Nuova Cabinovia 12 posti Foppolo Montebello

Situazione impianti, nuovi progetti e sviluppi delle stazioni sciistiche di Foppolo, San Simone, Carona, Piazzatorre e Valtorta/ Piani di Bobbio.

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da L'Eco di Bergamo

Telecabina di Foppolo. Per la svolta serve l’asta
Il progetto. I soldi per acquisto e attivazione ci sono. Attrezzature in vendita da Bss forse entro primavera

I soldi ci sono (e tra questi i 750 mila euro stanziati dal Bim), per l’acquisto e per metterla in funzione. Si attende che, cabine e parte elettromeccanica, vengano messe all’asta, probabilmente entro la primavera, dal Fallimento della Brembo Super Ski (Bss), che ne è proprietaria. La «telenovela» della telecabina di Foppolo, iniziata nel 2012 quando la Brembo Super Ski (dei Comuni di Foppolo, Valleve e Carona, fallita un anno fa) l’acquistò dalla stazione di Corvara (Bolzano), per circa un milione di euro, potrebbe finalmente avere una svolta decisiva tra pochi mesi. Vanno, però, ricomposti una serie di tasselli. Manca, innanzitutto, l’autorizzazione al progetto del ministero dei Trasporti, che era attesa entro il settembre 2017. La curatela fallimentare ha sollecitato più volte l’ok, ma finora senza risposte. «L’ultima richiesta è di circa un mese fa – spiega Alberto Carrara, uno dei tre curatori che stanno “traghettando” la Brembo Super Ski alla prevista asta dei beni in primavera – ma non abbiamo ancora l’ok scritto, sebbene i nostri consulenti ci avessero detto che di problemi non ce n’erano. A breve, comunque, chiederemo un incontro con il ministero per avere certezze». Un passo indietro, nell’intricatissima vicenda della cabinovia: la parte edile, stazioni di partenza al piazzale Alberghi e arrivo al Montebello, e basi dei 18 piloni, è stata in parte già realizzata dal Comune di Foppolo tra settembre e novembre 2016. A oggi sono stati spesi circa due milioni di euro, con cui è stata pagata la bresciana Graffer che si era aggiudicata l’appalto.

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Prestito dalla Regione
Il Comune (peraltro tra i principali creditori della Bss) per mettere in funzione la telecabina, ha 2,5 milioni di euro di prestito dalla Regione, che il futuro gestore dell’impianto dovrà restituire in vent’anni; dispone di 750 mila euro del Bim, di cui 156 mila già spesi per allacciamenti Enel; ci sono poi altri 500-600 mila euro che potrebbero arrivare dalla Regione in base a una convenzione sulle stazioni sci risalente al 2012. Per far funzionare la cabinovia la spesa prevista è di circa 3,5 milioni di euro; altri fondi che potrebbero arrivare (circa due milioni di euro che sponsor privati, in particolare imprenditori di Bergamo, e operatori turistici locali, si erano impegnati a portare), serviranno in una fase successiva per la realizzazione del magazzino delle cabine e per il centro servizi, di fatto, non necessari alla messa in funzione dell’impianto. Il Comune di Foppolo, dunque, è il primo interessato all’acquisto delle 54 cabine più la parte elettromeccanica, oggi di proprietà del Fallimento Brembo Super Ski. Resta, così, in attesa di sapere i dettagli e i costi dell’asta. «Valuteremo nelle prossime settimane se venderla da sola o in un pacchetto con gli altri impianti di risalita», spiega Carrara. Il Comune, quindi, i soldi per l’acquisto li avrebbe, considerando che il valore dovrebbe essere inferiore al milione di euro con cui venne portata a Foppolo sei anni fa. Non resta che attendere l’asta e gli scenari che questa aprirà, dove, inevitabilmente, giocheranno un ruolo decisivo anche i futuri acquirenti degli altri impianti in vendita a Carona e di chi gestirà quelli del Comune di Foppolo.

Sei minuti di salita
La telecabina (sei minuti di salita), infatti, nelle intenzioni della Brembo Super Ski (e ora del Comune), dovrà andare a sostituire la seggiovia del Montebello (da riposizionare eventualmente sul monte Toro) e quanto meno l’ultimo tratto della Quarta Baita (che risulterebbe quindi più corta, all’incirca all’altezza della «terza» baita, per consentire l’uso delle sole piste azzurre alle scuole sci). Costruita nel 1992 e usata sul Piz Boè di Corvara fino al 2012, potrebbe teoricamente funzionare ancora una ventina d’anni. In base alle nuove normative non vi è più una vita tecnica dell’impianto, che va invece adeguato alle eventuali norme di sicurezza che subentreranno negli anni.
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da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti

Revocati i fondi per la cabinovia Ma sono già stati spesi due milioni
Foppolo. La Regione ritira il prestito da 2,5 milioni di euro: «Il Comune è inadempiente» L’Amministrazione: sorpresi. La Devil Peak: l’ultimo dei problemi, il nodo è la gestione unica

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Servono innanzitutto una gestione unitaria del comprensorio, una condivisione da parte del territorio e un progetto pluriennale. La cabinovia è l’ultimo dei problemi». La Devil Peak degli imprenditori Massimo Moretti e Giacomo Martignon (che ha in gestione gli impianti di risalita del Comune di Foppolo) ci sta provando, ma «gli ostacoli continuano ad aumentare», dice. Prima una gestione unitaria ma a ostacoli con il Fallimento della Brembo Super Ski (titolare delle seggiovie in Val Carisole), ora la giunta di Regione Lombardia che (lunedì scorso), ha revocato il prestito di 2,5 milioni di euro a Finlombarda al Comune di Foppolo per la realizzazione della telecabina: «per inadempienza sui lavori e sul pegno a garanzia», spiega l’assessore al Bilancio Massimo Garavaglia. «Serve una gestione unica» «La prima preoccupazione - spiega Martignon - è capire se dalla prossima stagione sarà possibile una gestione unica del comprensorio: come è andata quest’anno non è più ripetibile. Le aste, se le cifre saranno confermate (sette milioni di euro per le tre seggiovie e i terreni in Val Carisole, ndr), andranno sicuramente per le lunghe. A dicembre, in Val Carisole, avremo ancora una gestione della Curatela fallimentare? Secondo problema: chi mai acquisterà quelle seggiovie? Per farne cosa? Noi siamo stati disposti a tamponare la situazione per una stagione, abbiamo investito su impianti e sulla stazione sciistica. Ma un progetto di investimenti e rilancio può avvenire solo con un quadro chiaro, condiviso dal territorio, e con un orizzonte pluriennale. Entro aprile va fatta una proposta e a giugno occorre avere chiarezza su cosa succederà a dicembre. Qui mancano le basi, la cabinovia è l’ultimo dei problemi». Questione telecabina: il prestito di 2,5 milioni di euro dalla Regione (tramite Finlombarda) al Comune per la cabinovia arriva nell’autunno 2016. Secondo la convenzione i fondi dovevano essere restituiti in 20 anni, dal giugno prossimo (dopo proroga concessa l’autunno scorso), dal gestore della stessa cabinovia. Finora il Comune, per realizzare la parte edile, ha speso circa due milioni di euro, prestito che dovrà essere restituito. I lavori si erano poi interrotti e si era in attesa dell’asta (a cui il Comune sembrava intenzionato a partecipare) della parte elettromeccanica (cabine comprese), diventate di proprietà del Fallimento Brembo Super Ski. - Spiega il commissario fallimentare Alberto Carrara: «Stiamo predisponendo i bandi per le aste, a lotti funzionali.Per la Val Carisole la cifra sarà intorno ai sette milioni di euro. Quanto alla cabinovia, non abbiamo ancora l’ok al progetto dal ministero. Il valore dipenderà anche da quello». Dal Comune di Foppolo fanno sapere che «a oggi non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali. La revoca, quindi, lascia sorpresi, considerato anche che dal giorno della proroga a ora le condizioni non sono mutate e che la prima rata doveva essere pagata dal prossimo giugno». «La cabinovia, a questo punto, non si farà – continuano –. Il problema è cosa fare delle opere già realizzate». Oggi, intanto, nell’ambito del contenzioso sorto con la Graffer riguardo agli stati di avanzamento dei lavori della cabinovia, il giudice nominerà un tecnico per quantificare il valore delle opere effettivamente eseguite, di cui la società chiede il pagamento.

Val Carisole all’asta per 7 milioni
Sempre sulla cabinovia, lunedì, giorno in cui poi è arrivata la revoca dalla giunta, il Comune aveva chiesto, tramite lettera, di rivedere «il rapporto tra Comune, Regione e Finlombarda con il coinvolgimento degli imprenditori che si sono fatti carico dello sviluppo della nostra località». Sempre nella lettera del Comune a Regione si fa presente come la Devil Peak stia investendo sulla stazione sciistica (impianti di risalita ma anche attività turistiche e alberghiere) e abbia «manifestato anche l’interesse a partecipare all’asta dei beni del fallimento, compresi i componenti elettro-meccanici della cabinovia. Devil Peak, quindi, potrebbe essere il partner ideale del Comune per il completamento della cabinovia e, allo stesso tempo, il candidato naturale per aggiudicarsi la gestione dell’impianto funiviario per 20 anni». Ma lunedì sera è arrivata la doccia fredda della revoca dei fondi. Cabinovia addio?
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da L'Eco di Bergamo

Telecabina addio? «Assurdo lo stop ora Si tenti di finirla»
Foppolo. Il presidente del primo sci club della valle «Siamo già a due terzi, rinunciare sarebbe uno spreco» Fondi dal Bim, dovrà decidere la Comunità montana

«Siamo ormai a due terzi del cantiere: opere edili fatte, manca solo la parte elettromeccanica. Sarebbe assurdo fermarsi ora e gettare alle ortiche oltre due milioni di lavori già conclusi. Pensiamo al danno ambientale se quel cemento resterà lì, o ai costi se di dovrà ripristinare come era prima». Mino Tassi, presidente di Zogno Brembo Ski, principale sci club della Valle Brembana e terzo in provincia, non ha dubbi: «Rinunciare ora sarebbe una follia. Un tentativo va fatto, anche solo per il valore aggiunto che una telecabina porterebbe al comprensorio: in sei minuti fino al Montebello, contro la quasi mezz’ora di adesso. E poi l’utilizzo per le famiglie e per l’estate. Vero che oggi non è il primo problema di Foppolo, ma rinunciare, arrivati a questo punto, mi pare assurdo». La doccia fredda che minaccia di far cadere definitivamente il progetto cabinovia è arrivata lunedì scorso, con la revoca da parte di Regione Lombardia del prestito di 2,5 milioni di euro (di cui oltre due milioni già spesi nelle opere edili dell’impianto).

Le rate del prestito regionale
Tantissime le variabili e gli scenari che da qui ai prossimi mesi potrebbero aprirsi: ci sono i privati (Devil Peak di Massimo Moretti e Giacomo Martignon) che hanno investito e vogliono investire, c’è una Curatela fallimentare di Brembo Super Ski che, a breve, dovrebbe mettere all’asta gli impianti di Carona e la parte elettromeccanica della telecabina (ma di cui non ha ancora l’autorizzazione del ministero). C’è il Comune di Foppolo che nei prossimi mesi farà il nuovo bando per la gestione (questa volta ventennale) delle seggiovie Quarta Baita e Montebello. Comune che ha inserito, nel piano di rientro finanziario, proprio le rate del prestito di 2,5 milioni di euro della telecabina. E poi ci sono gli altri fondi destinati alla cabinovia, tra cui i 750 mila euro del Bim decisi due anni fa dalla Comunità montana o per la telecabina o per la rimessa in funzione delle seggiovie Quarta Baita e Montebello danneggiate dall’incendio doloso: 156 mila euro il Comune li ha già spesi per gli allacciamenti Enel. Rinunciare o non rinunciare ai 600 mila euro rimasti? Martedì la Comunità montana incontrerà il Comune di Foppolo per capirne le intenzioni. «La decisione della Regione di revocare i fondi a pochi giorni dal voto mi pare un’attenzione elettorale, una decisione poco ponderata che ha lasciato sorpresi un po’ tutti. Anche perché non si capisce coma possa essere inadempiente il Comune di Foppolo, visto che buona parte dell’opera è realizzata e la prima rata scattava il giugno prossimo. I 2,5 milioni di euro facevano parte di un pacchetto con altri fondi, anche privati: forse, prima di ritirare quel prestito, valeva la pena fare prima un ragionamento. Peraltro il Comune non poteva proseguire nei lavori anche perché le cabine sono nella proprietà di Brembo Super Ski, e non sono state ancora messe all’asta. Dopo il 4 marzo ci sarà una nuova giunta regionale e penso che si potrebbero rivedere le cose». «Quanto ai fondi del Bim – continua Mazzoleni – non vale la pena rinunciare di botto senza alcuna riflessione. Ci sono altri Comuni della valle con i fondi accantonati e che le opere non le hanno ancora fatte, anche perché gli appalti sono lunghi. Peraltro c’è tempo fino al 2020 per spenderli». Il Bim: altri fondi in futuro Di diverso parere il presidente del Bim Carlo Personeni: «Alla luce di quanto successo forse vale la pena destinare quei 600 mila euro ad altro. Considerato che la situazione non si risolverà a breve. Se poi la vicenda prenderà una strada positiva, ovvero si sbloccherà la possibilità di realizzare la cabinovia, i Comuni potranno di nuovo bussare al Bim per nuove risorse. Ricordo, per esempio, che siamo in attesa di una sentenza della Cassazione che ci consentirebbe di introitare canoni idroelettrici anche per impianti sotto i 500 metri di altitudine. Con arretrati dal 2013. Per la valle sarebbero altre risorse considerevoli». Tra i sindaci più critici, due anni fa, nell’erogazione dei fondi Bim per la telecabina, ci fu il sindaco di San Giovanni Bianco Marco Milesi, vicepresidente del Bim, oggi candidato alla Camera per il Pd: «Va fatto un ragionamento sulle altre priorità per la valle – dice ora –. Di certo non vale la pena tenere i fondi fermi. Sia quei soldi ma anche gli altri non ancora utilizzati dai Comuni, o che per vari motivi non riusciranno a utilizzarli». «A questo punto meglio attendere l’evolversi della situazione su Foppolo – commenta il sindaco di Branzi Gabriele Curti – e non prendere decisioni affrettate. Aspettiamo chiarimenti.
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da L'Eco di Bergamo del 15 Maggio 2018

Cabinovia, già eseguiti lavori per due milioni. Finirla o abbandonare?
Foppolo. Oggi la Comunità montana decide se ritirare i suoi 600 mila euro. Insediato il commissario prefettizio. Seggiovie aperte d’estate, incognita sull’affitto invernale

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Oggi la Comunità montana Valle Brembana, riunita dalle 18, deciderà se confermare o ritirare il contributo di 600 mila euro (fondi Bim) al Comune di Foppolo, stanziati per la realizzazione della cabinovia Ronchi-Montebello (su un totale di 750 mila, visto che 156 sono già stati spesi). Decisione che potrebbe lasciare il segno sul futuro dell’opera, considerata da anni strategica per lo sviluppo del comprensorio sciistico, ma diventata col tempo anche la più travagliata. A oggi sono state realizzare opere edili per circa due milioni di euro, tra settembre e novembre 2016, dopo il rogo delle seggiovie Quarta Baita e Montebello (che la telecabina dovrebbe sostituire). Per farla funzionare servirebbero altri 1,5 milioni di euro (ulteriori fondi andrebbero invece destinati per il magazzino e il centro servizi), per l’acquisto delle cabine, della parte elettromeccanica e per la posa. La Regione aveva inizialmente stanziato un prestito da restituire in vent’anni (da giugno 2018) di 2,5 milioni, che, però, Finlombarda, lo scorso febbraio, ha revocato. Il Comune, alcune settimane fa, ha presentato un’istanza alla Regione affinché confermi i 2,5 milioni di euro. Ma per avere qualche certezza in più su quello che sarà il futuro della cabinovia o sulla necessità di smantellare le opere edili già fatte e buttare quindi i soldi già spesi, occorre attendere la messa all’asta dei beni del Fallimento Brembo Super Ski: tra questi, oltre alle seggiovie in Val Carisole (Valgussera, Conca Nevosa e Alpe Soliva), anche le 54 cabine e la parte elettromeccanica della telecabina (per la posa, però, la Curatela fallimentare non ha ancora ottenuto l’ok dal ministero). L’asta, annunciata da settimana come prossima, almeno fino a ieri (i commissari non sono stati contattabili) non era ancora pubblicata.

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L’incognita dopo agosto
Certo, invece, è che le seggiovie di Foppolo (Quarta Baita e Montebello) saranno in funzione nei fine settimana di luglio e quindi ad agosto, come lo scorso anno, assicurano dalla società di gestione, la Devil Peak di Massimo Moretti e Giacomo Martignon. Resta, invece l’incognita del dopo 31 agosto, quando scadrà l’attuale affitto. L’intenzione del Comune, prima che arrivasse lo scioglimento, era di un bando per un affitto pluriennale: da sempre gli operatori turistici dell’alta valle, infatti, vanno ripetendo che fondamentale è arrivare a inizio autunno con la certezza delle seggiovie funzionanti e le tariffe skipass stabilite. Ciò che non è successo la scorsa stagione, a seguito delle trattative andate per le lunghe tra i due gestori del comprensorio (Devil Peak e Fallimento Brembo Super Ski), con conseguenti perdite di clientela, in alberghi e appartamenti, e in genere di immagine. Il commissario prefettizio Letterio Porto si è insediato a Foppolo ma, per ora, preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione su quali saranno le azioni in tal senso.
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