Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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Hotel Terme: la demolizione al via fra macchine «volanti» e sismografi

San Pellegrino Terme – «L’autorizzazione per i lavori è arrivata». L’annuncio è del Gruppo Percassi che sta per dare il via alle operazioni sull’edificio più recente dell’Hotel Terme a San Pellegrino, primo passo per la creazione del centro termale che rilancerà la cittadina brembana. Una demolizione che, nel progetto curato dalla proprietà insieme alla Despe di Torre de’ Roveri, diventa operazione chirurgica con l’obiettivo di limitare e rendere sostenibile l’impatto con il territorio e gli edifici circostanti. Chi pensa a ruspe e bulldozer si sbaglia: il vecchio albergo sarà «decostruito», letteralmente smontato in modo anche scenografico dato che la macchina di piccole dimensioni chiamata ad abbattere pezzo per pezzo le camere e i piani sarà calata dall’alto. Non solo: per monitorare in modo continuo eventuali vibrazioni saranno posizionati tre sismografi.... CONTINUA
http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... sismografi
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Si smonta l'ex albergo delle Terme, Fonte al sicuro

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Da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti

Si smonta l'ex albergo delle Terme, Fonte al sicuro

San Pellegrino Terme - Si parte. Il gruppo Percassi ha annunciato per martedì prossimo l'avvio dei lavori di demolizione del vecchio albergo delle Terme (l'edificio posto a monte, di più recente costruzione). Al suo posto, insieme al resto dell'albergo ristrutturato (costituito dagli spazi sopra i portici e dalla storica Sala bibite), sorgerà il nuovo centro termale di San Pellegrino, una moderna beauty farm che, per ora, escluderà le cure più tradizionali.

Vicina anche la Sala bibite
I lavori – l'allestimento inizierà domani – sono stati affidati alla Despe di Torre de' Roveri, specializzata in interventi di questo tipo, che già nel 2008 demolì gli stabilimenti della Sanpellegrino di via Taramelli, dove ora si trova l'area cantiere che dovrà ospitare parcheggi e centro residenziale-commerciale. Di fatto si tratterà di una sorta di «smontaggio» del vecchio hotel. Sotto, infatti, si trova la falda acquifera da cui sgorga l'acqua San Pellegrino. E proprio adiacente ai muri dell'ex hotel c'è la Sala bibite con la fonte storica e la spina dell'acqua per i residenti (ora spostata, proprio per l'avvio dei lavori). Per evitare possibili conseguenze, quindi, Gruppo Percassi e Sanpellegrino, che in alcune lettere al Comune aveva manifestato preoccupazione per i lavori, si sono accordati da tempo su un intervento il più possibile chirurgico e non invasivo. «Sarà una sorta di decostruzione – dice Gianluca Spinelli del Gruppo Percassi – naturalmente con costi molto maggiori rispetto a una normale demolizione». Peraltro, già nel febbraio 2008, la Despe, nella demolizione del vicino stabilimento, utilizzò precauzioni particolari per evitare vibrazioni all'area sottostante.
«La demolizione durerà circa due mesi – prosegue Spinelli –, mentre da ottobre si svolgeranno alcuni lavori propedeutici nella restante parte storica dell'ex albergo (sopra i portici) destinata a ospitare il centro termale, con interventi di pulizia interna e rimozione dei pavimenti».

Minoranze preoccupate
Sui lavori ormai imminenti e sulla questione delle fonti, i consiglieri di minoranza Raffaella Sonzogni, Donatella Donati, Giambattista Milesi ed Hector Pavesi hanno recentemente scritto al ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio Corrado Clini «preoccupati per il futuro del patrimonio architettonico e ambientale» della cittadina termale. I consiglieri sottolineano che le «demolizioni potrebbero arrecare danno alle fonti storiche, risorsa unica e fondamentale per la sopravvivenza di San Pellegrino, da un punto di vista termale, turistico, industriale e occupazionale». «Con la Sanpellegrino c'è da sempre un rapporto costruttivo – aggiunge Spinelli – e tutti gli interventi che possono interessare l'area delle storiche fonti vengono concordati insieme, in modo da evitare possibili conseguenze». Così, per esempio, già nell'accordo sottoscritto nel 2008, ricorda il rappresentante del Gruppo Percassi, si stabiliscono le modalità d'intervento per la costruzione delle case nell'area Paradiso (soprastante anche questa la falda acquifera della Sanpellegrino). Persino nei futuri regolamenti condominiali dovranno essere previsti divieti particolari, come lo sversamento di sostanze potenzialmente inquinanti la falda.

«Vogliono impedire i lavori»
Aggiunge il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi: «Penso che la Sanpellegrino non abbia proprio bisogno delle minoranze per difendere la propria fonte. A tutti, nella nostra cittadina, è noto che da sempre l'azienda di acque minerali è attentissima a ogni movimento sul nostro territorio proprio per tutelare, peraltro legittimamente, un patrimonio che è suo ma anche di tutta la comunità. Lo abbiamo visto, per esempio, quando venne costruita la variante in galleria, in zona molto più distante dalla fonte rispetto ai lavori all'ex hotel Terme. La lettera ai ministri delle minoranze è strumentale: l'obiettivo resta quello di non vedere realizzato il centro termale, anzi, di impedirne l'avvio dei lavori. Non è certo così che si fa l'interesse di San Pellegrino e della Valle Brembana, peraltro in un momento drammatico dal punto di vista occupazionale, dato che l'operazione di rilancio dovrebbe dare risposte proprio in tal senso».
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San Pellegrino giù l'ex hotel, cantiere aperto

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da l'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti

San Pellegrino giù l'ex hotel, cantiere aperto, fonte sorvegliata dai sismografi

Telecamere della Rai e interviste agli amministratori. Lo «smontaggio» dell'ex hotel Terme di San Pellegrino, non ancora iniziato, ieri ha già attirato l'attenzione dei media oltre la nostra provincia. Ma siamo ancora alle fasi iniziali, quelle dell'allestimento del cantiere. La «decostruzione» vera e propria dell'edificio, come è stata chiamata dal gruppo Percassi, inizierà solo tra alcuni giorni. Ieri, intanto, c'è stata la consegna ufficiale dei lavori alla Despe di Torre de' Roveri, specializzata in questo tipo di interventi (si occupò anche della demolizione degli ex stabilimenti Sanpellegrino), in una riunione avvenuta nella sede dell'ex Azienda autonoma con amministratori pubblici, dirigenti dell'azienda di acque minerali e gruppo Percassi. Incontro durante il quale è stato definito il cronoprogramma dei lavori, che dovrebbero durare due o tre mesi. «C'è stato solo un intervento di pulizia e in questi giorni verrà allestito il cantiere – spiega il sindaco Vittorio Milesi –. Prima della "decostruzione" vera e propria bisognerà poi installare i sismografi per la misurazione delle vibrazioni, a salvaguardia della sorgente dell'acqua San Pellegrino. Inoltre si dovranno montare i ponteggi. Solo allora inizierà lo "smontaggio" dell'ex hotel». «L'apertura del cantiere – prosegue il primo cittadino – è il segnale che si va avanti, con tutte le difficoltà del caso, ma si va avanti. L'auspicio è che dopo la "decostruzione" inizi subito la costruzione del nuovo centro termale».

Al posto del vecchio albergo Terme (la parte più recente, quella con il ristorante), infatti, dovrà sorgere, insieme ai restanti spazi dell'ex hotel restaurato, il nuovo centro termale progettato dal gruppo «De8 architetti» e dal designer Marco Ferreri. Secondo la tabella di marcia del gruppo Percassi dovrebbe essere concluso entro la fine del prossimo anno. Nel frattempo, settimana prossima, inizieranno anche gli ultimi lavori di restauro del casinò, per un importo di circa un milione di euro (di cui 900 mila dalla Regione e poco più di centomila dal gruppo Percassi). «Si provvederà all'impermeabilizzazione di parte del tetto, alla posa dell'impiantistica tecnologica e al trattamento protettivo di sculture e balaustre in cemento – spiega l'assessore Franco Nicolosi –. Si spera, con il ribasso d'asta, di trovare i fondi per finire i restauri della sala vicino alle cucine. A quel punto il recupero del casinò (si sta lavorando anche per il nuovo teatro, ndr) sarà concluso».
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Re: San Pellegrino giù l'ex hotel, cantiere aperto

Messaggio da elio.biava »

IW2LBR ha scritto:da l'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti
San Pellegrino giù l'ex hotel, cantiere aperto, fonte sorvegliata dai sismografi
... Nel frattempo, settimana prossima, inizieranno anche gli ultimi lavori di restauro del casinò, per un importo di circa un milione di euro (di cui 900 mila dalla Regione e poco più di centomila dal gruppo Percassi)... Si spera, con il ribasso d'asta, di trovare i fondi per finire i restauri della sala vicino alle cucine...
per il proprietario ottime condizioni di ristrutturazione agevolata a_2
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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pluto
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

Messaggio da pluto »

CORRIERE DELLA SERA - BERGAMO
14/09/2012
Per il Grand Hotel ipotesi casa di riposo

La Provincia di Bergamo ha deciso di mettere in liquidazione la Grand Hotel San Pellegrino Srl. La società è in perdita e per ridare vita all'edificio servirebbero almeno 40 milioni. «Se si potesse aprire un casinò i privati farebbero investimenti dice il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi ; sarebbe bello recuperarlo come albergo, ma siamo pronti a ipotizzarlo anche come struttura sanitaria, magari una casa di riposo». Proprio come in «Primo amore», film del 1978 con Ornella Muti e Ugo Tognazzi di Dino Risi, che aveva ricreato nel Grand Hotel di San Pellegrino un ospizio per artisti.
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alvin 51
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

Messaggio da alvin 51 »

Mi sembra un'idea più che sensata visto e considerato che il completamento del vero e proprio Casinò non è lontana, aprendo un casinò nel Grand Hotel oltre ai tempi per approntarlo, vanificherebbero tutti gli investimenti e programmi ad esso collegati! oltretutto essendo una struttura pensata e costruita proprio per tale scopo!
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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kikko69 ha scritto:Per niente d'accordo! Devono fare un Casino' con annesso albergo, solo cosi' si possono trovare degli investitori privati disposti a ritirarlo. Se si fa un ricovero chi ci mette i soldi per ristrutturarlo? Chi lo gestisce? Chi copre le spese di gestione? Servono sempre soldi pubblici! Il problema a quanto pare è sempre a Roma, nessuno si degna di fare qualcosa o di dire qualcosa.
Casinò italiani in perdita per 21 mln di euro: colpa di crisi e tracciabilità

Nel primo trimestre del 2012, i quattro casinò italiani (Sanremo, Saint Vincent, Campione e Venezia) hanno incassato complessivamente 85,4 milioni, 21 in meno rispetto allo stesso trimestre del 2011. Lo rende noto il casinò di Sanremo, annunciando che il 24 maggio si riunirà a Roma la Federgioco per affrontare quella che è ritenuta dagli addetti ”la più grave crisi dei casinò municipali dalla loro costituzione”. ”Dobbiamo comunicare con chiarezza lo stato di crisi – afferma il vicepresidente di Federgioco Giuseppe Di Meco, presidente del Casinò di Sanremo – perché anche chi vive le problematiche aziendali può tendere a sottovalutare la situazione. Stiamo risentendo della congiuntura in atto, la ripresa potrebbe essere ancora lontana. Per questo è necessario un lavoro corale per costruire insieme un’agenda sui temi occupazionali e sugli ammortizzatori sociali da trattare con le Istituzioni del Lavoro”.

A mettere in crisi le case da gioco italiane, sarebbero state anche le recenti misure del decreto “Salva Italia” del governo Monti, che ha abbassato la soglia di tracciabilità del contante a mille euro: “Una ‘mazzata’ per il nostro giro d’affari – spiega Luca Frigerio, presidente di Federgioco (l’associazione che comprende le quattro case da gioco italiane) e amministratore unico del Casinò di Saint-Vincent in Valle d’Aosta - perché colpisce soprattutto la parte irrazionale e istintiva del giocatore, la componente decisiva di ogni puntata. Così siamo costretti a pagare in assegni e non in moneta contante un’eventuale vincita e demotiviamo chi tenta la fortuna”. La misura governativa si giustifica in ottica anti-riciclaggio, in questo caso – assicura Frigerio – “è una misura anti-concorrenziale nei confronti delle case da gioco estero, che invece hanno soglie di tracciabilità più alte” (dai 2.500 ai 5mila euro). Le Case da gioco italiane pagano poi, il fatto di rappresentare un modello di business a rischio di estinzione, impegnate in questo momento a tentare di posizionarsi su una clientela di fascia più alta con possibilità di spesa maggiori. La clientela medio-bassa è infatti sempre più attratta dai casinò online e ha minori possibilità di accumulo del risparmio.
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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kikko69 ha scritto:Bisogna fare attenzione, non c'è scritto che hanno fatto un "buco di bilancio" o un "rosso" di 21 milioni, hanno solo incassato di meno....c'è differenza. Ma chi poi fra aziende e privati in questi due anni non sta fatturando di meno? I consumi attuali, notizia di questa settimana sono paragonabili post prima guerra mondiale. Poi per l'amor di dio facciano cio che è meglio per San Pellegrino, se facendo un ricovero si rilancia il paese a_34 e l'economia della Valle ben venga
Le Case da gioco italiane pagano poi, il fatto di rappresentare un modello di business a rischio di estinzione, impegnate in questo momento a tentare di posizionarsi su una clientela di fascia più alta con possibilità di spesa maggiori. La clientela medio-bassa è infatti sempre più attratta dai casinò online e ha minori possibilità di accumulo del risparmio.

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Lupogrigio
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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pluto ha scritto:CORRIERE DELLA SERA - BERGAMO 14/09/2012
Per il Grand Hotel ipotesi casa di riposo
La Provincia di Bergamo ha deciso di mettere in liquidazione la Grand Hotel San Pellegrino Srl. La società è in perdita e per ridare vita all'edificio servirebbero almeno 40 milioni. «Se si potesse aprire un casinò i privati farebbero investimenti dice il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi ; sarebbe bello recuperarlo come albergo, ma siamo pronti a ipotizzarlo anche come struttura sanitaria, magari una casa di riposo». Proprio come in «Primo amore», film del 1978 con Ornella Muti e Ugo Tognazzi di Dino Risi, che aveva ricreato nel Grand Hotel di San Pellegrino un ospizio per artisti.
Pescate in rete alcune scene:

[youtube]VxYo88eMbMU[/youtube]
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