Queste cartine IGM rielaborate Sugliani-Bolis sono BELLISSIME! Nota bene che oltre all'aggiunta dei dettagli cromatici che giustamente tu sottolinei c'e' anche l'illuminazione, cioè se noti bene i versanti a Ovest (anzi, ONO) sono più chiari, per simulare l'illuminazione del terreno da parte del sole al tramonto in estate, il che aiuta moltissimo la leggibilità. Una tecnica usata nelle cartine topografiche svizzere che le rende infatti di qualità superiore. Ma queste Sugliani-Bolis si avvicinano veramente molto a quel livello eccelso di qualità topografica!!elio.biava ha scritto:Non saprei, ma vedo che la casa editrice era la famosa "OFFICINE GRAFICHE DELLA S.A. BOLIS - BERGAMO", quindi posso immaginare che essendo una tiratura limitata allegata ad una guida dedicata, abbiano ricolorato le matrici di stampa con l'ombreggiatura color seppia per dare maggiore profondità le cartine IGM originali. Per quanto ne so, la Bolis era una delle poche tipografie accreditate per la stampa delle carte dell' Istituto Geografico Militare...(aggiungendo anche l'azzurro per indicare i corsi d'acqua, le linee rosse per gli intinerari scialpinistici oltre che la freccia rossa che indica il punto esatto di probabile distacco della slavina! ).lucaserafini ha scritto:... tu sai come il Sugliani sia arrivato a queste IGM? Le ha costruite lui a partire dalle classiche originali?? ...
La toponomastica comunque non è una certezza assoluta, si modifica nel corso del tempo vuoi volutamente o per errori o altro ancora. Notavo stasera sulla Sugliani che a Branzi si indica la "Gardada" alla bergamasca, anzichè la denominazione odierna di Gardata. Oppure come per il nome "monte Pascaniello" sia a fianco di "B.ta Pastrengo", guarda caso siamo vicini alle trincee della terza linea della Grande Guerra io ci vedo un nesso tra i due nomi, non è che qualche militare influente ci aveva messo lo zampino?
Altro esempio mi ricordo che con una carta Kompass (grande passo avanti per l'escursionista medio degli anni '70: aggiunta del colore indicante la natura del territorio, semplificazione e pulizia di molti toponimi di valore secondario, robustezza della mappa anche in caso di pioggia...), ecco con quella mi ci sono perso in zona Catinaccio-BZ, abbiamo fatto notte durante un periplo in quanto un rifugio era indicato con 700 m di dislivello errati...non indifferente per un luogo ameno, che guardacaso era il rif. "Bergamo".
p.s. ho ripostato sopra con maggiore ingrandimento il parziale delle 2 carte, per apprezzare meglio la bellezza della stampa di quell'epoca
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Re: Roncobello: un Bivacco e i suoi Tre Pizzi
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