le campagne bucoliche, sono buone finchè non si scontrano con la realtà di tutti i giorni...non parlo di pecore o asini e nemmeno di video per gongolarsi... (danni insignificanti? non credo proprio!...rispolvera la cronaca locale, forse è meglio)bipbip ha scritto:Beh, potremmo parlare di lotta alle streghe, oppure "dagli all' untore" di insana memoria? Scegli tu quale potrebbe essere il termine che meglio si addice ad una campagna denigratoria contro l'animale reo d'aver commesso nel 2012 danni insignificanti, oltre ad altri di cui non e' affatto certa l'attribuzione. Insinuare il dubbio del "forse e' già successo" come più volte fatto in questo topic non e' certo edificante e neppure bello.
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dai nostri amici Darix e Moira riceviamo...(è tutto compreso, radiocollare, antenna gps, postazione fissa ....alla modica cifra )
buon divertimento...è meglio dei cartoni animati di Bubu
[youtube]Lb9dExSX0wI[/youtube]
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Villalago, orsi danneggiano orti e pollai
dal quotidiano l'Aquila di Massimiliano Lavillotti
Villalago, orsi danneggiano orti e pollai
VILLALAGO. Nuova incursione nell'Alta Valle del Sagittario dell'orsa Gemma e di un nuovo esemplare di plantigrado che è stato visto aggirarsi nei pressi di Villalago da alcuni abitanti del paese. A farne le spese, stavolta, ortaggi, alberi da frutto, polli, galline e relative infrastrutture di ricovero. Sull'episodio, che ha suscitato le ennesime proteste di allevatori e agricoltori, interviene il vice presidente di Confagricoltura L'Aquila, Concezio Gasbarro.
«La questione ora non è tanto sul risarcimento, sul quale comunque si dovrebbe aprire una seria trattativa sulle modalità di ristoro del danno» commenta il rappresentante di Confagricoltura «ma nell’efficacia delle azioni che gli organi preposti non riescono a mettere in campo per la risoluzione, non più rinviabile, di un problema serio come quello degli orsi confidenti, che oltre a creare danno economico alimentano un allarme sociale con evidenti segni di insofferenza da parte delle popolazioni locali». Per Gasbarro non si è più di fronte a tentativi di predazione naturale, ma ormai si vive con l’orso il segno evidente di errori gestionali del passato che lo hanno indotto a comportamenti urbani con tutti i risvolti del caso per i valligiani e per i turisti che in questo periodo frequentano la valle. «Vi sono evidenti problemi anche di ordine pubblico» aggiunge il vice presidente «ed è ora che le frontiere fra domestico e selvatico vengano subito ripristinate». Nei giorni scorsi incursioni di orsi sono avvenute a Pescasseroli e in altri centri della Marsica.
Villalago, orsi danneggiano orti e pollai
VILLALAGO. Nuova incursione nell'Alta Valle del Sagittario dell'orsa Gemma e di un nuovo esemplare di plantigrado che è stato visto aggirarsi nei pressi di Villalago da alcuni abitanti del paese. A farne le spese, stavolta, ortaggi, alberi da frutto, polli, galline e relative infrastrutture di ricovero. Sull'episodio, che ha suscitato le ennesime proteste di allevatori e agricoltori, interviene il vice presidente di Confagricoltura L'Aquila, Concezio Gasbarro.
«La questione ora non è tanto sul risarcimento, sul quale comunque si dovrebbe aprire una seria trattativa sulle modalità di ristoro del danno» commenta il rappresentante di Confagricoltura «ma nell’efficacia delle azioni che gli organi preposti non riescono a mettere in campo per la risoluzione, non più rinviabile, di un problema serio come quello degli orsi confidenti, che oltre a creare danno economico alimentano un allarme sociale con evidenti segni di insofferenza da parte delle popolazioni locali». Per Gasbarro non si è più di fronte a tentativi di predazione naturale, ma ormai si vive con l’orso il segno evidente di errori gestionali del passato che lo hanno indotto a comportamenti urbani con tutti i risvolti del caso per i valligiani e per i turisti che in questo periodo frequentano la valle. «Vi sono evidenti problemi anche di ordine pubblico» aggiunge il vice presidente «ed è ora che le frontiere fra domestico e selvatico vengano subito ripristinate». Nei giorni scorsi incursioni di orsi sono avvenute a Pescasseroli e in altri centri della Marsica.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
avevo letto anch'io che si stava occupando di ricerche e studio sui cani vaganti vs fauna selvatica.Mi limito a proferire un mio commento in ragione di quanto ho visto sulla stampa ieri mattina ....
Non è la prima volta che viene tirato in ballo l'orso, quando ci si trova di fronte ad un grosso cane incustodito ....
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
e per gli scettici ecco il commento di chi lavora con gli orsi...
di franco » venerdì 27 luglio 2012, 11:56 (alias medved)
... In trentino hanno 40 orsi eppure almeno 5 di loro gironzolano o hanno gironzolato questa primavera in lombardia anche a centinaia di chilometri da dove sono nati...
franco
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di franco » venerdì 27 luglio 2012, 11:56 (alias medved)
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
..Mah... sinceramente io, in tutta la mia vita, di sti "cani vaganti" in montagna non ne ho mai incontrati.pluto ha scritto:avevo letto anch'io che si stava occupando di ricerche e studio sui cani vaganti vs fauna selvatica.
Che siano un pò come la cassa morta???
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Mentre avrai incontrato orsi a bizzeffe!Gioann ha scritto:..Mah... sinceramente io, in tutta la mia vita, di sti "cani vaganti" in montagna non ne ho mai incontrati. Che siano un pò come la cassa morta???
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Polemica sull'orso «Inutili allarmismi
dalla Provincia di Sondrio
Polemica sull'orso Inutili allarmismi
SONDRIO - «L'orso non va in città, al massimo la attraversa. E comunque è munito di radio collare, per cui i suoi spostamenti sono sotto controllo e, soprattutto, nel caso dovessero esserci problemi scatta una maggiore sorveglianza». A parlare è Maria Ferloni, tecnico faunistico della Provincia di Sondrio, che cerca di rassicurare le persone allarmate dopo che l'orso M13 è stato avvistato in centro città a Tirano nei giorni scorsi e prima ancora a Morbegno). Ferloni risponde anche alle perplessità dell'assessore comunale, Bruno Ciapponi Landi, per il quale è «folle» voler re-immettere il plantigrado in un contesto che non è più quello di una volta. «La vedo come un'azione artificiale vestita di aspetti naturali - è il parere dell'assessore -. Ma se si vuole insistere su questa logica, allora che il controllo sia accuratissimo, che questi animali siano monitorati e si sappia dove si spostano e si trovano».
«A parte il fatto che l'orso non lo abbiamo immesso noi - precisa Ferloni -, è necessario dire che l'orso non è andato in città, a Tirano, ma l'ha attraversata dal versante orobico per andare in Valposchiavo. È sceso dove gli faceva comodo e si è trovato la strada statale da attraversare. L'orso ha un radio collare, cioè un Gsp che consente di sapere dove si tratta. Dunque i controlli ci sono». Ferloni aggiunge che se M13, in questo caso, passa all'una di notte, ciò non è considerata una problematica. Se però l'animale si fa vedere ancora una seconda sera, magari attirato da cassonetti, allora scatta una maggiore sorveglianza delle forze che interverranno con la polizia provinciale. «Nel quale caso si sparerebbero proiettili di gomma o lo si "disturberebbe" - prosegue il tecnico provinciale -. Se staziona, invece, lo si rimuove. Questo è già concordato». E alla paura che in parte si è alimentata nel Tiranese dopo l'avvistamento dell'orso in città e non solo, Ferloni è dell'idea che si potrebbe organizzazione una serata informativa come quella tenutasi a Morbegno con grande partecipazione di pubblico, durante la quale un esperto ha spiegato la biologia dell'animale per diminuire la paura e farlo conoscere. «Nel Tiranese è la prima volta che passa, ma ben venga la comunicazione». Peraltro sono in programma nel giro di breve tempo due serate di questo genere in Alta Valle. Una si terrà il 21 agosto a Bormio e la seconda il 27 a Livigno. «Magari qualche tiranese potrebbe venire all'incontro a Bormio - conclude Ferloni -, ma se ci fosse l'esigenza di organizzarne uno anche a Tirano, si potrà valutare».
Polemica sull'orso Inutili allarmismi
SONDRIO - «L'orso non va in città, al massimo la attraversa. E comunque è munito di radio collare, per cui i suoi spostamenti sono sotto controllo e, soprattutto, nel caso dovessero esserci problemi scatta una maggiore sorveglianza». A parlare è Maria Ferloni, tecnico faunistico della Provincia di Sondrio, che cerca di rassicurare le persone allarmate dopo che l'orso M13 è stato avvistato in centro città a Tirano nei giorni scorsi e prima ancora a Morbegno). Ferloni risponde anche alle perplessità dell'assessore comunale, Bruno Ciapponi Landi, per il quale è «folle» voler re-immettere il plantigrado in un contesto che non è più quello di una volta. «La vedo come un'azione artificiale vestita di aspetti naturali - è il parere dell'assessore -. Ma se si vuole insistere su questa logica, allora che il controllo sia accuratissimo, che questi animali siano monitorati e si sappia dove si spostano e si trovano».
«A parte il fatto che l'orso non lo abbiamo immesso noi - precisa Ferloni -, è necessario dire che l'orso non è andato in città, a Tirano, ma l'ha attraversata dal versante orobico per andare in Valposchiavo. È sceso dove gli faceva comodo e si è trovato la strada statale da attraversare. L'orso ha un radio collare, cioè un Gsp che consente di sapere dove si tratta. Dunque i controlli ci sono». Ferloni aggiunge che se M13, in questo caso, passa all'una di notte, ciò non è considerata una problematica. Se però l'animale si fa vedere ancora una seconda sera, magari attirato da cassonetti, allora scatta una maggiore sorveglianza delle forze che interverranno con la polizia provinciale. «Nel quale caso si sparerebbero proiettili di gomma o lo si "disturberebbe" - prosegue il tecnico provinciale -. Se staziona, invece, lo si rimuove. Questo è già concordato». E alla paura che in parte si è alimentata nel Tiranese dopo l'avvistamento dell'orso in città e non solo, Ferloni è dell'idea che si potrebbe organizzazione una serata informativa come quella tenutasi a Morbegno con grande partecipazione di pubblico, durante la quale un esperto ha spiegato la biologia dell'animale per diminuire la paura e farlo conoscere. «Nel Tiranese è la prima volta che passa, ma ben venga la comunicazione». Peraltro sono in programma nel giro di breve tempo due serate di questo genere in Alta Valle. Una si terrà il 21 agosto a Bormio e la seconda il 27 a Livigno. «Magari qualche tiranese potrebbe venire all'incontro a Bormio - conclude Ferloni -, ma se ci fosse l'esigenza di organizzarne uno anche a Tirano, si potrà valutare».
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L'Orso nelle Alpi e Prealpi Orobie
da L'Eco di Bergamo di martedi' 31 Luglio 2012 di Giovanni Ghisalberti
Da circa due mesi non ci sono più indici della presenza dell'orso sulle Orobie bergamasche.
E M7, l'orso che era stato identificato sulle nostre Orobie grazie alle analisi genetiche, molto probabilmente è tornato da dove era arrivato, ovvero in Trentino, nel parco Adamello-Brenta. A dirlo è Elena Tironi, responsabile di «Life Artos» per la Regione Lombardia, il progetto per la reintroduzione dell'orso sulle Alpi.
M7 identificato in Val di Scalve
«Dalla Valle Imagna l'orso non è mai passato – dice Tironi –. A noi, in questi mesi, non è mai arrivata alcuna segnalazione e il monitoraggio degli indici di presenza (avvistamenti con prove concrete, orme o altre tracce organiche, ndr) ci conferma che è una zona dove non è transitato. Anche perché sarebbe uno spostamento poco compatibile con quelli che siamo riusciti a monitorare: gli orsi in Lombardia, forse tre, si sono sempre spostati più a nord, in alta Valle Brembana, in Val di Scalve, in Valsassina, nell'alto Bresciano e in provincia di Sondrio. E perdipiù, finora, non ha mai predato oche».
«Se fosse passato dalla Valle Imagna e avesse ucciso – prosegue la responsabile della Regione – sicuramente, in questi mesi, qualcuno ce l'avrebbe fatto sapere. Anche dalla Polizia provinciale, invece, non è arrivata alcuna segnalazione dell'orso in quella zona. E tutti gli allevatori ormai sanno che è possibile avere un risarcimento in caso di predazione. Occorre molta attenzione anche quando si dice di "aver visto un orso". Potrebbe essere confuso con altri animali, con un cane o un cinghiale. E purtroppo c'è ancora scarsa conoscenza del comportamento dell'orso». Da circa due mesi, quindi, sulle Orobie non ci sono segnali della presenza di un orso. A maggio, grazie all'esame dei peli ritrovati a Vilminore di Scalve, era stato identificato M7, in pratica nipote di JJ5, l'esemplare che era stato sulle Orobie nel 2008 e 2009, morto nei mesi scorsi in Trentino per un'anestesia: M7, maschio di tre anni, ora è probabilmente tornato nel parco Adamello-Brenta, ovvero dalla regione da cui sono arrivati tutti gli orsi del progetto «Life Arctos», introdotti dal 1999.
«Il periodo più "turbolento" per l'orso – prosegue Tironi – è quello primaverile. Il plantigrado non trova subito vegetali per cibarsi, quindi punta a prede animali. Poi va alla ricerca di una femmina e continua a spostarsi». E quest'ultimo è anche il motivo per cui dal Trentino gli orsi arrivano in Lombardia. «Se c'è un maschio dominante cercano la femmina altrove – continua Tironi –. Non trovandola neppure da noi, a un certo punto, si "rassegnano" e tornano da dove erano venuti. Molto probabilmente, quindi, M7 è tornato in Trentino».
M13 ora è in Svizzera
Di un altro esemplare, fino a pochi giorni fa in Lombardia, si sa ora che è in Svizzera: si tratta di M13, ovvero il 13° maschio individuato dal 2008 nel progetto Life «Artcos», seconda generazione di quelli introdotti nel parco dell'Adamello ormai 12 anni fa. Ha un radiocollare quindi si sa con certezza che si è mosso per un po' di tempo nel parco dello Stelvio mentre ora ha sconfinato. Un altro esemplare sarebbe comunque presente in provincia di Sondrio.
Da circa due mesi non ci sono più indici della presenza dell'orso sulle Orobie bergamasche.
E M7, l'orso che era stato identificato sulle nostre Orobie grazie alle analisi genetiche, molto probabilmente è tornato da dove era arrivato, ovvero in Trentino, nel parco Adamello-Brenta. A dirlo è Elena Tironi, responsabile di «Life Artos» per la Regione Lombardia, il progetto per la reintroduzione dell'orso sulle Alpi.
M7 identificato in Val di Scalve
«Dalla Valle Imagna l'orso non è mai passato – dice Tironi –. A noi, in questi mesi, non è mai arrivata alcuna segnalazione e il monitoraggio degli indici di presenza (avvistamenti con prove concrete, orme o altre tracce organiche, ndr) ci conferma che è una zona dove non è transitato. Anche perché sarebbe uno spostamento poco compatibile con quelli che siamo riusciti a monitorare: gli orsi in Lombardia, forse tre, si sono sempre spostati più a nord, in alta Valle Brembana, in Val di Scalve, in Valsassina, nell'alto Bresciano e in provincia di Sondrio. E perdipiù, finora, non ha mai predato oche».
«Se fosse passato dalla Valle Imagna e avesse ucciso – prosegue la responsabile della Regione – sicuramente, in questi mesi, qualcuno ce l'avrebbe fatto sapere. Anche dalla Polizia provinciale, invece, non è arrivata alcuna segnalazione dell'orso in quella zona. E tutti gli allevatori ormai sanno che è possibile avere un risarcimento in caso di predazione. Occorre molta attenzione anche quando si dice di "aver visto un orso". Potrebbe essere confuso con altri animali, con un cane o un cinghiale. E purtroppo c'è ancora scarsa conoscenza del comportamento dell'orso». Da circa due mesi, quindi, sulle Orobie non ci sono segnali della presenza di un orso. A maggio, grazie all'esame dei peli ritrovati a Vilminore di Scalve, era stato identificato M7, in pratica nipote di JJ5, l'esemplare che era stato sulle Orobie nel 2008 e 2009, morto nei mesi scorsi in Trentino per un'anestesia: M7, maschio di tre anni, ora è probabilmente tornato nel parco Adamello-Brenta, ovvero dalla regione da cui sono arrivati tutti gli orsi del progetto «Life Arctos», introdotti dal 1999.
«Il periodo più "turbolento" per l'orso – prosegue Tironi – è quello primaverile. Il plantigrado non trova subito vegetali per cibarsi, quindi punta a prede animali. Poi va alla ricerca di una femmina e continua a spostarsi». E quest'ultimo è anche il motivo per cui dal Trentino gli orsi arrivano in Lombardia. «Se c'è un maschio dominante cercano la femmina altrove – continua Tironi –. Non trovandola neppure da noi, a un certo punto, si "rassegnano" e tornano da dove erano venuti. Molto probabilmente, quindi, M7 è tornato in Trentino».
M13 ora è in Svizzera
Di un altro esemplare, fino a pochi giorni fa in Lombardia, si sa ora che è in Svizzera: si tratta di M13, ovvero il 13° maschio individuato dal 2008 nel progetto Life «Artcos», seconda generazione di quelli introdotti nel parco dell'Adamello ormai 12 anni fa. Ha un radiocollare quindi si sa con certezza che si è mosso per un po' di tempo nel parco dello Stelvio mentre ora ha sconfinato. Un altro esemplare sarebbe comunque presente in provincia di Sondrio.
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