Accorpamento piccoli Comuni della Valle Brembana

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Lemine
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Re: Accorpamento piccoli Comuni della Valle Brembana

Messaggio da Lemine »

eleunamme ha scritto:A parer mio l'accorpamento dei comuni sotto i 1000 abitanti è la sola cosa sensata di questa manovra finanziaria! Spero che le camere non modifichino questa norma anzi auspico l'innalzamneto a 2000 abitanti. Finalmente basta sepse inutili per mantenere giunte e conisgli comunali per paesini di poche centinaia di persone. Basta campanilismi e bigotti atteggiamenti di persone ostinatamente legate al proprio "orticello" ! Io vedrei Zogno, San P., San Giovanni e Lenna come soli e unici comuni in valle! E via pure la comunità montana, altro spreco....!
Lenna???...al massimo Piazza Brembana. Comunque non sono d' accordo a queste unioni forzate, se poi vengono da se come sta accadendo in Val Brembilla tanto meglio a_45
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IW2LBR
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Re: Accorpamento piccoli Comuni della Valle Brembana

Messaggio da IW2LBR »

Accorpamento Provincie, al Passo San Marco per unire la montagna lombarda

Sabato 28 Luglio 2012 si riuniscono al Passo di San Marco associazioni e sindaci per avanzare con forza una proposta coraggiosa: unire la montagna ora fammentata in 6 provincie (domani 4) in un’unica grande provincia alpina. La politica non sa guardare al domani, prigioniera dell’impasse da essa stessa creata, sa solo “tagliare”. Abdicata ogni residuo potere decisionale ai tecnocrati espressione degli organismi internazionali subisce la logica della ragioneria applicata alla politica. Le provincie? Abbandonata l’idea di un riassetto istituzionale le si lascia, un po’ più grandi e senza elezione diretta. Si impone un minimo di tot. km2, tot. abitanti, tot comuni. Pur di far vedere che “si fa qualcosa” si procede a razzo (nel paese della lentocrazia) ad attuare il piano in due mesi. Un tempo breve, d’accordo, ma spesso le decisioni innovative emergono sotto la pressione dell’urgenza. Anche nella rigidità dei parametri governativi le Regioni potrebbero elaborare soluzioni intelligenti. Invece si sta procedendo al minimo di accorpamento lasciando in vita più provincie possibile. Come e Varese verrebbero fuse e così Lecco e Sondrio. Mantova dovrebbe “rubare” un po’ di comuni a Cremona (modificando un confine ricco di storia, di fortezze, delle memorie dei mini-stati satellite gonzagheschi) che verrebbe compensata con l’annessione di Lodi. Brescia e Bergamo non sarebbero toccate.

Sondrio annette Lecco o viceversa?
A Sondrio è stata promossa una battaglia di retroguardia per la difesa della provincia raccogliendo 25 mila firme (di persone che, in buona fede, scambiano la legittima aspirazione alla rappresentanza politica e all’identità locale con la difesa di una istituzione burocratica superata). Retroguardia perché è da un anno che circola una proposta molto più innovativa e in grado di spalancare un futuro ai territori alpini: la provincia alpina lombarda.

Chi desidera la conservazione della provincia di Sondrio probabilmente spera di conservare, chiuso nel guscio, una posizione di preminenza nell’ambito sociale locale. Ma sono ragionamenti miopi (o egoistici). Di fatto quella che viene sbandierata come una vittoria con l’ “annessione del Lario” è la fusione con una provincia che ha un territorio ridotto ma una grande forza economica e manifatturiera (nonostante la deindustrializzazione). Sondrio, a parte una economia dove le banche e il commercio sono ipertrofici, esprime zero consiglieri regionali, Lecco tre. Se è annessione è annessione di Sondrio da parte di Lecco. Il dato realmente significativo è che la Valtellina e la Valchiavenna sono accorpati in un ente dove la realtà pedemontana e collinare sono prevalenti. C’era una volta una provincia lombarda tutta alpina. Non c’è più. Il mezzo per conservare le valli dell’Adda e della Mera entro un organismo esclusivamente alpino ci sarebbe. Da oltre un anno le componenti più riflessive dei circoli politici e culturali valtellinesi hanno lanciato l’idea forte e innovativa della provincia alpina lombarda. A Sondrio chi occupa gli scranni dell’istituzione ha liquidato con sufficienza la proposta come irrealistica. Sta di fatto che l’idea è stata raccolta da sindaci delle valli bergamasche e della valle Camonica e c’è tutta l’intenzione di portarla avanti. Anche di andare a presentare la proposta a Formigoni. L’idea della super provincia alpina (che, una volta istituita, potrebbe in un futuro che si auspica meno grigio del presente, aspirare a veder modificato il suo status e a conquistare spazi di autonomia da Milano) si scontra con l’errata convinzione che le provincie siano delle realtà storiche “immemorabili”, quasi delle istituzioni “naturali”.

Le provincie sono istituzioni consustanziali allo stato burocratico
La storia ci dice che le provincie nascono alla fine dell’ ancient règime in coincidenza con la formazione degli stati burocratici moderni. Prima dell’arrivo delle truppe francesi ma ancora in epoca austriaca. Le provincie di Varese e Como (con Lecco) nascono nel 1786. Prima erano parte del Ducato di Milano. Allora c’era solo l’embrione di quella che sarà la provincia moderna, con le sedi della burocrazia statale, con i prefetti. L’idea di suddividere il territorio in unità senza identità storica era però già in nuce. Le provincie rappresentano la divisione “naturale” per lo stato nazionale ottocentesco e novecentesco. Sono più piccole di quelle grandi unità linguistiche e genericamente etnoculturali che possono rappresentare una minaccia per lo stato nazionale. Sono troppo grandi per far scattare quei sentimenti di profonda identità territoriale che caratterizzano ambiti sub-provinciali, ambiti che potrebbero rischiare di divenire oggetto dell’aspirazione ad un effettivo autogoverno quale si realizzava quando le comunità erano libere, si organizzavano in assemblee, nominavano funzionari, cancellieri, campari, scabini. Quando gestivano i loro beni (sui quali lo stato nazionale e i ceti capitalistici hanno voluto mettere le mani), quando di davano le proprie regole rendendo inutile la presenza di tanti rappresentanti grandi e piccoli dello stato a ficcare il naso... CONTINUA
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Re: Accorpamento piccoli Comuni della Valle Brembana

Messaggio da raptor »

Lele93 ha scritto:Ma è solo un'impressione o nel 2014 (per cui 2 anni dopo l'ultimo post) ci ritroviamo con gli stessi comuni e le stesse province di prima??
A partire dal 4 febbraio 2014 i Comuni di Brembilla e Gerosa sono fusi nel nuovo Comune di Val Brembilla!!!
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raptor
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Re: Accorpamento piccoli Comuni della Valle Brembana

Messaggio da raptor »

Lele93 ha scritto:Invece le province tutto come prima?
Ma dove vivi??? o prendi per i fondelli???
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sbrembato
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Re: Accorpamento piccoli Comuni della Valle Brembana

Messaggio da sbrembato »

Lele93 ha scritto:Lo so che nei fatti è tutto come prima. Ma io mi riferivo all'aspetto legale. Se in base alle leggi è previsto un accorpamento nei prossimi anni, o se è stato annullato tutto.
Comprarsi qualche quotidiano, no?
Stefano Gobbetti

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