di IW2LBR » mercoledì 12 settembre 2018, 4:28
da L'Eco di Bergamo
Fallimento Brembo Ski Zero offerte per le seggiovie
Carona. Cifra troppo alta, nel secondo round scenderà a 3,9 milioni Intanto i curatori citano gli ex amministratori: chiesti 14 milioni di danni
È andata deserta l’asta per la vendita, nell’ambito del fallimento della Bss (Brembo Super Ski), del primo lotto dei beni della società a cominciare dalle tre seggiovie di Carona, Carisole-Conca Nevosa e Carisole-Valgussera. La base d’asta era di 6 milioni e 954 mila euro, con un ribasso non superiore al 25% (cioè non si poteva scendere oltre i 5 milioni e 216 mila euro). Che non sarebbero arrivate offerte era fatto atteso dai curatori fallimentari, Anna Maria Angelino, Alberto Carrara e Federico Clemente. Il motivo? La cifra, ritenuta troppo alta. Per capirlo - secondo gli stessi curatori - basta prendere in considerazione lo stato di salute del settore, che vede le stazioni sciistiche in pareggio o, peggio, in perdita. Per rientrare di un simile investimento si è calcolato un tempo fra i 10 e i 12 anni. Troppi, per un investitore. Ora l’attenzione va alla seconda convocazione dell’asta che porterà il prezzo a un ribasso fino a 3,9 milioni, cifra ritenuta più appetibile. La data del secondo round non è ancora stata stabilita. Non sarebbero state fissate nemmeno le aste per la vendita degli altri beni della Bss, divisi in 14 lotti, che comprendono anche la telecabina acquistata a suo tempo da Corvara, mai montata e ora a pezzi nei vari magazzini. Ovviamente il denaro incassato dall’asta - se andrà a buon fine - servirà a pagare i vari creditori del fallimento Bss. Tra loro c’è anche la Regione, che rivuole i contributi erogati a favore della società sulla base di rendiconti non giudicati regolari. Stando alle indagini della Guardia di finanza, la cifra ammonta a tre milioni e 290 mila euro. Ora i curatori intendono raccogliere pareri legali per valutare se la richiesta di Palazzo Lombardia vada inserita fra quelle dei creditori privilegiati. Nessun dubbio legale, invece, sugli atti nei confronti degli ex amministratori e membri degli organi di controllo: intendono rivalersi nei loro confronti per il danno arrecato alla società. Danno che nel caso della Bss è quantificato in 14 milioni di euro.
Citati in giudizio Per recuperare l’ingente cifra i curatori hanno notificato agli ex amministratori e membri del collegio sindacale della società una citazione in giudizio, in ambito civile. In cima alla lista c’è l’ex sindaco di Foppolo e amministratore della Bss, Giuseppe Berera, poi gli ex sindaci di Carona e Valleve - rispettivamente Gian Alberto Bianchi e Santo Cattaneo - e anche il presidente della Comunità montana della Val Brembana Alberto Mazzoleni, che è stato membro del collegio sindacale della Brembo Super Ski fino al 2013. La citazione in giudizio era, quindi, un atto dovuto da parte dei curatori fallimentari. Quanto poi si riuscirà effettivamente a recuperare è, per loro stessa ammissione, difficile prevederlo. Nel frattempo si guarda alla prossima stagione sciistica, che si sta avvicinando. Che l’asta per la vendita del primo lotto dei beni della Bss non sia andata a buon fine non cambia i piani. Già nei mesi scorsi i curatori fallimentari avevano rassicurato che «qualora non si dovesse arrivare a vendere nemmeno con il secondo esperimento d’asta abbiamo già le autorizzazioni a un ulteriore esercizio provvisorio». Si andrebbe quindi verso il terzo esercizio provvisorio consecutivo, oltre che alla conferma alla direzione generale di Vittorio Salusso. Il fatturato della passata stagione di Brembo Super Ski ha sfiorato i due milioni di euro. I curatori ipotizzano che quest’anno si possa fare anche meglio. E anche per tutto il comprensorio, comprese le strutture alberghiere e di servizio. Perché sul funzionamento degli impianti non regna, appunto, l’incertezza dello scorso anno.