Orobie x6: 1°Pizzo, Pietra Quadra, Spondone, Tonale, Orobie, Pizzo dell'Orto
Quest'oggi sono solo, stranamente non mi capitava da un po'. Le perturbazioni di Ferragosto si stanno esaurendo, parto allora da Segrate rinfrancato nello spirito, alla volta della conca di Mezzeno. L'intenzione è quella di andare all'esplorazione di una zona da me mai battuta: quella a sud-ovest dei Laghi Gemelli, toccando così ben 6 cime. Mi incammino in direzione Tre Pizzi-Pietra Quadra. Incontro ben presto le baite di Campo, situate su un bel pianoro panoramico, con pecore. Più avanti si intravedono le sagome dei Pizzi, davvero particolari. In men che non si dica, dopo una puntatina al nuovo rifugio non custodito, sono pronto a salire su quello meno aguzzo. Andrà a finire che lo salirò due volte in tutta fretta in cerca di uno sprazzo di sole.
Data la bellezza del luogo e approfittando del sole che so non durare a lungo, perdo un po' di tempo con le foto. Se va bene salirò metà delle cime prefissate, penso. Mi concedo una visitina al lago di Pietra Quadra e alla vicina baita rossiccia per poi risalire il pendio che mi porta in cima al Pietra Quadra giusto in tempo per catturare gli ultimi sprazzi di sole sui monti Corte e Spondone. Mi muovo in direzione di quest'ultimo per facile costa erbosa. Da qui son già visibili le prossime mete: Tonale e Orobie. Li raggiungo con un paio di dietrofront di troppo ma senza difficoltà. La vista è costante su tutta la conca dei Laghi Gemelli; peccato che il tempo si sia guastato. Proseguo infine fino al passo di Val Vegia, con bellissimo laghetto, e sul pizzo Dell'Orto. Sesta cima conquistata!
Inizia a piovere e io, indossato il k-way, seguo una labile traccia che sembra scendere alla diga del lago Casere, se così fosse mi consentirebbe di evitare di passare dal rifugio Laghi Gemelli, accorciando la via.
Naturalmente così non è e mi ritrovo ben presto a ravanare nella vegetazione, alternando passaggi tra fitti cespugli a disarrampicate sul letto del torrente in piena. Con cautela arrivo, mezzo fradicio, a un canale per l'acqua. Lo seguo per un tratto, per scendere poi nuovamente dritto fino alla diga, facendo spaventare una coppia di passaggio. Non rimane che costeggiare il lago Marcio e scendere a Carona.
Foto:
Indicazioni inequivocabili, impossibile sbagliare
