Visto la sempre piu' magra cassa di moneta delle istituzioni, prima o poi i rimborsi finiranno, gia' te li fanno sudare ora
Tra poco per avere i risarcimenti ci tocca pure reperire l'arma del delitto!
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
- elio.biava
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
In fondo è giovane e piccolo... un cuccioletto. "Sembra" che se è lui, se il pelo lo conferma, se ha solo 4 anni, se mangia tante fibre e poca carne, se prima di fototrappolarlo l'hanno impastellato a cariolate di miele ( mi risulta che nel fototrappolaggio viene messo di tutto e anche la carne come esca ), se ecc ecc.... può anche darsi!pluto ha scritto:... solo un barattolo di miele e 4 larve, e "forse" mangiato una pecora... ma non ci credo "neanche se me lo dici in cinese"
Poi cosa ti interessa degli animali, non sarai mica uno "stolto" allevatore anche tu ?
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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- bipbip
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Trovare l'arma del delitto è compito del RIS. Prima di parlar d'omicidio si dovrebbe trovare il cadavere...elementare Watson!!! Tornando in topic: proporresti forse un risarcimento senza alcun controllo e senza alcuna prova? In questo caso ne vedremmo delle belle! L'orso in men che non si dica si trasformerebbe in un famelico T-rex catapultato nella nostra era dalla preistoria.greggio ha scritto:Visto la sempre piu' magra cassa di moneta delle istituzioni, prima o poi i rimborsi finiranno Tra poco per avere i risarcimenti ci tocca pure reperire l'arma del delitto!
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
A giudicare dalla voracita' del plantigrado ne trovi gran pochi di cadaveri, tutt'al più qualche residuo di pelle e intestino, e molte volte neppure quelle. Hai voglia di far capire agli esperti che e' stato l'orso.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
No l'orso che ha attraversato tirano e morbegno è (FU) M13.greggio ha scritto:Se non sbaglio e' lo stesso orso che girovagava per il centro abitato di Morbegno l'anno scorso. Un orso sta girando tra la Valgerola, la Valsassina e la Val Taleggio, ormai non si contano piu' i danni e sbranamenti al suo passaggio, pensa quando ce ne saranno piu' d'uno che casino!! Il Trentino insegna.
Quello che si trova nel 99% dei casi basta e avanza per determinare se è stato l'orso e se l'animale era vivo o morto quando l'orso l'ha trovato. Il coprifuoco? Abruzzo 50 orsi, Trentino 48 orsi, Cantabria (Spagna) 100 orsi, Slovenia 650 orsi, Romania 6000 orsi etc Nessuno ha un coprifuoco, neppure in Romania dove oltre all'abbondanza di orsi hanno pure un problema di confidenza perchè molti di quegli orsi sono stati allevati a mano e liberati come i fagiani pronta caccia.
I danni si contano e se volete li contiamo.
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Ricompare l’orso, sbranate due pecore
dal Messaggero Veneto
Ricompare l’orso, sbranate due pecore
ANDREIS. L’orso, tanto evocato in questi giorni, dopo le tracce lasciate in Cansiglio, s’è rifatto vivo nella forma peggiore, in località Piazze di San Martino, in comune di Chies d’Alpago, a poche centinaia di metri dalle abitazioni, non distante dal confine con il Friuli Venezia Giulia e in particolare dalla Valcellina. Nella proprietà di Aurelio Barattin, piccolo allevatore di pecore (una dozzina circa), ne ha infatti uccise due, aggredendone una al costato e l’altra alla testa. Testa che è stata brutalmente scarnificata e dalla quale è stata succhiata una grande quantità di sangue. I due ovini si trovavano in un prato al confine della proprietà di Barattin. L’episodio è avvenuto nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio. Ma ieri, completando una ricognizione, gli agenti della polizia provinciale di Belluno hanno saputo che l’orso ha fatto un’altra vittima in zona. Una donna poi, Giovanna De Col, lamenta la scomparsa di un montone. L’orso che ha ucciso le pecore a San Martino potrebbe essere l’animale visto aggirarsi recentemente nei dintorni di Piancavallo. Si tratta infatti di un animale slavo, arrivato dal Friuli attraversando il Cansiglio. Gli agenti ne hanno trovato le tracce alle malghe di Col Indes, in comune di Tambre, dove già l’anno scorso avevano trovato tracce di un esemplare di sei anni. «Confermo che si tratta di un orso, come hanno accertato i miei collaboratori», spiega il dirigente della polizia provinciale Gianmaria Sommavilla, «non quindi di cani randagi, tantomeno di linci».
A questo punto sale la preoccupazione, anzi l’allarme tra gli allevatori delle 3 mila pecore presenti in valle. Franco Pianon ne ha 500 e proprio per oggi aveva programmato di portarle al pascolo, fuori stalla, anche perché ha finito il fieno. «Non so cosa fare, probabilmente custodirò all’interno gli agnelli e le pecore più giovani, tutti gli altri capi li invierò comunque in giro, sperando che Dio me la mandi buona. Abbiamo già chiesto i recinti anti-orso a Veneto agricoltura». Già ieri nel tardo pomeriggio Pianon ha recuperato centinaia di metri di recinzione che protegge le mandrie dall’assalto dell’orso. Si tratta di una strumentazione innovativa, provvista di elettricità prodotta con piccoli impianti fotovoltaici, non pericolosa per l’uomo.
Tracce di orso erano state individuate nelle settimane scorse e sino a pochi giorni fa sia in Val Palantina sia in Candaglia, sulle alture che danno protezione alla piana del Cansiglio. Da qui l’appello di fine aprile delle associazioni Mountain wilderness, Ecoistituto e Cai perché nessuno osi dare la caccia all’orso o alla lince, ma che ci si attivi, piuttosto, per gli eventuali risarcimenti. La presenza dell’orso è stata più volte segnalata anche nel Maniaghese, l’ultima volta a inizio aprile in Valcellina e Val Colvera, quando impronte dell’animale erano state rilevate e fotografate tra Pala Barzana, malga Raut e la Val Pentina. Vista la presenza di impronte fresche nella stessa giornata in località diverse era stato ipotizzato che gli orsi attivi in zona fossero due. Prima del letargo gli avvistamenti in quest’area erano stati tre: a luglio in Val Settimana, nel comune di Claut, a inizio ottobre in Val di Gere, sempre a Claut, e il 22 ottobre sul monte Fara, ad Andreis. Nel primi due casi l’esemplare sarebbe lo stesso che ha poi sbranato le pecore dell’allevamento di Doriano Mazzoli, sul monte Jouf, a metà ottobre.(f.d.m.)
Ricompare l’orso, sbranate due pecore
ANDREIS. L’orso, tanto evocato in questi giorni, dopo le tracce lasciate in Cansiglio, s’è rifatto vivo nella forma peggiore, in località Piazze di San Martino, in comune di Chies d’Alpago, a poche centinaia di metri dalle abitazioni, non distante dal confine con il Friuli Venezia Giulia e in particolare dalla Valcellina. Nella proprietà di Aurelio Barattin, piccolo allevatore di pecore (una dozzina circa), ne ha infatti uccise due, aggredendone una al costato e l’altra alla testa. Testa che è stata brutalmente scarnificata e dalla quale è stata succhiata una grande quantità di sangue. I due ovini si trovavano in un prato al confine della proprietà di Barattin. L’episodio è avvenuto nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio. Ma ieri, completando una ricognizione, gli agenti della polizia provinciale di Belluno hanno saputo che l’orso ha fatto un’altra vittima in zona. Una donna poi, Giovanna De Col, lamenta la scomparsa di un montone. L’orso che ha ucciso le pecore a San Martino potrebbe essere l’animale visto aggirarsi recentemente nei dintorni di Piancavallo. Si tratta infatti di un animale slavo, arrivato dal Friuli attraversando il Cansiglio. Gli agenti ne hanno trovato le tracce alle malghe di Col Indes, in comune di Tambre, dove già l’anno scorso avevano trovato tracce di un esemplare di sei anni. «Confermo che si tratta di un orso, come hanno accertato i miei collaboratori», spiega il dirigente della polizia provinciale Gianmaria Sommavilla, «non quindi di cani randagi, tantomeno di linci».
A questo punto sale la preoccupazione, anzi l’allarme tra gli allevatori delle 3 mila pecore presenti in valle. Franco Pianon ne ha 500 e proprio per oggi aveva programmato di portarle al pascolo, fuori stalla, anche perché ha finito il fieno. «Non so cosa fare, probabilmente custodirò all’interno gli agnelli e le pecore più giovani, tutti gli altri capi li invierò comunque in giro, sperando che Dio me la mandi buona. Abbiamo già chiesto i recinti anti-orso a Veneto agricoltura». Già ieri nel tardo pomeriggio Pianon ha recuperato centinaia di metri di recinzione che protegge le mandrie dall’assalto dell’orso. Si tratta di una strumentazione innovativa, provvista di elettricità prodotta con piccoli impianti fotovoltaici, non pericolosa per l’uomo.
Tracce di orso erano state individuate nelle settimane scorse e sino a pochi giorni fa sia in Val Palantina sia in Candaglia, sulle alture che danno protezione alla piana del Cansiglio. Da qui l’appello di fine aprile delle associazioni Mountain wilderness, Ecoistituto e Cai perché nessuno osi dare la caccia all’orso o alla lince, ma che ci si attivi, piuttosto, per gli eventuali risarcimenti. La presenza dell’orso è stata più volte segnalata anche nel Maniaghese, l’ultima volta a inizio aprile in Valcellina e Val Colvera, quando impronte dell’animale erano state rilevate e fotografate tra Pala Barzana, malga Raut e la Val Pentina. Vista la presenza di impronte fresche nella stessa giornata in località diverse era stato ipotizzato che gli orsi attivi in zona fossero due. Prima del letargo gli avvistamenti in quest’area erano stati tre: a luglio in Val Settimana, nel comune di Claut, a inizio ottobre in Val di Gere, sempre a Claut, e il 22 ottobre sul monte Fara, ad Andreis. Nel primi due casi l’esemplare sarebbe lo stesso che ha poi sbranato le pecore dell’allevamento di Doriano Mazzoli, sul monte Jouf, a metà ottobre.(f.d.m.)
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Dal Corriere della Sera
Alpago, spunta un orso bruno sbranate due pecore e un montone
Arriva dall'Est. Allerta anche a Longarone e in Cadore
CHIES D’ALPAGO (Belluno) – Si è presentato nel Bellunese sterminando in poche ore due pecore e un montone il misterioso orso che nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio ha fatto capolino tra Tambre e San Martino d’Alpago, in alto Cansiglio. Nel panico, decine di allevatori alpagotti attendono ora i prossimi «segni del passaggio» per capire quale direzione l'animale prenderà, possibilmente il più lontano possibile dagli oltre 3mila capi in valle. Si tratterebbe di un esemplare di orso bruno proveniente ancora una volta dall’est Europa e già più volte segnalato nelle scorse settimane in Friuli, negli ultimi giorni di aprile in particolar modo nel pordenonese. Nessuno è ancora riuscito ad avvistarlo però, tanto che ancora non si sa se sia maschio o femmina, che età abbia e quanto sia grande di stazza. Alla fine ha poi sconfinato in territorio bellunese facendo subito razzia del primo gregge di pecore trovato sul cammino: due sono state letteralmente sbranate mentre una terza, terrorizzata, è morta tentando di fuggire, scontrandosi in piena corsa contro il recinto della proprietà. Appartenevano tutte al piccolo gregge di uno sfortunato allevatore di Chies d’Alpago, che ha subito avvertito del fatto la polizia provinciale.
Gli agenti hanno così studiato le tracce e accertato con certezza che si tratta di un orso, escludendo altre ipotesi come lince, lupo o branchi di cani randagi. Sono state inoltre rinvenute e prelevate alcune ciocche di pelo che verranno ora analizzate in laboratorio per stabilire finalmente sesso ed età dell’animale. Nel frattempo l’allerta resta massima non sono in Alpago ma anche tra longaronese e Cadore, poiché già in passato altri orsi nel bellunese hanno dimostrato di saper compiere ampi spostamenti nell’arco di pochi giorni. Gli allevatori che ne hanno la possibilità stanno tenendo al chiuso ogni notte in particolar modo gli agnellini e gli altri capi di maggior pregio. Nel frattempo attendono la prossima mossa o, peggio ancora, i prossimi avanzi.
Alpago, spunta un orso bruno sbranate due pecore e un montone
Arriva dall'Est. Allerta anche a Longarone e in Cadore
CHIES D’ALPAGO (Belluno) – Si è presentato nel Bellunese sterminando in poche ore due pecore e un montone il misterioso orso che nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio ha fatto capolino tra Tambre e San Martino d’Alpago, in alto Cansiglio. Nel panico, decine di allevatori alpagotti attendono ora i prossimi «segni del passaggio» per capire quale direzione l'animale prenderà, possibilmente il più lontano possibile dagli oltre 3mila capi in valle. Si tratterebbe di un esemplare di orso bruno proveniente ancora una volta dall’est Europa e già più volte segnalato nelle scorse settimane in Friuli, negli ultimi giorni di aprile in particolar modo nel pordenonese. Nessuno è ancora riuscito ad avvistarlo però, tanto che ancora non si sa se sia maschio o femmina, che età abbia e quanto sia grande di stazza. Alla fine ha poi sconfinato in territorio bellunese facendo subito razzia del primo gregge di pecore trovato sul cammino: due sono state letteralmente sbranate mentre una terza, terrorizzata, è morta tentando di fuggire, scontrandosi in piena corsa contro il recinto della proprietà. Appartenevano tutte al piccolo gregge di uno sfortunato allevatore di Chies d’Alpago, che ha subito avvertito del fatto la polizia provinciale.
Gli agenti hanno così studiato le tracce e accertato con certezza che si tratta di un orso, escludendo altre ipotesi come lince, lupo o branchi di cani randagi. Sono state inoltre rinvenute e prelevate alcune ciocche di pelo che verranno ora analizzate in laboratorio per stabilire finalmente sesso ed età dell’animale. Nel frattempo l’allerta resta massima non sono in Alpago ma anche tra longaronese e Cadore, poiché già in passato altri orsi nel bellunese hanno dimostrato di saper compiere ampi spostamenti nell’arco di pochi giorni. Gli allevatori che ne hanno la possibilità stanno tenendo al chiuso ogni notte in particolar modo gli agnellini e gli altri capi di maggior pregio. Nel frattempo attendono la prossima mossa o, peggio ancora, i prossimi avanzi.
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Pasturo, orso goloso, un'altra arnia depredata
dalla Provincia di Lecco
Pasturo, orso goloso, un'altra arnia depredata
PASTURO - Prima Lecco, ballabio e ora anche Pasturo. L'orso bruno M7, come è stato classificato da coloro che ne stanno seguendo le orme, è transitato anche alla Rocca di Baiedo la scorsa notte. Le orme fresche che sono state riscontrate dalla polizia provinciale anche dopo il temporale che si è scatenato sulla nostra provincia non lasciano dubbi. Il plantigrado è passato anche in centro alla valle. Nella sua passeggiata l'orso ha danneggiato un alveare, mentre non si riscontrano altri problemi per le strutture della zona.
Pasturo, orso goloso, un'altra arnia depredata
PASTURO - Prima Lecco, ballabio e ora anche Pasturo. L'orso bruno M7, come è stato classificato da coloro che ne stanno seguendo le orme, è transitato anche alla Rocca di Baiedo la scorsa notte. Le orme fresche che sono state riscontrate dalla polizia provinciale anche dopo il temporale che si è scatenato sulla nostra provincia non lasciano dubbi. Il plantigrado è passato anche in centro alla valle. Nella sua passeggiata l'orso ha danneggiato un alveare, mentre non si riscontrano altri problemi per le strutture della zona.
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Wwf lancia un'Oasi per orso in Trentino
dall'ANSA
Wwf lancia un'Oasi per orso in Trentino
TRENTO, 6 MAG - La 'Giornata delle Oasi' del Wwf, quest'anno il 19 maggio, in Trentino vedra' il lancio di una campagna per l'istituzione di una nuova 'Oasi'. Sara' a Maso Fratton-Torrente Sporeggio, nel Comune di Spormaggiore, tra le montagne dell'Adamello-Brenta, dove il Wwf vuole creare una nuova 'Oasi per l'orso', in cui l'animale possa trovare la frutta e girovagare lontano da ogni minaccia. L'area e' lungo il torrente Sporeggio, tra i piu' selvaggi della regione, tra salici e ontani.
Wwf lancia un'Oasi per orso in Trentino
TRENTO, 6 MAG - La 'Giornata delle Oasi' del Wwf, quest'anno il 19 maggio, in Trentino vedra' il lancio di una campagna per l'istituzione di una nuova 'Oasi'. Sara' a Maso Fratton-Torrente Sporeggio, nel Comune di Spormaggiore, tra le montagne dell'Adamello-Brenta, dove il Wwf vuole creare una nuova 'Oasi per l'orso', in cui l'animale possa trovare la frutta e girovagare lontano da ogni minaccia. L'area e' lungo il torrente Sporeggio, tra i piu' selvaggi della regione, tra salici e ontani.
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