Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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pluto
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da huffingtonpost.it

Gemma, l'orso scomparso che divide gli abruzzesi di Scanno. "E' un pericolo per noi, ma non la vogliamo morta" a_29

L'orsa Gemma non è solo un esemplare di orso bruno marsicano, ma ha una qualità in più che la rende molto particolare: rientra infatti nella categoria dei cosiddetti "orsi confidenti". Ciò significa che nel tempo ha saputo adattarsi perfettamente all'habitat e, nutrendosi soprattutto di galline e conigli, si fa vedere spesso nelle vicinanze dell'uomo. Nel caso particolare a Scanno in Abruzzo. Come riporta Repubblica.it però l'orsa è scomparsa dal Parco nazionale d'Abruzzo da ormai 15 giorni.


Sulla sparizione di Gemma a Scanno si sono aperti due fronti molto netti. C'è chi la ama e la coccola e chi la considera una minaccia. Questi ultimi hanno anche raccolto 613 firme (sui circa 2 mila abitani di Scanno) per riuscire a catturarla. In effetti dopo le ultime scorribande fino nel centro del paese alla ricerca di cibo l'orsa era sotto stretta sorveglianza. E veniva costantemente seguita da una squadra del corpo forestale col compito di impedire che si avvicinasse alla popolazione locale e con la facoltà di sparare pallottole di gomma in caso di necessità.

Tutto ciò non è servito e l'orsa è riuscita misteriosamente a liberarsi del radio-collare dileguandosi nel nulla. La domanda è se sia stata volontariamente liberata da qualcuno che temeva la cattura o addirittura l'uccisione o, al contrario, se sia morta per la fame oppure uccisa. La dinamica è strana perché il collare è stato ritrovato sul ramo di un ciliegio senza che vi fossero tracce di sangue o segni di lesione, ma potrebbe essere che il rapido dimagrimento abbia permesso a Gemma di liberarsene. Ciò che è certo che Gemma non si era mai allontanata per così tanto tempo.

In ogni caso i due fronti "pro e contro" Gemma sono molto agguerriti. Per esempio il residente di Scanno Ilario Notarmuzi, firmatario del documento per la cattura, chiede che "i figli possano circolare liberamente sotto casa" anche se non vuole che Gemma venga uccisa. L'uomo riferisce che l'orsa avrebbe rigato la sua macchina e assaltato la sua recinzione. D'altro canto c'è chi come l'agente forestale Antonio Carfagnini spiega che i danni degli orsi vengono risarciti dall'ente forestale. Anche il sindaco del paese, Pietro Spagone, non ha firmato la petizione.

Occorrerà una settimana per verificare dalle analisi se gli indizi trovati appartengono a Gemma e verificare se è morta o meno, come afferma il presidente del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise Antonio Carrara, nel frattempo è spuntata anche la pagina Facebook degli ammiratatori Gemma orsa.
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dal Giornale di Vicenza

L'orso inafferrabile uccide ancora

ALTOPIANO. L'inafferrabile orso M4 ha ucciso un'altra manza. Questa volta l'attacco è avvenuto in Val Brutta, nel territorio comunale di Grigno, a pochissima distanza dal territorio comunale di Enego. E proprio il Comune di Enego ha deciso di assegnare una somma agli allevatori che hanno perso dei bovini a causa dell'orso. Nella notte di domenica il plantigrado ha assalito una manza di 2 anni e mezzo e l'ha trascinata su un ripido ghiaione affacciato sulla Valsugana, per poi consumarla quasi interamente. L'attacco è avvenuta nei pascoli della malga Val d'Antenne, a un chilometro dal confine con Enego e a pochi passi dalla Grotta d'Ernesto, dove i paleontologi avevano rinvenuto ossa di orso preistorico. Mentre si sono rivelati finora inefficaci i tentativi di catturare l'orso, così da dotarlo di radiocollare, il Comune eneghese ha stanziato 800 euro per i malghesi di malga Lisser e di malga Tombal, che hanno perso complessivamente cinque animali. Enego da anni mette a bilancio un piccolo fondo di 1. (...)
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da Vicenza Today

Gallio, un'altra mucca sbranata dall'orso a due passi dal paese
Quest'orso sta danneggiando l'economia di coloro che vivono e lavorano sull'Altopiano di Asiago: pertanto ritengo che la Regione debba intervenire in modo deciso per catturarlo e renderlo innocuo!".

Lo afferma con forza il consigliere regionale Costantino Toniolo (Ncd) dopo l'ennesima scorribanda del plantigrado M4 che nel fine settimana ha ferito altri animali d'allevamento in alpeggio e oggi a mezzogiorno ne ha ucciso un altro a Gallio e sempre più vicino alle case. "L'esemplare che sta dando filo da torcere alle squadre dei forestali che lo stanno cercando non solo ha ucciso e ferito diversi capi di bestiame, ma sta danneggiando anche il turismo", sottolinea Toniolo: "diverse sono le persone che si rivolgono anche a me direttamente o tramite internet per chiedere quando sarà eliminato il "pericolo orso" dai boschi dei Sette comuni: si tratta di persone che vogliono passare qualche giorno in vacanza sull'Altopiano con la famiglia e i bambini o addirittura abitanti del luogo che hanno paura ad uscire la sera nelle zone boscose o vicine ai boschi". "E' evidente che il problema va risolto", continua Toniolo: "se non vogliamo trovarci a settembre con dati negativi anche per quanto riguarda il turismo!" "Chiedo nuovamente alla Regione che si attivi ancora una volta con forza" conclude Toniolo, "al fine di far mettere sul campo allo Stato più risorse per la cattura del grosso animale selvatico! E una volta catturato, venga certamente munito di radiocollare, ma anche spostato in un'area più "selvaggia" delle Alpi!"“
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da Vicenza Report

Altopiano di Asiago, l’orso uccide ancora. Coldiretti: “Lo fa per diletto”

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L’orso M4 continua ad uccidere sull’Altopiano di Asiago. “Ci troviamo di fronte – ha commentato il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – ad una belva che non si fermerà certo da sola, e che non uccide per l’oggettiva esigenza di cacciare animali e sfamarsi, bensì per puro diletto, come è avvenuto la scorsa notte a Malga Meletta di Mezzo, in Comune di Gallio, dove ha ucciso una vacca senza mangiarne neppure un brandello. Lo testimoniano anche altri precedenti episodi: dalla mucca uccisa mentre aveva in grembo un vitellino che sarebbe nato a giorni a quella a cui sono state strappate le mammelle. Episodi di una violenza inaudita, su animali che, dopo aver sofferto per ore, sono stati soppressi”. Una situazione che preoccupa molto dunque, soprattutto Coldiretti Vicenza che si è subito schierata con tutte le sue forze al fianco degli allevatori chiedendo interventi risolutivi. Ma la preoccupazione serpeggia un po’ ovunque sul territorio montano. “Sotto il profilo economico, certo – sottlolinea ancora il presidente d Coldiretti – ma devono anche smuoversi le coscienze. Si fa un gran parlare di benessere animale e poi si rimane a guardare le atrocità che questo orso compie, lasciando che gli imprenditori contino i danni e piangano gli animali barbaramente uccisi. Guardando le foto dell’animale ucciso la notte scorsa, infatti, non si può non provare sentimenti di rabbia e di pietà”.

Coldiretti Vicenza, dopo l’appello congiunto delle associazioni di categoria di Asiago e le prese di posizione di molti soggetti istituzionali non può che “constatare un generalizzato disinteresse ad addivenire alla soluzione del problema dato da un orso che continua a sterminare le mandrie e semina terrore nel territorio”. La stagione estiva sembra già nata sotto una cattiva stella a causa delle bizzarrie meteorologiche, e se “a questo aggiungiamo ora le vittime dell’orso– conclude Cerantola – il quadro diventa nero e agli allevatori conviene chiudere e dedicarsi ad altro. Con grande rammarico non possiamo che constatare che dobbiamo fare i conti ancora una volta con un contraltare politico che incede a stento e soltanto con le promesse. L’orso va catturato e spostato con urgenza dove non può fare danni. Teniamo presente, infatti, che si tratta di un orso problematico, incline ad uccidere non per sfamarsi, quindi totalmente fuori controllo e pericoloso, tanto che nelle sue due ultime scorribande ha attaccato malghe vicine ai centri abitati”. Sulla stessa linea d’onda del presidente di Coldiretti Vicenza c’è Costantino Toniolo, consigliere regionale, che coglie anche stavolta la palla al balzo per ricordare che “quest’orso sta danneggiando l’economia dell’Altopiano di Asiago” ed è quindi importante che “la Regione intervenga in modo deciso per catturarlo e renderlo innocuo”.

“L’esemplare, continua Toniolo – che sta dando filo da torcere alle squadre dei forestali che lo stanno cercando, non solo ha ucciso e ferito diversi capi di bestiame, ma sta danneggiando anche il turismo. Molte persone si rivolgono anche a me per chiedere quando sarà eliminato il pericolo orso dai boschi dei Sette Comuni. Si tratta di persone che vogliono passare qualche giorno in vacanza sull’Altopiano con la famiglia, o addirittura abitanti del luogo che hanno paura ad uscire la sera nelle zone vicine ai boschi. E’ evidente che il problema va risolto, se non vogliamo trovarci a settembre con dati negativi anche per quanto riguarda il turismo. L’animale va catturato, munito di radiocollare, ma anche spostato in un’area più selvaggia delle Alpi”.
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da RSI

Orsi, il Trentino s'interroga
Reportage dalla terra che 15 anni fa si impegnò a scongiurare l'estinzione del plantigrado

Il vento per l'orso è cambiato anche in Trentino. Oggi la popolazione della Provincia autonoma italiana, che nel 1997 al 75% si diceva favorevole al reinserimento del plantigrado nel Gruppo di Brenta, è contraria alla presenza del predatore. Nel 2012 è anche nato il Comitato Antiorso e si sta affermando una dinamica simile a quella creatasi, per esempio, in Valposchiavo. Il reportage realizzato da Rino Scarcelli propone un confronto tra le opinioni di Claudio Groff, responsabile per il Trentino del progetto di reintroduzione Life Ursus, di Elena Fostini, vicepresidente del Comitato, con le considerazioni dell'esperta del WWF Joanna Schönenberger. Dalla sua visione d’insieme, Groff è convinto che valga la pena di "ripristinare una presenza naturalistica che i nostri nonni avevano cercato di estirpare perché vivevano una vita di stenti, rurale", dove un orso "poteva comportare dalla sera al mattino la fame". Oggi non è più così, e inoltre "l’orso fa parte dell’ecosistema alpino, è una specie autoctona, appartiene alla nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni: leggende, stemmi, toponimi". "Questo non è il nostro orso", contesta Elena Fostini, la quale avrebbe opposto meno resistenza se si fosse trattato di una specie in via d’estinzione tout court, e non solo nelle Alpi. Dove con "nostro orso" intende gli orsi molto timorosi dell'uomo che un tempo abitavano le montagne del Trentino.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da RSI.CH
mercoledì 30/07/14 20:41

L'orso M25 è tornato in Valposchiavo

M25 è riapparso in Valposchiavo dopo un lungo periodo trascorso in Valtellina. Il ritorno dell'orso, di cui ha dato notizia l’Ufficio caccia e pesca dei Grigioni, ha suscitato l’interesse dei giornali online retici e reazioni sui social media.L’animale, nel suo viaggio, è passato dalla regione dello Stelvio e dalla Val Monastero. Molto mobile, si sposta velocemente mantenendosi prevalentemente in quota.Chiunque abbia l’occasione di avvistare l’orso è pregato di avvisare immediatamente il guardiano della selvaggina Arturo Plozza chiamando lo 079 419 03 30.
Ultima modifica di pluto il martedì 5 agosto 2014, 15:44, modificato 1 volta in totale.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da cdt.ch 5.08.2014 - 16:11

L'orso M25 sbrana due asini

Sopra Le Prese, in Val Poschiavo, il plantigrado ha forzato una recinzione elettrificata

COIRA - All'orso denominato M25, recentemente rientrato nel canton Grigioni dall'Italia, continuano a piacere gli asini. Nella notte tra venerdì e sabato scorso il plantigrado ne ha infatti uccisi due sopra Le Prese, in Val Poschiavo. Lo ha dichiarato oggi l'ispettore cantonale della caccia Georg Brosi, confermando notizie apparse sui portali online "Il Bernina" e "Blick". Gli asini si trovavano in in un gruppo di dieci in un prato delimitato da tripla recinzione elettrica. Finora queste protezioni erano state sufficienti, ha detto Brosi, precisando che però non possono dare garanzia di assoluta sicurezza. Gli orsi, secondo Brosi, sono marcatamente individualisti: ogni esemplare è diverso. A M25 piacciono chiaramente gli asini. Le tracce del plantigrado rilevate in Trentino-Alto Adige, nei Grigioni e in Valtellina mostrano che uccide regolarmente questo tipo di animali per placare la sua fame. Il predatore è stato munito di un trasmettitore in febbraio. Gli asini appartengono all'agricoltura delle valli a sud del Grigioni. Il loro allevamento negli ultimi anni è lievemente aumentato, soprattutto nella Val Mesolcina, ma anche nella Val Poschiavo, dove se ne trovano diversi. Gli asini vengono allevati per la produzione di carne, spiega Valentin Luzi del Dipartimento retico dell'agricoltura. Le vallate a sud del Grigioni sono legate alla cultura italiana, che comprende il salame o la carne di asino. Secondo Brosi, l'orso maschio di due anni e mezzo si è fermato spesso nelle ultime settimane in Italia ed è tornato recentemente in Val Poschiavo. Finora l'M25 si è mostrato relativamente timido con le persone, ha sottolineato Brosi.
Ultima modifica di pluto il martedì 5 agosto 2014, 15:45, modificato 2 volte in totale.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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è tornato a banchettare in Svizzera .......per l'orso un bel Requiem aeternam dona ei, Domine, et lux perpetua luceat ei a_39 a_39
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da daringtodo.com

Justin Bieber salva un uomo dall'attacco di un orso

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Justin Bieber le avrà pure prese da un furioso Orlando Bloom e sarà odiato da mezza America che ne chiede l’espulsione, ma per lo meno è riuscito a sconfiggere un grosso orso e salvare la vita a un uomo. E lo ha fatto comodamente da casa sua senza nemmeno alzare un dito. E’ bastata la sua hit song Baby e l’orso ha mollato immediatamente la sua succulenta preda, un pescatore 42enne russo. neppure gli orsi sopportano Bieber.

Igor Vorozhbitsyn stava pescando in completa pace e solitudine in un lago nel nord della Russia, nella regione della repubblica di Yakutia, quando un feroce orso bruno si è fatto sotto per difendere il proprio territorio o per fame e lo ha attaccato violentemente. La vita dell’uomo era spacciata se non fosse stato per il suo cellulare che ha iniziato a suonare. La sua suoneria? Baby di Justin Bieber, impostata, per scherzo, sul dispositivo dalla nipotina di Igor.

Gli esperti hanno dichiarato a Central European News, la prima a divulgare la notizia, che non è stata la qualità della canzone ad aver cacciato via l’animale, ma il forte volume del dispositivo mobile. Come potete vedere dalla foto qua sopra, Vorozhbitsyn se l’è cavata con profonde ferite e vistosi ematomi, i quali, per fortuna, saranno curati entro pochi giorni.
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