..Chi era costui?
I più non l'hanno mai sentito nominare.
Qualcuno lo associa a Bortolo Belotti.
Altri al figlio Poldo , eroe della Resistenza , caduto a Fossoli il 21 giugno 1944
Io mi sono imbattuto o meglio sbattuto perchè è un personaggio di forte spessore, quando, ricostruendo i fatti del Pezzadello incontrai questo protagonista della Storia d'Italia della prima metà del secolo scorso e ne rimasi affascinato.
Con questa nuova discussione intendo approfondire alcuni aspetti della vita del nostro friulano sacilese.
La sorte mi è stata benigna perchè in un deposito di libri destinati al macero mi sono imbattuto in un suo diario scritto nel 1945 per la Dell'Oglio editore.
Oggi penso introvabile.
Cari lettori di Valbrembana.web, se avrete la pazienza di leggere della sua vita ne verrete ampiamente ripagati.
Dunque il neonato Luigi Gasparotto veniva alla luce a Sacile il 31 maggio 1873.
Il Friuli era diventato italiano dopo la terza guerra d'indipendenza nel 1866, il papà era di profonda fede garibaldina e risorgimentale e aveva percorso tutta la campagna militare di Garibaldi.
Inquadrato nei Cacciatori delle Alpi aveva combattuto in Trentino.
Si chiamava Leopoldo .
Attenzione ai nomi perchè poi si ripeteranno.
continua...
Un friulano in val Brembana - Luigi Gasparotto
Un friulano in val Brembana - Luigi Gasparotto
Ultima modifica di pendughet il lunedì 21 maggio 2012, 10:32, modificato 2 volte in totale.
Re: Un friulano in val Brembana - Luigi Gasparotto -
..
Nell'ottobre 1897 Luigi si trasferì a Milano, dove prese a esercitare l'avvocatura.
L'8 luglio 1899 sposò a Sacile una sua concittadina, Maria Biglia. In quel medesimo periodo aderì alla massoneria e, fedele alle idee instillategli dal padre, si iscrisse alla Società democratica lombarda, la più antica e la più importante tra le associazioni radicali italiane, della quale già nei primi anni dell'età giolittiana diventò uno dei dirigenti più autorevoli e più operosi. Sin dagli inizi della sua attività politica mostrò di avere a cuore in modo particolare gli interessi della piccola e media borghesia dell'impiego e delle libere professioni. A tale proposito, nei primi mesi del 1901 promosse a Milano, d'intesa con il socialista Cabrini e il democratico Brùgora, un movimento a favore degli impiegati pubblici e privati.
Era molto amico di Filippo Turati e di Anna Kuliscioff.
Con loro gustava gli appetitosi tordi che prendeva al suo roccolo, a Zambla alta.
Roccolo, che da buon friulano ,amava tantissimo e che acquistò quando appunto si trasferì a Milano per esercitare l'avvocatura.
Il roccolo stesso , oggi trasformato in una piacevole villa alpina, fu teatro di una sanguinosa imboscata da parte dei repubblichini del Resmini che, saliti in parte dalla val Serina e in parte dalla val Seriana presero prigionieri i partigiani della XXIV maggio.
In occasione delle elezioni del marzo 1909 tentò per la prima volta di farsi eleggere alla Camera, candidandosi a Milano in rappresentanza del Partito radicale con un programma antigiolittiano, ma venne sconfitto.
Ebbe maggior fortuna nella consultazione elettorale dell'ottobre-novembre 1913, allorché fu eletto nel collegio di Milano IV, dopo un ballottaggio con il candidato ministeriale, il clerico-moderato Cornaggia Medici, il quale, grazie al sostegno di G. Giolitti, era deputato di quel collegio dal 1904.
Di Giolitti il Gasparotto fu sempre avversario, perché - pur apprezzandone l'impegno volto a favorire l'elevazione economica della classe lavoratrice - ne disapprovava in maniera completa le ibride intese elettorali con i cattolici e, più in generale, i metodi trasformistici di governo, ancorati a una concezione puramente burocratica e parlamentare della politica.
Nei riguardi dell'impresa libica ( 1912) il nostro personaggio, come la maggior parte dei soci della Società democratica lombarda, manifestò subito perplessità e riserve, poiché - a suo giudizio - si trattava "di conquista di terra notoriamente sterile che impoverirà il Paese, il quale ha bisogno di ben altre e più proficue iniziative",
Tra la fine del 1913 e gli inizi del '14, dopo che la Libia era divenuta colonia italiana, ammonì più volte che la "colonizzazione" doveva proporsi "scopi di civiltà, non di semplice conquista".
continua...
Nell'ottobre 1897 Luigi si trasferì a Milano, dove prese a esercitare l'avvocatura.
L'8 luglio 1899 sposò a Sacile una sua concittadina, Maria Biglia. In quel medesimo periodo aderì alla massoneria e, fedele alle idee instillategli dal padre, si iscrisse alla Società democratica lombarda, la più antica e la più importante tra le associazioni radicali italiane, della quale già nei primi anni dell'età giolittiana diventò uno dei dirigenti più autorevoli e più operosi. Sin dagli inizi della sua attività politica mostrò di avere a cuore in modo particolare gli interessi della piccola e media borghesia dell'impiego e delle libere professioni. A tale proposito, nei primi mesi del 1901 promosse a Milano, d'intesa con il socialista Cabrini e il democratico Brùgora, un movimento a favore degli impiegati pubblici e privati.
Era molto amico di Filippo Turati e di Anna Kuliscioff.
Con loro gustava gli appetitosi tordi che prendeva al suo roccolo, a Zambla alta.
Roccolo, che da buon friulano ,amava tantissimo e che acquistò quando appunto si trasferì a Milano per esercitare l'avvocatura.
Il roccolo stesso , oggi trasformato in una piacevole villa alpina, fu teatro di una sanguinosa imboscata da parte dei repubblichini del Resmini che, saliti in parte dalla val Serina e in parte dalla val Seriana presero prigionieri i partigiani della XXIV maggio.
In occasione delle elezioni del marzo 1909 tentò per la prima volta di farsi eleggere alla Camera, candidandosi a Milano in rappresentanza del Partito radicale con un programma antigiolittiano, ma venne sconfitto.
Ebbe maggior fortuna nella consultazione elettorale dell'ottobre-novembre 1913, allorché fu eletto nel collegio di Milano IV, dopo un ballottaggio con il candidato ministeriale, il clerico-moderato Cornaggia Medici, il quale, grazie al sostegno di G. Giolitti, era deputato di quel collegio dal 1904.
Di Giolitti il Gasparotto fu sempre avversario, perché - pur apprezzandone l'impegno volto a favorire l'elevazione economica della classe lavoratrice - ne disapprovava in maniera completa le ibride intese elettorali con i cattolici e, più in generale, i metodi trasformistici di governo, ancorati a una concezione puramente burocratica e parlamentare della politica.
Nei riguardi dell'impresa libica ( 1912) il nostro personaggio, come la maggior parte dei soci della Società democratica lombarda, manifestò subito perplessità e riserve, poiché - a suo giudizio - si trattava "di conquista di terra notoriamente sterile che impoverirà il Paese, il quale ha bisogno di ben altre e più proficue iniziative",
Tra la fine del 1913 e gli inizi del '14, dopo che la Libia era divenuta colonia italiana, ammonì più volte che la "colonizzazione" doveva proporsi "scopi di civiltà, non di semplice conquista".
continua...
Ultima modifica di pendughet il venerdì 23 marzo 2012, 11:40, modificato 1 volta in totale.
Re: Un friulano in val Brembana - Luigi Gasparotto -
...
Allo scoppio del primo conflitto mondiale, vinta qualche incertezza iniziale, fu convinto fautore dell'intervento dell'Italia contro gli Imperi centrali, al fine sia di sbarrare il passo all'imperialismo germanico, la cui vittoria "avrebbe imbastardito l'Europa e legittimato di fronte al mondo il diritto della forza, sprofondando nel nulla quello della giustizia", sia di liberare Trento e Trieste dal dominio asburgico, sia di fare in modo che le aspirazioni nazionali delle minoranze slave che vivevano entro i confini dell'Austria-Ungheria diventassero realtà.
Il 27 maggio 1915, quattro giorni dopo la dichiarazione di guerra contro l'Austria-Ungheria, presentò domanda di arruolamento come semplice soldato di fanteria e quando il 17 giugno fu nominato sottotenente degli alpini chiese subito di essere inviato al fronte. Per il coraggio dimostrato in molte azioni belliche si guadagnò tre medaglie d'argento, una medaglia di bronzo e due croci di guerra al valor militare, la legion d'onore di Francia e, il 14 ott. 1917, la promozione a tenente.
Al termine del conflitto fu tra i fondatori dell'Associazione nazionale combattenti, sorta a Milano nel marzo 1919. I suoi sentimenti interventisti lo spinsero a schierarsi per lo più fra gli oppositori tanto dei governi Nitti, quanto del ministero Giolitti. Essendo stati neutralisti nel 1914-15, né F.S. Nitti né Giolitti gli sembravano gli uomini politici più adatti a difendere gli ideali e gli scopi per i quali l'Italia era entrata in guerra e più di 600.000 italiani avevano dato la vita. Per tale ragione l'11 maggio 1920 rifiutò il portafoglio delle Poste e Telegrafi che Nitti gli aveva offerto.
continua..
Allo scoppio del primo conflitto mondiale, vinta qualche incertezza iniziale, fu convinto fautore dell'intervento dell'Italia contro gli Imperi centrali, al fine sia di sbarrare il passo all'imperialismo germanico, la cui vittoria "avrebbe imbastardito l'Europa e legittimato di fronte al mondo il diritto della forza, sprofondando nel nulla quello della giustizia", sia di liberare Trento e Trieste dal dominio asburgico, sia di fare in modo che le aspirazioni nazionali delle minoranze slave che vivevano entro i confini dell'Austria-Ungheria diventassero realtà.
Il 27 maggio 1915, quattro giorni dopo la dichiarazione di guerra contro l'Austria-Ungheria, presentò domanda di arruolamento come semplice soldato di fanteria e quando il 17 giugno fu nominato sottotenente degli alpini chiese subito di essere inviato al fronte. Per il coraggio dimostrato in molte azioni belliche si guadagnò tre medaglie d'argento, una medaglia di bronzo e due croci di guerra al valor militare, la legion d'onore di Francia e, il 14 ott. 1917, la promozione a tenente.
Al termine del conflitto fu tra i fondatori dell'Associazione nazionale combattenti, sorta a Milano nel marzo 1919. I suoi sentimenti interventisti lo spinsero a schierarsi per lo più fra gli oppositori tanto dei governi Nitti, quanto del ministero Giolitti. Essendo stati neutralisti nel 1914-15, né F.S. Nitti né Giolitti gli sembravano gli uomini politici più adatti a difendere gli ideali e gli scopi per i quali l'Italia era entrata in guerra e più di 600.000 italiani avevano dato la vita. Per tale ragione l'11 maggio 1920 rifiutò il portafoglio delle Poste e Telegrafi che Nitti gli aveva offerto.
continua..
Re: Un friulano in val Brembana - Luigi Gasparotto -
...
Dopo le successive elezioni del 1921 il nostro friulano venne eletto alla Camera e con il ministero Bonomi divenne Ministro della Guerra. Questo ministero in quegli anni fu molto importante perchè primo la grande guerra era cessanto solo da 3 anni e quindi era ancora molto vivo l'atroce ricordo delle centinaia di migliaia di caduti ,mutilati, prigionieri ma soprattutto il sentimento di rabbia e frustrazione dei trttati di pace di Versailles. L'italia tutta vive quegli anni nel caos più completo aggravato da mesi di sommosse , scioperi e sabotaggi nelle fabbriche, di occupazione delle terre seguite a gravi fatti di sangue negli scontri tra le opposte fazioni estreme : socialisti e fascisti. Ma anche l'aspetto memorialistico e di ricordo dei tanti caduti nelle sconvolgenti battaglie sul Carso, sul Grappa, sulle cime innevate dell'Adamello meritava un segno tangibile nella memoria degli italiani. Per questo ad Aquileia una mamma, in rappresentanza di milioni di mamme italiane, tra 9 salme di ignoti fanti italiani scelse un soldato per essere traslato a Roma.
Era il 4 novembre 1921 , tre anni esatti dal proclama della vittoria di Armando Diaz. Luigi Gasparotto come ministro della Guerra, nel novembre 1921 fece tumulare la salma del "milite ignoto", cioè di un soldato italiano non identificato caduto sul fronte austriaco, in un sacello posto sull'Altare della Patria, ai piedi del Campidoglio, come simbolo di vittoria, di sacrificio supremo per la patria e di unità nazionale....continua...
Dopo le successive elezioni del 1921 il nostro friulano venne eletto alla Camera e con il ministero Bonomi divenne Ministro della Guerra. Questo ministero in quegli anni fu molto importante perchè primo la grande guerra era cessanto solo da 3 anni e quindi era ancora molto vivo l'atroce ricordo delle centinaia di migliaia di caduti ,mutilati, prigionieri ma soprattutto il sentimento di rabbia e frustrazione dei trttati di pace di Versailles. L'italia tutta vive quegli anni nel caos più completo aggravato da mesi di sommosse , scioperi e sabotaggi nelle fabbriche, di occupazione delle terre seguite a gravi fatti di sangue negli scontri tra le opposte fazioni estreme : socialisti e fascisti. Ma anche l'aspetto memorialistico e di ricordo dei tanti caduti nelle sconvolgenti battaglie sul Carso, sul Grappa, sulle cime innevate dell'Adamello meritava un segno tangibile nella memoria degli italiani. Per questo ad Aquileia una mamma, in rappresentanza di milioni di mamme italiane, tra 9 salme di ignoti fanti italiani scelse un soldato per essere traslato a Roma.
Era il 4 novembre 1921 , tre anni esatti dal proclama della vittoria di Armando Diaz. Luigi Gasparotto come ministro della Guerra, nel novembre 1921 fece tumulare la salma del "milite ignoto", cioè di un soldato italiano non identificato caduto sul fronte austriaco, in un sacello posto sull'Altare della Patria, ai piedi del Campidoglio, come simbolo di vittoria, di sacrificio supremo per la patria e di unità nazionale....continua...
Re: Un friulano in val Brembana - Luigi Gasparotto
Da diario di Luigi Gasparotto.
" Il segretario comunale di sacile scrive per la pria volta il mio nome nel registro di Stato Civile: Luigi Gasparotto qui nato il 31 maggio 1873.
Sono nato. dunque,nel mese in cui anche le acque oltre agli asini vanno in amore, e nell'anno del terremoto del Friulifatti, propoiziatorio l'uno, catastrofico l'altro"
E' questo l'icipit del suo diario .
Quando invece rifonisce la mensa di Filippo Turati dei tordi di Zambla Alta il quest'ultimo dedicherà un quinario al nostro:
Grazie dei tordi,
bigi e rotondi,
presi nel ròccolo
con reti e panìe.
Eran giocondi
prima che il barbaro
con arti insanie...
Naturalmente il" barbaro" è il nostro Luigi
.
Il suo diario continua descrivendo meticolosamentee il clima vissuto in Italia nei tre anni della Grande guerra.
Sia nella veste di deputato che come cittadino ben informato .
continua..
" Il segretario comunale di sacile scrive per la pria volta il mio nome nel registro di Stato Civile: Luigi Gasparotto qui nato il 31 maggio 1873.
Sono nato. dunque,nel mese in cui anche le acque oltre agli asini vanno in amore, e nell'anno del terremoto del Friulifatti, propoiziatorio l'uno, catastrofico l'altro"
E' questo l'icipit del suo diario .
Quando invece rifonisce la mensa di Filippo Turati dei tordi di Zambla Alta il quest'ultimo dedicherà un quinario al nostro:
Grazie dei tordi,
bigi e rotondi,
presi nel ròccolo
con reti e panìe.
Eran giocondi
prima che il barbaro
con arti insanie...
Naturalmente il" barbaro" è il nostro Luigi
.
Il suo diario continua descrivendo meticolosamentee il clima vissuto in Italia nei tre anni della Grande guerra.
Sia nella veste di deputato che come cittadino ben informato .
continua..
Re: Un friulano in val Brembana - Luigi Gasparotto
Scusa Penduguet se mi intrometto nel belmezzo della tua narrazione .....
Beh, vediamo di dare un volto al nostro eroe ....
Copertina del volume celebrativo del ventennale di Fondazione dell'Associazione Nazionale Uccellatori e Uccellinai Luigi Gasparotto con sede in Bergamo
Beh, vediamo di dare un volto al nostro eroe ....
Copertina del volume celebrativo del ventennale di Fondazione dell'Associazione Nazionale Uccellatori e Uccellinai Luigi Gasparotto con sede in Bergamo
GIU' LE MANI DALL'ORSO..
Re: Un friulano in val Brembana - Luigi Gasparotto
Mi scuso anch'io per l'intromissione...
Sembra un personaggio interessante, di quelli di cui la nostra epoca è molto avara.
Sembra un personaggio interessante, di quelli di cui la nostra epoca è molto avara.
Un suggerimento per quanto riguarda la ricerca di libri di difficile reperibilità: io ho avuto spesso successo su ebay, dove con un po' di pazienza in genere si trova quel che si cerca - infatti è disponibile, ad oggi, una copia del diario. Comunque non lo ordino, e rimango pigramente in attesa delle prossime puntate del riassunto di pendughetpendughet ha scritto:La sorte mi è stata benigna perchè in un deposito di libri destinati al macero mi sono imbattuto in un suo diario scritto nel 1945 per la Dell'Oglio editore. Oggi penso introvabile.
Moderatore Forum area Sci di Fondo
Re: Un friulano in val Brembana - Luigi Gasparotto
A proposito del figlio di Luigi Gasparotto, Poldo, il Museo della Valle e il CAI di Zogno, con la collaborazione del Centro Storico Culturale Valle Brembana, del Lions Club Valle Brembana, della Tavola della Pace e del CAI Val Serina, organizzano una serata dedicata a Poldo Gasparotto, scalatore e medaglia d'oro della Resistenza, dal titolo Alpinismo e Resistenza. Leopoldo Gasparotto.
La serata si svolgerà il 25 maggio all’Oratorio di Zogno. Il prof. Ivano Sonzogni terrà una breve relazione sui rapporti tra la famiglia Gasparotto e la Val Brembana. Ruggero Meles presenterà la sua biografia del Gasparotto, e i due figli di Poldo, Giuliano e Pierluigi, parleranno dell'internamento e dell'uccisione del padre nel campo di concentramento di Fossoli.
La serata si svolgerà il 25 maggio all’Oratorio di Zogno. Il prof. Ivano Sonzogni terrà una breve relazione sui rapporti tra la famiglia Gasparotto e la Val Brembana. Ruggero Meles presenterà la sua biografia del Gasparotto, e i due figli di Poldo, Giuliano e Pierluigi, parleranno dell'internamento e dell'uccisione del padre nel campo di concentramento di Fossoli.
Re: Un friulano in val Brembana - Luigi Gasparotto
Come a volte le cose si intrecciano...
Io parlo di Luigi Gasparotto e Zogno organizza una serata il 25 maggio parlando del figlio Leopoldo
Ci saranno anche Giuliano e Pierluigi, nipoti di Luigi e questo mi fa molto piacere.
Pierluigi l'ho conosciuto 5 anni fa alla serata di presentazione della mie ricerche sull'aereo americano caduto in Menna nell'ottobre del 44.
(Vedi Pezzadello)
Molto bene, io farò l'impossibile per esserci , anzi vediamoci tutti quella sera all'Oratorio di Zogno così ci conosciamo.
Io parlo di Luigi Gasparotto e Zogno organizza una serata il 25 maggio parlando del figlio Leopoldo
Ci saranno anche Giuliano e Pierluigi, nipoti di Luigi e questo mi fa molto piacere.
Pierluigi l'ho conosciuto 5 anni fa alla serata di presentazione della mie ricerche sull'aereo americano caduto in Menna nell'ottobre del 44.
(Vedi Pezzadello)
Molto bene, io farò l'impossibile per esserci , anzi vediamoci tutti quella sera all'Oratorio di Zogno così ci conosciamo.
Ultima modifica di pendughet il venerdì 23 marzo 2012, 11:41, modificato 1 volta in totale.