Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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MaCa
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da MaCa »

Complimenti! a_21 a_14
Rugetor ha scritto:Non conta l'età, non conta la fama, l'importante è inseguire un sogno ... per essere vivi e non avere rimpianti ... e per raggiungere questo duro obiettivo Battista ne ha consumate di scarpe!Grazie per le emozioni che ci regali ... ti seguiremo a_45
a_21 a_21
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Salita cercherò suprema libertà verso una cima che Lei mi risveglia
miom79
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da miom79 »

Bello Davvero questo servizio! 19700 complimenti al Marchesi e altrettanti al sempre bravissimo Rugetor
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eagle
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da eagle »

Sei veramente un personaggio poliedrico, ti cimenti in multiformi attivita' (fotografiche e non). Racconti con le tue foto il passato e il presente della nostra valle. Complimenti Ettore.
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andrea.brembilla
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da andrea.brembilla »

Grandissimo!!!! a_2 a_2 a_2

Gente così fa l'orgoglio della Valle Brembana... tègn dur e mòla mai!!! a_14 a_14
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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daveverdell
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da daveverdell »

a_19 a_19 a_19 Che impresa e oltretutto una mente di acciaio per fare certe cose oltre che al fisico.
Bravo Ettore per il servizio! a_14 a_45
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Rugetor
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da Rugetor »

Grazie a tutti per i vostri commenti a_14 il nostro sostegno per questa impresa deve essere grande ... FORZA BATTISTA a_2 a_2 a_2

Nei giorni scorsi sono stato contattato da Vitalino Grasso (alias Diavolo Rosso), il quale mi ha autorizzato a riportare sul forum i racconti da lui scritti. Narrano la mitica avventura di Battista e periodicamente sono pubblicati sul sito runnersbergamo.it
Di seguito potete leggere gli ultimi racconti relativi alla permanenza di Tista in Valle Brembana.
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Rugetor
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da Rugetor »

Racconto N.19 - Battista Marchesi 19100 km no stop per nove mesi - Sedrina Martedì 10 luglio 2012

Tista con corpo e mente in N.Top.Training-Neuro -Fisico.

Giornata spensierata e distensiva per Tista. Incontri per ricercare sempre situazioni che tengano in “fermento”la sua mente. Da Clanezzo al parco delle Cornelle, dall'aeroporto di Val Brembo all'incontro musicale, dall'abbraccio ai due super sportivi, all'incontro con lo specialista del training N.Top. Anche la temuta e indesiderata compagnia di Re Minosse,- ingaggiato a tempo determinato - non è avvenuta. Ha tentato di rincorrerci solo negli ultimi chilometri, era tutto sudato e trafelato, troppo tardi. Noi come i bambini dell'asilo gli abbiamo fatto:”marameo!”

Non fanno né caldo né freddo queste “Minossate” al Tista, lui pensa solo a picconare. Vuole emulare chi lo ha fatto prima di lui. Francesco Cossiga, il fu presidente della Repubblica, ha picconato le Istituzioni, altri invece a picconate hanno abbattuto il muro di Berlino. Tutti noi abbiamo il nostro muro da sbattere giù. E Tista? Il suo muro dei diecimila lo ha frantumato a S. Omobono Imagna nel santuario della Cornabusa - roccia buca -. Il santuario più bello del mondo, così definito da Papa Roncalli e meta da sempre di continui pellegrinaggi. Lo aveva promesso: “dedicherò la prima parte della mia impresa a questa Madonna”. E c'è riuscito. La promessa l'ha mantenuta. Prima di abbandonare la grotta si è voltato, il suo sguardo ha parlato per lui: ritornerà,presto ritornerà. La fresca mattinata spinge Tista a scendere lungo quella interminabile scalinata che porta al fiume Brembo per poi risalire superando il ponte di Clanezzo. Un bellissimo ponte del decimo secolo, sicuramente uno dei più antichi della Bergamasca. Il suo interesse alla cultura è risaputo, ma non per questo dimentica le sue voglie improvvise. Gli era già successo a Costa Volpino lungo il fiume Oglio, quando prese di mira more acerbe e fiori che si voleva sbaffare. Ora in questo viottolo ad Almè, lui non è incinta, ma le voglie son tornate. Non perde un secondo: scavalca la rete e acchiappa al volo delle albicocche e in un attimo le fa sparire... nella pancia.

“Tista! Ma che fai?” Risponde col fiatone per lo sforzo. “Imparo ad arrangiarmi. Se la Fornero mi toglierà la pensione dovrò pur campare. Se rubi per fame nessun giudice ti manderà in prigione e chi sta lassù ti perdonerà.” Lentamente per digerire la sua frutta si porta al parco delle Cornelle, spera di vedere le tigri bianche, ma ha sbagliato i suoi conti, anzi, orari. E' troppo presto, pazienza. Le tigri dormono ancora e non vogliono essere disturbate. Speriamo almeno di poter entrare nel vecchio “Linificio Canapificio” di Villa D'Almè, niente da fare, è vietato entrare. Voleva forse entrare a lavorare? Tista, sei un pensionato, il lavoro che non c'è, lascialo agli altri. Attraverso stradine sentieri e campi, si giunge all'aeroporto di Val Brembo - situato ai piedi delle Alpi Orobiche - prima base europea per voli di oltre mille chilometri. Tista vorrebbe decollare, lo ha già fatto, ma ora il suo volo lo porterà sulla pista di un centro sportivo. Lo attende una prova speciale, la fanno anche al giro di Italia, perché non dovrebbe farla lui? Una nonnina in bicicletta ha accettato di buon grado la sfida: chi vincerà fra i due?

Chiediamolo al Tista, “perché io mi sono distratto e non ho visto niente, ho notato solo i due che alla fine si davano...la mano.
Oltrepassa il ponte del centro sportivo, Tista ha bisogno di immergersi, vorrebbe fare un tuffo, ne avrebbe diritto e tanta voglia, ma si accontenta di un bagno musicale, questo gli viene offerto da un maestro musicista, Claudio Locatelli, grande amico di vecchia data.La musica è finita, ma questa volta gli amici...non se ne vanno. Anzi, a Paladina ne arrivano. Giorgio Bartoletti, maglietta azzurra e scarpe gialle, non sembra, ma lui è un Ironman. Al suo fianco, calzoni azzurri e con un passato “Azzurro della nostra nazionale” il brembatese Sergio Chiesa. Iscritto alla società Runners Bergamo, si è presentato così: due ore e dieci in maratona, un tempo da Olimpiadi. Quando te lo dice fatichi a crederlo, non sono molti che possono vantarsi di una simile prestazione. Il Tista li conosce proprio tutti, quando passa lui sembra che abbia in tasca una calamita, nessuno gli può sfuggire. A Sombreno la sorpresa tanto attesa e agognata. Lo attende nel suo studio, il simpatico, ricciolino è l'americano Joshua Gillis, laureatosi nel 1989 come Natural Therapy Specialist. Esperto nell'ambito di trattamenti di salute specifici per sport d'elite e recentemente specializzatosi in materia di disfunzioni neuro – senso - motorie. N.Top. Training-Neuro Fisico per prestazioni ottimali. Sembra difficile da capire ciò che fa Gillis, ma Tista ha voluto provare questa nuova esperienza sul suo corpo e nella sua mente con l'aiuto di questo esperto. “Non riesco a spiegare in due parole cosa mi sia successo, so solo -spiega Tista- che dopo questa seduta mi sono sentito rinascere. Anche Marchesi condivide il pensiero dell'americano. E' fondamentale il recupero fisico e mentale per chi pratica sport, questo per evitare infortuni anche gravi. Il cuore -molti non lo sanno-potrebbe subire delle conseguenze anche gravi specialmente per quanto riguarda gli sforzi prolungati. Ecco dunque il notevole interesse del Tista rispetto a questa tecnica innovativa che potrebbe essere un valido contributo per ottimizzare il suo stato di salute, già parecchio invidiabile.

Concludendo, il nostro campione vuole ricordare quel trentacinquenne maratoneta di San Pellegrino che la scorsa settimana ha voluto accompagnarlo per una cinquantina di chilometri. Alla fine come sempre il ragazzo con il fiatonaccio stringe la mano al Tista ma dice : ”basta, non lo farò mai più”. Non lo ha detto perché si è trovato male, ma il ritmo altalenante del Bati non tutti lo sopportano, risulta difficile stare con lui. Un Tista nuovo, rinnovato nel corpo e nella mente che afferma: “ogni tanto, “bisogna sapersi fermare per ascoltarsi a fondo e così riuscire ad andare oltre. Se lo dice lui con quello che ogni giorno deve affrontare, c'è da credergli.

Diavolo Rosso
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Rugetor
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da Rugetor »

Racconto N.20 - Battista Marchesi 19100 km no stop per nove mesi - Sedrina Martedì 17 luglio 2012

Tista abbraccia la fede per la sua corsa infinita.

Gambe e testa non bastano a Tista per andare avanti, è convinto che ci voglia anche la fede - per chi ci crede. - Ecco perché oggi non si è fatto pregare per pregare a Cepino di S.Omobono Imagna, in quella grotta della Madonna della Cornabusa a lui tanto cara. E' riandato oggi un'altra volta, non si era confidato del tutto, ora è soddisfatto. Si è fatto accompagnare da un amico, Guido Brugali, un triatleta di Osio Sotto in cerca di energie fisiche e spirituali, gli serviranno per la sua prossima impegnativa fatica. Il giro delle Orobie, ottantacinque chilometri con oltre cinquemila metri di dislivello. Tista conosce bene questo percorso poiché detenne il suo primato compiendolo in nove ore e zero sei. Solo nel 2005 lo skyrunner Mario Poletti gli tolse la corona Clanezzo, punto di incontro con Diego che per una parte del percorso ”circa cinquanta chilometri” ha calpestato le orme del Tista. Per arrivare a destinazione quota settecento metri, hanno attraversato i freschi boschi di Capizzone attraversando il ponte in ferro che mette i brividi. Proprio da qui, dicono si siano gettati a volo d'Angelo gli spericolati amanti del “Jumping “- lancio” con elastico - e secondo alcuni la loro paura viene sempre mitigata concentrando l'attenzione verso le acque del fiume Brembo che scorre sul fondo valle.

Superata la località Bedulita, attraverso una strada asfaltata si raggiunge via Papa Giovanni XXIII, che conduce dopo un'irta arrampicata alla destinazione programmata. Il percorso giornaliero è stato caratterizzato da una decina di chilometri in salita che hanno per nulla fiaccato lo spirito dei - nostri amici -, complice la fresca giornata e l'ottima armonia. Talmente benefica questa armonia respirata, che il Tista si è abbandonato a gorgheggi per niente simili a quelli dell'usignolo comunque dimostranti il suo stato di benessere psicologico eccellente. Era...il...tempo....delle...more...è il ritornello che a bassa voce, per non far sentire le stonature, Tista ha intonato. Per la discesa a fondo valle, “I tre dell'Ave Maria” hanno preferito sgranchirsi le gambe sul sentiero acciottolato abbellito da numerose Santelle utilizzate dai pellegrini per le loro preghiere. Curiosa è stata la donna che abbiamo incontrato ma per pudore non ha voluto farsi immortalare, la quale percorreva il tratto sterrato in salita a piedi nudi.“E' per un voto fatto ma non posso rivelarne il motivo, si rivolge a noi con tono dimesso.-Con reverenza senza turbare i suoi momenti di devozione, l'abbiamo salutata.

Guido oggi ha imparato da Tista alcuni segreti, ma non solo quelli tecnico-sportivi per affrontare la sua prossima performance, ha recepito anche lo spirito asceticocontemplativo che racchiude non solo dentro di sé ma che sa trasmettere il Tista.La candela che ha acceso in quel luogo sacro, rappresenta la sua vitalità, la voglia di non spegnersi, di ardere in continuazione. Ecco quindi l'importanza per la visita di questo tempio, solo qui puoi ricevere il giusto conforto. Conforto che nessuno ti può dare per quei momenti difficili. Quando sei stanco e non puoi gridarlo a nessuno. Quando il sole ti brucia e scotta persino i tuoi sentimenti. Quando il temporale ti fa spaventare con tuoni e fulmini e...non sai dove ripararti. Quando ti senti stanco e agli altri non importa niente di niente perché sei tu che hai voluto questo. Quando ti senti solo, e nessuno ti stringe la mano. Per tutto questo,Tista ne è convinto, “ci vuole anche una fede profonda, altrimenti puoi raccogliere i quattro stracci e tornartene a casa, di questo ne sono sicuro.” Con tanta fede unita alla speranza e alla determinazione che lo contraddistingue, Tista segue tutti i giorni alcuni frammenti del Tour de France come fosse il suo. Fantasia? No, affatto! Realtà. Non ha mai fatto il giro di Francia, ne ha fatti altri, e proprio domani Marchesi abbatterà il muro degli undicimila, distanza equivalente al suo passato giro d'Italia nel 2007 e all'altra corsa verso Capo Nord nel 2005. E' successo anche a Tista.

Dissetarsi accanto ad una roccia ove sgorga acqua fresca “è la cosa più bella del mondo dice Tista e proprio qui ne approfitta per raccontare cosa gli è successo la settimana scorsa.” Ho trovato un portafoglio con documenti e 60 €. Non potevo certo io riconsegnare il tutto, un conoscente ha fatto questo per me.” Per essere sinceri, Tista non voleva assolutamente che il fatto fosse enfatizzato e scritto nella sua storia. Invece è proprio grazie alla sua storia che anche i giovani che leggeranno impareranno l'esempio di non tenere ciò che non ci appartiene, riconsegnarlo non è solo un gesto che oggi sembra essere dimenticato, ma deve essere un gesto da emulare. Se lo ha fatto Tista, potrebbero farlo anche altri.

Anche oggi un giorno di meno... così dice lui
Dopo il commiato a Clanezzo di fine giornata con Diego, via per altri cinque chilometri verso casa con un finale a sorpresa. Tista è come un cane da tartufi, col suo olfatto individua sempre sportivi di qualsiasi età senza distinzioni fra bravi e meno bravi, tutti entrano a far parte della sua simpatia. Non poteva quindi mancare una presenza femminile. Lei, trentacinque anni- dimostrati- Marisa Sonzogni di Zogno con sette partecipazioni alla marcia longa all'attivo.
La prossima settimana ci sarà un appuntamento a sorpresa, non più santuari o momenti spirituali, Tista combinerà un'arlecchinata. Di cosa si tratta? Lo racconteremo nella prossima storia.

Diavolo Rosso
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Rugetor
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da Rugetor »

Racconto N.24 - Battista Marchesi - 19100 km no stop - Martedì 21 agosto 2012.

Atomico e impressionante Record di Tista - 101,500 km nell'infuocato deserto di Lucifero.

Fugati dubbi e incertezze, il deserto è stato attraversato, un viaggio durissimo, iniziato all'una di notte e conclusosi alle 15,15. Un record, Tista alza la voce, “ devi scrivere che questo record non è mai stato raggiunto da nessuno nelle imprese di lunga durata, 101 km e 500 metri. Nemmeno Serge Girard ha mai raggiunto questo traguardo nelle sue imprese di lunga durata, rimarca. “ Peccato, - Dice Tista, l’atleta della società Runner Bergamo - per poco non toccavo i 102 ma non si scoraggia: sarà per la prossima volta”.

Dopo l'ultima riunione con Caligola e Lucifero non era stato raggiunto nessun accordo, niente tregua, ognuno ha tenuto le sue posizioni.Caligola, come tutti gli altri che lo hanno preceduto, con le orecchie abbassate si è defilato e ingrugnito per la sconfitta subita ha fatto perdere le sue tracce. Sapeva benissimo che Lucifero l’avrebbe spuntata, è lui il candidato fra tutti coloro che si sono avvicendati nel corso dell'estate per la conquista del potere. Sarà lui il trionfatore e l'anno prossimo sarà il primo a ritornare.Era l’Angelo più bello, adesso è solo Lucifero che significa “ portatore di luce “.
Ora invece porta solo calore. Ha perso la sua bellezza ma non la sua sua infernale intelligenza e potenza. Ha seguito quatto quatto tutto il giorno il nostro Tista, sempre pronto a fargli lo sgambetto, ci ha provato, è andata male. Alla fine gli ha stretto persino la mano: “ bravo Marchesi, bravo, nessuno prima d'ora mi aveva battuto, sei stato il primo”. Di solito lui è abituato a dire bugie, è la sua specialità, ma stavolta si è ricordato di essere stato un Angelo, e gli Angeli non mentono mai.

Dopo aver vagabondato tutta la notte, alle otto un incontro programmato nei boschi di Rogno con Ivan Possessi, figlio di Angelo, l’ottantenne grande amico di Tista. Oggi sarà il figlio che
accompagnerà Marchesi nella parte finale della sua lunga corsa, armato di tanta buona volontà e del suo zaino che non mollerà mai un secondo nonostante gli inviti di Marchesi di legarlo alla bicicletta del Diavolo ciclista.Si arriva all’ospedale di Esine, non è per curarsi, Tista non ne ha bisogno. Questo ponticello è solo il punto di arrivo e di ritorno dopo settantacinque chilometri. Aumentano le soste per bere, è fondamentale, obbligatorio, “poco ma spesso questo è il suo motto”. Un trucco che si sente di consigliare. Dovrebbe bere secchi di acqua, invece no. Beve poco, suda poco, è molto bravo a termoregolarsi, ma non è così facile. Risparmia quindi sali minerali, non si affanna, risparmia energie al massimo, mantiene sempre una riserva, anche lui come le macchine, anche se lui è solo una macchina umana.

Dal suo sacchetto striminzito di viveri toglie una sudata banana, una marmellata ridotta ad una fonduta e riesce persino a farsi un toast. Non ha bisogno di corrente, ci pensa Lucifero, anche se questi si è dimenticato il timer e il formaggio diventa colla. Non si arrabbia Tista, sprecherebbe energia inutilmente che non serve a niente.

Mangia, cammina, corricchia, digerisce perfettamente nonostante il segugio Lucifero si dia da fare per tenere alta la temperatura. Tista non parla, non ne ha voglia, si refrigera con l'acqua sul collo ma non sulla testa, beve poco, ma beve spesso e si ripete.
Mai un lamento, mai uno sbuffo, chissà se chi è seduto in poltrona con il rinfrescatore potrà capire, oppure saprà solo dire: “ quello è uno svitato, un matto da legare, con questo caldo chi glielo fa far?”. Giusto. Chi glielo fa fare? Nessuno! E’ lui che lo vuole fare, a settant’anni nessuno lo può più comandare, vuole fare ciò che nessun altro si azzarda a fare. E’ matto per questo?
Tista non è matto e nemmeno un folle, ama solo l'avventura, non fa niente di male. Ogni tanto sogna l’acqua fresca delle fontane. Le trova ma Lucifero ci mette lo zampino e la scalda un pochino; chi se ne frega, l'acqua tiepida non fa male. Cerca allora refrigerio sotto gli alberi del bosco, oppure sotto le tettoie del sito paleolitico di Monticolo ma non può fermarsi a lungo, il tempo corre e lui deve proseguire. Riparte, ma che fa? “ Tista, Tista, non sai nemmeno indossare la maglietta, non vedi che è al contrario?”
“Non devo andare ad una sfilata di moda - risponde - e nemmeno andare a trovare la morosa ”.
Nelle sue risposte c’è qualcosa che non va, Lucifero lo segue a ruota, se ne accorge e decide di agire, questo è il momento giusto, la partita non è ancora perduta. Si avvicina, appoggia una mano sulla spalla dell’ignaro corridore, Tista barcolla, ondeggia, la vista si appanna, il sentiero si restringe, una sbandata e... strabangola nel prato.
Meno male, è finita la tortura, non si è fatto male, si sveglia dal torpore, si rialza con scatto felino e riprende a camminare. “ Un colpo di sonno, solo un colpo di sonno - minimizza - succede anche agli autisti - sbuffa scherzosamente Marchesi - loro sì che si fanno male, io al massimo picchio il naso”.
Mentre l'infernale seguace si morde le unghie, - Tista rammenta - “ succede spesso che il sonno mi piombi addosso, ma che cado è la prima volta”. E' comprensibile, - prosegue – chi si sveglia presto come me, a volte è normale che arrivi il colpetto, no!”.

Era invece ben sveglio stamattina a Darfo - Boario quando gli è presa la fregola di fare Treno-Stop.“Ma ti dà di volta il cervello? Se ti vede qualcuno salire sul treno penserà che vuoi svicolare anche tu come fanno tanti nelle maratone, i famosi tagliatori” .“Hai pure sbagliato direzione, da quella parte finisci a Edolo e poi che fai? Torni a piedi?”
“ Suvvia, andiamo va, meglio filare, in questa zona gli incidenti col treno sono frequenti, allontaniamoci di corsa”.
A Costa Volpino ai bordi del fiume, Ivan ci lascia, è visibilmente stanco ma soddisfatto, si è sciroppato quarantacinque chilometri sotto il sole imparando dal Tista a non lamentarsi mai.
Avrebbe potuto starsene a casa a godersi il fresco nel suo giardino e invece...
Rivolgendosi a Tista prima dell'accomiatamento col sorriso sulle labbra Ivan ha la forza di sparare una battuta:” Tista, guarda com'è ridotto quest'uomo per te, mostrando la suola di un scarpa colata per il calore dell'asfalto. “ Caro Ivan ” - ribatte Tista con una battuta spiritosa - mi spiace tu abbia distrutto le scarpe per me, ti consiglio di procurartene un paio simili alle mie, non rimarrai più con i piedi per terra”.

La meta è vicina ma Tista non può dimenticare passando nel parco di Costa Volpino, quello che fu il teatro del dramma che l'anno scorso lo resero protagonista di un incidente che fermò la sua impresa. Ha pochi attimi per frugare nella sua mente quei brutti momenti, la catasta di legna ormai si è sbriciolata, nessuno si potrà nascondere più per aggredirlo ancora, ormai è acqua passata. Qui mi hanno fermato - dice Marchesi - e qui oggi festeggio la mia giornata speciale.Non ha il tempo di pensare oltre, la stanchezza come lui dice, negli ultimi chilometri si è fatta sentire, anche se lui è bravo a non farla vedere.
Solo durante il tragitto quando i suoi occhi son semi chiusi - sembrano quelli di Mister Magoo il personaggio dei cartoni animati - significa che la crisi ha il sopravvento. Sono momenti difficili, non bisogna disturbarlo, le chiacchiere lo infastidiscono, ogni tanto chiude gli occhi e … dorme. Dorme alcuni secondi, quanto basta per riposare. Non fatelo voi, potreste finire nel prato come è successo a lui.

Anche il suo Garmin è fuori giri, non gli era mai successo di “ contare così tanto ”. Tista osserva le montagne circostanti “ per carpire un po' di frescura - mi dice - domenica ero lassù a San Vigilio, a ottocento metri, oggi invece la pianura era obbligata, le salite sono state bandite”.
Sono esattamente le ore 15.15, vede l’Hotel Lovere, finalmente è finita.. “ E’ da stamattina all’una che sono in giro, sono felice del risultato”.Un risultato che avrebbe potuto richiamare qualcuno, non c'era nessuno. Non importa, Tista non te la prendere, vedrai che prossimamente sarai ricordato anche da chi ti ha sempre snobbato.Sale nella sua camera, prima di riposare non rinuncia ai suoi esercizi, gli esercizi che l’amico americano Gillis gli ha insegnato. Una sola domanda a caldo: “ lo rifaresti ancora ?”
Fiondante risposta: “sì “!

Almeno una soddisfazione se la concede, mostra compiaciuto il suo compagno che non lo abbandona mai, un piccolo schermo ma i 101,500 chilometri sono ben visibili.
Questo è il suo volto dopo una fatica che avrebbe stroncato anche il cammello che avrebbe dovuto seguirlo ma appena saputo chi doveva accompagnare ha risposto di essere impegnato in uno spettacolo in un circo del Cairo in Egitto. Una banale scusa che anche noi umani accampiamo spesso per glissare impegni o inviti non graditi.
Non è un robot e nemmeno superman, ha solo settantanni, parla poco e sorride poco, corre tanto e non si lamenta mai ... ha un cuore grande e molti lo sanno, non è un folle ma sa cosa vuole, è determinato e non lo fermerà nessuno, uno dei pochi: chiamatelo Tista.

Bisogna saper vincere e Tista stavolta ha vinto; bisogna saper perdere, stavolta Lucifero ha perso. Peccato - e lui ne fa tanti - l'Angelico Diavolo non si potrà nemmeno consolare con la bella Beatrice che tutti stanno ad aspettare... troppo fredda per lui, non la potrà nemmeno abbracciare.
Una folle corsa ai confini dell'impossibile in quell'infuocato deserto dove neppure un cammello avrebbe resistito. Un evento che sarà scritto nella storia dello sport estremo.

Diavolo Rosso
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