Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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Subiot
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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E adesso i cinghiali dovranno fare i conti con Robin Hood

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dal Corriere della Sera - Bergamo e Provincia di Anna Gandolfi

E adesso i cinghiali dovranno fare i conti con Robin Hood

È il nemico pubblico numero uno (dal punto di vista degli agricoltori parlando),ma non ha fatto i conti con l'ostacolo che si sta per mettere sulla sua strada. Il cinghiale, gran devastatore di terreni, se la dovrà vedere nientemeno che con Robin Hood. La battaglia sta per cominciare, teatro saranno le colline sopra Alzano Lombardo. Arco, frecce, appostamenti: la vicenda è pittoresca ma, allo stesso tempo, decisamente seria. A calare l'asso contro l'animale selvatico le cui incursioni costano mediamente 100 mila euro l'anno in risarcimenti è la Provincia. Domani in Giunta passerà infatti il via libera a una sperimentazione che coinvolgerà nientemeno che gli arcieri nella caccia all'ungulato. Una regolamentazione speciale perché nei boschi fra Alzano e Ranica (nello specifico sul monte Zuccone) sarà individuata una zona riservata in cui le doppiette lasceranno il posto ai colleghi. Domanda: nel 2012 si caccia con l'arco? La risposta: sì, ma raramente. L'uso sportivo di arco e frecce per il tiro «venatorio» o «istintivo» (caratterizzato da bersagli inanimati ma mobili, diversamente dal tipico sport olimpico che invece è statico) è diffusissimo e nella Bergamasca si contano oltre una trentina di gruppi, per duemila iscritti. Ma molti meno sono gli arcieri dotati di licenza di caccia. «Forse una ventina di persone», calcola l'assessore provinciale titolare Alessandro Cottini. Ma la delibera non lascia nulla al caso: gli arcieri, oltre che esperti con le frecce e dotati di licenze, metteranno sul tavolo anche una specializzazione dedicata agli ungulati.

Un passo indietro. In Italia la caccia si pratica con il fucile, con il falco o con l'arco. Quest'ultima opzione, in genere, avviene in aree miste cacciatori-arcieri con i problemi connessi. Viste le richieste esigue, moltissime Province non si sono dotate degli strumenti giuridici di dettaglio per una più articolata attuazione. A Bergamo, però, i novelli Robin si sono fatti avanti e Via Tasso salirà in cattedra. Lì ha bussato la Compagnia degli Arcieri istintivi dell'anello di Ponteranica. Un nome suggestivo (come d'uso in questo sport, ci sono anche la compagnia del Lupo, del Puma...) per un team molto competente. «Abbiamo proposto, un pò da "consulenti" per un settore poco noto, la sperimentazione per il cinghiale su area riservata e ancora prima un regolamento - spiega il presidente Carlo Foresti, che con Luca Marchi intende coinvolgere altri gruppi -. Negli anni '80 in Valle Brembana si è svolta la prima sperimentazione italiana di caccia al camoscio. Questa sarà la seconda». Cottini ha valutato e accolto le istanze: «L'idea della caccia con arco e frecce può sembrare suggestiva - spiega -, ma ha risvolti concretissimi. La riduzione del numero di cinghiali dovrebbe essere nella Bergamasca di 1.200 esemplari quest'anno: i cacciatori però non possono arrivare ovunque, ci sono distanze da tenere rispetto agli abitati. Gli arcieri si possono muovere con più libertà e, se la sperimentazione ad Alzano si rivelerà efficace, il metodo potrebbe aiutare a tutelare ad esempio le vigne o le aree più vicine alle case. Si parte a settembre, con la stagione di caccia. Insieme valuteremo i risultati».

Insomma, Robin Hood è pronto a scendere in campo. Lo farà ad Alzano non a caso: il comune seriano è una sorta di capitale del tiro tradizionale venatorio, grazie all'impegno di Giusi Pesenti, classe 1925, fondatore della Lega arcieri istintivi venatori orobici e ancora oggi punto di riferimento. «A lui - ricordano gli appassionati - si deve la legge che ha reso possibile l'uso venatorio dell'arco». «Ma le origini prevedevano l'impiego esclusivo di bersagli inanimati», spiega Pesenti dalla sua casa di Nese dove ogni anno dal 1958 ospita un famoso campionato della disciplina. Ed è stato proprio lui a insegnare a Filippo Donadoni questa arte. Donadoni che è diventato, negli anni Novanta, campione mondiale della specialità e poi costruttore di archi tradizionali. Lui, che con Foresti è stato uno dei quattro arcieri della prima sperimentazione sul camoscio, se nomini Robin Hood mette in chiaro: «Nei boschi di Nese ancora oggi si trovano punte di frecce antiche: la Bergamasca ha i suoi arcieri, senza scomodare certi personaggi leggendari...». Ed è proprio vero: ad Alzano gli arcieri torneranno anche ai giorni nostri.
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L'allarme della Coldiretti Cinghiali fuori controllo

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da Bergamo NEWS

L'allarme della Coldiretti "Cinghiali fuori controllo assediano la Bergamasca"

I cinghiali sono arrivati fino alla porta di casa o hanno fatto strage di animali da cortile, ma soprattutto hanno distrutto prati, pascoli, vigneti, coltivazioni di patate, orti di erbe aromatiche e campi di mais. Sono alcuni delle numerose esperienze vissute dagli agricoltori bergamaschi e denunciate alla Coldiretti provinciale. “L’esasperazione è al limite - racconta Carlo Belotti, segretario della zona della montagna orientale di Coldiretti Bergamo -; ogni giorno riceviamo segnalazioni di danni e richieste di interventi per porre fine a questo grave fenomeno che ormai è fuori controllo. Le iniziative di contenimento finora intraprese è evidente che non hanno dato i risultati sperati e alcune misure previste dalla delibera di giunta provinciale che consentirebbe l’utilizzo di gabbie per la cattura di cinghiali sono rimaste sino ad oggi disattese”. Nel 2012 tramite gli uffici della Coldiretti sono state presentate alla Provincia circa 150 domande di richiesta di indennizzo. Nel 2010 e nel 2011 si stima che gli indennizzi liquidati per i cinghiali siano stati di circa 200.000 euro. Quest’anno la situazione sarà simile, se non più grave. Poiché gli indennizzi si riferiscono solo al mancato raccolto, i danni reali subiti dagli agricoltori sono almeno il doppio.

“Ormai i cinghiali si trovano in vaste aeree della nostra provincia – spiega Alberto Brivio, presidente della Coldiretti bergamasca - ma la zona del Sebino, della Val Cavallina e della Valle Seriana è letteralmente invasa. Si tratta di una presenza devastante, che causa danni ingenti agli agricoltori, mettendo a repentaglio anche la sicurezza della popolazione. E’ nostra intenzione chiedere al più presto un incontro con l’assessore provinciale alla caccia affinché vengano definiti con la massima urgenza interventi rapidi e veramente risolutivi. Se la legge non prevede strumenti adeguati, bisogna fare il possibile per cambiare la legge. Stiamo anche valutando l’ipotesi di avviare una raccolta di firme da inviare al Prefetto. E’ inaccettabile che in un momento in cui l’agricoltura sta assumendo un ruolo sempre più importante si lascino le imprese sole a subire l’assedio degli animali selvatici, pregiudicandone il ruolo economico, ambientale e territoriale”. Secondo una stima basata su dati Eurispes, in Italia i danni causati dalla fauna selvatica ammontano a circa 70 milioni di euro all’anno e gravano sui bilanci di regioni, province ed enti parco, tenuti all’erogazione degli indennizzi.

“Il problema ha ormai assunto proporzioni straordinarie – sottolinea Gianfranco Drigo, direttore della Coldiretti bergamasca - quindi servono misure straordinarie. In questa fase di crisi economica gli agricoltori sono costretti ad accollarsi costi aggiuntivi per acquistare i foraggi andati distrutti e per ripristinare prati e pascoli resi inutilizzabili dall’attività di scavo dei cinghiali. Ogni giorno di ritardo nella soluzione di questo grave problema comporta un danno che va a pesare oltre che sull’agricoltore anche sulle casse degli enti pubblici”.
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Cinghiali, danni per 400 mila euro, siamo invasi

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da L'Eco di Bergamo di Laura Arnoldi

Cinghiali, danni per 400 mila euro, siamo invasi

Un nuovo grido d'allarme viene lanciato dagli agricoltori bergamaschi esasperati per i danni ingenti provocati dai cinghiali che devastano prati, pascoli, vigneti, coltivazioni di patate, orti e campi di mais. «Ormai i cinghiali si trovano in vaste aeree della nostra provincia ma la zona del Sebino, della Valle Cavallina e della Valle Seriana è letteralmente invasa» denuncia Alberto Brivio, presidente della Coldiretti bergamasca. Sono 150 le richieste di indennizzo già presentate alla Provincia tramite gli uffici di Coldiretti, mentre negli ultimi due anni sono stati pari a 400 mila euro totali i danni riconosciuti agli agricoltori per il mancato raccolto, senza considerare che quelli reali ammontano almeno al doppio. E secondo Coldiretti quest'anno la situazione sarà ancora più grave. «Ogni giorno – dichiara Carlo Belotti, segretario della zona della montagna orientale di Coldiretti Bergamo – riceviamo segnalazioni di danni e richieste di interventi per porre fine a questo grave fenomeno ormai fuori controllo. È evidente che le iniziative di contenimento finora intraprese non hanno dato i risultati sperati e alcune misure previste dalla delibera di Giunta provinciale che consentirebbe l'utilizzo di gabbie per la cattura di cinghiali sono rimaste sino ad oggi disattese».

Dalla Provincia massimo impegno
Da pochi mesi le quattro gabbie a rotazione sono a disposizione dei proprietari dei fondi, che non hanno la licenza di caccia. «Per coloro che invece ne sono in possesso è stato concesso di poter abbattere gli animali che devastano i campi – spiega l'assessore provinciale alla Caccia Alessandro Cottini –. La nostra è una delle poche Province che lo ha permesso». L'assessore ribadisce che «l'emergenza c'è, non solo in Bergamasca, e che la Provincia ha messo in atto quanto possibile a livello amministrativo ed autorizzativo». Negli ultimi due anni sono raddoppiate le squadre dei cinghialai ed organizzati nuovi corsi per l'abilitazione, è stato elevato il numero di capi che si possono abbattere, che per i tre mesi della stagione venatoria 2012-2013 sono pari a 1.200, quando lo scorso anno erano stati 626. «Si è anche dato avvio – aggiunge Cottini – ad una sperimentazione che mette in campo gli arcieri per eliminare gli ungulati che si aggirano in zone di pregio come i vigneti, o vicino alle abitazioni, dove non si possono utilizzare le armi da fuoco».

Confronto Provincia-Coldiretti
Alberto Brivio intende chiedere al più presto un incontro con l'assessore provinciale alla Caccia affinché vengano definiti con la massima urgenza interventi rapidi e veramente risolutivi. «Se la legge non prevede strumenti adeguati – afferma – bisogna fare il possibile per cambiare la legge». Concorda Cottini che assicura massima disponibilità: «Comprendiamo le difficoltà dei coltivatori. A breve incontrerò il presidente. La Provincia, che non ha potere legislativo, e gli agricoltori bergamaschi possono concordare un'azione di pressione sul legislatore perché la questione venga affrontata a livello regionale e nazionale, visto che non si tratta di un problema presente solo nel nostro territorio. Chiediamo la massima collaborazione anche da parte del mondo venatorio». Sulla questione intervengono anche i consiglieri provinciali del Popolo della libertà, che confermano l'impegno della Provincia, «ma – dichiarano il capogruppo Giuseppe Bettera e il collega Matteo Oriani – quanto fatto non è ancora sufficiente. Vista la segnalazione di Coldiretti il Pdl è disponibile a incontrare le associazioni degli agricoltori per confrontarsi su proposte concrete per il contenimento dei danni derivanti dalla presenza dei cinghiali. Sarà nostra cura sollecitare l'assessore competente affinché vengano valutati ulteriori e più efficaci interventi. Se vogliamo risolvere il problema, a quanto pare, bisogna mettere una marcia in più». Coldiretti nel frattempo sta valutando l'ipotesi di avviare una raccolta di firme da inviare al prefetto «perché è inaccettabile – dice Brivio – che in un momento in cui l'agricoltura sta assumendo un ruolo sempre più importante si lascino le imprese sole». Intanto la stagione di caccia collettiva al cinghiale ha il preso avvio il 1° ottobre, giornata durante la quale si è registrato l'abbattimento di 26 capi.
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Cinghiali, invasione nelle valli "Abbattimenti raddoppiati"

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da L'Eco di Bergamo

Cinghiali, invasione nelle valli "Abbattimenti raddoppiati"

L'Amministrazione provinciale, da sempre attenta ai problemi che investono il mondo agricolo, ha adottato con estremo coraggio tutti quegli atti, anche innovativi, necessari per mettere in condizione il mondo venatorio e il mondo agricolo di risolvere, in modo radicale, i problemi creati dal cinghiale».
Così, in un comunicato stampa, la Provincia replica a Coldiretti che, nei giorni scorsi, aveva lanciato l'allarme per i danni provocati dai cinghiali nella nostra provincia, secondo l'associazione 400 mila euro negli ultimi due anni. Via Tasso tiene a sottolineare quanto fatto per cercare di contrastare la presenza del cinghiale. «Sono stati modificati la procedura di censimento e i relativi piani di abbattimento – scrive –. Nel 2011, dopo anni, è stato realizzato un nuovo corso di abilitazione per cacciatori di cinghiali, che ha autorizzato circa 350 nuovi cacciatori. Quindi, sempre nel 2011, è stato effettuato un corso di abilitazione per nuovi operatori faunistici (selecontrollori) che ha abilitato 150 nuovi operatori. Costoro svolgono funzioni di carattere pubblico e, anche al di fuori del normale periodo di caccia, sono autorizzati a intervenire per l'abbattimento dei cinghiali che avessero provocato danni a privati o enti pubblici. Sono state attivate tre nuove squadre di cacciatori di cinghiali: la prima opera in Valle Borlezza e ha come compito l'eradicazione totale della presenza dei cinghiali, la seconda ha iniziato a operare in zona Valle Brembana e Valle Imagna, la terza all'interno del Parco dei Colli di Bergamo».

Via Tasso ricorda poi come «sono stati poi autorizzati, su richiesta specifica del mondo agricolo, i proprietari e i conduttori dei fondi possessori di licenza di caccia, a provvedere direttamente all'abbattimento dei cinghiali presenti sul proprio fondo». Così come si è dato il via libera a proprietari e conduttori dei fondi a installare gabbie o trappole per la cattura. «A questo proposito – sostiene la Provincia – sono già state acquistate e date e in dotazione quattro gabbie. Nell'ultimo calendario venatorio si è poi provveduto a attivare la caccia di selezione al cinghiale che si aggiunge a quella già prevista in battuta. E a titolo sperimentale, è stata anche autorizzata in una zona specifica del Comune di Alzano, la caccia con l'arco visto che gli arcieri sono in grado di entrare in azione in zone dove è vietato l'utilizzo di armi da fuoco». «Tutte queste iniziative – concludono dalla Provincia – hanno prodotto un risultato reale e apprezzabile che ha portato il numero degli abbattimenti di cinghiali a 872 nel 2011, rispetto ai circa 400 degli anni precedenti. Di pari passo i danni certificati nei primi nove mesi (da gennaio a settembre) dell'anno in corso risultano essere 59 mila euro rispetto agli 80.860 euro dello stesso periodo del 2011». Ben lontani – secondo Via Tasso – dai 400 mila euro di cui, invece, parla Coldiretti.
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Cinghiali, scontro coi cacciatori "Vogliono abbatterli solo

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da L'Eco di Bergamo

Cinghiali, scontro coi cacciatori "Vogliono abbatterli solo loro"

I cacciatori non vogliono che i cinghiali, nonostante i danni che fanno, vengano abbattuti e contenuti in numeri accettabili. Si sono costruiti un parco nel quale divertirsi e vogliono mantenerlo». Ettore Pirovano va all'attacco, nel mirino c'è la Federcaccia. La lettera spedita dal presidente provinciale Lorenzo Bertacchi ai suoi agenti del Corpo di vigilanza venatoria volontaria (e per conoscenza a polizia provinciale e Atc prealpino) gli è andata di traverso. «Nella lettera – spiega il presidente della Provincia – si redarguiscono le guardie volontarie che con la polizia provinciale sono impegnate nell'abbattimento dei cinghiali. Sarebbero ree di creare malcontento tra i cacciatori che si troverebbero ad avere meno prede da abbattere». Nella lettera Bertacchi vuole richiamare l'attenzione ad una «pratica – scrive – che sta suscitando non poco malessere tra i tesserati che esercitano la caccia al cinghiale in squadra e/o in selecontrollo. Risulta che vi siano non pochi abbattimenti di cinghiali effettuati da guardie volontarie Fidc insieme agli agenti di polizia provinciale. La zona maggiormente interessata sarebbe quella di Pradalunga-Cornale, anche in assenza di segnalazioni di danni ai prati e alle colture». Da qui l'invito alle guardie volontarie «dall'asternersi dall'abbattere in servizio cinghiali nelle zone in cui si effettua la caccia in squadra o in sele-controllo, salvo ovviamente il caso in cui operino in veste di cacciatore».

A Pirovano questo non va giù: «Non esiste che dicano alle guardie volontarie non uccidete i cinghiali, quando poi noi dobbiamo sobbarcarci fior di costi per i danni. Se vogliono il controllo si accollino anche l'onere dei danni che i cinghiali in sovrannumero creano alle colture e che noi siamo chiamati a indennizzare». A Pirovano c'è qualcosa che non torna anche nei numeri: «La nuova procedura di censimento nel 2011 ha stimato 2.100 cinghiali mentre fino a un anno prima risultavano 500». E quindi: «Ci vengono segnalate immissioni clandestine di cinghiali in zone dove fino a un paio di mesi fa non ce n'erano, tipo l'alta Valle Brembana. Animali scaricati da mezzi di trasporto e lasciati liberi. Ci sono anche giunte segnalazioni provate da immagini filmate della realizzazione abusiva di manufatti, tipo passerelle, per permettere ai cinghiali di passare da una zona all'altra scavalcando gole e crepacci (dentro i quali in precedenza venivano regolarmente trovate carcasse di cinghiali caduti) e ancora di sabotaggi vari e minacce agli uomini della polizia provinciale».
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Subiot
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Subiot »

Rimango molto perplesso ....
Le esternazioni di Pirovano mi paiono fondate su cattive informazioni che gli hanno passato ....
Parla di immissioni abusive ...
Visto e considerato che è a capo di una struttura atta far rispettare la legge, si dia da fare per farla funzionare .... se ha notizia di immissioni abusive attivi le relative indagini ed individui i responsabili ..... Con i moderni mezzi che la tecnologia mette a disposizione non dovrebbe essere difficile .....
A me personalmente risulta che i cinghiali abbiano quattro gambe, bene in carne, e sono capacissimi di utilizzarle per fare spostamenti anche notevoli...
Tanto per fare un esempio: i cinghiali della Valle del Giongo sono arrivati sino alla Val Serina con le loro gambe, nessuno ce li ha portati !!
Ed è facilissimo prevedere che fra qualche anno arriveranno anche nell'alta Valle di Serina (Zamble,Oltre il Colle) e da li saliranno ancora fino ad arrivare ai laghi Gemelli e oltre. Non ci sono ostacoli che possano impedire questo .....
In merito alle immissioni clandestine, anche qui ci credo poco .... Il cinghiale ha un tasso di crescita del 200% annuo . Per quale motivo si dovrebbero effettuare lanci. Chi è quel pirla che, con la crisi che c'è al giorno d'oggi, butta i soldi per lanciare un animale che non ha bisogno di essere ripopolato?
Quella delle minacce alla Polizia Provinciale mi pare, poi, eccessiva ...
Chi è quel matto che va a minacciare un agente di P.S. che può essere equiparato ad un carabieniere?
Semmai il mondo dei cinghialai è perplesso in merito all'operatività del Corpo di Polizia, che pare intervenga ad abbattere animali in aree dove non ci sono danni ed allo stesso tempo pare ometta di intervenire su conclamati atti di bracconaggio che interessano la selvaggina presente in bergamasca .....
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elio.biava
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da elio.biava »

kikko69 ha scritto:Da quello che si legge sul L'Eco sembra che qualcuno sia interessato a popolare l'Alta Valle Brembana di cinghiali importandoli clandestinamente.. Pirovano contro i cacciatori, coi cinghiali fatto un parco giochi...
Infatti non fa una piega il suo ragionamento...sono stati immessi dai cacciatori, più di quindici anni fa e i cacciatori lo sanno (soprattutto quelli della Botta a_11 ). Le voci circolano e nei dintorni della furbata l'hanno sempre saputo tutti (quelli che lo volevano sapere a_11 )... ma non han fatto i conti con l'espansione abnorme di questo animale!

a_18 a_2... adesso grattatevela.
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Subiot
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Subiot »

Come vedi, ce la ......grattiamo alla grande ........ a_39 a_39 a_39
Con simpatia .. a_14 a_14 a_14 a_14

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Sabato 27 Ottobre 2012
Area del Monte Ubione-Comune di Ubiale Clanezzo
Maschio adulto del peso di 105 kg
Peso vuoto 85 kg
E' il 17+10= 27° cinghiale che i cacciatori basso brembani si portano a casa ....

a_45 a_45 a_45 a_45

PS: oggi si sono portati a casa l'11° ......
GIU' LE MANI DALL'ORSO..
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