Un’escursione con le ciaspole è un’esperienza unica, Camminare con le ciaspole in alta Valle Brembana su un manto nevoso immacolato, gustare il silenzio dei boschi, scoprire le tracce lasciate dagli animali...
Purtroppo le regole molte volte sembra siano create apposta per non essere rispettate. Dispiace che per evitare queste situazioni si debba ricorrere alle sanzioni, però sono forse l'unico metodo per limitare diciamo così i danni. Il buonsenso e l'educazione, purtroppo non si possono comprare, tantomeno si regalano. Noi da parte nostra continueremo con i nostri appelli anche qui sul forum, sperando sempre che giungano ai diretti interessati e non e che non resti un appello che cada nel nulla.
C'è una parola in dialetto che riassume tutto: Pota....
Sono fondista da relativamente pochi anni, ma già con parecchie sciate alle spalle: se provo a contare le volte che ho incrociato gente a piedi sulle piste mi bastano le dita delle mani...
E forse ne avanza pure qualcuna, non è necessario scomodare quelle dei piedi...
A parte il caso Foppolo, che comunque mi risulta isolato, sulle altre piste di sci nordico il problema non si pone in quanto eventuali episodi sono veramente molto sporadici.
Fermati o multati sulle ciaspole, proteste dal Cai
Diteci quale percorso dobbiamo seguire, da dove dobbiamo salire. Ma lasciateci ancora fare una delle escursioni più belle sulle ciaspole». Il presidente del Club alpino italiano dell’alta Valle Brembana Andrea Carminati dice di farsi portavoce delle proteste di tanti dei suoi soci. Il «freno» ai ciaspolatori o a quanti, senza sci ai piedi, vogliono risalire da Ceresola di Valtorta fino ai Piani di Bobbio, è arrivato nei giorni scorsi dai carabinieri. Militari regolarmente in servizio sugli sci che controllano la sicurezza sulle piste. La legge è chiara: sulle piste non è possibile salire a piedi o con le ciaspole. Troppo pericoloso sia per gli stessi ciaspolatori sia per gli sciatori che scendono a gran velocità sui tracciati.
Norma in vigore da tempo ma che, secondo il presidente Cai dell’alta Val Brembana, da qualche settimana sarebbe applicata in maniera troppo rigida dai carabinieri. Sulle piste di Valtorta-Piani di Bobbio, in particolare nei weekend, prestano servizio alcuni carabinieri sugli sci, provenienti dalla stazione lecchese di Introbio (ieri non siamo riusciti a contattare il comandante). Recentemente avrebbero intensificato controlli, comminando anche un paio di multe a ciaspolatori decisamente indisciplinati. E questo, anche al Cai dell’alta valle, pare andare bene. «Non ce l’abbiamo assolutamente coi carabinieri quando questi fermano persone a piedi o con le ciaspole in mezzo alla pista – dice Carminati –. Sono troppo pericolosi e vanno bloccati. Ma, ultimamente, sono arrivate diverse lamentele dei soci su un comportamento a nostro parere troppo rigido». «Ai Piani di Bobbio, partendo da Ceresola di Valtorta – prosegue il presidente del Cai – i ciaspolatori sono sempre saliti, anche in tanti. Ora, però, da quanto ci è stato segnalato, vengono tutti fermati in maniera indiscriminata: sia chi sale in mezzo alla pista ma anche chi sale stando sui margini o utilizzando vie alternative che, in alcuni punti, intersecano i tracciati degli sciatori. I nostri soci arrivano a Ceresola e ci avvisano del divieto e del pericolo di sanzioni in cui incorrononel salire. Così succederebbe anche dalla vecchia strada, quella utilizzata in estate».
«Non vogliamo difendere tutti, indistintamente, quelli che salgono da Valtorta – prosegue Carminati – perché c’è chi non sa nemmeno cos’è la montagna e sale in mezzo alle piste, magari col bob: quelli sì vanno sanzionati. Ma riteniamo sia un grande abbaglio impedire a tutti di salire: tanti proseguono correttamente, senza dar fastidio a nessuno, ai margini della pista. Giusto applicare la legge, ma non vorrei che l’incidente capitato a Schumacher avesse fatto “danni” in tal senso anche da noi, quando invece non è la stessa cosa». A questo punto il Cai dell’alta Valle Brembana sta pensando a un percorso ad hoc, indipendente dalle piste, come quello, per esempio, esistente a Colere. «Ma questo è un progetto a medio-lungo termine – prosegue Carminati – impossibile da realizzare per questa stagione. Potremmo essere pronti dal prossimo inverno ma, per ora, il problema resta. All’inizio dei tracciati sono stati apposti anche dei cartelli di divieto e tanti, complici anche alcune belle giornate, sono arrivati a Ceresola rimanendo poi bloccati.
Che le forze dell'ordine siano state un po' troppo zelanti nell'applicare le sanzioni a carico dei ciaspolatori, si possono anche avere pareri diversi, però è altrettanto vero che col dilagare questa nuova, per così dire pratica dell'andare in montagna, non debba essere considerata a tutti gli effetti, una pratica che ti dà il diritto di transitare ovunque. In questo caso si tratta di piste frequentate da sciatori, più o meno abili, di conseguenza potrebbe succedere che qualcuno possa andare ai confini del tracciato, non fuoripista. Essendoci delle responsabilità da attribuire in caso di collisione, il discorso poi si complica ed allora penso che giustamente prima che ciò possa accadere, si debbano prendere le misure precauzionali per tempo e in modo giusto. Vige un regolamento di comportamento anche sulle piste per gli sciatori e quindi sicuramente ci sarà un regolamento da rispettare anche per chi risale a piedi o con le ciaspole.
IW2LBR ha scritto:Dal L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti
[..] Ora, però, da quanto ci è stato segnalato, vengono tutti fermati in maniera indiscriminata: sia chi sale in mezzo alla pista ma anche chi sale stando sui margini o utilizzando vie alternative che, in alcuni punti, intersecano i tracciati degli sciatori. I nostri soci arrivano a Ceresola e ci avvisano del divieto e del pericolo di sanzioni in cui incorrononel salire. Così succederebbe anche dalla vecchia strada, quella utilizzata in estate». [..]
Credo che il divieto nel caso della pista di Ceresola sia giustificato dal fatto che si tratta di una pista abbastanza ripida, veloce e con diversi cambi di pendenza che impediscono in alcuni casi la visibilita' a lunga distanza necessaria per accorgersi in tempo della presenza dei camminatori. Poi anche il cosidetto "bordo pista" non esiste su questa pista, mi spiego meglio: a mio parere la percorrenza a bordo pista va intesa come non pericolosa (per se' e per gli sciatori) solo se ci si mantiene al di fuori della traccia battuta dal gatto. La pista Ceresola non ha un "bordo pista" del genere, ai suoi margini spesso non ha zone percorribili a piedi e non e' nemmeno particolarmente larga, per cui gli sciatori sfruttano anche le sue parti piu' ai lati.
Non parliamo poi della strada utilizzata in estate, che costringe i camminatori ad attraversare perpendicolarmente l'intera pista in almeno 3 tratti, creando situazioni veramente pericolose. Finche' non si crea un percorso alternativo ad hoc e completamente separato dalle piste, credo proprio che il divieto assoluto sia giusto e che le proteste siano inutili..
Forse bisogna essere un po più concreti e scendere dai massimi sistemi: si vuole salire da Valtorta ai Piani anche a piedi? Ok bene.. E da dove? Perché attualmente non c'è alcuna alternativa sensata a quel che si è sempre fatto.
Lo si vuol vietare? Mi sta bene, come a voi del resto. Ma bisogna far sì che abbiamo il tempo di studiarla una alternativa.. E non dall'oggi al domani passare dal 'liberi tutti' al 'chiudo tutto'.
Tutta qua la questione, se poi qualcuno vuole andare a Ceresola a spiegare le belle tesi a chi è sempre salito a piedi e da un giorno all'altro non può più.. Auguri!!! È qui che ci vuole buonsenso, e spero che questo articolo smuova un po le acque su un problema reale e, mi rendo conto, anche scomodo.
il problema se così si può definire, dei ciaspolatori o dei percorsi che si possono fare con le ciaspole, si è evidenziato da non molto tempo a questa parte, e penso che sia giusto vietare il transito su percorsi che vanno ad interferire con le piste di sci, però è altrettanto vero, come in questo caso, ci possa essere una via alternativa, segnalata adeguatamente, così da evitare qualsiasi interferenza tra loro. Il caso di Ceresola Piani di Bobbio, sappiamo che per salire c'è la strada estiva, però attraversa di netto la pista e quindi diventa un passaggio obbligato. Difficile pensare un strada alternativa, però con la dovuta prudenza e rispetto delle regole si possa fare, anche perché secondo me è un po' come attraversare un incrocio su una strada principale. Naturalmente come spesso succede, per la irresponsabilità (chiamiamola così) di alcuni, le conseguenze ricadono su tutti. Questo è un caso ma penso che non rimarrà un caso isolato. Tutto questo porta inevitabilmente a pensare come ho già scritto, alle problematiche che si creerebbero in caso di collisione, sperando che non succeda mai, ma se dovesse succedere, sarebbero guai seri.
I divieti sono fatti per evitare complicazioni. Se si mette la regola e poi si dice: "Chiudiamo un occhio per i prudenti" automaticamente si da' il via libera a trasgredirla a tutti, anche agli imprudenti. A mio parere, Andrea, questo e' il vero approccio che bisognerebbe avere per essere veramente concreti e guardare in faccia la realta', proprio per evitare il peggio. Ma poi dico, con tutti gli itinerari possibili in valle, proprio sulle piste aperte ci si deve avventurare? Il CAI dovrebbe disincentivare l'uso da parte dei ciaspolatori e scialpinisti delle piste aperte agli sciatori ed aiutare a scoprire itinerari diversi (e sicuramente molto piu' attraenti), cosa quest'ultima che sono sicuro del resto venga gia' fatta.
Dispiace che per evitare queste situazioni si debba ricorrere alle sanzioni, però sono forse l'unico metodo per limitare diciamo così i danni. Il buonsenso e l'educazione, purtroppo non si possono comprare, tantomeno si regalano. Noi da parte nostra continueremo con i nostri appelli anche qui sul forum, sperando sempre che giungano ai diretti interessati e non e che non resti un appello che cada nel nulla. 
