Giunto al “Sapel d’Erba” ecco quello che mi si è presentato
Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
GIU' LE MANI DALL'ORSO..
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
I Cinghiali hanno zappato una superficie di prato ad estensione quasi circolare per un’area di circa 600 metri quadrati ….
GIU' LE MANI DALL'ORSO..
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Questo è un albero sui chi si sono “grattati” i pidocchi …..
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Il giro prosegue sino ai Prati Parini senza che incontri ulteriori “disastri”.
In zona “Casina del Bono” mi reco ad una pozza dove solitamente gli animali usano insogliarsi per vedere se è ancora frequentata. Coloro che hanno fatto la diretta Prati Parini-Canto Alto, usando il sentiero Nord, potrebbero riconoscere il luogo …Il sentiero con segnavia CAI passa proprio alla pozza....
In zona “Casina del Bono” mi reco ad una pozza dove solitamente gli animali usano insogliarsi per vedere se è ancora frequentata. Coloro che hanno fatto la diretta Prati Parini-Canto Alto, usando il sentiero Nord, potrebbero riconoscere il luogo …Il sentiero con segnavia CAI passa proprio alla pozza....
GIU' LE MANI DALL'ORSO..
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Anche qui ci sono gli alberi “soffregati”
La faccenda cinghali in Valle del Giongo avrà a breve risvolti significativi .......
Vedrò di mantenervi informati !!!
La faccenda cinghali in Valle del Giongo avrà a breve risvolti significativi .......
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Al Parco dei Colli cacciatori ecologici contro i cinghiali
da L'Eco di Bergamo di Gabriella Pellegrini
Al Parco dei Colli cacciatori ecologici contro i cinghiali
Una ventina di volontari si sono «diplomati» operatori faunistici
Potranno abbattere i 50-80 ungulati dannosi per la biodiversità
Cacciatori in azione dalla prossima settimana nella riserva della Valle del Giongo: saranno una ventina e si muoveranno in coppia per eradicare i cinghiali che, oltre a creare notevoli danni al territorio, hanno un forte impatto su diverse specie animali e vegetali. È l’obiettivo del corso per operatore faunistico volontario, organizzato dal Parco dei Colli con l’intento di formare un gruppo di cacciatori che per i prossimi due anni saranno impegnati ad abbattere i cinghiali presenti sui 600 ettari della Valle del Giongo. Il corso «La presenza dei cinghiali, comparsi nel parco solamente negli ultimi anni, sta creando notevoli danni agli ecosistemi – ha spiegato Gianluigi Cortinovis, presidente del Parco – impattando notevolmente su numerose specie animali e vegetali. L’elevata prolificità del cinghiale rende l’intervento urgente e necessario anche nell’ottica di prevenire futuri danni alle attività agricole». Al corso, organizzato secondo le indicazioni dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), hanno partecipato una ventina di cacciatori, per lo più dei Comuni consorziati o limitrofi al Parco. Dopo le lezioni in aula e una prova pratica di tiro al poligono, e aver superato gli esami finali, i cacciatori hanno conseguito la qualifica di «operatore faunistico», potendo così dare la caccia ai 50-80 cinghiali che, secondo una stima fatta lo scorso anno dalla polizia provinciale, si aggirano nella Valle del Giongo.
Una sinergia tra cacciatori, Comuni, Provincia e Parco con l’intento di salvaguardare la biodiversità del territorio che non ha precedenti in Lombardia. «Siamo i primi ad aver avviato questa sperimentazione – ha aggiunto Giancarlo Bosio, dirigente del settore Caccia e Pesca della Provincia –. È motivo di grande orgoglio aver avviato questo intervento, che qualifica anche il mondo venatorio». «Scelta coraggiosa», l’ha definita l’assessore provinciale a Caccia e Pesca Alessandro Cottini. «I cinghiali – ha affermato Cottini – non sono una risorsa, bensì un problema di carattere provinciale che riguarda sia i cittadini sia le amministrazioni pubbliche. Il Parco ha dato dimostrazione di lungimiranza e di apertura verso la società e verso i cacciatori, trovando insieme una soluzione al problema dei cinghiali». La scorsa settimana la Provincia ha peraltro deliberato di ampliare i confini dell’area in cui è prevista l’eradicazione, per consentire l’abbattimento dei cinghiali anche in una fascia al confine con la riserva.
Al Parco dei Colli cacciatori ecologici contro i cinghiali
Una ventina di volontari si sono «diplomati» operatori faunistici
Potranno abbattere i 50-80 ungulati dannosi per la biodiversità
Cacciatori in azione dalla prossima settimana nella riserva della Valle del Giongo: saranno una ventina e si muoveranno in coppia per eradicare i cinghiali che, oltre a creare notevoli danni al territorio, hanno un forte impatto su diverse specie animali e vegetali. È l’obiettivo del corso per operatore faunistico volontario, organizzato dal Parco dei Colli con l’intento di formare un gruppo di cacciatori che per i prossimi due anni saranno impegnati ad abbattere i cinghiali presenti sui 600 ettari della Valle del Giongo. Il corso «La presenza dei cinghiali, comparsi nel parco solamente negli ultimi anni, sta creando notevoli danni agli ecosistemi – ha spiegato Gianluigi Cortinovis, presidente del Parco – impattando notevolmente su numerose specie animali e vegetali. L’elevata prolificità del cinghiale rende l’intervento urgente e necessario anche nell’ottica di prevenire futuri danni alle attività agricole». Al corso, organizzato secondo le indicazioni dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), hanno partecipato una ventina di cacciatori, per lo più dei Comuni consorziati o limitrofi al Parco. Dopo le lezioni in aula e una prova pratica di tiro al poligono, e aver superato gli esami finali, i cacciatori hanno conseguito la qualifica di «operatore faunistico», potendo così dare la caccia ai 50-80 cinghiali che, secondo una stima fatta lo scorso anno dalla polizia provinciale, si aggirano nella Valle del Giongo.
Una sinergia tra cacciatori, Comuni, Provincia e Parco con l’intento di salvaguardare la biodiversità del territorio che non ha precedenti in Lombardia. «Siamo i primi ad aver avviato questa sperimentazione – ha aggiunto Giancarlo Bosio, dirigente del settore Caccia e Pesca della Provincia –. È motivo di grande orgoglio aver avviato questo intervento, che qualifica anche il mondo venatorio». «Scelta coraggiosa», l’ha definita l’assessore provinciale a Caccia e Pesca Alessandro Cottini. «I cinghiali – ha affermato Cottini – non sono una risorsa, bensì un problema di carattere provinciale che riguarda sia i cittadini sia le amministrazioni pubbliche. Il Parco ha dato dimostrazione di lungimiranza e di apertura verso la società e verso i cacciatori, trovando insieme una soluzione al problema dei cinghiali». La scorsa settimana la Provincia ha peraltro deliberato di ampliare i confini dell’area in cui è prevista l’eradicazione, per consentire l’abbattimento dei cinghiali anche in una fascia al confine con la riserva.
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Dopo il mio post del 12 Dicembre del 2010 sono stato assalito da mille dubbi amletici …
In buona sostanza il Consorzio di Gestione del Parco dei Colli di Bergamo all’epoca decise di attivare una operazione di eradicazione del cinghiale che risultasse più incisiva di quanto fatto fino ad allora dal Corpo di Polizia Provinciale.
E si, perché non tutti sanno che comunque il Parco diede ordine di contenere il cinghiale già dal lontano 2008 ( non ne sono comunque certo in maniera assoluta, forse anche da prima…)
La scarsa disponibilità di uomini in comando al Corpo di Polizia ed altri mille motivi hanno impedito che l’azione di contenimento fosse veramente incisiva …
E i cinghiali sono sicuramente proliferati a dismisura ….
Oggi chi frequenta i boschi della Valle del Giongo non può fare a meno di notare la mastodontica attività di grufolamento che gli animali presenti nel Parco esercitano sul soprasuolo boschivo..
Fortunatamente, per ora, gli episodi di grufolamento dei prati stabili sono limitati…
Ma temo che il peggio non tarderà di molto ad arrivare …
Il Consorzio Parco dei Colli, valutata la situazione, ha quindi deciso di pubblicare un bando, nel Dicembre 2010, dove manifestava l’intenzione di “arruolare” 30 operatori faunistici volontari, pescandoli all’interno del mondo venatorio bergamasco, per rendere l’attività di eradicazione maggiormente incisiva.
I possibili candidati per accedere alle operazioni erano tutti i 13.000 cacciatori della provincia di Bergamo. Al Parco non interessava la forma di caccia che questi praticavano in via principale durante la normale attività venatoria….
Per arginare l’ipotetico afflusso di aspiranti “selecontrollori” il Consorzio, nel bando, ha posto delle condizioni durissime :
1. L’adesione al corso era previo pagamento di una quota di ammissione ed era ammessa una sola assenza sulle 8 serate di formazione programmate. Massimo 60 candidati ammessi…
2. L’eventuale successiva adesione alla campagna di eradicazione comportava un ulteriore esborso di pecunia …
3. I cinghiali abbattuti vengono trattenuti dall’Ente Parco che li mette all’asta.
E’ chiaro che le condizioni poste erano assolutamente disincentivanti ….
Ho riflettuto parecchio … in considerazione anche dei mille ragionamenti che ho esposto in questo forum eeeee…. alla fine ho deciso di essere più realista del Re.
Attorno alla metà di Dicembre ho inviato la mia domanda, ho frequentato regolarmente le 8 lezioni, ho effettuato una doppia sessione di tiri presso un poligono privato, ho affrontato ( superato) la prova scritta ed orale, eee…. oggi mi hanno dato la “laurea”
Prossimamente ulteriori considerazioni sull'argomento .....
In buona sostanza il Consorzio di Gestione del Parco dei Colli di Bergamo all’epoca decise di attivare una operazione di eradicazione del cinghiale che risultasse più incisiva di quanto fatto fino ad allora dal Corpo di Polizia Provinciale.
E si, perché non tutti sanno che comunque il Parco diede ordine di contenere il cinghiale già dal lontano 2008 ( non ne sono comunque certo in maniera assoluta, forse anche da prima…)
La scarsa disponibilità di uomini in comando al Corpo di Polizia ed altri mille motivi hanno impedito che l’azione di contenimento fosse veramente incisiva …
E i cinghiali sono sicuramente proliferati a dismisura ….
Oggi chi frequenta i boschi della Valle del Giongo non può fare a meno di notare la mastodontica attività di grufolamento che gli animali presenti nel Parco esercitano sul soprasuolo boschivo..
Fortunatamente, per ora, gli episodi di grufolamento dei prati stabili sono limitati…
Ma temo che il peggio non tarderà di molto ad arrivare …
Il Consorzio Parco dei Colli, valutata la situazione, ha quindi deciso di pubblicare un bando, nel Dicembre 2010, dove manifestava l’intenzione di “arruolare” 30 operatori faunistici volontari, pescandoli all’interno del mondo venatorio bergamasco, per rendere l’attività di eradicazione maggiormente incisiva.
I possibili candidati per accedere alle operazioni erano tutti i 13.000 cacciatori della provincia di Bergamo. Al Parco non interessava la forma di caccia che questi praticavano in via principale durante la normale attività venatoria….
Per arginare l’ipotetico afflusso di aspiranti “selecontrollori” il Consorzio, nel bando, ha posto delle condizioni durissime :
1. L’adesione al corso era previo pagamento di una quota di ammissione ed era ammessa una sola assenza sulle 8 serate di formazione programmate. Massimo 60 candidati ammessi…
2. L’eventuale successiva adesione alla campagna di eradicazione comportava un ulteriore esborso di pecunia …
3. I cinghiali abbattuti vengono trattenuti dall’Ente Parco che li mette all’asta.
E’ chiaro che le condizioni poste erano assolutamente disincentivanti ….
Ho riflettuto parecchio … in considerazione anche dei mille ragionamenti che ho esposto in questo forum eeeee…. alla fine ho deciso di essere più realista del Re.
Attorno alla metà di Dicembre ho inviato la mia domanda, ho frequentato regolarmente le 8 lezioni, ho effettuato una doppia sessione di tiri presso un poligono privato, ho affrontato ( superato) la prova scritta ed orale, eee…. oggi mi hanno dato la “laurea”
Prossimamente ulteriori considerazioni sull'argomento .....
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Vediamo ora di analizzare il percorso di riduzione/eradicazione adottato dal Consorzio di Gestione del Parco dei Colli nei confronti del Cinghiale
Sicuramente un passaggio fondamentale è costituito dal seguente documento : "LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL CINGHIALE NELLE AREE PROTETTE"
E' un documento redatto dall'ISPRA ovvero il braccio operativo del Ministero dell'Ambiente.
Ecco il link al sito per coloro che desiderassero scaricarlo e leggerlo in maniera integrale.
http://www.isprambiente.gov.it/site/it- ... _2_ed.html
Sicuramente un passaggio fondamentale è costituito dal seguente documento : "LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEL CINGHIALE NELLE AREE PROTETTE"
E' un documento redatto dall'ISPRA ovvero il braccio operativo del Ministero dell'Ambiente.
Ecco il link al sito per coloro che desiderassero scaricarlo e leggerlo in maniera integrale.
http://www.isprambiente.gov.it/site/it- ... _2_ed.html
GIU' LE MANI DALL'ORSO..