Piazzatorre: panorami di sole per il Monte Secco
Dopo l'incredibile burrascata ferragostana il suo nome suona persino irriverente, salire il Monte Secco in questa bagnatissima estate ha un sapore ironico: da tanto tempo mancavo dalla sua vetta, ci salgo in una delle pochissime giornate soleggiate che questa pazza e fredda estate si è degnata di regalarci. Montagna defilata e senza punti di appoggio a parte una piccola baita incustodita, sentieri ripidi lontani dai soliti affollati flussi escursionistici, una crestina finale da non prendere sottogamba: non si sale lassù per caso, bisogna proprio volerci andare. La salita dal Palaghiaccio di Piazzatorre è un po' monotona all'inizio, ma quando si sbuca in quota si capisce al volo di essere in un posto speciale, i camosci indigeni condividono la selvatica bellezza delle alture con i pochi escursionisti che salgono al Passo di Monte Colle: i panorami cominciano a sfoggiare il loro miglior repertorio, sulla vetta del Monte Secco si dispiegano in uno spettacolo indimenticabile, da gustarsi tassativamente in giornate soleggiate come questa. La salita del Secco non è difficile, ma il terreno che ospita l'ultimo tratto del sentierino è da affrontare con le dovute cautele, soprattutto in fase di discesa l'esposizione di certi pendii diventa evidente e nella mia mente si affaccia il paragone con quelle del vicino e più temuto Pegherolo, che dal Secco appare vestito nel suo abito da copertina: qui si viaggia al cospetto di difficoltà sicuramente minori ma il Monte Secco resta comunque un bel giretto per escursionisti esperti, in grado di regalare gran soddisfazione di cammino e di panorami.
Piazzatorre, parcheggio delle seggiovie, giro a sinistra: prendo il sentiero 118...
