Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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Diario del viaggio di Tista : dal 04 marzo al 23 agosto 2012

1) Dal 4 marzo al 23 agosto percorsi -14.000 - quattordicimila chilometri pari a 331 maratone.
2) Settimanalmente chilometri -567- cinquecentosessantasette chilometri.
3) Giorni consecutivi corsi dal quattro marzo al 23 agosto - 173- centosettantatre.
4) Giorni rimanenti alla conclusione dell'impresa – 87- ottantasette.
5) Chilometri mancanti - 5100 - cinquemilacento.
6) Dislivello positivo percorso in salita - 60.500 metri - sessantamilacinquecento metri.

Media chilometri giornalieri – 73 – settantatre per i previsti 260 giorni………………..
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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Racconto N.25 - Battista Marchesi - 19100 km no stop - Martedì 28 agosto 2012.

Solo coi suoi pensieri Tista respira aria di casa

Ne ha passate tante, ne ha passate troppe. E’ tutta estate che combatte contro personaggi della mitologia greca, romana e persino coi diavoli. Adesso basta, finalmente un piacevole incontro per mettere l’animo in pace, con l’arrivo di “Beatrice”. Non ha fatto baruffa con lei, solo un breve incontro ma del suo temuto arrivo, gli è rimasto solo un freddo ricordo che gli ha rinfrescato il corpo e la mente. Pure lei ha cercato di tentarlo prima di andarsene via, niente da fare, nemmeno una stretta di mano, non si può rischiare nemmeno il raffreddore.

Tista si confessa: come un bambino vuole la sua mamma per fare la nanna, vuole la sua casa per fare la nanna - dopo il sonno sofferto in questi ultimi tempi -. Ha bisogno di abbracciare gli affetti più cari, ha bisogno di stare anche con loro. “ L'altro giorno ho visto dei segnali premonitori - confida Tista - è stata un'allucinazione da sole, ho visto mia nipote Anna di 11 anni. Mi veniva incontro, le tendevo le braccia e volevo stringerla a me, ma quando si è avvicinata si è dissolta, è svanita come un’oasi del deserto ” . Un'allucinazione? Forse. Sicuramente una naturale voglia di casa.

“ Ci sono rimasto male – continua Marchesi – un miraggio che svanisce è sempre una delusione, se ti manca l’acqua nel deserto puoi morire, se ti mancano gli affetti puoi solo soffrire. Ma non puoi dirlo a gran voce, rischieresti le critiche più odiose ” . “ Cosa vuole quello, è lui che se le cerca, adesso … che si arrangi ”.

Hanno ragione, a Tista non è concesso niente, non può lamentarsi se ha freddo e neppure se è stanco, se il sole lo brucia o se chiede una carezza e una parola buona.
Lui è un uomo, molti se lo sono dimenticati. Non è una macchina trincia chilometri, non è un gasato neppure un fissato. Non è costruito con dadi e bulloni nemmeno con molle e tiranti. Lui è fatto di carne ossa come siamo fatti noi. Ha un cuore forte che pulsa quando corre, ma sa pulsare anche per amare. Vai Tista, vai pure a casa, non vergognarti di tornare bambino, capirai che in fondo sei sempre un nonno grande, un grande nonno per i tuoi nipotini.

“ Se fossi oltre oceano come in quel lontano giugno 2006, durante la traversata Miami/ Portland, sarebbe stato diverso, là non potevo tornarmene con la barca a remi. Da Lovere invece, dove ancora mi trovo a scorazzare su e giù per il mio fiume, posso fare quel che mi pare. Ancora qualche giorno e rifarò le valigie, ormai ci sono abituato, mi chiameranno il valigiaro ” dice saltellando il nostro Tista.

Questa mattina mi è arrivato un messaggio e c'era scritto: “ coraggio Tista, il traguardo è vicino ”. “ Ringrazio di cuore l'anonimo amico - curiosamente scrive sempre di martedì - ma
lo devo deludere, purtroppo gli ottanta giorni che mi mancano saranno i più duri e i più difficili. Ritengo sia stato più facile per Phileas Fogg e il suo cameriere Passepartout in quel lontano 1872 fare il giro del mondo che per me affrontare questi ultimi ottanta giorni ”. Una affinità fra loro con alcune differenze. Cambiano i musicanti ma i giorni son sempre quelli. A Phileas servirono ottanta giorni per girare intorno al mondo, a Tista servono ancora ottanta giorni per girare attorno ai suoi 4500 chilometri…

“ Non cambia niente - commenta sorridendo Marchesi - ognuno gira il mondo come vuole ”.

Ancora tanti giorni di lavoro lo aspettano dunque, perché ormai lui dice spesso che di un vero lavoro si tratta, anche se non è retribuito. Versa comunque i contributi dei soldi che non prende, non paga con l'assegno, lui paga in natura, versa giornalmente i suoi chilometroni. Gli daranno la pensione? Bella domanda. Il suo contratto è di nove mesi e non la prevede.
Dovrebbe - correre - almeno un giorno in Parlamento, allora sì che piglierebbe tremila euro al mese alla fine della sua folle corsa.

Meglio non pensarci, riprende in silenzio il suo cammino e si nasconde subito nei suoi verdi prati. E' passato tante volte, ha visto l'erba crescere, l'ha vista invecchiare ma è strano: non è sbiancata. E' diventata alta, è troppo alta, Tista non riesce più a passare.

Oggi è in vena, si vuole misurare: il suo cuore viaggia regolare, novantasei pulsazioni a sei e quindici al chilometro. “Non faccio sforzi – risponde a chi gli chiede come sta - Ogni ora ho
sensazioni diverse. Se i polpacci si lamentano li accarezzo, se le ginocchia scricchiolano le faccio riposare, dei crampi e di vesciche ne ho sentito solo parlare. Per farla corta, non posso sempre dire mi fa male di qua o mi fa male di là, non ho certo il tempo per frignolare. Ho altro a cui pensare ”, taglia corto Marchesi.

“Mi fermo, faccio brevi soste, mi aggrappo a ciò che trovo, mi abbandono ai miei pensieri e se mi va, cerco un letto, basta un sasso, una pietra o un verde prato, una breve pennicchella di “cinque minuti e poi” e con questo ritornello di Maurizio Arcieri, felice e rilassato, vado via in tutta tranquillità” .

“Non corro come un matto, lo sono già - dichiara con certezza - non devo arrivare in tempo al traguardo, non c'è nessuno ad aspettarmi lì ”. Ha ragione? Ha torto? Lui sa quel che deve fare, le studia tutte per arrivare.

“ Si guarda intorno, non c'è nessuno, meno male, dopo tutte 'ste emozioni una iniezione si può fare. C’è solo lui in lontananza, che sta per arrivare. Tista non lo teme, non è la prima volta. E’ arrivato ancora Angelo, il suo caro vecchio amico che non lo vuole abbandonare. Un forte abbraccio, pari alla stretta di un pitone, una fusione di intime emozioni: “vai avanti e non ti fermare “ - si sente sussurrare - è questa l’iniezione, che Tista si voleva fare.

Diavolo Rosso
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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Racconto N.26 - Battista Marchesi - 19100 km no stop - Martedì 4 settembre 2012.

Dopo la tappa sudafricana un ritorno al paesello … per continuare a correre.

Febbrili i preparativi per tornare a Sedrina però Tista non tornerà a mani vuote. Porterà un regalo speciale e non i soliti paciugotti che finiscono nel cassetto, un regalo che nessuno potrà toccare. E' custodito nel suo sacco, è dal 4 marzo che lo porta sulle spalle. Ci sono tutte, le quindicimila emozioni che proprio oggi ha toccato con i ”piedi” e che mostrerà con soddisfazione. E allora tutti in coro grideranno - forza dai che manca poco – Con la bocca e con la penna si fa presto a contare, più difficile è sgambare, perché solo così io so contare.

Soddisfatto dei risultati, un sassolone se l'è voluto levare il nostro Tista . Stanotte stessa quando è ripartito per la giornata di lavoro l'ha cercata, l'ha trovata e l’ha mezza
accecata con un dito, proprio lei la petulante e ciclonica Poppea”. Mi ha pianto addosso per una settimana mi ha fatto pure lo sgambetto, mi ha scaraventato il ramo sul sentiero”. Ormai è senza forze la povera Poverina, si compiange e spiagnucola in quelle pozzanghere che Tista riesce a evitare.

Triste lei, sorridente lui; non ha tempo per i preamboli, al piccolo laghetto di Rogno, è atteso da un amico, Michele Zenoni, prossimo a partire per una corsa massacrante, il Tour des Geantes, la Endurance Trail della Valle D'Aosta di 330 km con 24.000 metri di dislivello positivo. Una corsa per pochi, tanti dubbi per Michele per una sfida con l'impossibile.
“ Tista, dimmi tu che cosa fare, io son pronto ma aspetto di sapere”- chiede il Trailista - con eccitazione.

“Non seguire il ritmo di chi ti è davanti - risponde Marchesi con voce distesa e rassicurante - segui il tuo istinto, altrimenti rischi di fermarti e non partire più”.
Michele ascolta attentamente e ribatte: “seguirò il tuo suggerimento, ma la prossima volta vorrei tu fossi al fianco mio. Per te sarà uno scherzo”. Tista lo guarda, sorride e scrolla la testa ma non risponde. La risposta è rimandata, lo sapremo nell'anno che verrà.

Ormai Marchesi è un consulente senza ufficio, anzi il suo ufficio è la strada, i boschi e i sentieri. Non rilascia la ricevuta come i consulenti veri, lui non fa pagare nessuno”, ma la ricevuta, Tista la devi compilare. Un cliente sta per arrivare, arriva di corsa, si allena tutti i giorni, non è un cliente nuovo, Andrea, si è visto ancora. Arresta il suo sudore per un attimo e dice a Tista: “so tutto, oggi per te è un grande giorno, ci vediamo oggi a casa mia, una stretta di mano e subito scappa via. Forse una coca cola o un pasticcino si gusterà, chissà! Chissà!”

In attesa della sorpresa...un'altra novità.

Il CeRism “centro di ricerca Sport, Montagna e Salute “dell'Università di Verona diretto dal professor Federico Schena ha mostrato interesse per il nostro Marchesi e prossimamente saranno
effettuati dei test mirati allo studio del comportamento psicofisico dell'atleta. Un primo contatto è già avvenuto con Aldo Savoldelli esperto in Fisiologia dell'Esercizio e valutazione funzionale, nel settore della ricerca.

Adesso però è tempo di tornare, ma prima una famiglia intera lo sta ad aspettare. Non lo aspetta Andrea, è stato di parola, non ha stappato la coca cola, ha fatto di più. A tempo di record lo ha preparato, uno striscione dove brilla la scritta:15.000.

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Brillano gli occhi anche di Tista, non ha parole, non sa che dire, il momento è solenne, ci vuole una foto per immortalare. “Grazie Andrea, di te non mi potrò scordare”.
Ecco, ora Andrea ha pagato la sua parcella, alcune domande freme di fare, Tista domenica in maratona che cosa posso fare?

Il sole verso mezzogiorno convince Poppea che se ne deve andare. Se ne andrà mezza accecata, ma subito verrà rimpiazzata. Non sarà un imperatore e nemmeno un Diavolaccio e nemmeno un traghettatore, sarà solo un ubriacone, un avvinazzato che tutti chiamano quel Dio Bacco. Come siamo caduti in basso, non c'era altro sul mercato, la prossima volta invieranno uno sfigato. Tista non è preoccupato, ne ha fatti fuori tanti e questo sempre sbronzo, sarà un giochetto farlo appisolare.

Ma attento, Battista, Bacco è il Dio del vino, il Dio vendemmiatore, quando alza il gomito gli si alza la pressione o meglio … la temperatura. Sarà una bella lotta, vincerà il manduria o l'acqua fresca del nostro runneriano?

Diavolo Rosso
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Ol Tista verso il record, come Forrest Gump

Messaggio da IW2LBR »

Ol Tista verso il record, come Forrest Gump

Sedrina – Il nostro Forrest Gump ha scollinato. Ci affidiamo ad un mix tra una pellicola cinematografica da Oscar e un gergo prettamente ciclistico perché Battista Marchesi, il runner a caccia del record da Guinness dei primati, ha oltrepassato i 15.000 chilometri. Per portare a termine la sua impresa il settantenne di Sedrina deve coprire i 19.100 entro la metà di novembre, ma tabelle di marcia alla mano è facilmente intuibile il fatto che attualmente il vantaggio dell’atleta orobico è piuttosto corposo. E per rifarci al film interpretato da Tom Hanks, se per lui la vita era come «una scatola di cioccolatini perché non sai mai quello che ti capita», per «ol Tista», come viene affettuosamente chiamato, uno che ai cioccolatini preferisce l’ottimo salame nostrano, l’obiettivo è chiaro e adesso assolutamente alla portata. Lui tuttavia resta giustamente con i piedi per terra affidandosi ad una buona dose di realismo unita a quel pizzico di scaramanzia che, soprattutto in casi come questo, non guasta mai.

«La fatica si fa sentire»
«Sono in vantaggio di circa 1.500 chilometri – spiega Marchesi –, ma gli ultimi sono i più duri sia sul piano mentale sia perché adesso la fatica inizia davvero a farsi sentire quindi dovrò essere bravo a soffrire e a stringere i denti oltre che a gestire le forze». E proprio l’amministrare diventa una prerogativa determinante per abbattere il muro del record visto che – se la media giornaliera resterà quella attuale, ovvero sugli 80 chilometri – Battista anziché tagliare il traguardo il 18 novembre (questo il limite) potrebbe addirittura portare a termine il suo sforzo entro la fine di ottobre.

Due compagni di viaggio
Nel frattempo l’atleta dei Runners Bergamo, cammin facendo, ha incontrato sulla sua strada due nuovi «compagni di viaggio»: il primo è Joshua Gillis, naturopata americano che lo segue in veste di fisioterapista per ciò che concerne la postura e per tutti quei meccanismi che si innescano per ottimizzare lo sforzo fisico e dunque la performance. Un autentico luminare in materia, del quale lo stesso Marchesi riconosce i meriti, non facendo mistero dei benefici che ne ha tratto da quando le loro strade si sono incontrate. Se il primo è un ausilio «pratico», il secondo invece è più teorico, ma fornisce un’ulteriore idea circa la interesse suscitato da questa avventura: Battista, infatti, è diventato oggetto di studi da parte dell’Università di Verona che ne segue, attraverso tabelle specifiche che lui stesso è chiamato a compilare, passo dopo passo il grande tentativo. Perché ancora di tentativo siamo costretti a parlare, anche se «ol Tista» intravede finalmente quel traguardo che sogna da quando ha intrapreso questo percorso, tra difficoltà e sacrifici, ma tutto per il grande amore verso lo sport.

Federico Errante – L’Eco di Bergamo

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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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Domenica 8 settembre 2012
E' trascorso circa un mese e mezzo dall'ultimo incontro con Battista Marchesi ... ne ha fatta di strada da quando ci siamo salutati a Stabello. Ci incontriamo a Zogno, sempre alle ore 6:00, questa volta ci tiene compagnia anche l'amico comune Ivano. Io li seguirò in bici a-36

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Antea - ponte dell' ex-ferrovia brembana
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Giunti a San Giovanni Bianco si aggrega a noi Diego
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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... e poco più avanti Marisa con gli skiroll

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Pausa caffè a Camerata Cornello

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