Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
passovalcava
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da passovalcava »

Possibile che un orso appena entra in Svizzera viene ammazzato, possibile che non ci sia un altra soluzione riportarlo in Trentino no? nel 2000 accadono ancora queste cose mi sembra davvero incredibile. Mettetelo in uno zoo piuttosto che ucciderlo, ma purtroppo dicono abbia le ore contate. ecco la petizione per salvargli la vita.
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elio.biava
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da elio.biava »

passovalcava ha scritto:Possibile che un orso appena entra in Svizzera viene ammazzato, possibile che non ci sia un altra soluzione riportarlo in Trentino no?
nel 2000 accadono ancora queste cose mi sembra davvero incredibile. Mettetelo in uno zoo piuttosto che ucciderlo, ma purtroppo dicono abbia le ore contate. ecco la petizione per salvargli la vita.
ma allora non l'hai ancora capita che gli svizzeri hanno già provato a spostarlo!!... (solo che lui torna a_11) si in trentino!... però nel cortile di chi ha messo in piedi questo progetto scellerato. Io firmerei solo per avere la certezza che altri progetti simili non passino sopra le teste della gente a loro insaputa.
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Orso, spesi 531.000 euro in consulenze

Messaggio da IW2LBR »

ecco dove sta il business:

Orso, spesi 531.000 euro in consulenze

(ANSA) - TRENTO, 16 NOV - Le consulenze per il progetto 'Life Ursus', affidate dal Parco Adamello Brenta a tecnici faunistici, veterinari, guardaparco, guardie forestali, sono costate 531.489 euro. E' invece di 66.000 euro la polizza assicurativa pagata nel 2011 dalla Provincia autonoma di Trento per possibili danni arrecati dai plantigradi alle persone. I dati emergono dalle risposte che il presidente della Provincia Lorenzo Dellai ha dato a un'interrogazione presentata dal consigliere Giorgio Leonardi.
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Orsi trentini, una bella mangiatoia di 561 mila €

Messaggio da IW2LBR »

tratto da Ruralpini di Michele Corti
Orsi trentini. Una bella mangiatoia di 561mila € di consulenze hjkhk

Rispondendo ad una interrogazione presentata dal consigliere Giorgio Leonardi il presidente della provincia autonoma di Trento ha chiarito che le consulenze per il progetto 'Life Ursus', affidate dal Parco Adamello Brenta a tecnici faunistici, veterinari, guardaparco, guardie forestali, sono costate 531.489 euro. Non è difficile capire perché dentro questa casta "ursofila" ci sia un così forte attaccamento al loro beniamino, una vera vacca da mungere. Mentre i pastori, gli apicoltori, gli abitanti delle zone più frequentate dai plantigradi subiscono danni di varia natura (economici ma anche grandi spaventi) lor signori con l'orso si riempiono le tasche. Capiamo anche l'astio di questa gente contro i sudditi che osano protestare contro l'invadenza degli orsi e l'assenza di una vera risposta delle istituzioni al problema di una convivenza impossibile causata dal venir meno di ogni paura nei confronti dell'uomo di queste bestie che scorazzano a loro piacimento.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da passovalcava »

elio.biava ha scritto:ma allora non l'hai ancora capita che gli svizzeri hanno già provato a spostarlo!!... (solo che lui torna a_11) si in trentino!... però nel cortile di chi ha messo in piedi questo progetto scellerato. Io firmerei solo per avere la certezza che altri progetti simili non passino sopra le teste della gente a loro insaputa.
che io sappia non hanno mai tentato di spostarlo!!!
ai trafoi è andato e tornato con le sue gambe
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da elio.biava »

passovalcava ha scritto:che io sappia non hanno mai tentato di spostarlo!!! ai trafoi è andato e tornato con le sue gambe
Noto che sei ben informato del "fatto"! a_39 a_39
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Graziato l’orso emigrato in Svizzera. Ma c’è l’ultimatum

Messaggio da IW2LBR »

dal quitidiano Il Trentino

Graziato l’orso emigrato in Svizzera. Ma c’è l’ultimatum

TRENTO. Salvo ma soltanto per il momento. Sono ore difficili per l’orso M13 - inserito nel progetto trentino Life Ursus - che ha lasciato l’Italia per scollinare in Svizzera dove sta creando più di un problema in Val Poschiavo visto che continuano le sue incursioni, anche vicino alle case, a caccia di cibo. E proprio l’altro ieri l'ispettore di caccia Reinhard Schnidrig, che guida la commissione di esperti, ha deciso di dare al plantigrado una sorta di “ultimatum”: non sarà abbattuto perché non ci sono ancora i presupposti, ma alla prossima scorribanda le cose potrebbero mettersi male per lui. La decisione è arrivata dopo un’accesa riunione che ha visto sedersi al tavolo gli esperti del ministero regionale grigionese dell’ambiente, della caccia e della pesca, in accordo con e autorità comunali della Val Poschiavo. La sorte del plantigrado resta appesa a un filo, possiamo dire però che almeno per ora gli amici di M13 possono tirare in sospiro di sollievo.

L’orso che da mesi scorrazza nella Val Poschiavo, ha causato infatti parecchi danni e si è dato ad un innumerevole numero di razzie ma continua a suscitare anche molta curiosità e in qualcuno anche un certo affetto. Le sue scorribande sono sempre più vicine ai centri abitati e la gente comincia a nutrire anche qualche timore che possa succedere qualcosa di grave. L'orso trentino M13, già noto alle cronache, ultimamente si è infatti cimentato anche come “topo d'appartamento”. In Val Poschiavo il plantigrado è entrato in una cascina, abitata solo nel fine settimana, e ha fatto razzia di patate, causando anche un grande disordine. Intanto è partita anche una mobilitazione sul web: sulla pagina Facebook ''Emme Tredici'' gli amici dell'orso hanno lanciato una petizione, sottoscritta già da 750 persone in meno di 24 ore.

“Con questa raccolta firme - recita il testo dell’appello - salviamo la vita all'orso M13 e lottiamo per modificare il concetto di gestione dell'orso bruno in Svizzera il quale è troppo rigido e che come soluzione ad un eventuale problema contempla solo l'abbattimento dell'orso”. Le pagina Facebook Emme Tredici e OrsoM13, che assieme superano i 4.000 amici, difendono il plantigrado a spada tratta. «Per me potrebbe essere troppo tardi, e io che immaginavo di diventare la perla della Valposchiavo» lamenta rassegnato l’orso in un post.
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L’orso va in letargo, “caccia” sospesa

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da Il Messaggero Veneto

L’orso va in letargo, “caccia” sospesa
Da giorni le fototrappole delle Dolomiti friulane non ne registrano più la presenza. Forestale e università riprenderanno le ricerche in primavera

MANIAGO. La cattura dell’orso del parco delle Dolomiti friulane è stata rimandata in primavera. Ad annunciare lo stop alle operazioni, che avevano lo scopo di intrappolare momentaneamente il plantigrado a fini scientifici, sono la forestale di Barcis e Stefano Filacorda, ricercatore del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’università di Udine, al lavoro dal 25 ottobre. «Non ci sono le condizioni ideali per effettuare la cattura, in quanto la presenza dell’orso non è costante nell’area in cui sono state collocate le fototrappole – spiega Filacorda –. La continuità è una delle condizioni base per intrappolare il plantigrado. Inoltre, si sta approssimando il letargo, di qui la necessità del posticipo in primavera». Il fatto che le fotrappole da giorni non registrino più la presenza dell’orso fa ipotizzare che l’esemplare di maschio adulto, che domina i monti dal Fara allo Jouf, possa essersi già messo al riparo per svernare, sebbene il periodo del letargo nell’entroterra friulano corrisponda all’inizio di dicembre.

Per rifugiarsi, come spiegano gli esperti universitari, il plantigrado sfrutta non soltanto cavità naturali rocciose asciutte e con entrate strette, dal diametro di circa 50-80 centimetri, e camera interna comoda ed esposta a sud o sud-est, per ridurre la dispersione termica, ma anche cavità del terreno e buche sotto le radici di alberi caduti. In questa fase di sonno profondo, l’orso per 3-5 mesi, secondo le condizioni ambientali, riduce a zero o quasi le normali attività e la sua sopravvivenza è garantita dal grasso accumulato nel periodo di iperfagia precedente, quando è solito assumere 15 chili tra carne e vegetali al giorno. In condizioni climatiche miti o in caso di disturbo, l’orso può lasciare temporaneamente il rifugio invernale e nelle giornate calde di metà inverno può uscire per bere e alimentarsi, e tornare poi a dormire sino all’arrivo della bella stagione. Quanto agli esemplari femmina, di cui ad agosto a Tramonti di Sopra è stata rilevata la presenza con due cuccioli, durante il letargo, se gravidi, partoriscono. Al risveglio i plantigradi mangiano prima muschio per purgarsi e poi carogne e foraggi primaverili ricchi di proteine, per reintegrare le riserve perse nella stagione fredda. Secondo le stime degli esperti, gli esemplari che popolano la regione sono otto, di cui due si aggirano nel Maniaghese. Gli avvistamenti certi in quest’area sono tre: il primo a luglio in Val Settimana, il secondo a inizio ottobre in val di Gere, entrambi a Claut, l’ultimo, il 22 ottobre, sul monte Fara, ad Andreis. Nei primi due casi, si è trattato dello stesso esemplare.
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Subiot
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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Dal sito "Bihunter.it" martedì 20 novembre 2012

Patom, coinvolti i cacciatori nella tutela dell'orso

I cacciatori collaboreranno attivamente nelle azioni di monitoraggio per la protezione dell'orso marsicano sui Monti Ernici, al confine con il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Lo ha deciso un accordo fra ATC FR1 e i ricercatori della "Rete regionale per il monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat e delle specie protette”, impegnato nella salvaguardia dell'orso marsicano in attuazione degli accordi del Patom (Piano d'azione nazionale per la tutela dell'Orso bruno marsicano) promosso dal Ministero dell'Ambiente. I cacciatori avranno il compito di monitorare le aree di caccia al cinghiale alla ricerca di segni di presenza dell'orso prima delle battute di caccia. Il che servirà a fornire le indicazioni necessarie al tavolo tecnico che cercherà di trovare nuove metodiche di caccia compatibili nelle zone critiche per la presenza dell'orso.

"Il risultato raggiunto nella riunione del 16 novembre - dichiara il dott. Russo,responsabile per il PATOM, sul sito Parks.it -, rappresenta un importante passo in avanti per la tutela dell'Orso marsicano nelle aree esterne ai Parchi. Infatti soltanto grazie ad una gestione compatibile delle aree contigue e delle aree di connessione fra i parchi si potrà garantire la sopravvivenza dell'Orso. Con il Presidente dell'ATC Vivoli siamo convinti che questo rappresenta il primo passo di una collaborazione che potrà portare importanti benefici alla conservazione e valorizzazione dei territori montani dove i cacciatori possono svolgere un'azione di rilievo per la conoscenze e la gestione del patrimonio faunistico nello spirito della legge 157/92."
GIU' LE MANI DALL'ORSO..
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