Ma infatti è quello che ho scritto subito, ed uscendo dalla teoria generale è proprio quello che Foppolo ha fatto gli scorsi anni.Skiador ha scritto: Anche il CAI dovrebbe capirla e battersi solo e unicamente affinché le stazioni creino, ove possibile, percorsi dedicati. Ma veramente dedicati, evitando a tutti i costi attraversamenti di pista o anche solo la troppa vicinanza tra gli scialp in salita e sciatori in discesa.
Secondo me il CAI c'entra poco. Sono più le stazioni a dover/poter decidere in autonomia.
Sul fatto dei tutti ma proprio tutti gli attraversamenti si tratta di usare il buonsenso, aiutato da due cartelli magari.
Ad esempio l'attraversamento al passo della Croce avviene in un punto pianeggiante dove anche gli sciatori stazionano e si muovono in tutte le direzioni.
Diversa è la risalita del collegamento verso il Montebello, quella sì da evitare assolutamente.
Anche il Valgussera permette una risalita completamente alternativa rispetto alle piste.
Poi c'è il discorso della discesa lungo le piste, perchè lo sai meglio di me, salire si sale anche su un cm di neve su fondo erboso ma scendere è tutt'altra cosa e quindi gli "scipististi" più che cercare la pista per la salita la cercano per la discesa.
Rispondendo a Luca: certo la scelta di dedicare spazi e piste alla discesa serale comporta anche delle responsabilità da parte dei gestori (e per questo non mi stupisce che i curatori privilegino questo aspetto su quelli commerciali) ma non è contro la legge autorizzarla. Ci sono stazioni infatti che la permettono.
Ci sono manifestazioni scialpinistiche notturne. Ci sono manifestazione sciistiche notturne (alias fiaccolate).
E lo scorso anno al giovedì a Foppolo la permettevano.
E' appunto una scelta di natura prevalentemente commerciale. Il mio consiglio è di valutala bene perchè in futuro potrebbe fare la differenza.
Mi permetto infine un appunto. Sbagliate a confondere lo scialpinismo con questo fenomeno. Lo scialpinista si muove in autonomia, cerca percorsi lontani dalla folla degli sciatori, e se è evoluto cerca bella neve possibilmente vergine. Alla fine della giornata lascia ben poco in termini economici ai posti che visita: il caffè al mattino e la birra al rientro se va bene. Questo fenomeno invece riguarda invece gente che cerca proprio quello che lo scialpinista fugge. La gente, il rifugio dove pranzare, la discesa "facile" da una pista ben tenuta o magari l'unica discesa possibile perchè altrove neve non ce n'è. E alla fine della giornata l'impatto sull'economia delle valli è molto più significativo.