9^ Sagra del Colesterolo alle Baite di Mezzeno

Tutte le iniziative svolte dall'Orobie Fans Club con gallery fotografiche e reportage...
Rispondi
Avatar utente
IW2LBR
Site Admin
Messaggi: 77145
Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
Località: Media Val Brembana (600m)
Contatta:

Re: 9^ Sagra del Colesterolo alle Baite di Mezzeno

Messaggio da IW2LBR »

Immagine
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Avatar utente
IW2LBR
Site Admin
Messaggi: 77145
Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
Località: Media Val Brembana (600m)
Contatta:

Re: 9^ Sagra del Colesterolo alle Baite di Mezzeno

Messaggio da IW2LBR »

Vent’anni, un diploma di tecnico di gestione aziendale nel cassetto e un lavoro che sarà il suo futuro: quello di allevatrice e alpeggiatrice. Annalisa Teoldi, originaria di Madone, ha appena iniziato. Per la prima volta, dalla fine del giugno scorso, è salita alla Conca di Mezzeno, sopra Roncobello, 1.600 metri di quota. Ha accompagnato il fidanzato Cristian Colombo, 38 anni, di Oltre il Colle, che in alpeggio ci va da quando era un ragazzino, con il padre Sperandio e mamma Gelsomina, scomparsa proprio all’inizio di quest’anno. Lo scenario è uno dei più belli delle Orobie: da qui, al termine della strada comunale che sale dal paese, partono i sentieri per i laghi Gemelli e il lago Branchino. Un paradiso naturale che i più attraversano in giornate di sole, godendo della straordinaria bellezza e del silenzio offerti da questo angolo di montagna. A Mezzeno dal 1991 La famiglia Colombo ci sale fin dal 1991, utilizzando la grande baita del Comune e i vicini pascoli. Prima di allora, per l’alpeggio, invece, raggiungeva i prati della Terza baita a Foppolo. Per noi quel pascolo era diventato troppo piccolo - ricorda Cristian – così abbiamo iniziato qui a Mezzeno, insieme a un allevatore di Spirano che poi ha lasciato cinque anni fa». Così, oggi, arrivando alla Conca, si vedono solo le 80 vacche della famiglia Colombo, tutte Brune alpine che pascolano lungo i versanti della montagna. Una vita a contatto con la natura, sana, anche con certe comodità che fino a qualche anno fa qui in alpeggio non c’erano: la strada sterrata arriva per esempio proprio fuori dalla baita (i cellulari però non hanno segnale o poco) ma i sacrifici sono tanti. Perché si deve necessariamente seguire i ritmi della natura: alle 5 si è già svegli, per la mungitura, ancora a mano.

Solo sette litri di latte al giorno Ora in lattazione ci sono 35 vacche: grazie anche all’aiuto di un operaio, Marco Traini, 40 anni, di Spino al Brembo di Zogno, in tutto ci si impiega circa un’ora e mezza. Quando, all’inizio della stagione, si è alla baita più a monte, alla Foppa, il latte viene portato a valle con l’ausilio dei cavalli. Altrimenti si va di spalle. E ora che siamo a settembre le vacche non producono più di 7-8 litri di latte al giorno (contro le decine degli allevamenti intensivi di pianura) e la produzione di formaggio avviene solo la mattina. Qui si fa Formai de mut, quello d’alpeggio, col marchio blu. Le vacche, a parte gli ultimi giorni della stagione, si alimentano esclusivamente a erba, cosa che rende il latte di altissima qualità e, grazie naturalmente alla bravura del casaro - prima papà Sperandio ora Cristian - il formaggio da premio, come successo ai vari concorsi in valle. «Quest’anno siamo arrivati in alpeggio verso fine giugno – dice ancora Cristian – perché qui c’era ancora parecchia neve. All’inizio l’erba era molto buona, poi la pioggia ha rovinato un po’ tutto. E ora la produzione di latte è diminuita, così anche quella di formaggio, scesa da sei a tre forme al giorno». A differenza della pianura, si deve fare i conti con le bizzarrie del tempo. Sperandio, oggi 74 anni, ha iniziato questo lavoro da quando era ragazzino, con una pausa anche da minatore, sempre a Oltre il Colle. «I segreti per un buon formaggio? Latte buono, la pulizia e la capacità del casaro». Ingredienti che non gli sono mai mancati. Ma ora indica il figlio Cristian e la fidanzata Annalisa: «Adesso i titolari sono loro». Annalisa andava in villeggiatura a Zambla Alta e aiutava la cugina a fare il fieno. Poi conosce Cristian alla fiera zootecnica di Serina. Fa bye bye al diploma di segretaria d’azienda e sale in alpeggio. E impara velocemente.

La «Sagra del colesterolo buono»
«Mi piace questa vita e qui spero di costruire il mio futuro. Per ora preparo le vacche, non mungo ancora molto, ma lavo i formaggi, pulisco la baita e aiuto in casera». Paura dei sacrifici? «Le “vacanze” si fanno qui in alpeggio – ricorda Cristian che l’ultima volta che è andato al mare frequentava ancora l’asilo – ed è bellissimo. La vita è sana e libera». Ma poi aggiunge: «Un po’, però, comandano le mucche», per ricordare che sono i loro tempi a dover esser rispettati. L’ultima domenica di agosto, come accade ormai da sette anni, alla baita di Sperandio e Cristian sono arrivati amici e parenti per quella che dai soci di Valbrembanaweb è stata soprannominata la «Sagra del colesterolo ». «Quello buono di colesterolo, che fa bene – precisa subito il webmaster Gino Galizzi di San Giovanni Bianco – perché questi formaggi d’alpeggio, come ha dimostrato la scienza, sono alimenti straordinari . Formaggio, polenta, panna e salami in tavola. A metà settembre, poi si ritornerà a casa, a piedi, percorrendo la strada del Branchino, fino a Zorzone di Oltre il Colle. E questa volta con Cristian ci sarà Annalisa, promossa neo alpeggiatrice.
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Rispondi

Torna a “Orobie Fans Club”