Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
passovalcava
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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avvistato in luserna località della val lesina
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pluto
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da pluto »

passovalcava ha scritto:avvistato in luserna località della val lesina
Nei pressi della casera?
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Oltre 250 persone alla serata dedicata all'orso

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da Vaol.it

Oltre 250 persone alla serata dedicata all'orso
La conferenza sulla presenza dell'orso in Provincia di Sondrio si è svolta il 21 agosto a Bormio

Ha suscitato grandissimo interesse la serata pubblica dedicata alla situazione attuale dell’orso in Provincia di Sondrio, che si è tenuta a Bormio nella sala conferenze della Banca Popolare di Sondrio il 21 agosto. L’iniziativa, organizzata dal Parco Nazionale dello Stelvio, dalla Provincia di Sondrio e da Ersaf Lombardia su incarico della Direzione Generale Sistemi Verdi e Paesaggio di Regione Lombardia, ha visto la presenza di oltre 250 persone, attratte dal fascino del maestoso animale che, negli ultimi tempi, è tornato a visitare i monti di Valtellina e Valchiavenna.

I COMPORTAMENTI - Carlo Frapporti, di Wwf Italia, impegnato da lunghissimo tempo nella ricerca sul plantigrado in trentino, ha descritto la biologia e i comportamenti dell’orso, carnivoro (in termini di parentela) specializzatosi, per la quasi totalità, in una dieta vegetariana o insettivora. Ciononostante l’orso può predare animali domestici, apiari o colture, anche se l’evento è raro e fornisce quantità di cibo del tutto marginali nella sua dieta. Il dott. Frapporti ha evidenziato come da tali danni ci si possa cautelare efficacemente con recinzioni elettrificate debitamente costruite. Nei confronti dell’uomo, invece, l’orso in condizioni naturali non si dimostra aggressivo. Importante è evitare che questi animali diventino eccessivamente confidenti con l’uomo.

LA STORIA - La dottoressa Maria Ferloni, dell’ufficio faunistico della Provincia di Sondrio, ha poi riassunto la storia recente dell’orso in provincia di Sondrio. «È ormai da qualche anno che esemplari di orso (finora sempre giovani maschi in dispersione dalla popolazione originaria trentina) fanno la loro comparsa nel nostro territorio. Ultimo tra di essi, il maschio M13 che molto ha fatto parlare di sé, soprattutto nel tiranese e in Alta Valle. Da qualche mese a questa parte i tecnici ne hanno potuto seguire gli spostamenti grazie al monitoraggio reso possibile dal radio collare satellitare di cui M13 è dotato. La provincia di Sondrio si è comunque attivata mettendo a punto una procedura per la denuncia e l’indennizzo dei danni che gli orsi dovessero causare a colture o allevamenti».

LA RICCHEZZA - Il dottor Riccardo Ghilotti, comandante del CTA Bormio del Corpo Forestale dello Stato (responsabile della vigilanza e impegnato nel monitoraggio faunistico nel Parco nazionale dello Stelvio), ha evidenziato come la presenza dell’orso costituisca una “ricchezza”, non solo naturalistica, del nostro territorio. Il corpo forestale dello tato ha un’importante ruolo nell’accertamento degli eventuali danni causati dall’orso ai fini dell’indennizzo e, in casi estremi, ha personale preparato ad intervenire nella dissuasione di individui particolarmente molesti.

L'INIZIATIVA
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito delle attività di comunicazione previste dal progetto life+arctos. Il progetto ha, tra le varie finalità, il favorire la tutela delle popolazioni di orso bruno delle Alpi e degli Appennini anche tramite la riduzione dei conflitti con le attività antropiche, l'informazione e la sensibilizzazione.
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L'orso passa in Val Zebrù. Ecco le foto

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da Vaol.it

L'orso passa in Val Zebrù. Ecco le foto
Gli scatti sono di Michele Bariselli, gestore del rifugio Quinto Alpini.

Le foto che state vedendo sono state scattate mercoledì, alle 15 da Michele Bariselli, gestore del rifugio Quinto Alpini in Alta Valtellina. "Mi sono accorto della presenza dell'orso - ha raccontato Michele - e con la macchina fotografica l'ho seguito lungo il percorso che ha compiuto. Si muoveva molto velocemente, uscendo dalla val Zebrù e dirigendosi verso le cime dei Forni". A detta di Michele, l'orso era consapevole di essere osservato, ma era comunque molto calmo e tranquillo. "E' stata una bella emozione vedere questo magnifico esemplare da vicino" ha aggiunto Michele.

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Orsi: la crisi spiegata ai bambini come in una favola

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da mediacenter

Orsi: la crisi spiegata ai bambini come in una favola

Milano, 22 ago. (TMNews) - E' come una favola, ma non comincia con il classico "c'era una volta" perchè l'argomento è tremendamente attuale. E' la crisi economica raccontata ai bambini in un libro pubblicato in Portogallo. L'obiettivo è spiegare ai più piccoli cosa sta succedendo al Paese. E per affrontare questioni che anche tanti adulti faticano a comprendere sono state utilizzate delle metafore fiabesche: le api sono i mercati e l'orso, grande e grasso, è il deficit. Si parla anche di debito, speculazione e troika.Il libro poi è double face: da una parte è spiegato il punto di vista della destra portoghese e dall'altra quello della sinistra. L'autore, Joao Miguel Tavares. "Il dibattito è davvero estremo. La destra sostiene che l'orso, cioè il deficit, sia ingrassato in fretta perchè ha mangiato troppo miele. Per la sinistra è invece colpa delle api, del mercato, che hanno dato troppo miele all'orso". Ines, una bambina di cinque anni, non sa a chi dare la colpa o come il Portogallo sia sprofondato nella crisi. E non è la sola: "Non posso spiegare la crisi perché è piuttosto complicata e non l'ho capita bene". Anche il ministro delle finanze portoghese si è portato a casa una copia del libro. Tutti, dalle alte sfere fino ai bambini, si augurano che questa favola un po' indigesta abbia un lieto fine e che gli orsi non ritornino in settembre più grassi che mai.
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Valfurva, avvistato l'orso A passeggio vicino al rifugio

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da il Giorno di Sondrio

Valfurva, avvistato l'orso a passeggio vicino al rifugio

Valfurvia, 24 agosto 2012 – Allarme orso in Valfurvia. A lanciarlo Michele Bariselli, gestore del rifugio V Alpini, in Val Zebrù, poco distante dal ghiacciaio dei Forni, che lo ha fotografato intorno alle 16. “Non appena mi sono reso conto di trovarmi di fronte ad un orso - ha dichiarato il rifugista - ho afferrato la mia macchina fotografica e ho iniziato a seguirlo a distanza. Con me c'erano alcuni turisti. L'animale, dopo essere sceso dal ghiacciaio, ha raggiunto alcuni prati dirigendosi poi verso le cime delle montagne della Valfurva. Si muoveva molto rapidamente e ritengo si sia accorto di essere osservato, tuttavia è sempre rimasto molto calmo e tranquillo.

Proprio in questi giorni, in alta Valtellina, dopo i recenti avvistamenti tra Bormio e Livigno, è scattato un referendum con lo scopo di adottare l'orso.
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Sua maestà l'orso passeggia tra i flash dei turisti

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da il Giorno di Francesca Nera

Sua maestà l'orso passeggia tra i flash dei turisti

Valfurva, 25 agosto 2012 - Continua ad aggirarsi indisturbato fra i boschi dell’Alta Valtellina maestoso ed imponente: questa volta l’orso è stato avvistato a quota 2.880 metri in Val Zebrù, una delle vallate più belle del Parco Nazionale dello Stelvio, il regno dei grandi animali, dallo stambecco all’aquila reale. Più che sbigottite, le persone che hanno potuto vederlo, si dicono affascinate dalla sua magnificenza. «Vedere l’orso così da vicino mi ha davvero emozionato», confessa Michele Beriselli, titolare del rifugio Quinto Alpini. «Dopo 14 anni questa Valle riesce ancora a sorprendermi e vederlo qui mi fa pensare a quanto sono fortunato».

L’animale è infatti apparso l’altro giorno, intorno alle 16, a pochi metri dal rifugio d’alta montagna, proprio davanti agli occhi del titolare e di una decina di turisti ospiti della struttura. «Appena mi sono reso conto di trovarmi di fronte ad un orso - prosegue - ho preso la macchina fotografica e ho cominciato a seguirlo a distanza: dopo essere sceso dal ghiacciaio ha preso la via dei prati dirigendosi verso le cime dei Forni, in Alta Valfurva. Si muoveva molto rapidamente e credo fosse consapevole di essere osservato, tuttavia è sempre apparso molto calmo e tranquillo». «Noi rifugisti- aggiunge Elena Marinoni, compagna di Michele - siamo abituati a vedere ogni giorno animali stupendi come volpi, camosci ed ermellini, ma poter ammirare un orso così da vicino non è la stessa cosa. Vederlo immerso nel suo habitat, a stretto contatto con la natura è stata un’esperienza unica». Una presenza insolita ma gradita e che, a detta di molti, costituisce una ricchezza per il territorio dell’Alta Valtellina. Ed è prioprio dalla consapevolezza del valore di questo esemplare che si aggira fra le vallate tra Bormio e Livigno che è recentemente partito un referendum per adottare l’orso. Un questionario per chiedere informazioni e contributi a difesa dell’animale sul territorio.
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A Resia stavolta l’orso fa razzia di capre

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da il Messaggero Veneto

A Resia stavolta l’orso fa razzia di capre
Dopo aver preso di mira un gregge di pecore in malga Canin, qualche settimana fa

RESIA. Torna a far parlare di sé l’orso della Val Resia. Dopo aver preso di mira un gregge di pecore in malga Canin, qualche settimana fa, questa volta a finire tra sue grinfie è stato un gruppo di capre al pascolo tra Carnizza e Uccea. A mancare all’appello sono trentadue capre, anche se fino a questo momento il pastore, Nino Di Biasio, ha ritrovato soltanto sette carcasse degli animali sbranati dal plantigrado. A conferma del fatto che ad attaccare il gregge sia stato proprio il grosso mammifero, c’è il ritorno all’ovile della malga di un capretto con evidenti segni di aggressione e di unghiate sul dorso. Di Biasio è un pastore della Val Resia, della frazione di San Giorgio, che è solito, ogni primavera, portare le sue capre nei pascoli tra Carnizza e Uccea. In questa stagione estiva 2012, però, l’uomo si trova a dover fronteggiare i danni causati dall’orso, che parrebbe essere lo stesso esemplare che aveva fatto sparire sei pecore in malga Canin. A farne le spese in quell’occasione era stato il gregge di Giancarlo Morandi. Dopo quanto accaduto il pastore decise di spostarsi con i suoi quasi mille capi per non mettere ulteriormente a rischio le sue pecore. Vedremo come si comporterà Di Biasio per limitare le incursioni (e i conseguenti danni) di quest’orso.Se per un gregge l’orso è motivo di pericolo, per i turisti può essere motivo di richiamo. A metterlo in evidenza è il sindaco di Resia Sergio Chinese. «Potrebbe capitare di vederlo tra le malghe Coot e Canin - commenta - e questo incentiverà di certo il turismo faunistico».
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Morto un fotografo da attacco orso grizzly

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dalla voce della Russia - 27 Agosto 2012

Un orso grizzly ha punito un fotografo fastidioso, uccidendolo
Un orso grizzly ha assalito un turista nel Denali National Park and Preserve in Alaska, le ferite ricevute dall’uomo sono state mortali

Press. L’incidente è accaduto nel Parco Nazionale Denali la sera del 25 agosto 2012. Il turista ha visto l’orso e decidendo di fotografarlo si è avvicinato troppo, meno di 45 metri. Secondo le foto, trovate nella macchina fotografica dell’uomo, inizialmente l’orso non ha mostrato l’aggressività. Il turista lo fotografava per 8 minuti, prima che il grizzly lo assalisse. Questo è il primo caso mortale per colpa di un grizzly in tutta la centenaria storia del parco. Ogni anno il parco è frequentano da più di un milione di turisti.
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