Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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da Bergamo NEWS

"Casinò di San Pellegrino - Chi ci fa la guerra poi fa aprire le sale slot"

Vittorio Milesi è sindaco di San Pellegrino Terme, paese che rivive i fasti del passato solo nelle cartoline ingiallite. Da culla del turismo termale a località piuttosto anonima, almeno per i servizi che riesce ad offrire. L'edificio del casinò municipale è stato restaurato, continuano i lavori di riqualificazione delle terme che dovrebbero essere riaperte a ottobre 2014. Il Gran Hotel invece, gioiello liberty, è il simbolo della decadenza, set perfetto per un film di Kubrick. E' proprio lì che il primo cittadino vorrebbe il nuovo casinò.

“La riapertura del casinò di San Pellegrino consentirebbe un grande rilancio per la Valbrembana e per tutta la provincia. Purtroppo c'è troppa ipocrisia. Quelli che si oppongono sono gli stessi che hanno consentito l'apertura di migliaia di sale slot, ben più pericolose dal punto di vista sociale”. Vittorio Milesi è sindaco di San Pellegrino Terme, paese che rivive i fasti del passato solo nelle cartoline ingiallite. Da culla del turismo termale a località piuttosto anonima, almeno per i servizi che riesce ad offrire. L'edificio del casinò municipale è stato restaurato, continuano i lavori di riqualificazione delle terme che dovrebbero essere riaperte a ottobre 2014. Il Grand Hotel invece, gioiello liberty, è il simbolo della decadenza, set perfetto per un film di Kubrick. E' proprio lì che il primo cittadino vorrebbe il nuovo casinò. Serve una deroga alla legge nazionale. Nonostante i tanti appelli degli ultimi anni non si è mosso nulla. “Abbiamo scritto al nuovo presidente del Consiglio Matteo Renzi perché riteniamo l'apertura del casinò ci consentirebbe di dare soluzione al problema del recupero del Grand Hotel – spiega Milesi -. Basterebbe una deroga alla legge, come avviene a Sanremo, Venezia e Campione. La strutture è anche sotto tutela del ministero dei beni culturali. Sappiamo che non ci sono i soldi, ma l'avvento di un casinò imporrebbe il completo restauro. Quanti soldi occorrerebbero? “Circa una quarantina di milioni. Solo l'autorizzazione all'apertura potrebbe dare una spinta al recupero”. Senza contare i benefici per il territorio. “Campione ha duemila abitanti e ogni anno riceve dal casinò circa 30 milioni di euro. Più i posti di lavoro per gli abitanti”. Sul tema del gioco d'azzardo però c'è molta sensibilità anche a causa del problema medico e sociale scoppiato negli ultimi anni. “Purtroppo c'è anche grande ipocrisia. La realtà è che un casinò ha controlli molto più severi rispetto a una delle tante sale slot aperte anche in Bergamasca. Noi chiediamo la riapertura non perché siamo appassionati di gioco, ma perché cerchiamo un rilancio turistico. Sanremo, Campione e Venezia hanno ricevuto la deroga perché si trovavano in difficoltà economiche negli anni Trenta. Noi ora siamo nella stessa situazione”.

Come sindaco ha rivolto molti appelli al mondo politico. Nessuno vi ha ascoltato? “Gli unici che si sono sbilanciati sono i parlamentari bergamaschi della Lega Nord, in particolare il senatore Giacomo Stucchi”. Se il casinò, quasi per definizione, è una scommessa, non lo stesso si può dire delle terme. Quando riapriranno? “Entro ottobre 2014. I lavori stanno continuando bene e dobbiamo ringraziare il gruppo Percassi. Ci auguriamo che possa essere mantenuta quella data. Sarà elemento fondamentale rispetto al tema dello sviluppo turistico”. San Pellegrino è pronta? “La ricettività alberghiera è molto limitata sia in termini quantitativi che qualitativi. Sono pochi gli operatori che scommettono e rischiano. Bisogna attrezzarsi per tempo. La logica qui sembra essere di aspettare e vedere cosa succede. Rischiamo di arrivare in ritardo. Non deve succedere”. L'occasione è ghiotta. Anche per dare un futuro a tanti giovani che in Valbrembana non riescono più trovare un futuro. “E' una valle che ha sempre meno possibilità di lavoro. Il rischio è che la gente sia obbligata quasi a emigrare. Tanti giovani fanno quella scelta. Se mancano possibilità di lavoro c'è il forte rischio di spopolamento. Non possiamo girarci attorno: tutti abbiamo l'obbligo di cercare di difendere presenza industriale. Non possiamo pensare di avere posti di lavoro senza industria, ma dobbiamo saper cogliere anche sullo sviluppo turistico. Che è già realtà più che una prospettiva. Ognuno deve fare la sua parte”.

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"Casinò di San Pellegrino - Chi ci fa la guerra poi fa aprire le sale slot"

Vittorio Milesi è sindaco di San Pellegrino Terme, paese che rivive i fasti del passato solo nelle cartoline ingiallite. Da culla del turismo termale a località piuttosto anonima, almeno per i servizi che riesce ad offrire. L'edificio del casinò municipale è stato restaurato, continuano i lavori di riqualificazione delle terme che dovrebbero essere riaperte a ottobre 2014. Il Gran Hotel invece, gioiello liberty, è il simbolo della decadenza, set perfetto per un film di Kubrick. E' proprio lì che il primo cittadino vorrebbe il nuovo casinò.

“La riapertura del casinò di San Pellegrino consentirebbe un grande rilancio per la Valbrembana e per tutta la provincia. Purtroppo c'è troppa ipocrisia. Quelli che si oppongono sono gli stessi che hanno consentito l'apertura di migliaia di sale slot, ben più pericolose dal punto di vista sociale”. Vittorio Milesi è sindaco di San Pellegrino Terme, paese che rivive i fasti del passato solo nelle cartoline ingiallite. Da culla del turismo termale a località piuttosto anonima, almeno per i servizi che riesce ad offrire. L'edificio del casinò municipale è stato restaurato, continuano i lavori di riqualificazione delle terme che dovrebbero essere riaperte a ottobre 2014. Il Grand Hotel invece, gioiello liberty, è il simbolo della decadenza, set perfetto per un film di Kubrick. E' proprio lì che il primo cittadino vorrebbe il nuovo casinò. Serve una deroga alla legge nazionale. Nonostante i tanti appelli degli ultimi anni non si è mosso nulla. “Abbiamo scritto al nuovo presidente del Consiglio Matteo Renzi perché riteniamo l'apertura del casinò ci consentirebbe di dare soluzione al problema del recupero del Grand Hotel – spiega Milesi -. Basterebbe una deroga alla legge, come avviene a Sanremo, Venezia e Campione. La strutture è anche sotto tutela del ministero dei beni culturali. Sappiamo che non ci sono i soldi, ma l'avvento di un casinò imporrebbe il completo restauro. Quanti soldi occorrerebbero? “Circa una quarantina di milioni. Solo l'autorizzazione all'apertura potrebbe dare una spinta al recupero”. Senza contare i benefici per il territorio. “Campione ha duemila abitanti e ogni anno riceve dal casinò circa 30 milioni di euro. Più i posti di lavoro per gli abitanti”. Sul tema del gioco d'azzardo però c'è molta sensibilità anche a causa del problema medico e sociale scoppiato negli ultimi anni. “Purtroppo c'è anche grande ipocrisia. La realtà è che un casinò ha controlli molto più severi rispetto a una delle tante sale slot aperte anche in Bergamasca. Noi chiediamo la riapertura non perché siamo appassionati di gioco, ma perché cerchiamo un rilancio turistico. Sanremo, Campione e Venezia hanno ricevuto la deroga perché si trovavano in difficoltà economiche negli anni Trenta. Noi ora siamo nella stessa situazione”.

Come sindaco ha rivolto molti appelli al mondo politico. Nessuno vi ha ascoltato? “Gli unici che si sono sbilanciati sono i parlamentari bergamaschi della Lega Nord, in particolare il senatore Giacomo Stucchi”. Se il casinò, quasi per definizione, è una scommessa, non lo stesso si può dire delle terme. Quando riapriranno? “Entro ottobre 2014. I lavori stanno continuando bene e dobbiamo ringraziare il gruppo Percassi. Ci auguriamo che possa essere mantenuta quella data. Sarà elemento fondamentale rispetto al tema dello sviluppo turistico”. San Pellegrino è pronta? “La ricettività alberghiera è molto limitata sia in termini quantitativi che qualitativi. Sono pochi gli operatori che scommettono e rischiano. Bisogna attrezzarsi per tempo. La logica qui sembra essere di aspettare e vedere cosa succede. Rischiamo di arrivare in ritardo. Non deve succedere”. L'occasione è ghiotta. Anche per dare un futuro a tanti giovani che in Valbrembana non riescono più trovare un futuro. “E' una valle che ha sempre meno possibilità di lavoro. Il rischio è che la gente sia obbligata quasi a emigrare. Tanti giovani fanno quella scelta. Se mancano possibilità di lavoro c'è il forte rischio di spopolamento. Non possiamo girarci attorno: tutti abbiamo l'obbligo di cercare di difendere presenza industriale. Non possiamo pensare di avere posti di lavoro senza industria, ma dobbiamo saper cogliere anche sullo sviluppo turistico. Che è già realtà più che una prospettiva. Ognuno deve fare la sua parte”.
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San Pellegrino Terme, svanisce il sogno casinò

San Pellegrino Terme – È durato solo qualche mese il sogno del sindaco di San Pellegrino Terme di riaprire il casinò: l’Agenzia del Demanio ha deciso di mettere in vendita, tra varie proprietà, anche l’ex sala da gioco. Lo scorso ottobre, il sindaco di San Pellegrino Terme aveva provato l’ultima mossa disperata: scrivere direttamente all’allora presidente del consiglio, Enrico Letta. Purtroppo però, il governo Letta è durato ancora poco e molto probabilmente non ha neppure fatto in tempo a considerare la questione della riapertura del casinò della cittadina della Val Brembana. In realtà, la volontà di San Pellegrino Terme di rimettere in funzione il casinò parte ancora da più lontano. Già a gennaio 2013 il comune aveva provato a contattare l’ex ministro Cancellieri dell’allora governo Monti, ma anche in quel caso l’esecutivo esaurì il proprio mandato poco dopo. Fossimo in Matteo Renzi, faremmo gli scongiuri, visto che il sindaco della città ha contattato anche lui. Battute a parte, se c’era qualche piccola speranza, ci ha pensato l’Agenzia del Demanio a spegnerla sul nascere. È notizia di ieri, infatti, la vendita di 150 beni di proprietà di istituzioni locali, come appunto l’ex sala da gioco di San Pellegrino Terme. Una volta completato il processo di vendita, non resterà più neppure una struttura già pronta per i giochi da casinò. Così, San Pellegrino Terme e in generale la Val Brembana dovranno trovare altri modi per rilanciare il turismo e l’occupazione, in un territorio che ha risentito in maniera particolarmente forte della crisi economica che ha colpito l’Italia negli ultimi anni. Dovranno per forza fare a meno dei giochi da casinò.
http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... no-casino/
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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Grand Hotel in vendita: gli emiri del Qatar prendono le misure

San Pellegrino Terme, 15 aprile 2014 – Centodieci anni fa, quando fu inaugurato, il Grand Hotel di San Pellegrino Terme era quanto di più lussuoso si potesse immaginare: un colosso di sette piani, 250 suite dotate di luce elettrica, telefono, acqua potabile, traboccanti di arredi in stile Liberty. Ma un secolo dopo, l’albergo in provincia di Bergamo non ha perso il suo fascino, tanto da far brillare anche occhi allenati allo sfarzo: quelli degli investitori del Qatar. Nelle scorse settimane i vertici dell’Agenzia del Demanio hanno presentato al ricco emirato alcuni dei gioielli di famiglia inseriti nel programma «Valore Paese- Dimore», che raccoglie beni sia statali sia di enti locali che saranno collocati sul mercato. Vendita o concessione (in sostanza, un affitto a lungo termine) i due canali per piazzare ville, castelli, conventi, caserme e fari. Il Grand Hotel di San Pellegrino, che ha chiuso i battenti nel 1979, è una delle punte di diamante del programma del Demanio. Tanto che, oltre ad aver catalizzato l’attenzione degli emiri di Doha, l’agenzia ha già ricevuto una proposta di interesse per l’albergo, che tuttavia non è ancora ufficialmente in vendita, dato che dovrebbe entrare nelle prossime tranche di alienazione in calendario a giugno, settembre e dicembre...
http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... le-misure/
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raptor
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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Quello che non capisco è chi li ha inseriti nel programma "Valore Paese- Dimore"? Il Comune o l'Agenzia del Demanio? a_34
Dopo aver speso una barca di soldi pubblici per sistemare il Casinò ora si vende col programma "Valore Paese- Dimore"...gatta ci cova a_39
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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da L'Eco di Bergamo

Il Grand Hotel tra emiri e cinesi

Il Grand Hotel tra emiri e cinesi San Pellegrino «Per ora non c’è alcun interesse specifico sul Grand Hotel di San Pellegrino. L’edificio, insieme ad altri inseriti nel progetto di valorizzazione del Demanio, è stato presentato a importanti investitori: probabilmente agli emiri del Qatar come a possibili fondi in Cina, Giappone e in Corea. Ma è ancora presto per dire che qualcuno abbiamo mostrato anche solo un interesse». A dirlo è Patrizia Vasta, capo ufficio stampa dell’Agenzia del Demanio, all’indomani del meeting svoltosi recentemente a Milano in cui è stato presentato il progetto

«Valore Paese-dimore». Progetto, in cui è inserito anche il Grand Hotel di San Pellegrino e mira alla valorizzazione turistica di importanti edifici storici (tramite concessione o vendita). Hotel, casa di riposo, università «Nel programma di valorizzazione degli edifici – continua Vasta – incontriamo possibili investitori, nazionali e internazionali, in particolare dell’Est. E il Grand Hotel di San Pellegrino rappresenta certamente uno degli elementi di punta dei nostri immobili, per la sua storia e la sua imponenza. Sicuramente è stato presentato e proposto ma a oggi non c’è nulla di concreto». Nei giorni scorsi era, invece, circolata la notizia di un possibile interessamento degli emiri del Qatar, notizia che il Demanio di fatto smentisce: «Probabile che sia stato presentato, insieme però ad altri edifici. Ma tutto qua. Peraltro il Grand Hotel non è ancora in vendita». Ormai da una ventina d’anni, ovvero da quando lo storico albergo, chiuso dal 1979, è diventato di proprietà pubblica (prima della Provincia ora di una società al 100% del Comune di San Pellegrino), si cerca di trovare un possibile investitore: e, a vederlo, sono arrivati russi, arabi e americani . Ma poi nulla di concreto, visto che per sistemarlo ci vogliono almeno 40-50 milioni di euro.

Ieri il servizio del Tg1
La destinazione? Anche qui ormai il Comune da tempo, pur di trovare una soluzione, si è dichiarato disposto a farne di tutto: hotel, centro congressi, ma anche università alberghiera e persino casa di riposo. E naturalmente nuova sede della casa da gioco. La soluzione che potrebbe veramente salvare l’edificio e che, da tempo, il sindaco chiede invano allo Stato. Nel frattempo l’interesse attorno al albergo liberty resta alto. Proprio ieri l’inviato del Tg1 Massimo Mignanelli era a San Pellegrino per raccontare storia, degrado e possibile futuro del Grand Hotel.
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pluto
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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da Corriere della Sera

SAN PELLEGRINO
Il Pgt cambia destinazione Al Grand Hotel anche una clinica o un casinò


È arrivato il russo, ha telefonato l'arabo, si è fatta viva la catena di ospedali, se ne sta occupando il Demanio. Per essere un rudere che origina più grane che guadagni il Grand Hotel di San Pellegrino è al centro di numerose iniziative. L'ultima è quella del proprietario, il Comune, che nel Pgt approvato lunedì ha modificato la destinazione del complesso: non più solo albergo ma anche casa di cura, ospedale, negozi, casa da gioco, anche tutte queste cose insieme. L'importante è che qualcuno sborsi i 40 milioni per il recupero. «Si sono fatti vivi intermediari del Qatar e degli Emirati, questa settimana arriva un russo? elenca il sindaco Vittorio Milesi, ma negli anni ne abbiamo visti a decine senza risultato». Due mesi fa c'è stata un'offerta di realizzarvi una clinica di livello mondiale affittando il 60% della superficie, ma solo dopo il recupero. Per trovare qualcuno che si decida a pagare i lavori che rendano utilizzabile il Grand Hotel l'Agenzia del Demanio l'ha inserito fra i 55 beni primari di un elenco che comprende 633 edifici storici di proprietà dello Stato o di enti locali, e che viene presentato a investitori internazionali. L'idea è di trovare qualcuno che ristrutturi il Grand Hotel in cambio di una concessione per molti anni. «Ma in genere vogliono rientrare dagli investimenti in tempi brevi, le concessioni a lungo termine interessano poco, continua il sindaco. Ora abbiamo scritto a Renzi e al ministro dei Beni culturali, per dire: venite a vedere con cosa abbiamo a che fare e diteci cosa dobbiamo fare. Ci date la possibilità di aprire una casa da gioco in paese per rilanciare l'economia oppure dobbiamo lasciar crollare tutto?»

Paravisi Fabio
Pagina 06
(16 aprile 2014) - Corriere della Sera
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elio.biava
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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pluto ha scritto:da Corriere della Sera

SAN PELLEGRINO
Il Pgt cambia destinazione Al Grand Hotel anche una clinica o un casinò


... Ci date la possibilità di aprire una casa da gioco in paese per rilanciare l'economia oppure dobbiamo lasciar crollare tutto?» (16 aprile 2014)
a_34 "la seconda che hai detto" a_39 "dubito, è un bluff" !! ... nel caso della prima, eventualmente, adattandomi, di tanto in tanto...io scelgo un tavolo del Black Jack
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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TARCI
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Iscritto il: lunedì 4 maggio 2009, 11:13
Località: Sedrina mt.325
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

Messaggio da TARCI »

io dubito fortemente che un Casinò possa realmente decollare dopo le slot machine, sale bingo e grattini che sono dappertutto....
secondo me nessun imprenditore è così folle da partire ex novo con un casinò di questi tempi, fra l'altro sono in crisi anche quelli tradizionali (vedi Venezia).

Sai Elio forse l'unica impresa che sicuramente farebbe affari è una Casa Chiusa !! a_39 a_39
se è un problema di legislazione potrebbero chiamarla "Clinica del ses.........."
..viaggio senza meta…
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