La diretta dello Zucco, in cerca della Primula auricula

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San Pellegrino Terme, Sabato 4 Maggio 2013 - Media valle Brembana - Prealpi Orobiche

La diretta del Monte Zucco, in cerca della Primula auricula



Bello tosto come sentiero, non ti lascia un po' di respiro, sale sempre ripido e in alcuni tratti da arrampicata tra le rocce con dei bei appigli, l'attenzione maggiore e' a 3/4 di percorso tra i canalini con terreno franoso e poco stabile. Lo chiamano il sentiero panoramico, e te credo!! a strapiombo sulla cittadina brembana. Con la super guida del moxer, l'esperto botanico del forum saliamo su questo itinerario per fotografare alcune specie di fiori rari, tra cui la Primula auricula dove la troviamo tra le roccette in piena fioritura.

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alla bella Baita degli Alpini di San Pellegrio Terme

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i primi raggi di sole su San Pellegrino Terme

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Al Pannello ripetitore Passivo
su frequenze alte il segnale viene riflesso in alcune zone della valle, solo con la loro parte metallica
non sono alimentati a corrente dunque per questo chiamati "passivi".
in Valle ce ne sono altri, mi vengono in mente quello sulla cresta del Monte Alben, Valbona, Cespedosio, M.Secco. M.Faino...
qualcuno mi riferisce che non sono piu' ultilizzati usando il satellite!!

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a metà percorso troviamo la pianta carnivora Pinguicula alpina
La pinguicola alpina è una piccola pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia Lentibulariaceae, un genere di piante carnivore. Il fiore singolo è portato da uno stelo moderatamente peloso, di colore bianco,con peli e macchia gialla centrale sul lobo di mezzo, ma la caratteristica principale è data dalla rosetta basale di foglie di colore verde chiaro che grazie alla presenza di ghiandole appiccicose sono in grado di catturare e digerire piccoli insetti.

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le prime Primula auricula

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Primula auricula L. s. l
Piccola pianta erbacea, perenne, porta al suo apice una infiorescenza ad ombrella con numerosi fiori peduncolati di colore giallo-dorato con un anello biancastro alla fauce. Le Foglie riunite in una rosetta basale, sono carnose e coriacee; la pagina superiore è di colore verde lucido mentre quella inferiore è più chiara e ricorda, appunto, l'orecchia, in particolare dell'orso, da cui prende il nome italiano.

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