Ambria, con seconda stazione ferroviaria, punto di fusione con la Val Serina
In fondo si intravede già S.Pellegrino ed confini comunali, a sinistra la valle di S.Antonio fin su alla cima dello Zucco e a destra la Val Secca
fino alla Còrna Marea-S.Croce. Sullo sfondo le pendici del Cancervo.
Zògno Sedrina, fra i monti Canto Zucco e Ubione
- elio.biava
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- Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"
Re: Zògno Sedrina, fra i monti Canto Zucco e Ubione
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Re: Zògno Sedrina, fra i monti Canto Zucco e Ubione
Siamo alla fine e penso che qualcuno storcerà il naso pensando "si ma questa non è Storia!"... è vero il mio intentento era solo raccontare delle storie con immagini rimaste chiuse stupidamente in una raccolta. Sarò sincero, è vero che il filo conduttore sembra essere la ferrovia ma questo l'ha già fatto e molto bene il nostro amico Rugetor. Dall'inizio io volevo solo parlare del Ponte Vecchio di Zogno (senza accento visto che ora avrete imparato ormai la pronuncia!), in particolare di questa foto.
Scattata dall'ex prato del "Carmelì", poi ex area ECA, insomma per tutti a " La Rasga" ora da alcuni anni il grande spazio del "Piazzale del Mercato", luogo di incontro del sabato e non solo, di genti delle frazioni di Zogno ed anche della Valle, luogo di manifestazioni, di giostre e di giochi, di feste di tutti i tipi e di tutto il mio tempo (anche quelle per soli duri e puri), ecco questa immagine lo ritrae come un vero monumento, solitario, dominante, e di gente ne ha vista!
Dall'altra sponda immagini bucoliche da spulciare con la lente in ogni angolo per capire e ricordare. A monte le case vecchie a strapiombo sul fiume, la terrazza della trattoria del "Bianco" luogo di scopa briscole e tresette, anche Pacì Paciana tremendo poscantino qui vi passava, sostava o semplicemente sbirciava. In alto le rive di Piazza Martina e la sua frutta le pesche in particolare. A valle sotto la parete liscia della Corna, un'ansa del fiume si allargava, una lanca denominata "i brembì" un luogo dove l'acqua del fiume Brembo sbatteva contro la roccia e allargargandosi poi si calmava. Sarà per questo mi chiedo, che questo luogo è stato chiamato "al porto"? non lo so. So dei momenti vissuti dopo le piene, del correre della gente, a chi era più furbo ad alzarsi prima per raccogliere la ricchezza, pesci intrappolati nelle pozze scavate dal fiume marrone e poi in seguito a recuperare la legna, tanta legna di ogni sorte e misura, quella per tutti. L'odore della terra nelle narici dopo la piena. Mi raccontava mio padre che durante l'inverno scendevano alle pozze ghiacciate e segavano il ghiaccio, le "canne", parallelepipedi di ghiaccio usato poi per la conservazione delle carni macellate.
D'estate nelle vacanze il livello del fiume calava in secca ed era terreno di gioco per noi quotidiano, dal mattino fino a sera in mezzo ad una giungla di canneti, salici, rospi, rane e biscie dal collare, non mancava nemmeno un fuggi-fuggi continuo di ratti. Da questo ponte in tanti si sono sfidati nei tuffi, chi saltando in piedi e chi addirittura a testa in giù. Io no, tremavo guardandoli, avevo sempre le labbra blu perchè anche d'estate l'acqua era fredda. Osservavo in particolare un mio amico il più temerario, risalire a piedi nudi la roccia, per cercare un punto sempre più in alto per lanciarsi. Finite le scuole questo amico va a lavorare, un lavoro duro con gli automezzi pesanti, questo gli è fatale rimane schiacciato sotto le ruote. E' la fine per lui? No, dopo tanti anni e tante cure si rimette, ricomincia a camminare, a girare per il paese col suo sorriso scanzonato distribuendo le sue battute sagaci ad ogni sosta. Sarà il sangue od un caso ma questo mio amico si chiama anche lui Pacchiana.
Scattata dall'ex prato del "Carmelì", poi ex area ECA, insomma per tutti a " La Rasga" ora da alcuni anni il grande spazio del "Piazzale del Mercato", luogo di incontro del sabato e non solo, di genti delle frazioni di Zogno ed anche della Valle, luogo di manifestazioni, di giostre e di giochi, di feste di tutti i tipi e di tutto il mio tempo (anche quelle per soli duri e puri), ecco questa immagine lo ritrae come un vero monumento, solitario, dominante, e di gente ne ha vista!
Dall'altra sponda immagini bucoliche da spulciare con la lente in ogni angolo per capire e ricordare. A monte le case vecchie a strapiombo sul fiume, la terrazza della trattoria del "Bianco" luogo di scopa briscole e tresette, anche Pacì Paciana tremendo poscantino qui vi passava, sostava o semplicemente sbirciava. In alto le rive di Piazza Martina e la sua frutta le pesche in particolare. A valle sotto la parete liscia della Corna, un'ansa del fiume si allargava, una lanca denominata "i brembì" un luogo dove l'acqua del fiume Brembo sbatteva contro la roccia e allargargandosi poi si calmava. Sarà per questo mi chiedo, che questo luogo è stato chiamato "al porto"? non lo so. So dei momenti vissuti dopo le piene, del correre della gente, a chi era più furbo ad alzarsi prima per raccogliere la ricchezza, pesci intrappolati nelle pozze scavate dal fiume marrone e poi in seguito a recuperare la legna, tanta legna di ogni sorte e misura, quella per tutti. L'odore della terra nelle narici dopo la piena. Mi raccontava mio padre che durante l'inverno scendevano alle pozze ghiacciate e segavano il ghiaccio, le "canne", parallelepipedi di ghiaccio usato poi per la conservazione delle carni macellate.
D'estate nelle vacanze il livello del fiume calava in secca ed era terreno di gioco per noi quotidiano, dal mattino fino a sera in mezzo ad una giungla di canneti, salici, rospi, rane e biscie dal collare, non mancava nemmeno un fuggi-fuggi continuo di ratti. Da questo ponte in tanti si sono sfidati nei tuffi, chi saltando in piedi e chi addirittura a testa in giù. Io no, tremavo guardandoli, avevo sempre le labbra blu perchè anche d'estate l'acqua era fredda. Osservavo in particolare un mio amico il più temerario, risalire a piedi nudi la roccia, per cercare un punto sempre più in alto per lanciarsi. Finite le scuole questo amico va a lavorare, un lavoro duro con gli automezzi pesanti, questo gli è fatale rimane schiacciato sotto le ruote. E' la fine per lui? No, dopo tanti anni e tante cure si rimette, ricomincia a camminare, a girare per il paese col suo sorriso scanzonato distribuendo le sue battute sagaci ad ogni sosta. Sarà il sangue od un caso ma questo mio amico si chiama anche lui Pacchiana.
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- elio.biava
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Re: Zògno Sedrina, fra i monti Canto Zucco e Ubione
foto di gruppo dei bellimbusti al bagno sotto il Ponte...
Un commediografo ha inventato un epitaffio "la storia siamo noi", ma non è vero è antistorico...la Storia per me, son sempre stati Loro.
fine
Un commediografo ha inventato un epitaffio "la storia siamo noi", ma non è vero è antistorico...la Storia per me, son sempre stati Loro.
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Re: Zògno Sedrina, fra i monti Canto Zucco e Ubione
Complimenti Elio bellissime immagini di un passato che non dovremmo mai dimenticare....
Re:Zògno Sedrina, fra i monti Canto Zucco e Ubione
c o m p l i m e n t i a elio.biava
bel racconto e bellissimi ricordi ... bellissima la fotografia del ponte vecchio
aggiungo qualche nome alla fotografia dei bellimbusti
bel racconto e bellissimi ricordi ... bellissima la fotografia del ponte vecchio
aggiungo qualche nome alla fotografia dei bellimbusti
- Rugetor
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Re:Zògno Sedrina, fra i monti Canto Zucco e Ubione
Complimenti ... fantastica la raccolta e avvincenti le descrizione che accompagnano queste di immagini d'epocaelio.biava ha scritto:
Qui nelle domeniche estive, mentre mio padre giocava con i suoi amici nel campo di bocce del Bianco, trascorrevo le mie ore più divertenti... dentro e fuori dall'acqua, saltando da un seress de bremp all'altro. Conserverò per sempre questi cari ricordi nel cassetto della mia mente.
Questo non è uno scatto d'epoca, ma bensì una mia ripresa di qualche estate fa ... per tutti rimane comunque sempre invariata nel tempo la carica adrenalinica prima del mitico tuffo dal ponte vecchio. Nelle mie vene, per un quarto, scorre il sangue dei Pacchiana ... ma credo che non mi lancerò mai da questo ponte ... Spero, pubblicando l'immagine, di non incentivare e spingere qualcuno a emulare il gesto altetico.
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Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere - (Bertolt Brecht)
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- elio.biava
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Re: Zògno Sedrina, fra i monti Canto Zucco e Ubione
grazie a chi ha letto (spero siano piaciute), in particolare a Pio Rota.. ( complimenti per le tue foto in hdr di Pagliari: l'effetto sui primi piani al borgo è molto bello, un effetto "morbido e quasi tridimensionale che accentua le forme ed i dettagli"), a lo shu.. ringraziandoti del tuo contributo alla foto. a Rugetor.. che per un attimo mi ha fatto spaventare..."credevo fossi tu".
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Re: Zògno Sedrina, fra i monti Canto Zucco e Ubione
Magnifiche e preziosissime fotografie.
Complimenti davvero. Grazie di cuore per averci regalato questa macchina del tempo.
Complimenti davvero. Grazie di cuore per averci regalato questa macchina del tempo.
- andrea.brembilla
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- Località: Laxolo di Val Brembilla (BG) - 570 m s.l.m.
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Re: Zògno Sedrina, fra i monti Canto Zucco e Ubione
Magnifiche, quasi commoventi, per un brembillese queste due immagini. Ecco la nostra contrada perduta dei Ponti... quasi leggendari per noi giovani gli edifici demoliti, che ci raccontavano i nostri nonni e che ora noi possiamo vedere dalle tue foto.
Rispetto ad oggi... ne avremo guadagnato come scorrevolezza di strade e progresso (a parte il treno, per il quale siamo tornati indietro).. ma quanta poesia abbiamo perso da questi luoghi...
Rispetto ad oggi... ne avremo guadagnato come scorrevolezza di strade e progresso (a parte il treno, per il quale siamo tornati indietro).. ma quanta poesia abbiamo perso da questi luoghi...
elio.biava ha scritto:
Dalla galleria stradale “grotte”, vista sul Ponte di Sedrina sulla Brembilla inizio '900.
Il secondo ponte, quello sul Brembo non in asse col primo per la presenza di una parete rocciosa.
da notare il particolare architettonico dei ponti in pierta rinforzati ed abbelliti dagli archetti-mensola laterali.
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
cai.vallebrembana.org
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