Situazione montagne lombarde.. dalla CMVB

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Situazione montagne lombarde.. dalla CMVB

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Conferenza dei Presidenti delle Comunità Montane Lombarde (LR 19/2008 art. 14 c.4)

Egregio Signor Avv.to Roberto Maroni Presidente Regione Lombardia Piazza Città di Lombardia n.1 20100 MILANO - MI -

Situazione “montagne lombarde”

Ill.mo Presidente, a seguito dell’incontro della Conferenza dei Presidenti delle Comunità Montane di Regione Lombardia del 21 u.s. (presenti 21 CM su 23), sono a porre alla Sua attenzione la situazione di grande difficoltà che stanno vivendo le aree montane, perfettamente espressa nella risoluzione n.67 approvata dal Consiglio Regionale il 5 luglio 2016 e nel verbale del Comitato per la Montagna tenutosi presso Palazzo Lombardia in data 26 ottobre 2016. Pur comprendendo i tagli subiti, dobbiamo partire, secondo noi, dal presupposto che se alcuni territori sono classificati a livello governativo come aree interne e, in più, a livello regionale come “svantaggiati”, evidentemente, si deve assolutamente continuare una politica specifica e mirata. I macro temi montani Le sono ben noti e richiamati nelle linee indicate nel PRS regionale 2013-2018: welfare e agricoltura di montagna, trasporti e viabilità, difesa del suolo, scuole e rilancio comparto sciistico. Le soluzioni non sono sempre semplici, ma potrebbero diventarlo un poco di più lasciando, ad esempio, maggiormente sui territori le risorse legate ai canoni concessori idroelettrici. Con questo scritto ci permettiamo, in maniera costruttiva ed in modo che si possa al meglio programmare da qui al termine della legislatura le azioni fondamentali per i territori montani, di sottoporle alcune riflessioni e proposte mettendoci al contempo a disposizione per un ancor più efficace confronto: 1) Riteniamo che, comunque vada l’imminente votazione referendaria, le Comunità Montane in Regione Lombardia debbano restare in quanto unici presidi per la montagna ed esempi di buona gestione, avendo già da anni applicato i costi standard. La fisionomia giuridica potrà essere l’attuale o trasformate in Aree omogenee montane, ma sempre con una propria specificità e governance che le avvicini sempre più al modello di autonomia delle Province autonome a statuto speciale o ancor meglio a quello delle Regioni a statuto speciale, soprattutto per quanto riguarda la tematica dei canoni concessori idroelettrici, unica vera fonte di ricchezza montana assieme alla forestazione.


2) Come nel precedente Programma di sviluppo rurale, e come normale che sia, riteniamo che debbano essere le Comunità Montane il “braccio operativo” regionale per le aree montane nella pianificazione degli interventi di salvaguardia del territorio e del patrimonio forestale, con un coinvolgimento attivo anche nella predisposizione dei bandi. Chiediamo pertanto che venga mantenuto in capo ad esse la titolarità dei processi di istruttoria delle misure agricole-forestali al fine di utilizzare le professionalità e le conoscenze già presenti sul territorio, senza gravare sulle strutture regionali, in modo tale da ottimizzare le risorse umane ed economiche esistenti. 3) Stante l’importantissima funzione di coesione sociale per lo sviluppo economico che le CM svolgono per i territori montani e per le piccole realtà periferiche, facendo risparmiare tra l’altro alla struttura regionale diversi milioni di euro nel modello organizzativo, c’è necessità assoluta di stabilizzare i bilanci delle CM. Pur ringraziando per il mantenimento dello stanziamento annuale del fondo ordinario di € 10 mln, è dimostrato nei numeri che per poter mantenere al meglio l’equilibrio operativo delle CM esso necessita di un incremento di € 1mln. 4) Per i Bandi PSR 2014-2020 era stata assicurata lo scorso luglio l’apertura di avvisi per circa 60 milioni di euro con priorità a sostegno del settore forestale per i quali si era concluso il processo di notifica all’Unione Europea; tutto questo sarebbe dovuto avvenire durante il secondo semestre di quest’anno. Purtroppo tutto ciò non sta avvenendo, con grave pregiudizio per la programmazione territoriale. Nonostante i continui solleciti da parte degli Amministratori locali e di molti Consiglieri Regionali la situazione non sembra smuoversi e l’agricoltura di montagna ed in particolar modo il settore forestale, secondo grande patrimonio montano assieme all’acqua, giacciono in forte sofferenza. Le chiediamo gentilmente di approfondire urgentemente la situazione cercando di sostenere l’attuazione degli interventi previsti dal PSR 2014-2020 in tema di forestazione garantendo tempi certi per la pubblicazione dei bandi relativi: a) Misura 8 “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste” con riferimento soprattutto alle seguenti operazioni:  8.3.01 Prevenzione dei danni alle foreste  8.4.01 Ripristino dei danni alle foreste  8.6.01 Interventi per accrescere il valore dei prodotti forestali  8.6.02 Interventi nella trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste; b) Misura 4 “Investimenti materiali per le aziende” con riferimento alle seguenti operazioni:  4.3.01 Infrastrutture destinate allo sviluppo del settore agro-forestale  4.3.2 Salvaguardia dei sistemi malghivi.

5) Per permettere di eseguire interventi necessari alla manutenzione, alla valorizzazione e al mantenimento del territorio montano e del paesaggio alpino, stante l'oggettiva difficoltà delle Aziende agricole e dei Comuni di montagna ad accedere ai finanziamenti proposti dalle misure del P.S.R. 2014-2020, servirebbe: a) rifinanziare la legge regionale 31/2008 ormai ferma da tanti anni, articoli 25 e 26, con almeno € 5 mln; b) confermare anche per gli anni futuri un cospicuo stanziamento di fondi per l'articolo 24 legge regionale 31/2008 che ha consentito in questi anni di sostenere con incisività gli investimenti delle Aziende agricole e dei Comuni di montagna. Andrebbe inoltre valutata la possibilità di rifinanziare l’importantissimo servizio di vigilanza ecologica il cui contributo è stato tolto senza alcun preavviso. 6) Si è appena chiuso il bando PSR 16.10.1 sui progetti di filiera. Purtroppo i parametri per parteciparvi erano altamente penalizzanti per il “sistema” montagna. Ci sarà a breve il bando per i progetti d’area (operazione 16.10.2) e speriamo non si verifichi lo stesso problema. 7) Si sta rischiando, sempre relativamente al PSR, un dilatarsi dell’inizio dell’applicazione dei progetti PSL (GAL). Anche questi rappresentano un importante volano per i territori ma serve velocità nel chiarire le problematiche relative ai ricorsi in atto (che rischiano di mettere i territori l’uno contro l’altro) e dare la possibilità almeno a quanti certamente a posto di poter operare il più velocemente possibile. 8) È terminato lo scorso anno, con grande successo, il Programma Integrato di Sviluppo Locale 2011-2013. Sarebbe oltremodo opportuno: a) un nuovo PISL Montagna per rimettere in moto gli investimenti nelle aree svantaggiate montane; b) uno stanziamento dei fondi POR-FESR per nuovi progetti Aree Interne di concerto con il Governo; c) valutare, come forse si sta già facendo, dei percorsi di sviluppo territoriale mirati tramite politiche attive per le aree marginali. Tutto questo per evitare diseguaglianze nello sviluppo dei territori montani, con casi di finanziamenti milionari (bene!) ed altri nulla. 9) Serve una maggior valorizzazione del ruolo dei Consorzi forestali, enti fondamentali per la gestione del patrimonio silvo pastorale e del territorio montano. Certo che saprà dimostrare anche in questa occasione l’attenzione che sempre ha riservato alle realtà montane, con preghiera di trasferire i nostri sentimenti di gratitudine all’intero Consiglio Regionale ed alla Giunta ed a disposizione per ogni chiarimento, porgo, anche a nome di tutti i firmatari, i più distinti saluti.

Il Presidente Alberto Mazzoleni
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Re: Situazione montagne lombarde.. dalla CMVB

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Bergamo, 6 dicembre 2016

453 SINDACI SCRIVONO AL PRESIDENTE MARONI PER UN RILANCIO DELLA MONTAGNA LOMBARDA

È di venerdì 2 dicembre la lettera inviata al Presidente della Regione Roberto Maroni da parte della Conferenza delle 23 Comunità Montane Lombarde, condivisa e sottoscritta da 453 Sindaci di Comuni montani. Una lettera per porre l’attenzione, in maniera costruttiva ed in modo da meglio programmare sino al termine della legislatura le azioni fondamentali, sulla situazione di grande difficoltà che stanno vivendo le aree montane. Situazione perfettamente espressa nella risoluzione n.67 approvata dal Consiglio Regionale il 5 luglio 2016. Nel testo si chiede di continuare, rafforzandola, una politica specifica e mirata per questi territori svantaggiati, soggetti a forte spopolamento sia di popolazione che di imprese, e vengono elencati una serie di macro temi sui quali si chiede di intervenire anche lasciando maggiori risorse sui territori (ad esempio attraverso i canoni concessori idroelettrici): welfare e agricoltura di montagna, trasporti e viabilità, difesa del suolo, scuole e rilancio comparto sciistico.

“Un appello al Presidente Maroni affinché, con l’autorevolezza della più importante regione italiana, si faccia portatore delle istanze dei territori montani - afferma Alberto Mazzoleni, Presidente della conferenza dal 2012 - anche a livello governativo. Visto l’esito del referendum costituzionale si spera che si ponga fine alla stagione iniziata nel 2011 dove le realtà marginali e soprattutto i piccoli Comuni erano divenuti il bersaglio di molti sul quale infierire per nascondere altrui problemi. Come evidenziato nel primo punto della lettera, da sempre sosteniamo che il quarantennale progetto “Comunità Montane” rappresenti “l’arma vincente” della Regione per la gestione dei territori montani in quanto garantisce rappresentatività e partecipazione democratica e per questo vada rafforzato. Anche grazie all’ottimo lavoro svolto in questi anni dal Sottosegretario alle Politiche per la montagna Ugo Parolo e dal Comitato per la montagna regionale presieduto dal consigliere Dario Bianchi, le Comunità Montane hanno mantenuto un ruolo centrale e di riferimento per i Comuni montani quali unici veri presidi a salvaguardia delle Comunità più fragili e marginali con una funzione di coesione sociale fondamentale anche per lo sviluppo economico. Ora chiediamo al Presidente Maroni un ulteriore salto di qualità con un ancor maggior ascolto e dialogo con questi territori, anche da parte degli uffici regionali, in modo che i progetti, ed anche i relativi bandi, vengano meglio tarati secondo le esigenze delle piccole realtà montane, in grande sofferenza. PSR e legge 31/2008, PISL montagna e Aree Interne, Guardie ecologiche e Consorzi forestali, una soluzione veloce per la situazione sospesa dei PSL (GAL). Sono alcuni dei temi che poniamo fortemente all’attenzione del Presidente Maroni e che siamo certi troveranno le adeguate risposte, come d'altronde ci ha sempre abituato.“

Alberto Mazzoleni Presidente Conferenza Comunità Montane Lombarde
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