News - Cronaca dalla Valle Brembana

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scontro con 6 feriti lievi, chiusa l'ex statale 470

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Zogno - Domenica 8 Gennaio 2012 - Da L'Eco di Bergamo

Zogno: scontro con 6 feriti lievi, chiusa l'ex statale 470, code

La ex statale 470 è stata chiusa verso le 19,30 di domenica 8 gennaio a Zogno per un incidente che ha visto coinvolte due auto in via Locatelli, davanti alla centrale dell'Enel, e che ha causato 6 feriti lievi. Si sono fermate lunghe code in ambedue i sensi di marcia. Per il momento non si sa molto sulla dinamica dell'incidente. Quello che si sa è che c'è stato uno scontro quasi frontale, per cause ancora da accertare, tra un'Opel Corsa, sulla quale c'erano due donne e due bambine, e una Renault Twingo occupata da due giovani. Non c'è stato nessun ferito serio, ma l'incidente ha bloccato la strada provinciale creando molti problemi sia a chi stava rientrando a Bergamo dalle piste da sci, sia a chi tornava in Val Brembana dopo il ponte. Sul posto le ambulanze del 118, i carabinieri del Nucleo radiomobile di Zogno e i loro colleghi di San Pellegrino.
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Scomparso lo scorso 27 dicembre 2011, trovata l'auto a Mezzo

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Mezzoldo, martedi' 10 Gennaio 2012 - da Bergamo NEWS

Scomparso lo scorso 27 Dicembre, a Mezzoldo l'auto di Barbetta

Svolta nelle ricerche di Giacomo Pietro Barbetta. L'auto del muratore 53enne di Albano Sant'Alessandro, una Passat blu station wagon, è stata ritrovata nella mattinata di martedì 10 gennaio nel parcheggio del Rifugio della Madonna delle Nevi, a Mezzoldo. Ad individuare l'auto di Barbetta, una Passat Station Wagon sono stati gli uomini del soccorso alpino che hanno dato l'allarme facendo scattare nuove ricerche. Immediatamente sono iniziate le ricerche nei boschi attorno al rifugio grazie all'intervento di quattro squadre di volontari del soccorso alpino e dei carabinieri. Barbetta è scomparso da casa il 27 dicembre scorso, dopo aver lasciato la sua abitazione alle 5.45 per raggiungere il quartiere di Longuelo in città per parcheggiare l'auto e dirigersi verso Milano con il camion della ditta per cui lavora. All'appuntamento a Longuelo, il muratore di Albano Sant'Alessandro non si è mai presentato e da allora il suo cellulare risulta irraggiungibile.
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Scomparso lo scorso 27 dicembre, trovata l'auto a Mezzoldo

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Alcune immagini di oggi (10-01) ore 16.30 a Ponte dell'Acqua/ Madonna delle Nevi
con il Soccorso Alpino impegnato nella ricerca


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Scomparso lo scorso 27 dicembre, trovata l'auto a Mezzoldo

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il Fabrizio di Branzi impegnato nella ricerca in zona Ponte dell'Acqua
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Al ristorante il furto non era di giorno

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Olmo al Brembo, 14 Gennaio 2012, da L'Eco di Bergamo

Al ristorante il furto non era di giorno

Non sappiamo quando è avvenuto il furto, di sicuro non in pieno giorno». A spiegarlo è il titolare del ristorante Alpini di Olmo al Brembo, Roberto Puntorieri, all'indomani della pubblicazione della notizia relativa al furto avvenuto nel suo locale: «Il ristorante – entra nel dettaglio il proprietario – era chiuso per ferie dal 1° gennaio. Il 2, quando sono passato per l'ultima volta, era tutto a posto, poi giovedì mattina alle 9 ho scoperto il furto». Un furto di denaro e di prodotti, al quale vanno aggiunti anche danni materiali: «Hanno sfondato la porta in legno sul retro – racconta il titolare – e staccato la corrente, facendo spegnere i freezer e andare a male i prodotti. Dalla cassa hanno preso 1.400 euro, poi hanno svuotato la cantina. Sono spariti vino e superalcolici: 30 cartoni da 6 bottiglie, ciascuna da due litri, e altre 30 bottiglie di vino sfuse. Il bottino complessivo del colpo è di 5.000 euro».
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2 ornichesi sulla nave

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Isola del Giglio, da L'Eco di Bergamo di Fabio Conti

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2 ornichesi sulla nave
Terrorizzati ma ci dicevano: è solo il vento

Ci siamo resi conto del rischio che abbiamo corso solo quando abbiamo toccato terra, siamo scesi dalla scialuppa e abbiamo visto quel bestione piegato di lato, la gente che veniva recuperata con i verricelli dall'elicottero e altri che arrivavano a riva a nuoto. Scene surreali: neanche adesso riesco a crederci. È stato come vivere un film». Marta, 24 anni, e suo papà Ferruccio Ruffoni, 56, panettiere di Ornica, erano due degli oltre quattromila passeggeri della Costa Concordia. Anche per loro la crociera si è trasformata in tragedia alle 21,30 di venerdì. «In quel momento ci trovavamo al bar del ponte 5 – racconta Marta al telefono da Savona, dove ieri sera è arrivata in autobus col papà e altri naufraghi –. All'improvviso c'è stato questo enorme boato: i bicchieri hanno cominciato a cadere, è saltata la corrente e la gente ha iniziato a correre in ogni direzione, terrorizzata. Erano tutti in preda al panico. La nave ha cominciato a piegarsi, inizialmente su un lato: più tardi, invece, si sarebbe piegata sul lato opposto. Avevo capito che c'era qualcosa che non andava, ma in quel momento nessuno avrebbe immaginato un epilogo del genere. Nel senso che avevamo intuito che era successo qualcosa di grave, che la nave aveva urtato qualcosa, ma tutti cercavano di tranquillizzarci».

Prima in camera, poi l'allarme
A questo punto Marta e il padre sono saliti alla loro camera, ponte 7: «Ho chiesto ad alcuni ragazzi dell'equipaggio cosa stava succedendo, ma tutti rispondevano che era solo un'avaria ai generatori. Anche dagli altoparlanti continuavano a dire la stessa cosa. Eppure le gente era impaurita. Devo dire che sono riuscita a mantenere la calma: sono uscita sul balcone della camera per scattare qualche foto, visto che la riva era molto vicina». Marta e papà Ferruccio sono poi usciti dalla stanza: «Ho chiesto aggiornamenti a un altro membro dell'equipaggio, che mi ha parlato ancora dell'avaria. Io gli ho obiettato: "Dimmi la verità, per favore, la nave si sta piegando troppo". Ma lui mi ha risposto che era il vento. Ma quale vento? Ero appena rientrata dal balcone e non c'era un filo di vento. Insomma, non ce la dicevano giusta. Era evidente. Siamo tornati una seconda volta in camera, perché volevo fare altre foto dal balcone, ma a quel punto era impossibile stare fuori per l'inclinazione della nave. Erano le 22,30 e solo allora, un'ora dopo l'impatto, è suonato l'allarme: dall'altoparlante ci hanno detto di indossare i giubbotti, che avevamo in camera, e di raggiungere i ponti esterni».

«Non si stava più in piedi»
Papà e figlia hanno raggiunto il ponte 4: «Abbiamo visto le scialuppe cadere in acqua: su un lato della nave erano inutilizzabili. Ci hanno poi fatto scendere al ponte 3 per salire sulle scialuppe del secondo turno: a quel punto non si stava più in piedi. Erano i membri dell'equipaggio a tenerci dritti. Ed eravamo ormai a livello dell'acqua: infatti non siamo stati calati giù, ma abbiamo scavalcato la ringhiera del ponte e siamo saliti direttamente sulla scialuppa che era già in acqua. Ci muovevamo come automi. Attorno era il panico: soprattutto tra i bambini e le mamme, che sono stati fatti salire per primi sulle scialuppe. La nostra è stata la penultima scialuppa a lasciare la nave».

Prosegue Marta: «Il personale è stato molto gentile, però non erano preparatissimi per una situazione del genere: del resto, chi poteva immaginare un bestione del genere piegarsi di lato? Nemmeno noi, finché non l'abbiamo visto dalla riva, pochi minuti dopo». A terra anche Marta e Ferruccio sono stati soccorsi dalla popolazione: «Sono stati stupendi: ci venivano incontro con le coperte. Qualcuno ferito c'era, ma nessuno era grave. A riva abbiamo visto altri naufraghi arrivare a nuoto e gli ultimi passeggeri soccorsi con il verricello». Di notte Marta e papà Ferruccio si sono imbarcati sul primo traghetto per Santo Stefano e, ieri a mezzogiorno, hanno preso l'autobus per Savona, dove sono giunti in serata. E dove Marta, più incredula che terrorizzata, tenta di sdrammatizzare: «Sì, è stato come vivere il film Titanic. Però siamo qui a raccontarlo, anche se non riesco ancora a rendermene conto. È successo veramente?».
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Sedrina: scontro frontale sul viadotto, due feriti

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Sedrina, Domenica 15 Gennaio 2012 - Da L'Eco di Bergamo

Sedrina: scontro frontale sul viadotto, due feriti

Spettacolare incidente ieri sera all'inizio del viadotto dei Ponti, sul confine tra i territori di Zogno e Sedrina, fortunatamente senza gravi conseguenze per le persone coinvolte. Erano circa le 19,10 quando due auto si sono scontrate frontalmente: si tratta di una Toyota e una Opel Astra. Dei tre occupanti delle auto, due sono finiti in ospedale per lesioni che non dovrebbero essere gravi. Stando a quanto è stato possibile sapere sembra che, per cause ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri intervenuti per i rilievi, i due mezzi si siano scontrati all'altezza del bivio per imboccare l'uscita e raggiungere Sedrina o Brembilla. L'impatto è stato molto violento e le auto si sono accartocciate, ma gli occupanti sono usciti quasi illesi dagli abitacoli. Sul posto è arrivata un'ambulanza inviata dal 118, che ha trasportato due persone all'ospedale di San Giovanni Bianco. Le loro condizioni non desterebbero preoccupazione.
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