I misteri del Ponte del Cappello

Segnalazioni e ricerche storiche in Valle Brembana..
Avatar utente
andrea.brembilla
Messaggi: 5344
Iscritto il: giovedì 17 marzo 2005, 10:50
Località: Laxolo di Val Brembilla (BG) - 570 m s.l.m.
Contatta:

Re: I misteri del Ponte del Cappello

Messaggio da andrea.brembilla »

caciana ha scritto:Interessanti le tue ipotesi Andrea, però sull'incisione mi sembra di scorgere un orecchio (lato sinistro) che poco si addice ad un volto umano.
Orecchio??!! Dove?! a_19 a_39

Eh eh troppo bella questa scultura, ognuno ci vede qualcosa (e bella anche la storia del teschio di leone a_39 ).

Ok urge nuova spedizione...oggi pomeriggio magari? Se qualcun altro si vuole unire ci contatti sul forum, più siamo meglio è.
Direi di portare anche uno di quei fogli di carta velina per ricalcare sulla roccia con un carboncino o una matita (ma io non l'ho, se ce l'ha qualcuno), almeno facciamo i rilievi nella roccia e vediamo eventuali tracce: ad esempio il volto mi sembra un pò troppo lungo verso il basso, per quello ho ipotizzato che potrebbe essere il ramo inferiore della croce (come nella figura della Val d'Ossola); ma anche qui: intuisco forse anche il ramo superiore, ma ai lati?! a_11
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
cai.vallebrembana.org
Avatar utente
mirolo
Messaggi: 77
Iscritto il: mercoledì 30 agosto 2006, 16:24
Località: brembilla-taleggio-Sombreno (NEW)
Contatta:

Re: I misteri del Ponte del Cappello

Messaggio da mirolo »

Attendo con ansia i risultati dei rilievi... io purtroppo ho finito le ferie e non riuscirò ad esserci, a_11 anche se la cosa mi intriga assai... fateci sapere!

Intanto, ad onor del vero, vi segnalo che il ponte si chiama (ormai da molto) erroneamente Il Ponte del Cappello, ma in verità sarebbe stato più corretto tradurre l'originale Put del Capèl con il Ponte del Capelli, che non era altro che il nome della famiglia che abitava in quella zona in una casa ormai scomparsa...

Buone indagini! a_45
"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio" A. Einstein
Avatar utente
andrea.brembilla
Messaggi: 5344
Iscritto il: giovedì 17 marzo 2005, 10:50
Località: Laxolo di Val Brembilla (BG) - 570 m s.l.m.
Contatta:

Re: I misteri del Ponte del Cappello

Messaggio da andrea.brembilla »

Perlustrazione effettuata...eh eh...a breve reportage by Caciana...

a_14

@ mirolo: mi raccomando, se hai altre informazioni anche sulla datazione sul ponte facci sapere!
Essendo moolto in contatto con uno degli storici più autorevoli di Brembilla ci puoi aiutare...condividi! a_39
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
cai.vallebrembana.org
Avatar utente
caciana
Messaggi: 1731
Iscritto il: lunedì 2 luglio 2007, 13:49
Località: Brembilla
Contatta:

Re: I misteri del Ponte del Cappello

Messaggio da caciana »

Ecco alcune immagini

Immagine
Ultima modifica di caciana il giovedì 27 agosto 2009, 19:06, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
caciana
Messaggi: 1731
Iscritto il: lunedì 2 luglio 2007, 13:49
Località: Brembilla
Contatta:

Re: I misteri del Ponte del Cappello

Messaggio da caciana »

Il profilo

Immagine
Ultima modifica di caciana il giovedì 27 agosto 2009, 19:04, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
caciana
Messaggi: 1731
Iscritto il: lunedì 2 luglio 2007, 13:49
Località: Brembilla
Contatta:

Re: I misteri del Ponte del Cappello

Messaggio da caciana »

Dall'altro lato una tacca metallica

Immagine
Ultima modifica di caciana il sabato 29 agosto 2009, 9:06, modificato 1 volta in totale.
Brembanus
Messaggi: 103
Iscritto il: venerdì 2 novembre 2007, 7:01

Re: I misteri del Ponte del Cappello

Messaggio da Brembanus »

Mi sembra abbastanza sostenibile che si tratti della faccia di un leone: si vedono chiaramente le orecchie nella prima foto inserita in questa quarta pagina.
Però la collocazione è davvero impropria: chi avesse voluto inserire il leone di San Marco sul ponte lo avrebbe collocato in posizione eminente, quindi sul colmo dell'arco. Come mai, invece adesso si trova lì?

Azzardo la seguente ipotesi, che non vuole avere nessun carattere di scientificità, ma solo un contributo a nuove riflessioni.
Non so se il ponte sia tra quelli distrutti dalla tremenda alluvione del 1493 che oltre alla Valle Brembana dovette certamente interessare anche la Val Brembilla.
Se così fosse, si potrebbe ipotizzare che quando il ponte fu ricostruito, la pietra raffigurante il leone, risultando parecchio danneggiata, non sia stata ricollocata al suo posto, ma usata per il basamento.

Complimenti per la scoperta che denota spirito di osservazione e attenzione alla storia della nostra Valle.
Brembanus
Avatar utente
andrea.brembilla
Messaggi: 5344
Iscritto il: giovedì 17 marzo 2005, 10:50
Località: Laxolo di Val Brembilla (BG) - 570 m s.l.m.
Contatta:

Re: I misteri del Ponte del Cappello

Messaggio da andrea.brembilla »

Davvero grazie, la tesi sostenuta è plausibile e suggestiva.

Il massimo sarebbe trovare qualche documento che attesti la costruzione del ponte, purtroppo per ora non se ne trova.
Continueremo ad indagare con le armi della nostra passione per la valle e la nostra buona volontà; contiamo sempre sul contributo degli storici vallari che di sicuro ne sanno più di noi e che ringrazio ancora di cuore per l'interesse mostrato.

a_14
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
cai.vallebrembana.org
Avatar utente
IW2LBR
Site Admin
Messaggi: 77145
Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
Località: Media Val Brembana (600m)
Contatta:

Re: I misteri del Ponte del Cappello

Messaggio da IW2LBR »

da L'Eco di Bergamo di Sabrina Penterani

Il leone scolpito alla base del ponte, un enigma sull’acqua del Brembilla

Si trova all’imbocco della valle, viene chiamato con il nome della famiglia che abitava lì, i Cappello
Diverse ipotesi sulla natura della scultura che risale forse al tempo della ricostruzione, nel ’500


All’imbocco della Valle Brembilla c’è un piccolo ponte medievale. Lo chiamano «Il ponte del Cappello». Un tempo, prima della costruzione della via Priula, veniva usato da chi arrivava da Almenno (l’antica Lemine, sede della corte regia prima longobarda e poi franca che governava queste zone) per raggiungere la Valle Brembana passando da Clanezzo e Ubiale. È un ponte che nasconde un mistero, a filo d’acqua, alla base di uno dei due piloni che lo sostengono: una figura, forse un volto. I contorni sono deteriorati dal tempo: difficile dire, a un primo sguardo, cosa possa essere. «Un tempo –racconta lo storico locale Giuseppe Pesenti – gli abitanti del luogo lo mostravano ai bambini per tenerli buoni, per fargli un po’ paura, per metterli in soggezione». Gli occhi rotondi, la bocca semiaperta, il naso pronunciato: proprio una «brutta faccia», che poteva appartenere a un uomo spiritato. Il primo aspetto curioso è la posizione: «Ci si aspetterebbe – sottolinea Pesenti – di trovare una scultura al culmine del ponte, non alla base di un pilone, dove si fa fatica a vederla». Tanto più che spesso viene ricoperta dalla vegetazione: «Mi ci sono volute tre o quattro visite per scoprire, armato di binocolo, la misteriosa immagine », afferma lo storico.

Nel tempo, il mistero che avvolge il ponte, di cui non si conosce con esattezza neppure l’epoca della costruzione, ha fatto fiorire molte ipotesi fantasiose intorno a quell’immagine, come riferisce anche il forum valbrembanaweb.com, luogo di incontro virtuale di tanti appassionati di storia della valle: c’è stato per esempio chi l’ha avvicinata ad altre sculture altrettanto curiose , come il teschio con due ossa che si può vedere a Cusio, sul tornante poco sotto la chiesa, sotto un’antica santella. E da qui mille possibili interpretazioni, tra storia e leggenda: un teschio compare ai piedi delle antiche crocifissioni, ma viene associato anche alla presenza dei cavalieri Templari (era un simbolo presente sulla loro bandiera) o alle Danze Macabre e al Trionfo della Morte di moda nel ’500, e legato perfino alla Massoneria.Niente di tutto questo però, si ritrova in realtà nell’immagine del ponte: «La misteriosa maschera – chiarisce Pesenti, che ha pubblicato di recente la sua scoperta sui Quaderni Brembani numero 12 – è in realtà l’incisione su pietra del muso di un leone ripreso frontalmente con la bocca semiaperta, con un largo naso e con due grandi occhi tondi. Una fotografia della scultura scattata con pochi ingrandimenti mostra poi in modo chiaro l’esistenza di una larga corona di peli che si sviluppa da un lato all’altro della testa, dettaglio questo non molto visibile ad occhio nudo stando sulla parte del greto del torrente più facilmente accessibile. Proprio da questa posizione, che è spostata rispetto alla linea frontale, la figura si vede un po’ di profilo e se non si notano i particolari dei peli sembra di vedere un viso umano con due grandi occhi spalancati e fissi nel vuoto, in un atteggiamento che esprime e incute paura. Quasi di certo da questo luogo, dove a volte andavano a giocare, i bambini dei Ponti di Sedrina in un tempo passato vedevano e ricordavano quell’immagine poco rassicurante».

La scultura è larga circa 25 centimetri, alta 35, profonda 6 e si trova al centro di una grande pietra squadrata larga 60 centimetri e posta alla base del corpo del ponte compreso tra la spalla destra e l’arcata vera e propria. Ci si chiede, quindi, ancora che cosa ci faccia un leone in quel punto. Di certo è un leone veneto, che allora veniva usato come marchio per eccellenza di propaganda politica, e testimoniava che l’opera era stata costruita con contributi economici governativi. Il tratto dell’incisione, paragonato con altri presenti in manufatti edili della Lombardia, fa risalire, come documenta Pesenti, la presenza del ponte in pietra in un periodo a cavallo tra il 1500 e il 1600, e quindi un’origine ancora più antica, forse addirittura nel 1200 (ma non esistono documenti che lo provino). Nel 1796 ci fu un crollo e poi una lenta e faticosa ricostruzione da parte del comune di Ubiale, in tempi di ristrettezze economiche, all’inizio dell’Ottocento, impiegando le stesse pietre: forse per questo, visto che si era ormai in epoca napoleonica, il leone venne ricollocato in posizione visibile ma defilata. Il ponte del Cappello perse lentamente importanza dopo la costruzione della strada Priula (tra il 1592 e il 1594) e fu abbandonato con la costruzione nel 1910 della nuova strada carrozzabile tra Ubiale e i Ponti di Sedrina, e del tutto dimenticato a partire dal 1980 quando fu realizzato il nuovo tratto tra Clanezzo e Ubiale. Dell’antico percorso è rimasto un tratto discretamente conservato di circa 600 metri che dal centro di Ubiale conduce verso la valle di Brembilla. Infine, il nome: un cartello turistico, ci dice ancora lo storico Pesenti «lo definisce ponte medioevale del cappello dal cognome di una delle ultime famiglie che visse in una casa vicina, sulla riva sinistra del torrente Brembilla, demolita già da vari decenni. Ma sulle mappe napoleoniche viene chiamato, semplicemente Ponte di Ubiale». Un ponte che, conclude lo storico«non merita di essere dimenticato».

(12 - Continua. Puntate precedenti 8, 11, 15, 18, 22, 25, 29 luglio e 1, 5, 8, 15 agosto)
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Rispondi

Torna a “Cultura e Storia Valle Brembana”