La Priula di Alvise: in viaggio tra Morbegno e Mezzoldo

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Panorama dalle baite basse: Albaredo e la Madonna delle Grazie...

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La strerrata diventa prativa, arrivo alle baite alte: a sorpresa ecco una graziosa chiesina, un gentile agricoltore locale mi dice che è privata ed è dedicata a Santa Chiara...

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Panorama da Santa Chiara...

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Dosso Chierico, baite alte: ora la Priula sfila lateralmente nei prati, arrivando subito al bosco...

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Ricomincia il bosco, la Priula torna ad essere lo storico acciottolato: ci si alza per un bel po', muri a secco di sostegno consentono alla Priula di mantenere la tipica pendenza delle mulattiere militari...
Anche qui lo storico tracciato è utilizzato come corridoio per le linee elettriche, quindi si viaggia nel disboscamento, che poi diventa anche quello di boscaioli: si sbuca poi in uno spiazzo - sterrata da seguire a sinistra, finchè più sopra si riaggancia la Priula...

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Dallo spiazzo dei boscaioli appare la testata della valle: sulla sinistra il passo...

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Cammina cammina, supero anche due casette nel bosco, poi finalmente la mulattiera spianandosi arriva nei cieli aperti della Valle d'Orta: guadato il torrentello comincio a salire con pendenze più sostenute rispetto a prima, si sfiora la Casera d'Orta Vaga, al passo però manca ancora un pezzetto...

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Casera d'Orta Vaga e Monte Azzarini...

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Ora la Priula propone un bel bosco di larici, la mulattiera ci si infila con numerosi tornanti: sono passati 400 anni e la Priula è ancora lì integra a testimoniare un passato importante, sto camminando su 4 secoli di storia e sapere di essere ormai vicini al passo rende questo segmento ancor più suggestivo...