Davide Milesi... un brembano alle Olimpiadi
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Re: Davide Milesi... un brembano alle Olimpiadi
Grandissimo, ci hai resi orgogliosi! Val Brembana Forever...
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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Re: Davide Milesi... un brembano alle Olimpiadi
, ci uniamo con un brindisi ai festeggiamenti per l'ottima gara che hai effettuato
dall'agriturismo" Ca per Tòch di Sottocorna.
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Re: Davide Milesi... un brembano alle Olimpiadi
GRAZIE DAVIDE ......
Ci ricorderemo sempre di questa tua memorabile impresa
Ettore e Marisa
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Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere - (Bertolt Brecht)
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- andrea.brembilla
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Re: Davide Milesi... un brembano alle Olimpiadi
Benvenuto ad abramo-sottocorna sul forum della Valle Brembana, e ancora complimenti al nostro alfiere brembano.
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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Re: Davide Milesi... un brembano alle Olimpiadi
semplicemente GRAZIE !
ti aspettiamo in valle
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..viaggio senza meta…
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Re: Davide Milesi... un brembano alle Olimpiadi
da L'Eco di Bergamo di oggi:
Ciaspole, la bufera ha tolto il podio a Milesi
Nella gara dimostrativa ultimi 5 chilometri nella neve fresca: una spalla dolorante ha penalizzato il bergamasco
«Grazie a tutti, senza il sostegno non avrei nemmeno concluso la prova». Domani il rientro in Val Brembana
Più dimostrativa di così non poteva esserlo la ciaspolata olimpica di Vancouver. Per la prima volta ha fatto conoscere al Mondo il fascino di questa disciplina. Per l'ennesima, ha messo in risalto lo tempra di combattente di Davide Milesi.
Quarto posto finale per l'inossidabile atleta bergamasco (45 anni) autore di una prova sfortunata ma orgogliosa: in testa a metà gara, una deviazione di percorso imposta all'ultimo minuto dal maltempo l'ha costretto a gareggiare per i rimanenti 5 chilometri fuoripista. Dai binari della resistenza, la sfida con la concorrenza si è trasferita a quella dell'equilibrismo puro, facendo pagare a carissimo prezzo al brembano di Roncobello un recente infortunio alla spalla destra. Mentre la concorrenza assaggiava la neve fresca e si rialzava con prontezza, per Milesi l'operazione si faceva di volta in volta sempre più dispendiosa in termini sia di tempo che di energie fisiche. Risultato: piazzamento ai piedi del podio (crono 51'22") dopo che a sopravanzarlo sono stati il neozelandese Jonhatan Wyatt (50'29"), lo svizzero Tarcis Ancay (50'01") e il modenese Antonio Santi (49'56"). Per inciso, quest'ultimo è uno che in Coppa Italia, Milesi s'era messo alle spalle spesso e volentieri, ma considerate le vicissitudini si può sorridere comunque.
«Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino in questa avventura - ha fatto sapere con spirito olimpico via web -. Senza il vostro pensiero, viste le condizioni al limite in cui s'è gareggiato, non ce l'avrei fatta nemmeno a portare a termine la mia fatica».
Che qualcosa fosse destinato a non filare via liscio come la sciolina, lo si era intuito già i giorni precedenti: viaggio in aereo durato tre ore più del previsto (tre scali e 29 ore in tutto!), mancata ricognizione della vigilia sul percorso di gara (spostato dagli organizzatori dalla sede originaria) e scenario da tregenda prima del via: nebbia, neve, bufera e partenza rimandata di un'ora. E dulcis in fundo, a Milesi è toccato partire con il numero 17 di pettorale. È la beffa delle beffe, considerato il curriculum che l'ha sempre visto bersagliato dalla sfortuna negli appuntamenti internazionali.
«L'ho sentito un po' deluso, ma noi non possiamo essere che orgogliosi di lui - ha detto la moglie Barbara, rimasta in paziente attesa di comunicazioni vista la mancata copertura televisiva della gara -. Peccato che la fortuna non l'abbia assistito, ma per l'ennesima volta ha dimostrato una forza di volontà incredibile».
In campo femminile a fare i numeri è stata Maria Grazia Roberti (57'05") che ha preceduto la statunitense Nelson (57'42") e la canadese Syl Corbett (1h00'32") e ha consentito all'Italia di fare un bel bis. Per tutti c'è stata l'emozione di assistere alla cerimonia di chiusura della manifestazione, che ha dato l'appuntamento a Soci 2014. Chissà se fra cinque anni le ciaspole saranno una disciplina ufficiale. Di certo, l'orgogliosa prova di Davide Milesi (che rientrerà domani in Val Brembana) è stato uno dei migliori spot.
Luca Persico
Ciaspole, la bufera ha tolto il podio a Milesi
Nella gara dimostrativa ultimi 5 chilometri nella neve fresca: una spalla dolorante ha penalizzato il bergamasco
«Grazie a tutti, senza il sostegno non avrei nemmeno concluso la prova». Domani il rientro in Val Brembana
Più dimostrativa di così non poteva esserlo la ciaspolata olimpica di Vancouver. Per la prima volta ha fatto conoscere al Mondo il fascino di questa disciplina. Per l'ennesima, ha messo in risalto lo tempra di combattente di Davide Milesi.
Quarto posto finale per l'inossidabile atleta bergamasco (45 anni) autore di una prova sfortunata ma orgogliosa: in testa a metà gara, una deviazione di percorso imposta all'ultimo minuto dal maltempo l'ha costretto a gareggiare per i rimanenti 5 chilometri fuoripista. Dai binari della resistenza, la sfida con la concorrenza si è trasferita a quella dell'equilibrismo puro, facendo pagare a carissimo prezzo al brembano di Roncobello un recente infortunio alla spalla destra. Mentre la concorrenza assaggiava la neve fresca e si rialzava con prontezza, per Milesi l'operazione si faceva di volta in volta sempre più dispendiosa in termini sia di tempo che di energie fisiche. Risultato: piazzamento ai piedi del podio (crono 51'22") dopo che a sopravanzarlo sono stati il neozelandese Jonhatan Wyatt (50'29"), lo svizzero Tarcis Ancay (50'01") e il modenese Antonio Santi (49'56"). Per inciso, quest'ultimo è uno che in Coppa Italia, Milesi s'era messo alle spalle spesso e volentieri, ma considerate le vicissitudini si può sorridere comunque.
«Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino in questa avventura - ha fatto sapere con spirito olimpico via web -. Senza il vostro pensiero, viste le condizioni al limite in cui s'è gareggiato, non ce l'avrei fatta nemmeno a portare a termine la mia fatica».
Che qualcosa fosse destinato a non filare via liscio come la sciolina, lo si era intuito già i giorni precedenti: viaggio in aereo durato tre ore più del previsto (tre scali e 29 ore in tutto!), mancata ricognizione della vigilia sul percorso di gara (spostato dagli organizzatori dalla sede originaria) e scenario da tregenda prima del via: nebbia, neve, bufera e partenza rimandata di un'ora. E dulcis in fundo, a Milesi è toccato partire con il numero 17 di pettorale. È la beffa delle beffe, considerato il curriculum che l'ha sempre visto bersagliato dalla sfortuna negli appuntamenti internazionali.
«L'ho sentito un po' deluso, ma noi non possiamo essere che orgogliosi di lui - ha detto la moglie Barbara, rimasta in paziente attesa di comunicazioni vista la mancata copertura televisiva della gara -. Peccato che la fortuna non l'abbia assistito, ma per l'ennesima volta ha dimostrato una forza di volontà incredibile».
In campo femminile a fare i numeri è stata Maria Grazia Roberti (57'05") che ha preceduto la statunitense Nelson (57'42") e la canadese Syl Corbett (1h00'32") e ha consentito all'Italia di fare un bel bis. Per tutti c'è stata l'emozione di assistere alla cerimonia di chiusura della manifestazione, che ha dato l'appuntamento a Soci 2014. Chissà se fra cinque anni le ciaspole saranno una disciplina ufficiale. Di certo, l'orgogliosa prova di Davide Milesi (che rientrerà domani in Val Brembana) è stato uno dei migliori spot.
Luca Persico
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Re: Davide Milesi... un brembano alle Olimpiadi
Alcune immagini di Davide prima della partenza:
con il giornalista sportivo Franco Bragagna
con il giornalista sportivo Franco Bragagna
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Re: Davide Milesi... un brembano alle Olimpiadi
Davide con Barbara Fusar Poli
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Re: Davide Milesi... un brembano alle Olimpiadi
con Alberto Tomba
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