Dante Alighieri, la Comedìa, il Gaì e il bergamasco.

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pendughet
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Iscritto il: giovedì 15 aprile 2010, 11:20

Dante Alighieri, la Comedìa, il Gaì e il bergamasco.

Messaggio da pendughet »

Mi ha sempre affascinato quell'antico idioma criptico che ha nome Gaì.
La lingua dei pastori .
Parlata nelle valli della pastorizia non solo nelle Orobie ma addirittura nelle valli retiche .
Di estrazione celtica-romana doveva essere conosciuta o quantomeno incontrata da Dante Alighieri e nhella sua Divina Commedia ne registra qualche passaggio.
L'altro giorno ho avuto l'occasiuone di vedere quel filmato intitolato "l'Ultimo Pastore" dove il protagonista Renato Zucchelli di Parre presenta la sua attività di pastore e parla del dialetto Gaì . Affascinante e nello stesso tempo molto intrigante se non altro perchè si sente in quella lingua secoli di storia accomunante tutte le aree pastorizie.

In questa discussione presenterò quindi alcune parole che l'Alighieri riprende nel suo capolavoro e che sono di derivazione della lingua dei pastori Gaì.
Non so... non credo ci sia nessuna pubblicazione che tratta di questo argomento così specifico e così misterioso.

Incomincio dalla prima.La parola : LACCA o LACA - con una C sola


"così scendemmo ne la quarta lacca
pigliando più de la dolente ripa
che ’l mal de l’universo tutto insacca..."

Inf canto VII verso 16-18.

Chi di Noi foristi è bergamasco e sa il dialetto, può riconoscere nella parola laca una radice Gai perchè da loro usata per descrivere gli scoscendimenti dove perdevano le pecore.
Di squisita derivazione Gaì quindi.
In italiano significa: luogo impervio e inospitale .
n particolare ad Oltre il Colle la laca è un dirupo molto molto scosceso che c'è alla Cuca sopra Grimoldo.

Ma Dante nell'Inferno, in fondo alla laca ci colloca i prodighi e gli avari.
Oggi il termine Laca o Lacca ( perchè deve rimare con "insacca" ) è ai più sconosciuto. Chiedetelo ai vostri amici.
Dante lo usa con il significato di "girone" , luogo " dove l'universo tutto insacca".
Ai pastori delle nostre alpi, nelle lache perdevano le pecore perchè vi si insaccavano.
Affascinante no..?

Come faceva Dante ad intendersi di Gaì? Domanda da un milione di Euro.

MA ci sono altre espressioni dantesche e se avrete la pazienza di seguirmi ,questa estate , con un pò di tempo a disposizione, ve le elencherò .
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