Ospedale di San Giovanni Bianco

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Ospedale di San Giovanni Bianco

Messaggio da popolari »

DIAMO UN FUTURO AL NOSTRO OSPEDALE

Nell’Assemblea della Comunità Montana della Valle Brembana svoltasi in data 27 ottobre u.s. era iscritta all’ordine del giorno una mozione presentata dal Gruppo Consiliare della Margherita avente ad oggetto la richiesta dell’afferimento dell’Ospedale di San Giovanni Bianco all’Azienda Ospedaliera di Bergamo”. Nonostante la grave situazione in cui versa il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco che trova una causa non trascurabile proprio nella illogica e sempre contestata scelta dell’afferimento dell’Ospedale nell’Azienda Ospedaliera di Treviglio (forte carenza di personale medico, criticità evidenti nel funzionamento di alcuni reparti ed in particolare della chirurgia, mancata attivazione della più volte annunciata terapia intensiva, ecc. che hanno inevitabilmente comportato lo scadimento della qualità complessiva delle prestazioni erogate e della fiducia dei cittadini nei riguardi della struttura), la mozione è stata respinta con 43 voti contrari, 15 astenuti e 19 favorevoli.

La bocciatura della mozione è stata giustificata con la motivazione che era necessario raccogliere ulteriori elementi e dati che consentissero di supportare la scelta di chiedere l’afferimento dell’Ospedale di San Giovanni Bianco all’Azienda Ospedaliera di Bergamo.

Al riguardo, giova ricordare che in data 22 aprile 2005, di fronte ad una mozione dai contenuti analoghi, l’Assemblea della Comunità Montana dopo un ampio dibattito aveva concordato di istituire un’apposita Commissione che avrebbe avuto il compito di “verificare e produrre documentazione” in merito al possibile afferimento dell’Ospedale di San Giovanni Bianco all’A.O. di Bergamo entro il termine di 60 giorni.
Il timore di allora che l’istituzione della Commissione fosse soltanto l’espediente per rinviare ogni scelta, evitando di affrontare il problema, ha avuto purtroppo puntuale conferma.

Come su altri temi vitali per il futuro della nostra Valle (emergenza occupazionale, viabilità, servizi sociali), ancora una volta il Presidente Busi insieme alla sua maggioranza, hanno scelto di non decidere, assumendosi la grave e pesante responsabilità di chiudere gli occhi rispetto ad una situazione che rischia di essere drammaticamente pagata da tutti i cittadini della Valle Brembana ed in particolare da coloro che vivono in condizioni di maggiore debolezza e fragilità all’interno delle nostre comunità.

Per queste ragioni, ritenendo che questo sia il tempo del coraggio e delle scelte, nei prossimi giorni promuoveremo la costituzione di un comitato che proceda alla raccolta di firme tra i cittadini della Valle Brembana per chiedere che la Regione Lombardia riveda l’assetto territoriale delle Aziende Ospedaliere, prevedendo l’afferimento del Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco all’Azienda Ospedaliera di Bergamo.

Per organizzare e dar corso all’iniziativa in tempi rapidi, coloro che fossero interessati a collaborare attivamente, sono pregati di far conoscere la loro disponibilità comunicandola al seguente indirizzo: vittorio.milesi@provincia.bergamo.it.

Vittorio Milesi Capogruppo Margherita Comunità Montana Valle Brembana e Provincia
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bashir.it
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Considerazioni Ospedale di San Giovanni Bianco

Messaggio da bashir.it »

Lavorando in un'Azienda Ospedaliera (non vi dico quale a_15 , ma non è quella di Treviglio a_15 ) penso di essere in grado di fare alcune considerazioni "operative" riguardanti l'Ospedale di San Giovanni Bianco. Concordo, in un certo modo, alle valutazioni espresse dal sig. Milesi, ma non riesco a vedere probabili miglioramenti considerando le possibili alternative: A.O. di Bergamo e A.O. di Seriate.


Innanzitutto non sarei così sicuro che l'afferimento dell'P.O. di San Giovani Bianco all'Azienda Ospedaliera di Bergamo possa risolvere i problemi descritti
popolari ha scritto:(forte carenza di personale medico, criticità evidenti nel funzionamento di alcuni reparti ed in particolare della chirurgia, mancata attivazione della più volte annunciata terapia intensiva, ecc.)
Provate solo pensare se l'attenzione di una struttura Aziendale di livello nazionale per un piccolo presidio vallare possa essere differente a quella attuale che Treviglio ha per S. Giovanni Bianco. (magari può essere addirittura inferiore - è una possibilità, un'ipotesi)


Anche l'ipotesi di un afferimento all'Azienda Ospedaliera di Seriate non mi sembrerebbe adeguata, anche se questa Azienda possiede già un'esperienza gestionale "montana" e diverse strutture vallari (Alzano Lombardo, Gazzaniga, Clusone, Piario, Trescore Balneario, etc. e vari Poliambulatori). A parte il fatto che per la Valle Brembana sarebbe uno "smacco" dipendere dalla Valle Seriana a_12 - in questo caso sulla gestione graverebbe la distanza del P.O. di San Giovanni con le rimanenti strutture seriane (è vero che anche Treviglio è distante, ma ricordiamoci che, con l'aggiunta di S. Giovanni, Seriate diverrebbe un po' grande con 8 Ospedali ... forse un po' troppo)

E allora? che si fa? ci si attacca al tram?

Forse (lo chiedo al sig. Milesi, buttando questo sasso nella discussione) non si è considerata una via diversa che possa risolvere i problemi gestionali dell'Ospedale e cioè quella di una gestione mista pubblico e privato.
Mi riferisco soprattutto al caso "Ospedale di Trescore Balneario" a gestione mista tra A.O. di Seriate e la FERB Onlus di Milano. Questa gestione (sperimentale) sta permettendo una rivalutazione dell'ospedale a servizio della Val Cavallina.
Certo sono argomenti e paini da studiare con attenzione, ma immaginiamo un attimo un'interazione gestionale con l'Ospedale di Ponte S. Pietro (privato)... magari con questa strada si possono sostenere le esigenze vallari, assicurando i LEA previsti dalla legge.

Ecco io il sasso l'ho buttato...
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Elle
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Ospedale San Giovanni Bianco

Messaggio da Elle »

La credibilità di un Ospedale non la si acquisisce esclusivamente in base all'afferimento ad una struttura piuttosto che ad un'altra, ma soprattutto lavorando con professionalità e credibilità; la mia non vuole essere un'affermazione che mette in dubbio la professionalità di chi opera a San Giovanni Bianco, ma solo uno spunto di riflessione.

Se il personale non c'è a San Giovanni Bianco questo è dovuto al fatto che un qualsiasi Dottore prima di scegliere San Giovanni Bianco preferisce, per ovvi sbocchi professionali, andare in strutture di dimensioni maggiori, dove comunque c'è difficoltà a reperire personale: vedi richiesta di personale paramedico all'estero.

I politici non dovrebbero lavorare di comune accordo per il bene della Società? Non ho dubbi, che ognuno cerchi di fare il meglio possibile per la Valle Brembana, ma muovendosi separati il messaggio che passa è duplice da una parte si sotiene che le scelte sono corrette dall'altra no (pubblicità negativa).

Se ci sono degli elementi per sostenere ciò che scrive il Dott. Vittorio Milesi sicuramente troverà dei proseliti.

Inoltre se dal 22 aprile 2005 non è stato prodotto alcun documento, come promesso entro 60 giorni, dalla "fantomatica" Commissione, che mi piacerebbe sapere chi ne faceva parte e con quali requisiti, è un esempio di immobilismo che purtroppo causa la mancanza di progetti a medio lungo termine che ci permetterebbero di essere al passo con la realtà e non con le decisioni politiche.

Usciamo dal "guscio" della Valle Brembana e confrontiamoci con altre realtà: sono state sperimentate operazioni chirurgiche via internet ossia Dottore negli Stati Uniti che opera paziente in Italia. Non è la distanza fisica che ci separa, ma il non collaborare per il bene comune.

Saluti.
Elle
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IW2LBR
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Il futuro dell'ospedale di San Giovanni Bianco

Messaggio da IW2LBR »

4 Novembre 2006 - tratto dal L'Eco di Bergamo

Macconi: nuove intese ed efficienza per l'ospedale di San Giovanni Bianco
SAN GIOVANNI BIANCO «Il futuro dell'ospedale di San Giovanni Bianco non può essere l'autonomia tout court e nemmeno il collegamento diretto con Bergamo». È questo il parere di Pietro Macconi, presidente della commissione Sanità in Regione Lombardia. Il consigliere regionale di An è intervenuto così nel dibattito apertosi dopo la presentazione di una mozione da parte dell'ex sindaco di San Pellegrino, Vittorio Milesi (Margherita), che chiedeva l'afferimento dell'ospedale dall'azienda ospedaliera di Treviglio a quella di Bergamo.

La mozione è stata bocciata dall'assemblea della Comunità montana, il cui presidente Piero Busi ha invece avanzato un'altra proposta, quella di un ospedale di frontiera. In questo contesto s'inserisce Pietro Macconi: «C'è una terza via percorribile e migliore in termini di efficienza, che prevede due azioni parallele: il potenziamento delle strutture dell'azienda di ricovero e cura e la sua messa in rete, grazie ad accordi gestiti autonomamente, con le aziende ospedaliere vicine, non necessariamente con quella del capoluogo».

Così il consigliere di An in Regione smonta le tesi dei due fronti separati: i sostenitori dell'autonomia e quelli del collegamento con il capoluogo. «Stiamo parlando di un ospedale di frontiera, che dunque deve essere gestito come tale – afferma Pietro Macconi –. Per strutture sanitarie di secondo livello, come San Giovanni Bianco, il nuovo Piano socio sanitario prevede la possibilità di un'organizzazione dipartimentale e interaziendale. Un servizio a supporto ramificato (con Seriate, Treviglio, Bergamo) diventa allora la soluzione più funzionale e in linea con gli orientamenti della Regione. Naturalmente il presidio ospedaliero avrà sempre la libertà di decidere, in base alle esigenze, con quale struttura mettersi in rete».

Pensare invece di farne un'azienda unica con l'ospedale del capoluogo, precisa Macconi «è un errore»: «Un ospedale di eccellenza come i "Riuniti", per rimanere tale, deve essere riservato a prestazioni ad hoc. È vero che alcuni cittadini della Valle Brembana lamentano possibili disagi legati alla distanza da Treviglio, ma non vorremmo che poi criticassero l'eccessiva vicinanza a Bergamo».

Ma rinunciare a far «schierare» del tutto l'ospedale con Bergamo, secondo Macconi non significherà assolutamente un depotenziamento del presidio sanitario in Valle Brembana: «Al contrario – conclude il consigliere – l'intenzione è quella di un suo rafforzamento».
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Aziende Ospedaliere

Messaggio da bashir.it »

Eleunamme, posso cercare di risponderti. L'argomento non è semplicissimo in quanto il Servizio Sanitario possiede una struttura decisamente complessa, composta da diversi operatori: Regione, ASL, Aziende Ospedaliere con gli Ospedalie ed altre strutture di loro competenza (senza dimenticare i presidi privati).

Innanzitutto bisogna precisare che ogni struttuta sanitaria, non opera a copartimenti stagni, ma in un contesto regionale coordinato. Questo cordinamento dovrebbe essere garantito dal Piano socio sanitario Regionale.

L'Ospedale di S. Giovanni si è trovato fino ad ora in una situazione anomala, in quanto molto distaccato dall'Azienda Ospedaliera "madre" e cioè Treviglio. (Gli Ospedali che fanno a capo di Treviglio sono: Treviglio, Romano, Calcinate e per l'appunto S. Giovani Bianco)

La novità apportata dal nuovo Piano socio sanitario della Regione, prevede delle interessanti novità soprattutto per gli Ospedali come quello di S. Giovanni Bianco, prevedendo una maggiore autonomia gestionale: un'organizzazione dipartimentale e interaziendale (quindi con tutti gli altri Ospedali della Bergamasca).

Parlando in soldoni questo dovrebbe portare un miglioramento del servizio, basato sulle esigenze reali del territorio creando delle collaborazioni operative non solo con la "casa madre Treviglio", ma anche con altree strutture (immagino che possano essere il Riuniti di Bg ed il Bolognini di Seriate).
Esempio: il Reparto X (attualmente assente in S. Giovanni) del Riuniti di Bg apre un ambulatorio (tanto per fare un esempio, ma possono essere anche dei posti letto) a S. Giovanni Bianco.

Spero di averti risposto.
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Sull'ospedale di San Giovanni Bianco

Messaggio da bashir.it »

7 Novembre 2006 - tratto dal L'Eco di Bergamo

Ospedale di San Giovanni Bianco: Bonfanti, vada con Bergamo

Sull'ospedale di San Giovanni Bianco, o meglio, sul suo eventuale accorpamento con gli Ospedali Riuniti di Bergamo invece che con l'azienda di Treviglio, interviene il consigliere regionale della Margherita Battista Bonfanti, il quale dichiara la propria soddisfazione per il fatto che il collega Pietro Macconi (An) abbia riconosciuto che l'unione delle due strutture (San Giovanni con Treviglio) fu un errore.

«Peccato però - prosegue Bonfanti - che ci siano voluti dieci anni prima di ammetterlo. Dieci anni fa noi ci siamo battuti perché San Giovanni Bianco venisse collegato con l'azienda ospedaliera dei Riuniti di Bergamo, non solo perché era nato come costola del vecchio Ospedale Maggiore, ma soprattutto perché i Riuniti hanno la forza organizzativa, finanziaria e scientifica per sopperire alle inevitabili debolezze di un territorio svantaggiato che merita attenzione». Bene dunque, il riconoscimento di Macconi, che è presidente della commissione Sanità al Pirellone, però Bonfanti registra «che la sua proposta per porre rimedio alla situazione non va nella direzione di un accorpamento tra l'ospedale della Valle Brembana e l'azienda cittadina, ma resta nebulosa e sostanzialmente sperimentale. Per come la penso io - conclude - non c'è più nulla da sperimentare.

La forza del territorio obbliga a tornare alla proposta dell'unione tra San Giovanni Bianco e i Riuniti. Riconosciuto l'errore, occorre procedere con una modifica normativa per tale afferimento, non solo della struttura ospedaliera, ma anche dei servizi, compresi quelli dell'Isola».
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San Giovanni Bianco sta bene con Treviglio

Messaggio da bashir.it »

8 Novembre 2006 - tratto dal L'Eco di Bergamo

Ospedale San Giovanni Bianco: Macconi replica a Bonfanti

Pietro Macconi, presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia, replica a Battista Bonfanti (Margherita) sulla questione dell'ospedale di San Giovanni Bianco: «È impreciso il pensiero attribuitomi dal consigliere della Margherita. San Giovanni Bianco sta bene con Treviglio. Ma può allacciarsi anche a Bergamo o a Seriate, qualora fosse necessario. In questo modo si permette all'azienda di godere di una certa autonomia senza vincolarla a riferirsi a un unico polo. E non si "appesantisce" il Riuniti», che deve operare «come struttura d'eccellenza del capoluogo.

È una soluzione prevista dal nuovo Piano sociosanitario. Che dà facoltà a "strutture ospedaliere, di piccole dimensioni, che servono zone geograficamente disagiate", come il presidio di valle, di avvalersi di "un'organizzazione dipartimentale, anche interaziendale, funzionale alla propria specificità"». Quindi, per Macconi, non c'è nessun errore o marcia indietro. Presunta "nebulosità" della proposta? Sperimentale? «No. La sua legittimità trova fondamento nel Piano socio sanitario
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Diamo un futuro all'Ospedale di San Giovanni Bianco

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Per le opportune valutazioni allego di seguito alcuni dati statistici, riguardanti i ricoveri nelle strutture ospedaliere dei cittadini residenti in Valle Brembana, relativi all'anno 2005.

COMITATO DIAMO UN FUTURO ALL’OSPEDALE DI SAN GIOVANNI BIANCO

COMUNI VALLE BREMBANA
DATI RELATIVI AI RICOVERI NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE DEI RESIDENTI IN VALLE BREMBANA - ANNO 2005


Struttura Ospedaliera

1 Ospedale Civile San Giovanni B. 4503
2 Ospedali Riuniti Bergamo 1997
3 Casa di Cura Ponte San Pietro 428
4 Casa di Cura Quarenghi S.Pellegrino T. 397
5 Cliniche Gavazzeni Bergamo 384
6 Cliniche Castelli Bergamo 253
7 Casa di Cura San Francesco Bergamo 170
8 Policlinico S. Marco Osio Sotto 127
9 Casa di Cura Beato Palazzolo Bergamo 126
10 Ospedale di Treviglio 111
11 Ospedale Bolognini Seriate 81
12 Ospedale Pesenti Fenaroli Alzano L. 81
13 Ospedale S. Biagio Clusone 53
14 IRCCS Ospedale Maggiore Milano 43
15 Istituto Scientifico Medea Bosisio P. 41
16 IRCCS San Raffaele Milano 36
17 Istituto Nazionale Tumori Milano 36
18 Istituto Ortopedico Gaetano Pini 36
19 Ospedale di Calcinate 30
20 Ospedali Civili Brescia 25
21 Policlinico di Monza 25
22 Ospedale San Paolo Milano 22
23 Altre strutture Ospedaliere 486

Totale Generale Ricoveri anno 2005: 9491
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Presidio Ospedaliero S. Giovanni Bianco

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ma questi dati cosa vorrebbero dire?

è logico che l'utenza scelga il Presidio Ospedaliero più vicino. All'utenza non deve interessare chi sia la Dirigenza e quale sia l'Azienda di Riferimento (che sono unicamente aspetti gestionali aziendali), ma la qualità del servizio.
Gli ospedali devo essere comunque coordinati dal Piano Sanitario Regionale, dall'ASL, etc... . SI deve ragionare sempre in un contesto di SISTEMA SANITARIO.

L'unica considerazione che riesco a fare da questi dati è che meno della metà dei ricoveri dei cittadini residenti in Valle Brembana sono a S. Giovanni Bianco.

Perchè? Mancanza di fiducia? Qualche scandalo di troppo?
Questo è il vero problema, non l'afferimento a questa od ad un'altra Azienda Ospedaliera.

Personalmente mi trovo d'accordo con quanto espresso dal Consigliere Macconi, per riuscire a migliorare il servizio ospedaliero.
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