Comuni: Richiesta di rimborso IVA su TIA

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Comuni: Richiesta di rimborso IVA su TIA

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Spettabile Redazione,
con la presente vi vogliamo coinvolgere riguardo ad un comportamento che la pubblica amministrazione sta tenendo nei confronti di noi cittadini e che è contrario ad ogni regola di buon senso e di rispetto dei singoli diritti civili. E' paradossale che in uno Stato di diritto come il nostro si debba scomodare addirittura la Corte Costituzionale per stabilire che la tassa rifiuti è un tributo e come tale non può essere oggetto di un'altra tassa chiamata "IVA". Era il 2009 ed i "Giudici delle Leggi" hanno dovuto scomodarsi per sancire questo elementare principio che era già stato enunciato da una serie di innumerevoli sentenze della suprema Corte di Cassazione, come se questi Giudici non avessero avuto l'autorevolezza sufficiente per modificare i comportamenti sbagliati dei nostri comuni.

Fosse almeno servito a qualche cosa: macché!
Come le precedenti sentenze, anche quella della Consulta è rimasta inascoltata e la gran parte dei comuni hanno continuato ad errare applicando il 10% di Iva sulla tassa rifiuti. I cori di proteste dei cittadini non sono serviti, se non in pochi comuni dove responsabilmente si è interrotta questa prassi scorretta ed in pochissime occasioni si sono iniziate spontaneamente le procedure di rimborso per restituire ai cittadini contribuenti quanto illecitamente chiesto loro. La fame di denaro della pubblica amministrazione è vorace, ma calpestare i diritti dei cittadini così spudoratamente grida veramente allo scandalo. Le pronunce della magistratura sul tema continuano a susseguirsi e sono tutte dello stesso tenore e rimangono, salvo i casi sporadici, per lo più disattese.

L'ultima è recentissima ed è Cass. n. 4723 del 10/03/2015.

Per maggiori info:
http://iltirreno.gelocal.it/regione/201 ... 1.11229059
http://www.italiaoggi.it/solofisco/solo ... 1447565895

Ai banchi di scuola insegnano che le sentenze si rispettano e vanno applicate: come mai invece i nostri comuni non le applicano?
Disattendere ad una sentenza è un reato "penale", questo vuol dire che questi sindaci inadempienti dovrebbero essere inquisiti?

Veniamo ora al comune ove risiedo.
Nel 2010 è stato chiesto al concessionario della riscossione del tributo il rimborso dell'Iva pagata illecitamente negli anni precedenti.

Nessuna risposta.

Scriviamo quindi al nostro sindaco invitandolo a farsi carico della questione al fine di tutelare i suoi amministrati che hanno subito palesemente un torto: anche qui nessuna risposta. Siamo quindi costretti ad una causa civile avanti il Giudice di Pace (che si poteva tranquillamente evitare visto che poi ci lamentiamo che le aule di giustizia sono ingolfate di contenziosi) che sfocia nella sentenza n. 1235 del 31/12/2014 con la quale ovviamente il concessionario viene condannato a restituire quanto illecitamente percepito oltre interessi e spese legali. Questo dovrebbe essere sufficiente per dar corso spontaneamente ai rimborsi a tutti i cittadini: macché, neanche per sogno anche in questo caso. Per gli anni successivi presentiamo quindi domanda di rimborso all'Unione dei Comuni di Almè e Villa d'Almè che nel frattempo nel 2011 e nel 2012 ha internalizzato il servizio di riscossione del tributo sempre maggiorato dell'Iva, con buona pace dei Giudici Costituzionali, dell'altra schiera di Giudici che si sono pronunciati sul tema e del principio che "le sentenze vanno rispettate"! Vorremmo essere ottimisti sul buon esito di questa nuova richiesta di rimborso, ma il pregresso non ci fa ben sperare e immaginiamo che rimarrà lettera morta. Se questo fosse l'epilogo, come presumibilmente sarà, siamo al paradosso: cosa dobbiamo fare, un altra causa avanti il Giudice di Pace? Nel frattempo le forze politiche comunali di opposizione stanno organizzando una raccolta pubblica di domande di rimborso da presentare in massa e da far confluire poi in un'azione legale collettiva in caso di mancato accoglimento. Continuiamo così ad intasare le aule di Giustizia.

Questo è il nostro Stato di diritto: ma il diritto dove sta?
Chiedo cortesemente di portare a conoscenza dell'opinione pubblica questo malcostume che è sinonimo di arroganza della pubblica amministrazione che quando deve incassare rovina le famiglie, quando invece deve restituire ai cittadini senza carte bollate non si ottiene neppure l'attenzione dell'ufficio preposto. Il comportamento che viene tenuto è veramente diseducativo ed assolutamente di cattivo esempio.

E' vero che le cifre in gioco per singolo anno sono modeste, anche se va detto che sommati gli otto anni di Iva illecitamente richiesta si parla di 150/200 euro a famiglia e visti i tempi che corrono, credetemi, farebbero veramente comodo alla maggior parte di tutti noi. Vi allego a dimostrazione di quanto detto sopra la corrispondenza intercorsa con il nostro sindaco, la sentenza del Giudice di Pace di Bergamo ottenuta dopo il silenzio alla prima domanda di rimborso e la successiva domanda di rimborso presentata per l'anno 2011 rispetto alla quale siamo ancora in attesa di risposta.

Vi ringrazio per l'attenzione prestatami e rimango a disposizione per ogni eventuale chiarimento in merito.

Ezio Sangiovanni Gelmini
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Re: Comuni: Richiesta di rimborso IVA su TIA

Messaggio da pluto »

A Zogno si aspettano dal 2009 i buoni propositi di disponibilità della dirigente del servizio finanziario...

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IW2LBR
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Re: Comuni: Richiesta di rimborso IVA su TIA

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VILLA D’ALME’ – AL VIA I RIMBORSI SULLA T.I.A.
IL CENTRODESTRA IN PIAZZA CON IL GAZEBO DEL 13 GIUGNO


Il centrodestra a Villa d’Almè scende in piazza! Restituite ai cittadini l’I.V.A. sulla TIA. illegittimamente riscossa! Questo è quanto chiede il capogruppo leghista Paolo Donghi ed i consiglieri comunali del Gruppo “VILLA D’ALME’ PRIMA DI TUTTO” che saranno, nella mattinata di sabato 13 giugno, presso il gazebo di Via Roma per spiegare e, se necessario, assistere i cittadini nelle pratiche da istruire per ottenere i rimborsi.

Il tutto nasce dal fatto - afferma il capogruppo Donghi - che “la Corte Costituzionale ed i massimi organi giudicanti dello Stato hanno stabilito da tempo che l’I.V.A. sulla tassa rifiuti (TIA) non era dovuta mentre i cittadini di Villa d’Almè (e di Almè) l’hanno pagata in passato; nasce quindi il presupposto affinché i cittadini di Villa d’Almè, Almè e più in generale tutti i cittadini che risiedono nei comuni dove è stata applicata l’I.V.A. alla TIA possano ora chiederne il rimborso”.
L’amarezza del Gruppo “VILLA D’ALME’ PRIMA DI TUTTO” - prosegue il consigliere Donghi - è che negli anni scorsi si erano presentate interrogazioni e mozioni su questo tema sollecitando i rimborsi in quanto già al tempo si conosceva l’illegittimità di tale applicazione dell’I.V.A. sulla T.I.A., ma i contenuti di tali atti erano stati ignorati dall’amministrazione del tempo della lista “Con la Gente” che è tutt’ora in maggioranza a Villa d’Almè.

A fronte di questo colpevole disinteresse del Comune, continua Donghi, dimostratosi totalmente assente nella tutela degli interessi dei suoi amministrati, si è dovuto istruire una causa pilota attivata da un nostro concittadino che è ovviamente sfociata in una recente sentenza del Giudice di Pace di Bergamo (n. 1235 del 2014, ndr) con la quale si è ottenuta la condanna alla restituzione dell’I.V.A. ingiustamente pagata sulla TIA oltre a tutte le spese di procedura (rimborso poi puntualmente avvenuto), diritto che è in capo a tutti i cittadini ingiustamente vessati da un pagamento che non dovevano. Si tratterà quindi di chiedere il rimborso per gli anni dal 2005 al 2010 alla Ditta Zanetti e per il periodo 2011 e 2012 all’Ente Unione dei Comuni di Almè e Villa d’Almè presieduto dal Sindaco di Villa d’Almè, per un importo complessivo stimato di circa 150/200 euro a famiglia.

Il Gruppo consiliare “VILLA D’ALME’ PRIMA DI TUTTO” - conclude quindi Donghi - “auspica che il Sindaco dia spontaneamente inizio ai rimborsi e che solleciti la Ditta Zanetti a fare lo stesso; in caso contrario il Gruppo è pronto a promuovere una causa legale collettiva a tutela dei cittadini”.
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