Foppolo - Passo Dordona
Ho deciso che è il momento buono per ritentare l'accesso al Passo Dordona e ora grazie a Fabius e Elio.Biava ho tutti gli elementi necessari per affrontare in tranquillità questa (tutto sommato) facile escursione con le ciaspole che in veste invernale riserva comunque la possibilità di godere di scorci e paesaggi del tutto nuovi. La giornata come da previsioni è ventosa per effetto del favonio e con qualche rapido passaggio nuvoloso che rende molto brevi gli intervalli in cui si rimane in ombra, in miglioramento nel corso della mattina.
Per il tragitto di andata seguo la traccia che passa sotto le pendici del Rovera/Cadelle dove le principali slavine hanno già scaricato ma l'effetto del rialzo temperature si fa sentire perchè ogni tanto qualche residuo (nulla di preoccupante) cede alla forza di gravità e precipita lungo il pendio. Il passaggio è comunque sufficientemente protetto e molto suggestivo. Arrivo al passo in poco meno di un'ora dove ho tutto il tempo di girare un po' qua e un po là. Lottando con il vento, che al passo è decisamente più forte, mi spingo fino all'altezza del primo pilone di poco sotto il temuto spallone, passaggio obbligato per la salita al Toro come descritto nel racconto di Fabius.
Per un breve spuntino cerco riparo al baitello che si trova ai piedi dell'ampio anfiteatro roccioso del versante ovest del Toro dove, a ritmo di vento, assisto alla danza vorticosa delle sottili lastre di ghiaccio, formatisi con il rigelo notturno, che si alzano in cielo come foglie di cristallo (purtroppo non sono riuscito ad immortalare questo particolare momento).
Il tempo è tiranno e oltre a dover fare i conti con il rapido rialzo delle temperature che già stanno trasformando la neve in superficie, devo anche evitare un più temibile nemico: il traffico di rientro.
Per il ritorno decido di seguire il percorso della strada carrozzabile che so già presenta un paio di punti critici nell'attraversamento di un traverso sopra la "radura" della baita Cornellini dove per maggior sicurezza su una neve un po' "saponata" decido di indossare i ramponi così non mi manca il grip.
Passato questo punto mi getto nel bosco che porta alla Baita Cornellini dove mi diverto ad affondare le ciaspole in neve ancora intonsa e da lì ritorno verso la macchina.
Di seguito qualche foto della giornata.
Traccia del percorso
