Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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Racconto N.30 - Battista Marchesi - 19100 km no stop - Lunedì 1 ottobre 2012.

Tista e Jan Reichstater, il pellegrino che viene da lontanoUltimo trasloco: Adesso mi fermo qui.

E' arrivata l'Arpia, pardon, è arrivato l'autunno, ma i nostri bambini hanno imparato a scrivere così i pensierini sui quaderni di scuola, influenzati a
conoscere le stagioni in modo nuovo, attraverso figure e personaggi mitologici ascoltati in TV. E' proprio un'Arpia quella che hanno documentato in questi giorni; non certamente l'aquila che noi conosciamo, è più brutta, ha il viso di donna e il corpo di uccello, l'impersonificazione della tempesta,favoleggiata nella mitologia greca.

Non è sfuggito nemmeno al Tista l'iroso attacco della perfida Arpiaccia, che se ne è andata tutta bagnata e raffreddata. Ormai è talmente abituato a sfidare personaggi e figure della storia che ha deciso di studiarla e alla fine della sua impresa sarà pronto per affrontare un esame, anche lui scriverà i suoi pensierini. Dopo la recente ascesa al ponte Tibetano, Tista è tornato al suo lavoro quotidiano. Non basta la splendida giornata a renderlo di buon umore, basta osservare il suo sguardo che non è certamente il preludio per presentarsi “alla festa del sorriso”, nonostante proprio oggi sia la sua festa, la festa di tutti i nonni.

Il piattume del solito tran tran è rotto solo dal ritmico svizzero trepestio dei suoi passi. Avvolto nella spirale dei suoi pensieri, continua a navigare a vista in quel mare che solo lui può solcare. Si distrae, ritorna in sé, ha una voglia che vuole soddisfare. Quattro noci sulla strada che lui schiaccia per mangiare, le calpesta con i piedi e poi le gusta piano piano. Dice solo “buono l'olio delle noci, con un panino sono un ottimo spuntino”.

Jan Reichstater ed è subito feeling

Ci voleva lui, Jan Reichstater, un ragazzone con zaino in spalla, dal sorriso smagliante, barba e capelli lunghi da perfetto pellegrino, incontrato nelle
campagne darfensi ad incuriosire e a risollevare lo spirito del Tista. “Guarda che tipo strano – dice Marchesi – l'ho letto nei suoi occhi dai che lo fermiamo”.“Ma chi sei?”, chiede subito all'erculeo giovanotto. Lui non parla italiano, non importa, poiché alla fine ci intendiamo. “Sono studente di storia delle religioni e ho 31 anni - riesce a spiegare -. Sono partito il 7 luglio del 2011 da Brno, la mia città della Repubblica Ceca con destinazione Santiago de Compostela e ora mi trovo sulla via di ritorno passando per Bolzano. Gli chiediamo dove mangia dove dorme. “ Dormo dove capita, in mezzo ai boschi e in ogni dove. Dispongo di un budget di 6€ al giorno e quelli mi devono bastare. Sino alla fine di novembre quando prevedo terminerà il mio lungo viaggio”. Sconvolgente il racconto e la serenità d'animo di questo pellegrino, nonostante i pochi spiccioli riesce a campare.

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Chissà se Jan facesse il professore, insegnerebbe a risparmiare, sarebbe la sua vera religione. Il suo stipendio lo ha saputo sforbiciare, chissà, un esempio che qualcuno dovrebbe imitare. E' gradevole stare in sua compagnia, ma è giunto il momento di sgusciare via. Lui continua a salutare, si capisce, anche lui sarebbe voluto rimanere.Un matrimonio estremo di avventure estreme, celebrato in mezzo ai campi, peccato: ci voleva un prete.
Fa lo stesso, al suo posto una forte stretta di mano.


La sua bella “trovata”

Solo adesso, un po' rasserenato, ci mostra ciò che ha combinato un giorno a quelle due povere vecchie e impolverate scarpe. “Le avevo usate nel 2007 nel mio giro d'Italia - dichiara marchesi - e mi era girata l'elica di trasformarle, un'idea che da tanto avevo per la testa. Non ho detto niente a nessuno, non volevo mi prendessero per matto. Una suola ritagliata, quattro molle e un po' di colla e...voilà! La scarpa è fatta, o meglio, le scarpe son finite”. Beh! Veramente mi sembrano proprio finite, ma per tornare ancora sullo scaffale. Tista,Tista, cosa mi combini, vuoi fare l'inventore ma tu sai che sei solo un ottimo corridore, un bravo sciatore e un abile arrampicatore, ma per fare il calzolaio, tanta polenta bergamasca devi ancora mangiare.
Però però, non devi disperare, ci sarà pure qualche mattacchione che le vorrà sperimentare queste scarpe che nemmeno i marziani vorrebbero indossare.

Ormai quel Jan lo ha fatto trasognare, gli ha fatto tornare la voglia di parlare. Al suo ritorno è Gillis Joshua che lo sta aspettare, perché con lui vuol fare altro oltre che parlare. Gillis (Therapist Neurological Training for Optimal Performance ) - che ormai noi tutti conosciamo - arrivato col suo borsone, porta dentro il lettino, lo apre e Tista subito si stende per riposare.

Non dovrà solo dormire, si dovrà anche rilassare. Due cuffie, un filo e un tablet e lui deve solo ascoltare. Non sentirà la musica ma solo degli strani suoni. Di cosa si tratta, in breve cercherà di spiegarlo l'esperto Joshua tralasciando altri passaggi tecnici qui difficili da commentare.
Tista è collegato al mio Tablet, un apparecchio munito di una speciale applicazione attraverso la quale introducendo alcuni dati personali oltre ad altre
operazioni, si inviano delle frequenze udibili e non, che agiscono sulla persona armonizzando i due emisferi cerebrali, creando un profondo stato di
rilassamento propedeutico per un buon recupero fisico e mentale. Al termine della seduta Tista si confida: “Mi sento meglio, molto meglio. Ma confessa: ho una medicina che prendo da mesi che nessuna analisi potrà scovare. “E’ l'affetto della mia famiglia che da sempre mi la forza di continuare”.

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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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Racconto N.31 - Battista Marchesi - 19100 km no stop - Martedì 9 ottobre 2012.

Toccata e fuga di Johann Sebastian Bach
Squilla il cellulare di prima mattina, Radio Alta si collega - succede spesso - vuole sapere dal Tista le ultime novità inviando un augurio: “dai Battista ormai ci siamo, ancora 1300 chilometri poi è finita. Cosa vuoi che sia, dopo migliaia di km ,quel che ti manca sono delle bazzecole”. Ma, è veramente così?
Ribatte prontamente Marchesi: “potrebbe fondere anche il motore di una macchina dopo 13 ore per arrivare a Reggio Calabria - la distanza che devo ancora affrontare - ecco perché io devo fare attenzione per non fondere. Secondo la mia tabella di marcia, - prosegue l'atleta - non a Reggio Calabria ma in un piccolo paese della bergamasca dovrei arrivarci a fine ottobre. Preferisco comunque viaggiare con i piedi di piombo, o meglio con le scarpe di pietra, come quelle che ho trovato in un giardino e mi sono state regalate come portafortuna.

Fortuna e determinazione che dovrò tenere strette a me per questi ultimi 41 giorni, in realtà ridotti a 19 (per il vantaggio accumulato nel tempo) che mi
permetteranno di arrivare alla conclusione”.
Di domande Tista non se ne pone proprio, risponde solo quando è stimolato, ma al solito senza esagerare. Si sbottona poco poco sul viale illuminato dai lampioni intorpiditi dalla notte che sta per finire. Non rallenta il passo cadenzato, l'ombrellino fra le mani: ti guarda e aspetta la domanda, una sola, non è ancora tempo di sparlare.
“Senti, caro Tista, cosa pensi per l'ultimo giorno che si avvicina”?“ Non batte ciglio, sembra poco interessato, - risponde con ponderata riflessione - quando tutto sarà finito cambierò solo lavoro, tornerò a battere gli scontrini alla cassa di quel Caffè del Viale. Se qualcuno vorrà sapere, sarò felice di raccontare”. Non dice altro, sembra che in nove mesi abbia fatto solo una lunga passeggiata, è strano! Potrebbe fare i salti dalla gioia, invece niente, di saltare non ci pensa nemmeno, meglio lasciar stare. Si alza dal confessionale, ritorna muto e silenzioso, adesso vuole sentirsi per un poco solo. Richiude l'ombrello, non piove più, se ne va per la sua strada, i suoi soliti sentieri, il suo fiume, un timbro ancora sulla sua giornata di lavoro.

Tre asinelli tristi e belli
Non è vero, niente, i giorni non sono sempre uguali. Tista vede e sente ciò che agli altri può sfuggire.Raddrizza le orecchie, ascolta dei rumori: versi o gemiti, non si capisce bene, provengono da lì, un campo lì vicino. Nessuno parla, ragliano soltanto, sono solo tre asinelli che vogliono carezze ed effusioni e hanno tanta voglia di stare in compagnia. “Suvvia Tista, lascia perdere 'sti asini, se ti vede qualcuno fai la figura di un somaro”.
Risponde secco: “meglio stare in un campo di asini che in un campo “Fiorito” di fiori sfioriti”. Non fa lo spiritoso, spara solo le battute ma sta attento, lui non raccoglie certi Fiori. Lui sa tutto quel che succede, vede poco la TV, ma gli imbrogli non gli van giù. Risponde secco: “meglio stare in un campo di asini che in un campo “Fiorito” di fiori sfioriti”. Non fa lo spiritoso, spara solo le battute ma sta attento, lui non raccoglie certi Fiori.Lui sa tutto quel che succede, vede poco la TV, ma gli imbrogli non gli van giù.

Quattro colpi e spacca in due la monotonia.
Due ore son passate ed è ora di fermarsi un po’. E' il siör Mario un boscaiolo artognese che sta tagliando la legna a stuzzicare la fantasia del nostro Tistaccio che non perde l'occasione di prendere l'accetta al volo e con quattro colpi spezzare in due quel povero tronchetto. Prova di forza, provare a se stesso di non avere solo le gambe?

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Il Treno per amico
Arriva e fischia, credo proprio che fischi al Tista, è il treno, che vede tutti i giorni, ormai si conoscono anche loro, ma si vedono sempre di sfuggita. Lui corre sui suoi binari, Tista sui suoi sentieri, ognuno per i fatti propri. Si è talmente affezionato a questo bel trenino che ha fatto una promessa: prima o poi un bel giro me lo voglio fare, sarà lui a farmi scarrozzare e finalmente io potrò riposare..
Si ferma un momento, si slaccia una scarpa, il solito sassolino che rompe i faraglioni. Anche lui ci ha provato, ma con Tista nun ce sta niente da fa.
Per ovviare al problema ha persino trovato quelle scarpe di pietra, ma come le sue scarpe a molle che si era costruite, sono difficili da calzare. Meglio le sue Salomon, quelle non tradiscono mai.
A fine corsa se la macchina va dal meccanico a farsi controllare, perché anche Tista non lo dovrebbe fare? E da chi se non dal Davide Gaioni, lui sa dove
mettere le mani, manipolare gambe schiena e tutto il resto, è giusto il suo mestiere. Deve rimetterlo a nuovo il nostro Tista perché a fine settimana ci sarà una “toccata e fuga” al Caffè del Viale a Dalmine, non solo per bersi un caffè ma per un evento sportivo, un incontro con alcuni calciatori che lo vogliono incontrare. La sosta sarà breve, perché a Lovere in fretta dovrà tornare.

Si deve preparare per la serata del 26 ottobre alle 19,30, ci sarà una fiaccolata in suo onore dal porto all'Hotel Lovere, chiunque potrà partecipare. Atteso l'arrivo dell'ultima inviata speciale del servizio meteo – Cleopatra - incaricata dalla direzione di congratularsi con Battista Marchesi per aver resistito per tanti mesi agli attacchi da tutti i fronti.
E' vero che non si può dire “gatto se non si vede nel sacco” ma il sacco è pronto per accogliere quel gatto.

Diavolo Rosso
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Sabato 13 ottobre 2012

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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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Racconto N.33 - Battista Marchesi - 19100 km no stop - Martedì 16 ottobre 2012.

Diciottomila chilometri per saltare quel ruscello - 18,000KM

Il countdown è cominciato. Dodici giorni ancora e sarà il suono del Big Ben ad annunciare l'ultimo arrivo di Battista Marchesi. nel frattempo cosa è successo? Una fugace toccata e fuga al paesello di Sedrina, una puntata al suo Caffè del Viale per un incontro fra amici e un avviso alla famiglia: “tutto bene”.

Infine giusto il tempo per un viaggio breve con gli amici Ettore e Diego e niente di più.
La Val Brembilla e la forcella di Berbenno sono state facilmente superate, è in località Capassero di Berbenno che c’è stato il sorpresone: un grande drappo su cui è stato scritto “ camminiamo insieme nella fede “. Touchè ( toccato). Tista con un cenno ferma tutti, “alt! io mi fermo qui”.Non è l'inizio di una canzone come apparentemente potrebbe sembrare ma l'inizio di una sua meditazione. Un segnale per caso, un segnale ad hoc che un uomo di fede come lui non se la sente di tralasciare. “Non vado in chiesa tutti i giorni - precisa il nostro atleta - ma prego sempre, ogni sera e ogni mattina.

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Lui cammina con la fede, se la porta sempre appresso, è una luce sempre accesa. Ed è proprio quella luce che lo spinge al Giurino Ponte, dove vede quel murales: “La luce e Il sogno” il vero titolo di quest'opera murata. Una rappresentazione di immagini surreali, sembrano in fondo la trasposizione dei suoi sogni, che un abile artista ha saputo impressionare su quel muro tanto grande. Quanto vorrebbe entrare in queste mille storie così ben raffigurate; non fa niente, lui sa che si deve accontentare, gli basta solo ammirare, sarà il suo spirito e la sua mente che sapranno assimilare.

Per svegliarsi dai suoi sogni, l'acqua fredda di quella fontanella è la miglior cura prima di imboccare la ciclabile di Valle Imagna. Tocca con mano il portone di una chiesa, passa sopra il ponte che ben conosce, torna indietro con gli amici per finire la giornata.

Testardamente Lovere sempre Lovere
Lovere, Lovere, su!su! alla svelta, bisogna ricominciare: la pausa è finita, per all'appuntamento non bisogna ritardare. Entusiasmo sempre, manca solo la voglia di scherzare e fare della facile ironia. Come fare a dargli torto, dopo il battesimo di ieri, un battesimo speciale, un diluvio di acqua che si è abbattuto sul Marchesi, e non per poco, per oltre undici ore, questo è stato il saluto di uno strano bentornato. Peccato lui sia immunizzato, anche se un poco strapazzato.

Basta acqua, ne è già scesa a sufficienza, meglio il freddo che giunge dai quei monti che da poco si sono imbiancati. Solo guanti, basta ombrello, oggi il freddo e poi, il caldo sole, sono loro che la fanno da padroni. E' superfluo rammentare: Tista è addestrato a sopportare, non sa più come fare per doversi lamentare. E' sereno, non certo come gli indagati che lo proclamano in coro, lui è” tranquillo per davvero”, anche se non sa dormire, e se dorme, lui non dorme più di tanto. Lui ha sempre qualche cosa a cui pensare, quello che noi non possiamo immaginare.

Sa benissimo che la tranquillità è “l'anima della sua continuità”, intanto corre spensierato, disturbato solo dal crosciar di foglie secche che lui per forza deve calpestare. Non vuole fare loro alcun male, ma è colpa dell'autunno che sulla strada e sul sentiero le ha volute sparpagliare. Conta i giorni con le mani, è contento ma perplesso, è ancora presto per cantare. Non fa i salti dalla gioia, li fa solo per passare dal ruscello in riva al fiume. Guarda, scruta, calcola e come un ragazzino senza tema di cadere: uno, due , tre, quattro salti e … oplà, ed subito di là.

Incredibile, una prova di sorprendente agilità che stupisce chi non crede alla sua abilità. Superati i 18 mila chilometri che avrebbero sfiancato anche quella povera gazzella, lui invece è sempre lì, salta come un cangurino, perché lui è piccolino. Non c'è nessuno a battergli le mani, non rischia niente.Per lui che resta uno sciatore, sdrucciolare sulle pietre è come scivolare sulla neve..

Dai, Tistaccio, questa volta ce la fai, è la quarta volta, ma stavolta non sbaglierai. All'inizio è stata dura, a metà ancora di più e adesso c'è pure la paura. Molti, adesso, si convinceranno che tu non sei un vecchio folle in cerca di soldi e di notorietà, ma questo, presto si vedrà. Se sei stato anche deriso e hai pianto qualche volta, stai sicuro, ora non accadrà più.

Il tuo cuore ha fatto tanto, lui non si è fermato mai. Non si è mai addormentato, non ti ha mai chiesto: “fammi riposare”, lui è sempre stato giorno e notte vicino a te. Questo non lo devi dimenticare mai. Cerca ora di volergli bene, perché lui ne ha voluto tanto a te. Quando quel benedetto giorno di Dio, il 28 ottobre 2012 a Gorle arriverai, tanti amici verranno a stringerti la mano. Stai attento, molto attento, ricordati di tirare un sospirone, poiché il tuo cuore scoppierà dall'emozione: sarà la tua ultima ma importante soddisfazione.

Manca ancora poco poco, questo … lo possiamo dire noi. Per lui manca ancora tanto, Tanto ma tanto, come una eternità.
Gli domando solamente: “rifaresti tutto quanto”?
“Mai più, mai più”, risponde con una sottile fil di voce.
“Nemmeno per tutto l'oro del mondo?”, insisto io.
“Nemmeno per tutto l'oro del mondo”, risponde lui scrollando la testa .
“Il giorno dopo, quando tutto sarà finito, cosa farai?”
Decisa e lapidaria la risposta: “farò due passi con la mia Bruna ”.
Due passi? Due passi o … forse più? Mah! Suvvia! Perdoniamo questa piccola
bugia, perché “ i due passi” per il Tista, sono una semplice follia.
E per finire
Venerdì 26 ottobre alle 19,30 dal Porto (zona Bingo) di Lovere partirà la fiaccolata per Battista Marchesi sino all'Hotel Lovere
Il 28 di ottobre a Gorle ( Górel ) il piccolo paese di 6000 abitanti sulla sponda occidentale del fiume Serio, a due chilometri dell'orobico capoluogo, accoglierà l'arrivo finale di Battista Marchesi dopo aver percorso 19.100 chilometri, partito in quel lontano 4 marzo 2012.

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da L'Eco di Bergamo di Federico Errante

Forrest Gump «Tista» vede il traguardo

Sedrina - Ol Tista ce l'ha fatta. Nello sport si predilige sempre la strada degli scongiuri fino a quando il traguardo non è stato tagliato, ma stavolta possiamo davvero considerare il tutto solamente la più dolce delle formalità. Insomma, lo champagne è in frigo anche se conoscendo Battista Marchesi, 70 anni, di Sedrina, siamo certi che preferirebbe un ottimo vino bergamasco anche rispetto alla rinomata tradizione francese. Anche perché lui di transalpini ne sa qualcosa in quanto si appresta a battere il record di Serge Girard che tra il 2005 e il 2006 coprì 19.097 chilometri in 262 giorni con una media giornaliera sui 73.
Ma il runner di Sedrina si è dimostrato superiore in tutto in questa lunga avventura iniziata il 4 marzo scorso, come confermano tutti i numeri: attualmente la media è di 81 chilometri al giorno, il vantaggio sulla tabella di marcia di Girard è di 28 giorni e di quasi 1.700 chilometri (al record mancano oggi circa 150 chilometri). «Mal che vada gli ultimi chilometri posso anche farli in ginocchio – scherza Battista, che ormai è pronto ad affrontare gli ultimi sforzi con la carica mentale di un ragazzino – anche perché adesso mi basta semplicemente amministrare». In effetti è tutto pronto per l'arrivo: domenica alle 11,30, alla EdilMac di Gorle (sponsor dell'impresa), Marchesi vedrà finalmente ripagati i suoi sacrifici e farà sua quell'impresa inseguita a lungo. Per gli ultimi otto chilometri si partirà dalla Polini di Alzano per poi giungere a destinazione. Ma visto che anche Lovere è stata una delle location, venerdì la località lacustre sarà il teatro di una fiaccolata dal porto all'hotel Lovere, con pizzata finale. «Per sicurezza – dice l'atleta bergamasco – preferisco andare oltre i fatidici 19.100 per tenermi un margine. La gamba non mi ha mai abbandonato, al contrario invece delle energie mentali che una ventina di giorni fa mi stavano facendo desistere dopo 72 ore davvero complicate. Invece con l'aiuto della famiglia e degli amici, che mi hanno spronato, sono riuscito a superare anche questa grossa difficoltà».

Il sostegno di moglie e amici
Ed è proprio a famiglia e amici che Tista rivolge il primo pensiero e il ringraziamento: «Mia moglie Bruna è stata grandissima – sottolinea – così come i miei figli Roberto e Filippo, due grandi sportivi, anche perché loro hanno sofferto più di me. Ma oltre a chi mi ha sostenuto (EdilMac, Hotel Lovere, Salomon, Runner Bergamo, Unione sportiva Sedrinese, il fisioterapista Davide Gaioni e il naturopata Joshua Gillis, ndr) un grazie speciale, tra i tanti che mai dimenticherò, ci sono gli amici del "Caffè del viale" di Dalmine che una volta al mese organizzavano una cena per starmi vicino». Niente Guinness, ma un solo pensiero che vale più di mille riconoscimenti: «A me basta battere il record – dice Battista –. Per entrare nel Guinness serve una certificazione e un esborso che non vale la pena sobbarcarsi. Nel 2007, invece, alla partenza del mio "Giro d'Italia" ero stato seguito da alcuni ragazzi portatori di handicap: il cuore mi si era talmente stretto che avevo già deciso da allora di correre per i meno fortunati. Con questa impresa spero di poter dare una mano anche a loro».
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da TARCI »

ieri sera a Lovere abbiamo festeggiato il "Tista" con un gruppo di amici, oggi ancora qualche km, ma è già oltre i 19.200, quindi l'arrivo ufficiale domani a Gorle alla sede dello sponsor Edilmac. Si parte tutti da Alzano alle 9.30 circa, davanti alla sede della Polini (altro sponsor), e si arriva a Gorle per le 11/11:30. posto la foto con la moglie Bruna ed i figli Filippo e Roberto.

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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

Messaggio da TARCI »

Raccolgo il suggerimento di Rugetor e posto qui un pensiero che avevo scritto privatamente...

Ci siamo sentiti il giorno prima della conclusione di questa impresa ed insieme abbiamo pianto (lo ammetto) ricordando quel 5 luglio 2005, quando concluse la sua prima folle avventura da Sedrina a Capo Nord in 59 giorni e a memoria di quel momento posto una foto che feci fatica a scattare per l'emozione:
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Ho ringraziato Gianbattista perchè quello che ha fatto va molto al di là dell'impresa sportiva, colpisce dentro il cuore e l'anima, perchè è un messaggio potente, di come un uomo possa con la volontà, la dedizione , la passione e sofferenza, superare l'impossibile.
La sua impresa o per meglio dire la sua avventura diviene un riferimento, una di quelle cose che ti fanno guardare il mondo e la vita con occhi diversi, che ti stimolano a progettare, a non fermarti, a cercare cose nuove........

Grande Grande Grande "Tista"
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Re: Battista Marchesi e il suo lungo viaggio di 19100 km

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Si è conclusa oggi l'eroica impresa di Battista Machesi a_24 a_24 a_24 a_24 a_24 a_24 a_24 a_24 a_24

La sua forza interiore e la umiltà sono state una grande lezione di vita per tutti noi a_21 a_21 a_21

Ecco il link del servizio realizzato da RAI 3 all'arrivo in quel di Gorle (dal minuto 18:50 al minuto 20:45)

http://www.tgr.rai.it/dl/tgr/regioni/Pu ... cdb11.html

Seguiranno nei prossimi giorni alcune immagini della uggiosa ma splendida giornata. a_45
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