Sciare a Foppolo-Carona SKI
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Re: Sciare a Foppolo, Carona e San Simone
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Re: Sciare a Foppolo, Carona e San Simone
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Re: Sciare a Foppolo, Carona e San Simone
Ma che spettacolo ragazzi!!!
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Re: Sciare a Foppolo, Carona e San Simone
semplicemente stupenda..............IW2LBR ha scritto:
Re: Sciare a Foppolo, Carona e San Simone
Bellissime foto , grazie Aurelio di averle postate, un saluto da Donato e Maria, di S. Giuliano milanese/ S. Simone.
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Re: Sciare a Foppolo, Carona e San Simone
la natura ha fatto il suo ma il fotografo la ha presa tutta, complimenti per il bel regalo che ci hai fatto
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Re: Sciare a Foppolo, Carona e San Simone
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Re: Sciare a Foppolo, Carona e San Simone
da L'Eco di Bergamo
Valleve, nuovo scontro sulle seggiovie - Acquisiti i terreni, ma Quarti non ci sta
San Simone. Una delibera di giunta «requisisce» le aree alla partenza del Sessi e del Camoscio oggetto di causa al Tar del proprietario, che replica: «Aggressione grave, danno alla stazione»
La saga continua. Infinita. Incessante. Estenuante. Come un match di Rocky Balboa la lotta tra il Comune di Valleve e la San Simone Evolution di Franco Quarti sui terreni e gli impianti di San Simone prosegue con l’ennesimo round. È la delibera della giunta numero 12 del primo marzo (ma pubblicata sul sito solo ieri, ultimo giorno utile), oggetto l’acquisizione sanante dei terreni alla partenza degli impianti «Sessi-Cima Siltri» e «Camoscio», approvata con i voti del sindaco Santo Cattaneo e dell’assessore Pietro Midali. «Alla data odierna rimane la necessità di acquisizione delle aree in quanto di evidente interesse pubblico, poiché... insistono le partenze dei due impianti di risalita che qualificano il territorio come località sciiistica con le ovvie ricadute in tema di richiamo turistico del Comune», si legge nella delibera. Espropri e Pgt Ma la questione non è così lineare. Il Comune vuole acquisire i terreni per poi tentare di comprare le due seggiovie della società di leasing attraverso il comitato di cittadini e addetti della Pro Loco che aveva stanziato 20 mila euro. Ma i terreni «acquisiti» sono gli stessi già oggetto di una lunga battaglia legale tra il Comune e la San Simone, proprietaria delle aree. Tra il 2006 e il 2008 il Comune requisisce i terreni con un’occupazione d’urgenza per motivi di pubblica utilità ma non porta a compimento l’esproprio entro i termini previsti (il 2013). Nel 2014 il Comune inserisce però di fatto nella previsione del Pgt gli stessi terreni oggetto di controversia, indicandoli come fascia a cessione gratuita e comprendendo anche zone di proprietà dell’Alpe Sessi. La San Simone fa causa al Comune davanti al Tar reclamando la restituzione dei terreni e i danni per il periodo precedente al 2013, essendo venuto meno col mancato esproprio il requisito del provvedimento, l’occupazione d’urgenza per motivi di pubblica utilità. Chi paga? La Pro Loco La controversia è ancora in atto, ma questa nuova iniziativa del Comune è un capitolo decisamente più anomalo. L’indennizzo alla San Simone, fissato in 6.088,41 euro «di cui 5.646,03 a titolo d’indennità e 442,38 a titolo di risarcimento danno», lo verserebbe la Pro Loco perché la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, il 7 febbraio scorso, ha vietato al Comune l’attuazione di programmi di spesa «non obbligatori», censurando l’ammontare crescente delle spese per consulenze. E ovviamente una nuova vertenza con la San Simone non farebbe che aumentare la spesa delle «consulenze legali». «Aggressione irregolare» Infatti l’apertura di un nuovo fronte è pressoché scontato. «Questa ulteriore azione del Comune nei confronti della San Simone è più un’aggressione che una regolare procedura – contrattacca Quarti –. Valuteremo nelle sedi opportune, ma questo è un nuovo strappo ai rapporti e uno schiaffo alla stazione sciistica, chiusa da due anni, non dimentichiamo, per colpa del Comune».
Valleve, nuovo scontro sulle seggiovie - Acquisiti i terreni, ma Quarti non ci sta
San Simone. Una delibera di giunta «requisisce» le aree alla partenza del Sessi e del Camoscio oggetto di causa al Tar del proprietario, che replica: «Aggressione grave, danno alla stazione»
La saga continua. Infinita. Incessante. Estenuante. Come un match di Rocky Balboa la lotta tra il Comune di Valleve e la San Simone Evolution di Franco Quarti sui terreni e gli impianti di San Simone prosegue con l’ennesimo round. È la delibera della giunta numero 12 del primo marzo (ma pubblicata sul sito solo ieri, ultimo giorno utile), oggetto l’acquisizione sanante dei terreni alla partenza degli impianti «Sessi-Cima Siltri» e «Camoscio», approvata con i voti del sindaco Santo Cattaneo e dell’assessore Pietro Midali. «Alla data odierna rimane la necessità di acquisizione delle aree in quanto di evidente interesse pubblico, poiché... insistono le partenze dei due impianti di risalita che qualificano il territorio come località sciiistica con le ovvie ricadute in tema di richiamo turistico del Comune», si legge nella delibera. Espropri e Pgt Ma la questione non è così lineare. Il Comune vuole acquisire i terreni per poi tentare di comprare le due seggiovie della società di leasing attraverso il comitato di cittadini e addetti della Pro Loco che aveva stanziato 20 mila euro. Ma i terreni «acquisiti» sono gli stessi già oggetto di una lunga battaglia legale tra il Comune e la San Simone, proprietaria delle aree. Tra il 2006 e il 2008 il Comune requisisce i terreni con un’occupazione d’urgenza per motivi di pubblica utilità ma non porta a compimento l’esproprio entro i termini previsti (il 2013). Nel 2014 il Comune inserisce però di fatto nella previsione del Pgt gli stessi terreni oggetto di controversia, indicandoli come fascia a cessione gratuita e comprendendo anche zone di proprietà dell’Alpe Sessi. La San Simone fa causa al Comune davanti al Tar reclamando la restituzione dei terreni e i danni per il periodo precedente al 2013, essendo venuto meno col mancato esproprio il requisito del provvedimento, l’occupazione d’urgenza per motivi di pubblica utilità. Chi paga? La Pro Loco La controversia è ancora in atto, ma questa nuova iniziativa del Comune è un capitolo decisamente più anomalo. L’indennizzo alla San Simone, fissato in 6.088,41 euro «di cui 5.646,03 a titolo d’indennità e 442,38 a titolo di risarcimento danno», lo verserebbe la Pro Loco perché la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, il 7 febbraio scorso, ha vietato al Comune l’attuazione di programmi di spesa «non obbligatori», censurando l’ammontare crescente delle spese per consulenze. E ovviamente una nuova vertenza con la San Simone non farebbe che aumentare la spesa delle «consulenze legali». «Aggressione irregolare» Infatti l’apertura di un nuovo fronte è pressoché scontato. «Questa ulteriore azione del Comune nei confronti della San Simone è più un’aggressione che una regolare procedura – contrattacca Quarti –. Valuteremo nelle sedi opportune, ma questo è un nuovo strappo ai rapporti e uno schiaffo alla stazione sciistica, chiusa da due anni, non dimentichiamo, per colpa del Comune».
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- willy
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Re: Sciare a Foppolo, Carona e San Simone
manca una seggiovia nella foto