi interventi di apertura di boschi e consolidamento e trattamento di eventuali punti particolari, ma attraverso uno stravolgimento del fianco della montagna nelle zone attraversate.

"...La Montagna, per i motivi descritti sopra, ha bisogno di essere abitata (chi ci abita la mantiene), non basta avere gli escursionisti al Sabato e Domenica..."

Nei precedente interventi ho obiettato (ed argomentato) che non e' vero che "la Montagna ha bisogno di essere abitata". Si continua ad illustrare che l'uomo "vuole" che la montagna sia abitata, ma non ho ancora letto nulla che illustri il perche' si possa ritenere che sia la montagna ad averne bisogno. Le frane in zone antropizzate non si prevengono con sbancamenti (quelli della strada) che asportano piu' terra, alberi e roccia di qualunque (poco probabile) frana possa interessare Sussia.

Se si e' comunque convinti che queste frazioni non verranno piu' abitate stabilmente, ma solo nei fine settimana, la gravita' e l'inutilita' degli interventi in opera e' ancora maggiore. Se Sussia ha valore per qualcuno (le persone ad essa legate, il comune di San Pellegrino, la comunita' montana), non sarebbe stata la necessita' di portare il materiale da costruzione con la teleferica ad impedire la conservazione del suo piccolo borgo, che avrebbe avuto certamente maggior valore (non necessariamente economico) per tutti se fosse rimasta raggiungibile solo attraverso la vecchia mulattiera, magari poi restaurata anche e soprattutto grazie all'intervento del comune.

In questi ultimi anni ho notato un notevole incremento di impegno da parte di tutte le amministrazioni locali (regione, provincie, comunita' montane e comuni) per valorizzare il turismo come risorsa economica per gli abitanti delle valli e delle montagne lombarde. Il fatto che a San Pellegrino ci sia un ufficio turistico aperto anche alla domenica (fatto non comune) in "bassa stagione", gestito dalla comunita' montana, fa pensare che il turismo sia ritenuto sempre piu' importante anche qui. Cosa ha da offrire San Pellegrino ai turisti che desidera attrarre? Di quali armi dispone per sostenere il confronto con la forte ed abbondante concorrenza di altri comuni, valli e regioni?

Non intendo sminuire cio' che realmente c'e' di buono a San Pellegrino, ma ritengo che una visione lungimirante da parte degli amministratori dovrebbe obbligatoriamente considerare la necessita' di valorizzare cio' che a medio e lungo termine potra' essere apprezzato dai turisti. La conservazione della mulattiera e del borgo di Sussia non fara' certo fare una "svolta" drastica alla qualita' e' quantita' del turismo nella zona, ma (secondo me) potra' contribuire significativamente, se comunicata al pubblico, a qualificare l'offerta turistica di San Pellegrino. Lo stesso luogo, raggiunto dalla strada, perdera' molto del suo "appeal" e vanifichera' definitivamente la possibilita' di avere la frazione abitata stabilmente.
Con la strada privata, il comune si "sbarazza" di un problema (la eventuale manutenzione della mulattiera), ma dimostra di non riuscire a vedere oltre il proprio naso.

"...come in tutte le cose ci vuole il compromesso, buonsenso e ragionevolezza..."

Gia'.

Ciao
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