Rifugi Alpini e Rifugi Escursionistici

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Rifugi Alpini e Rifugi Escursionistici

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Importante articolo per regolamentare e differenziare i numerosi rifugi che appaiono un pò ovunque, soprattutto per zone alpine come al nostra.
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Rifugi di montagna: martedì il voto finale

La commissione Attività produttive del Consiglio regionale ha approvato definitivamente la nuova legge regionale che regolamenta l'utilizzo e la funzione degli oltre 150 rifugi alpini esistenti sulle aree montane lombarde. In precedenza, martedì, la Commissione Bilancio aveva dato il via libera alla relativa copertura finanziaria, attingendo i fondi necessari dal capitolo legato all'impiantistica sportiva.
La legge conclude così il suo laborioso iter in commissione, dopo numerose audizioni con tutti gli enti e le associazioni interessate e dopo che la commissione stessa, nello scorso autunno, si era recata in visita, su invito del Club alpino italiano, al rifugio «Luigi Albani» in Val di Scalve, uno dei più conosciuti del panorama lombardo.

Con il nuovo provvedimento, che sarà sottoposto al voto definitivo dell'Aula nella seduta di martedì prossimo, la Regione introduce normative più selettive e qualificanti per i rifugi situati in zona alpina, istituendo un vero e proprio albo regionale dei rifugi con relativo marchio di riconoscimento, e distinguendo tra rifugio alpino e rifugio escursionistico.

Il voto finale in Commissione ha confermato l'emendamento della Lega Nord, che introduce la facoltà di predisporre la segnaletica sentieristica «oltre che in lingua italiana anche in dialetto locale», e ha modificato l'emendamento inizialmente accolto, che assegnava alle Amministrazioni comunali la possibilità per i rifugi alpini di ridurre fino al 90% la tariffa ordinaria di smaltimento dei rifiuti solidi urbani: la nuova e definitiva formulazione continua a riconoscere questa possibilità alle Amministrazioni comunali, ma nel rispetto dalla normativa nazionale vigente e senza fissare quote massime percentuali.

«Il progetto di legge – ha spiegato il presidente della commissione Carlo Saffioti (Forza Italia-Pdl), che del provvedimento è stato anche relatore – vuole dare pieno riconoscimento solo a quelle strutture che rispetteranno le regole e le normative indicate. Saranno queste le uniche strutture che potranno poi beneficiare dei contributi regionali previsti dalla legge 26 del 2002. In questo modo vogliamo privilegiare quei rifugi che davvero svolgono un servizio e una funzione utile al territorio montano, evitando una inutile dispersione di finanziamenti a pioggia».

La nuova legge prevede la distinzione tra rifugi alpini e rifugi escursionistici. I primi devono offrire ospitalità e ristoro, essere ad almeno 1.000 metri di quota in zone isolate di montagna inaccessibili da strade aperte al traffico ordinario e devono essere distanti da linee funiviarie almeno 1500 metri o con 150 metri di dislivello, ad esclusione delle sciovie. Possono invece fregiarsi del titolo di rifugi escursionistici le strutture poste a un'altezza minima di 700 metri, accessibili anche mediante strade aperte al traffico ordinario.

Una voce specifica del testo regionale è dedicata alla figura del gestore, chiamato ad esercitare la propria attività per un numero minimo obbligatorio di 100 giorni all'anno. Deve inoltre qualificarsi come riferimento informativo della zona e nel caso di incidenti o infortuni deve collaborare attivamente, fornendo anche disponibilità di locali e attrezzature utili agli interventi di soccorso.
«Siamo stati i primi a presentare una legge per regolamentare e valorizzare i nostri rifugi – ha detto in conclusione Giosuè Frosio (Lega Nord) – e ora possiamo esprimere soddisfazione per questo importante e definitivo via libera, e per il fatto che il provvedimento licenziato sia per molti aspetti riconducibile ai contenuti del progetto di legge della Lega Nord. La possibilità di predisporre la segnaletica anche in lingua locale è un forte segno di attenzione per il mantenimento delle nostre tradizioni più sentite e più vive. Il provvedimento (che sarà finanziato da un capitolo di bilancio regionale dove sono attualmente appostati circa 2 milioni di euro) fornisce finalmente una precisa normazione del settore, con l'obiettivo di fornire un sicuro punto di riferimento per tutti i frequentatori, anche occasionali, delle montagne lombarde e consentire una migliore gestione e difesa dell'ambiente alpino».

Da Eco.bg.it (23/01/2009)
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
cai.vallebrembana.org
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