Ospedale di San Giovanni Bianco

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Ospedale di valle Brembana

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Tratto da L'eco di Bergamo del 4 marzo 2007

Cè: «Non si tocca l'ospedale di valle Brembana» L'assessore regionale visita San Giovanni Bianco «È importante per la Bergamasca e la Lombardia»

Se anche la presenza ha un valore, quella che l'assessore regionale alla Sanità, Alessandro Cè, ha fatto ieri pomeriggio all'ospedale di San Giovanni Bianco è servita chiaramente a sgomberare il campo da ogni possibile equivoco: la struttura ospedaliera della Valle Brembana gioca un ruolo fondamentale sia all'interno dell'assistenza sanitaria da garantire al territorio montano di appartenenza, sia all'interno delle logiche organizzative della Regione Lombardia.

E per questo non va soltanto potenziato nei servizi, ma anche salvaguardato da possibili speculazioni politiche che prendano a pretesto l'ospedale per fini diversi da quelli legati alla qualità dell'assistenza e alle vere esigenze della popolazione. Qualità, appropriatezza, accessibilità, sicurezza e sostenibilità economica sono cinque fattori cui la sanità lombarda guarda con particolare attenzione, ha sottolineato Cè, nel tentativo di armonizzarli tra loro in un sistema efficace ed efficiente che deve tener insieme non soltanto presìdi di livello nazionale, ma anche quelli di livello provinciale e territoriale, come quelli di montagna.

E questi ultimi in particolare vanno tutelati al meglio, proprio perché - in una posizione geografica spesso impossibile e con densità abitative «fluttuanti» - riescono comunque a garantire servizi importanti per la popolazione di quel territorio. Tutto ciò vale anche per San Giovanni Bianco, ha osservato Cè, «e sono qui per testimoniarlo, per fugare tutti quei dubbi che, alcune volte anche irrazionalmente e in maniera del tutto ingiustificata, vengono ciclicamente sollevati circa un'eventuale chiusura o ridimensionamento della struttura: l'ospedale di San Giovanni Bianco è importante per la Bergamasca e per la Regione Lombardia, da cui è già partito un impegno forte per rilanciare questo come altri presìdi nelle stesse condizioni».

Cè fa riferimento al milione di euro stanziato dalla Regione Lombardia per gli ospedali di montagna, fondi che consentiranno ad Andrea Mentasti, direttore generale dell'azienda ospedaliera di Treviglio (da cui San Giovanni Bianco dipende) di potenziare la struttura già dai prossimi mesi con l'assunzione di una decina di medici per l'area dell'urgenza e dell'emergenza (un cardiologo, un radiologo, un medico per il laboratorio di analisi, tre medici di Pronto soccorso e quattro anestesisti per far funzionare 24 ore al giorno la terapia subintensiva) e l'acquisto di una modernissima Tac a 16 strati. Ma negli ultimi quattro anni, la Regione Lombardia ha investito a San Giovanni Bianco oltre sette milioni di euro per potenziare l'ospedale brembano. «Tutti i concorsi - ha spiegato Mentasti - sono già partiti, ma ci vorranno alcuni mesi prima che vengano portati a termine», stante anche la poca appetibilità di un presidio di frontiera come quello di San Giovanni Bianco.

Anche per questo, Mentasti sta studiando alcuni incentivi economici da proporre a chi prendesse in esame l'ipotesi di venire a lavorare in valle, nonché la possibilità, chiedendo aiuto agli amministratori della valle, di affittare appartamenti a prezzi contenuti per chi si trasferisse da molto lontano. «Forse non saremo pronti per la primavera - ha osservato Mentasti -, ma sicuramente entro la fine dell'estate, contando anche su possibili collaborazioni con l'ospedale di Treviglio o quello di Bergamo. Quanto alle firme che nelle prossime settimane verranno sottoposte alla sua attenzione per chiedere che la gestione dell'ospedale di San Giovanni Bianco passi dall'azienda ospedaliera di Treviglio a quella di Bergamo, Cè attende di leggere la lettera di accompagnamento prima di esprimersi. «Ma sono certo - anticipa - che conterrà motivazioni ben precise per sostenere logiche che vanno in questa direzione, così come non ho dubbi sul fatto che non conterrà posizioni strumentali. Personalmente non riesco a capire il valore aggiunto di questa insistenza a voler trasferire la dipendenza di San Giovanni Bianco da un'azienda all'altra: credo che un amministratore si debba preoccupare di quali e quanti servizi vengano dati al suo territorio, e con quale qualità, più che della forma con cui sono erogati.

Non vorrei che finendo sotto Bergamo, San Giovanni Bianco corra il rischio di vedersi prosciugare alcuni suoi aspetti peculiari che oggi rappresentano una risorsa»
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Val Brembana consulto sull'ospedale

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Tratto da L'Eco di Bergamo del 6 marzo 2007

SAN GIOVANNI BIANCO - Val Brembana a consulto sull'ospedale

Il direttore generale Andrea Mentasti dell'Azienda ospedaliera di Treviglio e i sindaci della Valle Brembana si sono incontrati ieri sera a San Giovanni Bianco per fare il punto sulla situazione e sulle strategie di rilancio del nosocomio brembano, presenti i consiglieri regionali Carlo Saffioti e Giosuè Frosio e i direttori sanitari Michele Tummiatti di Treviglio e Fabrizio Fabretti di San Giovanni Bianco.

Dopo il saluto di Oscar Mostachetti di San Giovanni Bianco, ha preso la parola il direttore generale Mentasti sottolineando che la ristrutturazione è ormai in via di completamento con investimenti per oltre sette milioni di euro nel quinquennio. Resta il problema delle carenze dell'organico medico, in particolare per quanto concerne l'anestesia, determinante per la qualificazione del pronto soccorso di urgenza ed emergenza, per la quale ci sono due ipotesi: una ottimale di quattro anestesisti e una più praticabile con due anestesisti e due medici negli orari notturni previa riorganizzazione dell'organico già presente in ospedale. «I bandi sono aperti – ha affermato Mentasti – e ne attendiamo la chiusura. Comunque si arriverà ad una soluzione del problema certamente entro il prossimo autunno». Frosio ha ribadito l'impegno della Regione e dell'assessore Alessandro Cè per gli ospedali di montagna: «Una attenzione di cui l'ospedale brembano ha ampiamente beneficiato».

Di afferimento a Bergamo anzichè a Treviglio si è occupato Saffioti definendo anacronistica almeno al momento la proposta, in quanto Bergamo sarà a lungo impegnato nel trasferimento nella nuova struttura. Ha ripreso l'argomento Vittorio Milesi del Comitato firme – quasi ottomila, presto presentate in Regione – che ha evidenziato la problematica dei trasferimenti di pazienti a Treviglio affermando che circa 2.000 pazienti che ora intasano Bergamo, se San Giovanni Bianco fosse afferito ai Riuniti potrebbero essere curati a San Giovanni Bianco. I dati di Milesi sono stati contestati da Mentasti: si va a Bergamo o in altri nosocomi anche per scelta personale; i ricoveri a Treviglio sono stati 18 nel 2006 e poi vanno considerati i tempi di trasferimento.

Ancora si è denunciato un calo di immagine dell'ospedale brembano, un quasi inesistente coinvolgimento delle Amministrazioni e la necessità di un maggiore impegno da parte dei sindaci. Ha chiuso Mentasti: «Dateci una mano a risolvere il problema del personale – ha chiesto agli amministratori – magari aiutandoci a trovare abitazioni ai giovani medici che andranno incentivati per un ricambio generazionale del primariato». S. T.
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Tratto da L'eco di Bergamo del 14/03/2007
Critiche e passi avanti per l'ospedale della Valle
Una palese dimostrazione dell'interesse che la comunità della Valle Brembana dedica all'ospedale di San Giovanni Bianco, è arrivata lunedì sera dalla folta partecipazione al convegno sul tema «Ospedale... ma non solo» proposto dal gruppo «Impegno e partecipazione». «Il gruppo è apolitico, nato nella società civile – ha affermato il presidente Pietro Salvetti – e intende occuparsi non solo dell'ospedale, tematica prioritaria, ma anche dei problemi quotidiani della gente di Valle Brembana». L'ospedale resta quindi al centro dell'attenzione dopo le critiche e la richiesta sostenuta da un'ampia raccolta di firme per passare dalla competenza amministrativa dell'Azienda ospedaliera di Treviglio a quella di Bergamo.

Il vicesindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi e il consigliere di Camerata Cornello Gervasio Curnis hanno ribadito il positivo risultato d'aver «mosso le acque» per far partire qualcosa di serio. Di rimando hanno replicato Michele Tumiati, direttore sanitario dell'azienda ospedaliera di Treviglio, e Carlo Saffioti della Commissione sanità della Regione. «Le strutture sono ormai a livello ottimale – ha spiegato Tumiati – e si sta ovviando alle carenze professionali arrivando all'istituzione di un direttore amministrativo: l'ospedale di San Giovanni Bianco sarà il primo ospedale di montagna ad avere una garanzia in tal senso». «Non conta tanto – ha detto Saffioti – l'afferimento, ma la quantità e la qualità dei servizi.

La Valle Brembana disporrà così di un ospedale di base efficiente e dell'eccellenza garantita dalla Casa di cura Quarenghi, una situazione invidiabile per un territorio montano». Dell'operatività della Clinica Quarenghi ha parlato il primario Giampietro Salvi. Lo stato del territorio, della popolazione e i costi dei servizi sono stati illustrati da Santino Silva dell'Asl. «L'ente pubblico – ha osservato Carlo Forchini, presidente dell'assemblea dei sindaci – fatica pure a raccogliere i dati necessari per programmare gli interventi, va migliorata la situazione». «Chiediamo – ha affermato Sergio Sonzogni, vicepresidente e assessore ai Servizi sociali della Comunità montana – che in sede di revisione della legge 31 sia dedicata massima attenzione agli ospedali montani».
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Tratto da L'eco di bergamo del 3 aprile 2007

Nuova Tac multistrato a San Giovanni Bianco

È stata inaugurata e benedetta, ieri pomeriggio, la nuova strumentazione che è entrata a fare parte del «parco macchine» dell'ospedale di San Giovanni Bianco. Si tratta di una Tac (Tomografia assiale computerizzata) multistrato di ultima generazione che andrà a sostituire l'apparecchiatura più vetusta.

L'ospedale ha iniziato a utilizzare proprio ieri il nuovo mezzo e poiché si tratta di uno strumento di ultima generazione i medici stanno seguendo un corso di formazione per l'utilizzo. «La novità di questa apparecchiatura è quella di fornire in un'unica scansione 16 strati contemporaneamente – ha spiegato il primario di radiologia Giorgio Portio –. Questa possibilità comporta una grande miglioria nei servizi erogati dall'ospedale perché riduce di molto i tempi durante i quali il paziente è sottoposto all'esame: in soli 25 secondi e una sola iniezione di liquido di contrasto la Tac esamina collo, torace e addome. Inoltre in questo modo il paziente deve stare meno tempo in apnea e l'esito dell'esame arriva in soli sei secondi, cosa che permetterà di trasferire le immagini per emergenze ad altri ospedali, come Bergamo e Treviglio. Oltre ad essere un vantaggio di tempo è peraltro anche un risparmio economico perché i minuti in più comportavano una maggiore necessità di liquido di contrasto, che invece da oggi sarà ridotta».

Alla presentazione hanno partecipato diversi medici e infermieri della struttura, il direttore sanitario Michele Tumiati, il sindaco Oscar Mostachetti, il consigliere regionale Pietro Macconi, Sergio Sonzogni per la Comunità montana Valle Brembana e il maresciallo dei carabinieri di San Giovanni Bianco Francesco Renna. La Tac multistrato è stata benedetta dal parroco don Luigi Manenti e da don Giuseppe Vavassori. Il nuovo apparecchio fornito dalla Toshiba – le immagini tridimensionali e ad alta risoluzione consentono diagnosi più precise – ha richiesto un investimento di circa 450 mila euro.
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Per opportuna informazione, si comunica che l'incontro con l'Assessore Regionale alla Sanità dott. Luciano Bresciani per la consegna delle quasi 9000 firme raccolte per chiedere l'afferimento dell'Ospedale di San Giovanni Bianco all'Azienda Ospedaliera di Bergamo è stato fissato per il giorno VENERDI' 11 MAGGIO ALLE ORE 14.00 presso la sede dell'Assessorato a Milano.
Nel corso dell'incontro gli esponenti del Comitato "Diamo un futuro all'Ospedale di San Giovanni Bianco" illustreranno all'Assessore Regionale le motivazioni poste a base della sottoscrizione popolare.
Si segnala da ultimo che accanto ai quasi 9000 cittadini, hanno approvato una mozione per chiedere l'afferimento dell'Ospedale di San Giovanni Bianco all'Azienda Ospedaliera di Bergamo, 7 Consigli Comunali di Comuni della Valle Brembana.
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Futuro Ospedale di San Giovanni Bianco

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COMITATO DIAMO UN FUTURO
ALL’OSPEDALE DI SAN GIOVANNI BIANCO


San Pellegrino Terme, 20 giugno 2007


COMUNICATO

I rappresentanti del Comitato “Diamo un futuro all’Ospedale di San Giovanni Bianco”, nella mattinata di lunedì 18 giugno hanno incontrato l’Assessore Regionale alla Sanità dott. Bresciani e proceduto al deposito delle 8807 firme di cittadini della Valle Brembana raccolte per chiedere che l’Ospedale di San Giovanni Bianco venga afferito all’Azienda Ospedaliera di Bergamo.

L’incontro ha consentito ai rappresentanti del Comitato “Diamo un futuro all’Ospedale di San Giovanni Bianco” di illustrare compiutamente le ragioni e le motivazioni dell’iniziativa che ha raccolto un consenso e un’adesione massiccia tra i cittadini della Valle Brembana, rafforzata e sostenuta da 7 Consigli Comunali che hanno deliberato una mozione dagli stessi contenuti.
I componenti il Comitato hanno in particolare manifestato forti preoccupazioni circa il futuro dell’Ospedale di San Giovanni Bianco rintracciabili nei seguenti aspetti:
-la consistente contrazione del numero dei ricoveri presso il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco che in due anni sono complessivamente diminuiti dell’11,6% passando dai 6404 del 2004 ai 5660 del 2006;

-la scarsa fiducia che i cittadini della Valle Brembana ripongono nel Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco. I dati relativi ai ricoveri del 2005 indicano che dei complessivi 9491 cittadini della Valle Brembana ricoverati nell’anno in strutture ospedaliere, soltanto 4503 (47,4%) hanno scelto l’Ospedale di San Giovanni Bianco. I dati relativi all’anno 2006 indicano un trend ulteriormente negativo con un numero di ricoveri dei cittadini residenti in Valle Brembana che scende a quota 4260;
-la fiducia che al contrario riscuotono gli Ospedali Riuniti di Bergamo tra i cittadini della Valle. Nel 2005, il 21% (pari a 1997 ricoveri) dei cittadini della Valle Brembana ricoverati nelle strutture ospedaliere hanno scelto gli Ospedali Riuniti di Bergamo.

L’Assessore pur non nascondendo le sue perplessità per la proposta avanzata, riferite in particolare al momento che vive l’Azienda Ospedaliera di Bergamo, impegnata nella costruzione del nuovo Ospedale, ha assicurato che la richiesta sarà oggetto di un attento e approfondito esame sia in sede tecnica che politica. In questa direzione l’Assessore ha affermato che interlocutori privilegiati saranno i Sindaci del territorio che nella loro responsabilità di rappresentanti più autorevoli di tutti i cittadini della Valle verranno ascoltati e coinvolti per una corretta e compiuta valutazione della proposta. Il dott. Bresciani che ha dimostrato di conoscere perfettamente la realtà della Valle Brembana e dei suoi problemi, ha riconosciuto che obiettivo prioritario per tutti dovrà essere la tutela e la salvaguardia del patrimonio dell’Ospedale San Giovanni Bianco che costituisce un presidio indispensabile per il territorio.

I rappresentanti del Comitato “Diamo un futuro all’Ospedale di San Giovanni Bianco” intendono esprimere pubblicamente la loro gratitudine all’Assessore Regionale alla Sanità dott. Bresciani per la particolare disponibilità manifestata e per l’attenzione e la correttezza con la quale ha assicurato che la proposta verrà valutata.

F.to Maurizio Colleoni, Elena Ghezzi, Carmelo Goglio, Vittorio Milesi
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Segnalo i seguante articoli riguardanti l'Azienda Ospedaliera "Treviglio - Caravaggio" (di cui fa parte l'Ospedale di San Giovanni)

http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... cupazione/
http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... i-ditalia/
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Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco

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COMITATO DIAMO UN FUTURO ALL’OSPEDALE DI SAN GIOVANNI BIANCO

San Pellegrino Terme, 7 settembre 2007

COMUNICATO
I rappresentanti del Comitato “Diamo un futuro all’Ospedale di San Giovanni Bianco”, nella mattinata di giovedì 6 settembre hanno incontrato i vertici dell’ASL di Bergamo (il Direttore Generale dott. Silvio Rocchi, il Direttore Sanitario dott. Claudio Sileo e il Responsabile del Dipartimento PAC dott. Santino Silva) e proceduto alla consegna delle 8807 firme di cittadini della Valle Brembana raccolte per chiedere che l’Ospedale di San Giovanni Bianco venga afferito all’Azienda Ospedaliera di Bergamo.

L’incontro ha consentito ai rappresentanti del Comitato “Diamo un futuro all’Ospedale di San Giovanni Bianco” di illustrare compiutamente le ragioni e le motivazioni dell’iniziativa che ha raccolto un consenso e un’adesione massiccia tra i cittadini della Valle Brembana, rafforzata e sostenuta da 7 Consigli Comunali che hanno deliberato una mozione dagli stessi contenuti.
I componenti il Comitato hanno in particolare manifestato forti preoccupazioni circa il futuro dell’Ospedale di San Giovanni Bianco rintracciabili nei seguenti aspetti:
-la consistente contrazione del numero dei ricoveri presso il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco che in due anni sono complessivamente diminuiti dell’11,6% passando dai 6404 del 2004 ai 5660 del 2006;

-la scarsa fiducia che i cittadini della Valle Brembana ripongono nel Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco. I dati relativi ai ricoveri del 2005 indicano che dei complessivi 9491 cittadini della Valle Brembana ricoverati nell’anno in strutture ospedaliere, soltanto 4503 (47,4%) hanno scelto l’Ospedale di San Giovanni Bianco. I dati relativi all’anno 2006 indicano un trend ulteriormente negativo con un numero di ricoveri dei cittadini residenti in Valle Brembana che scende a quota 4260;
-la fiducia che al contrario riscuotono gli Ospedali Riuniti di Bergamo tra i cittadini della Valle. Nel 2005, il 21% (pari a 1997 ricoveri) dei cittadini della Valle Brembana ricoverati nelle strutture ospedaliere hanno scelto gli Ospedali Riuniti di Bergamo.

Il Direttore Generale dell’ASL dott. Rocchi e i suoi collaboratori, pur non nascondendo le proprie perplessità dal punto di vista tecnico per la proposta avanzata, riferite in particolare alla circostanza che gli Ospedali Riuniti di Bergamo dovrebbero occuparsi delle cosiddetta “eccellenza”, hanno condiviso la necessità che il presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco garantisca una qualità delle prestazioni per essere punto di riferimento del territorio vallare.

In questa direzione i vertici dell’ASL di Bergamo hanno fornito una serie di utili suggerimenti e preziose indicazioni per far si che la struttura ospedaliera possa rafforzarsi, recuperando qualità e la fiducia dei cittadini della Valle Brembana (nomina di un Direttore dell’Ospedale, attivazione della terapia intensiva, qualificazione del personale medico, ecc.). Allo stesso modo il dott. Rocchi ha manifestato il suo impegno a verificare attraverso un confronto con i medici di base, le problematiche presenti sul territorio per cercare di ricostruire la fiducia di medici di base e insieme dei cittadini nei riguardi dell’Ospedale di SGB.

I rappresentanti del Comitato “Diamo un futuro all’Ospedale di San Giovanni Bianco” intendono esprimere pubblicamente la loro gratitudine ai vertici dell’ASL di Bergamo ed in particolare al dott. Rocchi per la speciale disponibilità manifestata e per l’attenzione e la correttezza con la quale hanno affrontato le problematiche illustrate.

F.to Maurizio Colleoni, Carmelo Goglio, Vittorio Milesi
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