Cercando la microstoria... baite perdute in Val Brembilla

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Paolo
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Re: Cercando la microstoria...baite perdute in Val Brembilla

Messaggio da Paolo »

andrea.brembilla ha scritto:Per chi non lo sapesse, ecco la definizione di calchera da Wikipedia (anche se erroneamente limita il fenomeno alla Val Camonica):
Wikipedia si può correggere, se ci sono inesattezze: forza, diffondi il nome di Brembilla...!
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moxer
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Re: Cercando la microstoria...baite perdute in Val Brembilla

Messaggio da moxer »

andrea.brembilla ha scritto:Ma l'altura è a ovest o a est rispetto al corso d'acqua? Se è a ovest potrebbe essere quello che sulla cartina "Sentieri di Brembilla" è segnalato come "Pizzo" (848 metri), oppure quella che ormai chiamiamo la "Predasola" (sempre sulla stessa costa), che in effetti è più bassa, sugli 800 metri; in questo caso credo anche di aver individuato il canale. Se è a est, invece, forse è un marcato vallone che scende dalle pareti tra il Foldone e il Sornadello. Sentite, io l'esplorazione la faccio anche domattina se c'è qualcuno...ormai dopo tutte 'ste scoperte ravvicinate mi sono lanciato.
No non è il pizzo, anche sulla Kompass e segnato a 843, questa altura è posizionata più in alto nella valle ed è a est del torrente...

In un documento PDF della provincia "centri e nuclei storici..." sotto gerosa fra"nuclei rurali a carattere permanente,malghe ,cascine è menzionata anche Ca Barradossi a_14 a_14

Domani non ci sono, rimandaaaaaaa!! a_19
Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata.
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andrea.brembilla
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Re: Cercando la microstoria...baite perdute in Val Brembilla

Messaggio da andrea.brembilla »

Paolo ha scritto:Wikipedia si può correggere, se ci sono inesattezze: forza, diffondi il nome di Brembilla...!
Eh eh grande Paolino...il nostro super-rivoluzionario del sapere! a_39
moxer ha scritto:In un documento PDF della provincia "centri e nuclei storici..." sotto gerosa fra"nuclei rurali a carattere permanente,malghe ,cascine è menzionata anche Ca Barradossi
Moolto interessante la dicitura "a carattere permanente"...tra l'altro credo che, infatti, le stalle siano in territorio di Gerosa..anche per questo a Brembilla, da quanto ne so, sono pochissimo conosciute.

Sul libro "Brembilla. Viaggio nelle 141 contrade" di Alessandro e Cristian Pellegrini (che ho contattato per un parere) ho trovato questo passaggio: "La calchéra era una costruzione in sasso di forma ovale o rotonda, generalmente seminterrata, dentro la quale venivano collocati bastoni, fascine di legna e, sopra di essi, una quantità di sassi che variava a seconda della capienza. Nella parte anteriore di questa specie di forno era aperta una piccola finestra chiamata "bocchetta", dove avveniva l'accensione. Il tempo di cottura mutava in rapporto alla quantità del sasso, esempio: per 150 quintali di sasso occorrevano circa 40 ore. A trasformazione avvenuta, la calcina veniva depositata in una buca per meglio conservarla, da qui poi veniva estratta secondo le necessità.

La Valle dei Suoli era la località più adatta all'operazione per la presenza del particolare sasso; ancora oggi si possono osservare tre "calchére", una in località "Carinù", sul lato sinistro del torrente, una in corrispondenza delle prime asperità del monte Foldone e una nelle vicinanze delle numerose stalle sulla mulattiera verso Cavaglia."


Dove sia questa località Carinù, non so dire. a_11 Per le altre due calchere invece, fanno riferimento in realtà alla contigua Valle dei Faggi, che come ho spiegato piega verso Cavaglia, e le ho ancora viste.

a_14
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Re: Cercando la microstoria...baite perdute in Val Brembilla

Messaggio da andrea.brembilla »

...e non finisce qui!!!! Ho appena scoperto un sito FA-VO-LO-SO...si chiama Atlante Italiano e si può visualizzare il territorio con le fantastiche carte IGM...io sono andato a scovare quelle degli anni 30, estremamente particolareggiate...ecco la nostra zona, in due segmenti, la parte alta della valle:

Immagine

e la contigua parte bassa (le C. sui Suoli ora vengono chiamate Baite dei Mucc...).

Immagine

C'è sia Cà Baradossi (la nostra contrada fantasma), sia il Canal degli Spini..in più..altri toponimi di luoghi: Sellera, il Fuit, Seritta, Corna del Val e Cà Pinito, nome molto interessante.
Se volete divertirvi a girare un pò per la valle con la IGM degli anni trenta seguite questo link e ingrandite dove volete..

http://www.pcn.minambiente.it/viewer_32 ... 61&fuso=32

Domani un gruppo di ardimentosi esploratori andrà alla ricerca di Cà Baradossi, la contrada perduta a_19 (se riuscite stampatevi la mappa IGM, che sembra segnali anche un sentiero...).

@ Moxer e Daveverdell: non preoccupatevi, che poi ci torniamo...dobbiamo andare ad esplorare il Canale degli Spini e la Corna del Val.
a_14
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Re: Cercando la microstoria...baite perdute in Val Brembilla

Messaggio da andrea.brembilla »

Prima Esplorazione Valle dei Suoli

Sabato 23 Gennaio 2010

Partecipanti: andrea.brembilla, IW2LBR, Luca20-3, Ol Gogis

Foto by Gino Galizzi

La prima esplorazione della Valle dei Suoli si conclude con un parziale successo, che quindi richiede una seconda esplorazione (per la felicità di Moxer e Daveverdell.. a_39 ).
Successo parziale perché abbiam raggiunto due baite su tre, e la terza, che ci è sfuggita, è proprio Ca' Barradossi.a_19

Ma andiamo con ordine, seguendo anche il filo delle immagini (non molte, la giornata infatti era plumbea per nebbie alte..che da un lato erano perfette per il nostro giro esplorativo, dall'altro richiedono anch'esse una nuova perlustrazione, che poi spiegherò).

Partiamo presto dall'aereo tornante detto "Costa Bassa", sulla provinciale per Gerosa.

Immagine
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Re: Cercando la microstoria...baite perdute in Val Brembilla

Messaggio da andrea.brembilla »

Entriamo nella Valle dei Suoli fino alla biforcazione con la Valle dei Faggi, prima di raggiungere le Baite dei Mucc deviamo a sinistra su una evidente traccia che ci consente di addentrarci nella "vera" Valle dei Suoli. Da qui in avanti tutto è selvaggio, ma inaspettatamente il sentiero è (per ora) evidente e ben tenuto. L'acuta vista del Gogis scorge un enorme calchera sul lato opposto del torrente, è proprio quella che avevo letto sul libro delle contrade brembillesi, la località è detta Carinù.

Immagine

E' una delle calchere più grandi e meglio conservate di tutta la Val Brembana.

Dopo circa 30' minuti di facile cammino in debole pendenza e dopo aver superato senza problemi il Canal de Spì...ecco la prima baita, quella che in cartina avevo nominato come "Stalla 1". E' ancora ben tenuta, anche se veramente in un posto selvaggio all'ennesima potenza.

Immagine

Il posto ispira eremitaggio e isolamento, si sente il respiro della natura.
Purtroppo non conosco il nome della baita, se qualcuno lo sa ci farebbe un enorme piacere: nominare i luoghi è come dar loro vita.
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Re: Cercando la microstoria...baite perdute in Val Brembilla

Messaggio da andrea.brembilla »

Dalla "Stalla 1" ci sono due tracce: una scende in debole pendenza verso il torrente, l'altra si inerpica in verticale per la costa; abbiamo davanti una decisione difficile da prendere, mi ricordo che, nella mia esplorazione precedente dal costone del Pizzo, avevo notato un capanno in verticale sopra la "Stalla 1".
La curiosità prende il sopravvento: anche se sappiamo benissimo che la traccia bassa ci porterebbe con facilità alla "Stalla 2", decidiamo di seguire l'altra traccia, sperando che il capanno sia in un punto panoramico da dove osservare il da farsi.
In effetti il capanno è spet-ta-co-la-re!

Immagine

Sopra di noi partono gli orridi canaloni del gruppo Foldone-Sornadello, che da questo versante è molto simile al Resegone se lo si guarda da Lecco. In alto la neve è ancora presente sulle piante ed il nostro Gino spinge per una esplorazione "alpinistica"...il saggio Gogis ci ricorda però il nostro obiettivo è un altro e il tempo a disposizione è poco..quindi ci ritorneremo in un'altra occasione (vero Moxer?).

Sulla mappa IGM questo costone è segnalato con il misterioso nome di Seritta, allora per noi questo sarà il "Capanno Seritta".


Le guglie del Sornadello dal capanno "Seritta"

Immagine
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Re: Cercando la microstoria...baite perdute in Val Brembilla

Messaggio da andrea.brembilla »

Appena sotto il capanno prendiamo una traccia a mezza costa e, in brevissimo tempo, raggiungiamo una costruzione a dir poco singolare...la casa sull'albero!! a_19

Immagine

In realtà è un capanno di caccia, mooolto spettacolare...ricorda il film Rambo.. a_39 ...io e Luca ne approfittiamo per divertirci un pò.

Immagine
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Re: Cercando la microstoria...baite perdute in Val Brembilla

Messaggio da andrea.brembilla »

Proseguiamo a mezzacosta ma siamo alti quasi come la Forcella di Bura...troppo!! Riteniamo sia un errore perché la "Stalla 2" e la "Stalla 3" (in realtà Ca' Barradossi), da quanto mi ricordo, mi sembrano molto in basso, nel fondovalle.
Per cui ad un dosso decidiamo di scendere per il ripido bosco, siamo bravi e fortunati perché arriviamo esattamente ai ruderi della "Stalla 2".

Immagine


Qui si pone un problema...non riesco a capire dove possa essere la "Stalla 3" (che d'ora in poi chiamerò sempre Ca' Baradossi, non è una stalla), poi mi ricordo che Ca' Barradossi è circondata da abeti.

Immagine



Decidiamo di proseguire, riprendendo in pratica la traccia bassa che avevamo lasciato a "Stalla 1" per salire al Capanno Seritta.
Incontriamo i ruderi di un minuscolo ricovero per mucche, segno che qui un tempo c'erano prati...in effetti la valle ha esposizione a sud ed è inaspettatamente ben soleggiata in alcuni punti.
Il sentiero si fa sempre più esile ma sempre evidente.

Immagine

Ad un certo punto vedo uno spiazzo e penso che Ca' Barradossi sia lì, invece non c'è nulla.
Proseguiamo e dopo poco attraversiamo il torrente, prima di prendere l'erta salita che ci porta fuori dalla valle, nei pressi di un capanno vicino alle baite alte di Bura.
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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