Piödé, piödéra e piödér - il Porfiroide Grigio di Branzi

Segnalazioni e ricerche storiche in Valle Brembana..
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Re: Piöde, piödéra e piödér - il Porfiroide Grigio di Branzi

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Gli alunni della Scuola Primaria di Zogno e Poscante in visita alla cava

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Re: Piöde, piödéra e piödér - il Porfiroide Grigio di Branzi

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Mentre in passato le piode si estraevano in numerose piccole cave disseminate nell’alta Val Brembana e Seriana, attualmente gli affioramenti coltivabili sono circoscritti all’area dell’alta Val Brembana, in prossimità della confluenza tra il Brembo di Carona e quello di Valleve. Attualmente la cava attiva dove si coltiva il Porfiroide Grigio è soltanto una: la cava “storica” nota con il nome di piödéra.

La cava e collocata lungo la strada che collega Branzi con Carona, ad una quota di circa 1000 m. Dato il rigido clima di media montagna, la coltivazione si concentra su archi stagionali di 6/8 mesi, generalmente da marzo/aprile a ottobre/novembre, in funzione delle temperature e delle precipitazioni nevose. L’abbattimento del materiale dal fronte cava avviene mediante l’utilizzo di esplosivo a contenuto potere detonante, che permette di sfruttare le discontinuità naturali della roccia come piani preferenziali di distacco senza indurre nei volumi abbattuti eccessiva frantumazione. Inizialmente si praticano dei fori allineati sulla parete, in modo da delimitare le porzioni di roccia da distaccare. All’interno dei fori si colloca l’esplosivo, che viene innescato dalla “volata”. I blocchi così abbattuti hanno forme e dimensioni hanno forme e dimensioni variabili, generalmente 2x1.8x1 m, e vengono lavorati dai “piöder” nei laboratori siti in prossimità del fronte cava . Una volta distaccati, i blocchi vengono trasportati nei laboratori siti in prossimità del fronte cava e qui lavorati.

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Documento datato 1793

“Il Vicario alle miniere di Bergamo per esecuzione delle lettere dell'Illustrissimi ed Eccellentissimi Signori Deputati dell'Eccelso Consiglio di X sopra le miniere in data 26 maggio prossimo passato, e cosi instando D.D.Giacomo Antonio, e Paolo Midali, comettemo sia pubblicato, & affisso ne Luoghi soliti, & ove facesse bisogno & intimato anche a chiunque occorresse che non vi sia Persona di che grado essersi voglia, che ardisca disturbare essi Midali nella escavazione della Piodera posta nel comune de Branzi nella quale ne sono in posesso in forza dell'Investiture a loro rilasciate dal detto Eccellentissimo Magistrato, dovendo astenersi do tagliar legne aldisopra, & all'intorno della Cava medesima nel Bosco Comunale per tutto quel spazio, che può essere la cava medesima inondata dal Vandulli; restando pure proibito nel sito superiore, e laterale alla cava medesima per tutto quel spazio, dove pascolando li animali, ponno far cadere sassi sopra li escavatori, il mandar animali colà al Pascolo, il tutto sotto le più severe pene, oltre la formazione di processo criminale, e perdita del bestiame, che restando risservato all'arbitrio del suddetto eccellentissimo Magistrato. qualche cosa in contrario, ferma l'obedienza al presente rissoluto comando comparano, che le farà amministrata Giustizia. Restando incaricati li Reverendi Parochi a pubblicar il presente e trasmettere le Fedi della pubblicazione dello stessi per li dovuti effetti di giustizia; Inquorum & c.

Bergamo li 14 Giugno 1763. FANTINO MARIA DONÀ I -Vicario Minerale Elchion Maffeis Notarius - Cancellarius Mineralis


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L’origine della roccia che chiamiamo Porfiroide Grigio risale all’incirca 280 milioni di anni fa, nel periodo che i geologi chiamano Permiano. In questo periodo la Pangea, il grande supercontinente che all’inizio del Paleozoico riuniva tutte le terre emerse, iniziava a frammentarsi in quelli che sarebbero poi diventati i continenti che conosciamo oggi. L’area lombarda si trovava allora ad una latitudine prossima all’equatore ed era coperta da un vasto bacino lacustre poco profondo, in cui alcuni fiumi trasportavano ed accumulavano abbondanti depositi detritici, a granulometria più grossolana o più fine in base all’energia della corrente. Le rocce denominate in commercio Porfiroide Grigio vengono identificate con il nome di Scisti di Carona, e fanno parte della Formazione di Collio, al cui interno sono presenti rocce laviche e sedimenti accumulati nell’arco di una decina di milioni di anni e che arrivano a spessori anche di 1500 m. Questa formazione, oltre a fornire le pregiate piöde, ospita anche i famosi giacimenti di uranio di Novazza.

COMPOSIZIONE CHIMICO-MINERALOGICA - La composizione chimica del Porfiroide Grigio risulta costituita prevalentemente da silice, allumina ed alcali, cui consegue una composizione mineralogica caratterizzata da silicati come quarzo, fillosilicati e feldspati. L’estrema resistenza all’aggressione degli agenti atmosferici e all’usura è da ricondurre proprio all’abbondante presenza del quarzo, minerale molto resistente e difficilmente alterabile.
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Piödér alla Fiera di San Matteo

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