Auguri a Riccardo Cassin...100 anni di amore per la montagna

Il CAI in Valle Brembana: sezione di Piazza Brembana, sottosezioni di Zogno e di Valserina. Il perno delle gite e escursioni sulle Orobie brembane e la SCUOLA OROBICA di Alpinismo e sci-alpinismo

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Auguri a Riccardo Cassin...100 anni di amore per la montagna

Messaggio da andrea.brembilla »

Il nostro è un forum incentrato sulla montagna brembana ma quando si parla dei monumenti viventi come il grande Cassin non esistono più confini o differenze...nessuno più del secolo di vita di Cassin (nato il 2 gennaio del 1909) può testimoniare quanto la montagna, in tutte le sue forme, sia palestra di vita e di salute. Auguri!

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Ecco alcune delle sue più famose scalate:
1934 Sud-Est della Cima Piccolissima di Lavaredo
1935 Spigolo Sud-Est Torre Trieste (gruppo della Civetta, con Vittorio Ratti) Parete Nord della Cima Ovest di Lavaredo (con Ratti)
1937 Parete Nord-Est del Pizzo Badile (gruppo Masino-Bregaglia, con Ratti, Gino Esposito, e Mario Molteni e Giuseppe Valsecchi)
1938 Sperone Walker, parete Nord delle Grandes Jorasses (Monte Bianco, con Esposito e Ugo Tizzoni)
1939 Parete Nord-Est dell’Aiguille deLescheaux (Monte Bianco, con Tizzoni)
1947 Spigolo Sud-Est della Torre del Diavolo
1953 ricognizione con Ardito Desio al K2 (Karakorum, 8.611 m)
1958 Capospedizione al Gasherbrum IV (Karakorum, 7.925 m, in vetta Walter Bonatti e Carlo Mauri)
1961 Parete Sud del McKinley (Alaska, 6.194 m, montagna più alta del Nord America, in vetta con lui tutti i componenti della spedizione: Luigi Airoldi, Gigi Alippi, Jack Canali, Romano Perego, Annibale Zucchi)
1966 Elbrus (Caucaso, 5.642 m, vetta più alta d’Europa) e Ushba (Caucaso, 4.710 m)
1968 Parete Ovest Jirishanca (Ande peruviane, 6.126 m)
1975 Capospedizione alla Parete Sud Lhotse (Himalaya, 8.511 m, salita non riuscita. Fra gli altri alpinisti, anche Reinhold Messner).


Gli auguri a questa leggenda della montagna vogliono un pò essere anche gli auguri a tutti i nostri lettori: amate la montagna incondizionatamente e in tutti i suoi aspetti, riceverete in cambio molto più di ciò che le avete dato percorrendo i sentieri e osservando le meraviglie che tanto spesso ci ristorano dalle faccende quotidiane.

Seguiamo l'esempio del grande Cassin!
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Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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andrea.brembilla
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Re: Auguri a Riccardo Cassin...100 anni di amore per la montagna

Messaggio da andrea.brembilla »

Per chi abbia la pazienza di leggerla e volesse informarsi su questo grandissimo dell'alpinismo, metto qui una piccola biografia di Riccardo Cassin...buona lettura!
a_14

Non esiste persona al mondo amante dell'alpinismo che non conosca la grande figura di Riccardo Cassin.
Al suo nome sono legate imprese e ricordi che lo pongono a giusto titolo nella ristretta cerchia di coloro che hanno scritto la storia di questo affascinante sport.
A distanza di anni e nonostante gli attuali materiali permettano salite più veloci e sicure, molti degli itinerari tracciati da lui durante gli anni '30 sono ancora oggi duro banco di prova per i praticanti di questa disciplina.

L'alpinista Riccardo Cassin è indissolubilmente legato alla figura dell'uomo Riccardo Cassin.
La grande determinazione, lo spirito di sacrificio, la forza ed il coraggio dell'uomo che va in montagna è la stessa che lo accompagna nella vita di tutti i giorni.

Di origine friulana (nato a S. Vito al Tagliamento il 02.01.1909), poco più che ragazzo si trasferisce a Lecco in cerca di lavoro, dopo la morte del padre.
La situazione economica e politica del momento non è delle più rosee ma è in queste occasioni che emerge la forte volontà per il conseguimento dei propri obbiettivi :lavora dodici ore al giorno, frequenta le scuole serali ed in poco tempo diverrà capo officina e direttore di un'azienda di impianti elettrici.
L'amore per la montagna però è già sbocciato e con gli amici comincia le prime escursioni sul Resegone, la montagna che corona la città di Lecco.

In Grignetta cominciano le prime scalate: inizialmente su itinerari semplici, ma che però ben presto lasciano spazio a prime assolute.

Ogni attimo rubato al lavoro viene trascorso in montagna, "grande maestra di vita".
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Tra le innumerevoli nuove vie salite sulle montagne di casa citiamo solo quella alla torre Costanza in Grignetta, alla Corona di Medale, e sull'imponente parete sud del Sasso Cavallo.

Gli spazi per un giovane così forte e determinato cominciano però ad essere stretti ed è così che avvengono i primi contatti con le Dolomiti.
Anche qui Cassin dapprima ripete gli itinerari saliti da alcuni "mostri sacri" del tempo, ma ben presto comincia a lasciare i segni del proprio passaggio: nel 1934 in compagnia di Vitali e Pozzi sale per un nuovo itinerario sulla parete sud-est della Piccolissima Lavaredo, l'anno seguente è la volta di un capolavoro assoluto: in compagnia di Ratti sale l'esposto ed estetico spigolo sud-est alla Torre Trieste.

Ma non soddisfatto della grande impresa ed alla notizia del tentativo di alcuni alpinisti tedeschi di salire la parete nord della Cima Ovest di Lavaredo: Cassin in compagnia del fedele amico Ratti si precipita per questa nuova grande sfida che li vedrà vincitori dopo una permanenza in parete di 60 ore e dopo avere superato difficoltà tecniche estreme ed avere sfidato la furia degli elementi che si era scatenata.

Quello che verrà poi definito come il trittico delle Nord di Cassin viene proseguito nel 1937 in un nuovo scenario: dai monti pallidi alla selvaggia Val Bondasca nella vicinanza Svizzera, l'obbiettivo è l'inviolata parete Nord-Est del Pizzo Badile, una muraglia di granito alta mille metri, incastonata in un ambiente tetro e severo.

In compagnia dei Lecchesi Cassin, Ratti ed Esposito, si aggiungono anche due comaschi, Molteni e Valsecchi, che attaccano l'ambita parete qualche ora prima dei tre.
Giunta la sera, durante il primo bivacco in parete Molteni chiede a Cassin la disponibilità di formare un'unica cordata.
Il secondo giorno d'arrampicata presenta notevoli difficoltà tecniche che aumentano a causa dell'assoluto isolamento e delle frequenti scariche di sassi che scendono dallo spigolo soprastante.
Durante la notte del secondo bivacco si scatena un terribile temporale che mette alla prova i cinque alpinisti e specialmente Molteni e Valsecchi, già duramente affaticati dagli sforzi della salita.
Il terzo giorno la parete è vinta dopo aver arrampicato per parecchie ore sotto la pioggia, tramutatasi dapprima in grandine e poi in una copiosa nevicata.
La discesa per il versante italiano è resa oltremodo difficile dal freddo, dalla scarsa visibilità e ben presto dal calare della luce: Molteni e Valsecchi stremati fisicamente e psicologicamente non riusciranno a giungere a salvezza.

Nel 1938 è legato alla terza Nord, quella che conclude il trittico con un percorso che ha ricoperto le intere Alpi: dopo le Dolomiti, e la più ostica delle Alpi centrali è la volta del massiccio del Monte Bianco e più precisamente della maestosa e fredda parete Nord delle Grandes Jorasses.

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L'itinerario impresso nei pensieri dei Cassin è una direttissima alla punta Walker.
Con i compagni Esposito e Tizzoni l'impresa è di quelle memorabili: ottantadue ore sulla montagna, delle quali trantacinque di scalata effettiva lungo gelide fessure di granito i intasate dalla neve e dal ghiaccio che rendono la salita più infida e che richiedono l'uso dei ramponi.

L'attività di Cassin viene frenata dagli eventi bellici che lo vedono in prima linea a difendere il proprio paese.
Le prime salite in tutto l'arco alpino si susseguono comunque con regolarità.

L'amara esclusione della spedizione per il K2, viene in parte alleviata dalle decisione della direzione generale del C.A.I. nel 1958 di affidargli la guida di una seconda spedizione italiana in Karakorum.
Obiettivo scelto l'inviolata parete del Gasherbrun IV, colosso che per soli venti metri non raggiunge la fatidica quota degli ottomila metri.
La grande esperienza accumulata in oltre trent'anni di alpinismo estremo è di guida per Walter Bonatti e per il lecchese Carlo Mauri.

La sapiente regia di Riccardo Cassin è fondamentale per un altro grande successo dell'alpinismo italiano.
Nel 1961 con la spedizione denominata "Città di Lecco", Riccardo Cassin con i suoi allievi Alippi, Airoldi, Canali, Perego e Zucchi giunge in vetta alla montagna più alta del Nord America: il Monte McKinley (M 6178), lungo la parete Sud. Un grande successo per i Ragni di Lecco, che riceveranno pure un telegramma di felicitazioni dal Presidente Kennedy.

L'attività di Cassin sulle montagne del mondo sembra non aver mai fine: dall'Himalaya all'Alaska, dal Caucaso alle Ande dove guida una spedizione ai 6126 metri dello Jirishanca. In poco più di due settimane dall'installazione del campo base tutti i componenti la spedizione raggiungono la cima.

Cassin è poi chiamato nel 1975 alla guida di una spedizione che si pone come obiettivo una delle più grandi sfide himalayane ancora irrisolte: la parete Sud della quarta montagna più alta del mondo, il Lhotse.
Le incredibili difficoltà tecniche unite ai costanti pericoli di enormi valanghe non hanno permesso la vittoria.

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L'alpinismo di Riccardo Cassin è continuato ancora negli anni: memorabile la festa svoltasi nel 1987 in Val Bondasca per ricordare il 50° anniversario della salita al Badile.
All'età di 78 anni Riccardo sale per l'ennesima volta lungo la sua via, lungo quella linea a cui ha dato la vita, in compagnia degli amici di oggi è salito ricordando quei momenti così belli e così difficili, ricordando i compagni di allora che non ci sono più.
Lui, la storia dell'alpinismo che non fa distinzioni tra alpinisti bravi e meno bravi, ma che accomuna tutti coloro che come lui hanno amato la montagna incondizionatamente.

Riccardo Cassin è presidente onorario della Sezione C.A.I. di Lecco, del gruppo Ragni, accademico del C.A.I., istruttore nazionale di alpinismo, socio onorario del Club Alpino Italiano, del Groupe Haute Montagne francese, dell'American Alpine Club, del Club Academico de Montanismo Espanol, del Club Alpino Svizzero, sezione Bregaglia.

E' decorato con quattro medaglie d'oro al valore atletico, nel dicembre del 1971 gli è stata conferita l'onorificenza di Commendatore della Repubblica e nel 1976 la cittadinanza onoraria di Lecco.

E' stato nominato Grande Ufficiale della Repubblica.
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Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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macchiato caldo
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Re: Auguri a Riccardo Cassin...100 anni di amore per la montagna

Messaggio da macchiato caldo »

ho appena visto un servizio su rai 3 regione su questo EROE!!!!!

per chi è interessato può essere che lo ripetano anche nell'edizione serale delle 19.30

ciao
LucaMasarati93
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Re: Auguri a Riccardo Cassin...100 anni di amore per la montagna

Messaggio da LucaMasarati93 »

Toppo un Grande Cassin!! a_14 a_45
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bashir.it
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Re: Auguri a Riccardo Cassin...100 anni di amore per la montagna

Messaggio da bashir.it »

Requiem aeternam dona ei, Domine,
et lux perpetua luceat ei.
Te decet hymnus, Deus, in Sion,
et tibi reddetur votum in Jerusalem;
exaudi orationem meam,
ad te omnis caro veniet.
Requiem aeternam dona ei, Domine,
et lux perpetua luceat ei.
Bashir.it
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Se sono in linea, purtroppo non sono qui
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MTBiker
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Re: Auguri a Riccardo Cassin...100 anni di amore per la montagna

Messaggio da MTBiker »

se ne è andato un grande...
senza di lui probabilmente l'alpinismo attule sarbbe molto diverso...
rip...
"Il vento fa il suo giro, e tutte le cose prima o poi ritornano.."
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andrea.brembilla
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Re: Auguri a Riccardo Cassin...100 anni di amore per la montagna

Messaggio da andrea.brembilla »

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Ciao Riccardo, simbolo di un grande alpinismo purtroppo scomparso.
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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Re: Auguri a Riccardo Cassin...100 anni di amore per la montagna

Messaggio da Matu'87 »

Nooooo!!!! è morto Cassin? Sibolo dell' alpinismo mondiale.... un uomo molto umile che è stato capace di segnale la storia dell' alpinismo!
Era il grande frà i grandi nella sua epoca.... Bonatti, Lacedelli,Compagnoni etc etc....


Addio grande Riccardo e condoglianze alla famiglia.
Come San Bernardo, fa’ di me un pellegrino della montagna ,fa ch'io cammini, ch'io salga, dalle vette, verso di te.
LucaMasarati93
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Re: Auguri a Riccardo Cassin...100 anni di amore per la montagna

Messaggio da LucaMasarati93 »

Ciao Riccardo..pultroopo se ne è anadato un mito...
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